𝔽𝕚𝕣𝕤𝕥 𝕥𝕣𝕚𝕒𝕝.
Nella puntata precedente abbiamo assistito a tutti che partecipavano ad un'attivitá richiesta da N.1: alla fine di questa attivitá quest'ultimo ha detto a Pandora che il giorno dopo avrebbe ricevuto un premio.
Qualche ora dopo sono stati chiusi tutti in delle stanze per un nuovo movente, e mentre Pandora stava parlando con Lilia che era chiusa nella stanza accanto, all'improvviso non è piú riuscita a sentire la sua voce.
Cosa succederá dopo?
Buona lettura :D
E ricordatevi di non farne una tragedia se xlx vostrx oc muore, grazie.
E anche se magari xlx vostrx oc muore potete continuare a leggere se volete, anche perchè quando tra un paio di capitoli saranno i lettori a dover fare delle scelte, potrete scegliere anche voi, TUTTI :DDD
«... Lilia?» la richiamò di nuovo Pandora, mentre anche Silas si avvicinò alla parete, incuriosito.
Non ebbe piú alcuna risposta però.
Passarono almeno 5 minuti nel silenzio totale.
5 minuti che però a Pandora sembrarono durare in eterno.
Poi, sentí un rumore provenire dalla porta, e sia la giocattolaia sia il wedding planner si girarono a guardarla: si era aperta.
Teoricamente sarebbero dovuti essere felici di poter uscire da lí.
Ma se si era aperta significava che...
Però Pandora non aveva tempo per riflettere su ció, infatti in un attimo corse fuori dalla stanza e si diresse verso la stanza in cui aveva sentito Lilia.
Prima di entrare lí, vide che da lí era uscita Flo, viva e vegeta e senza neanche un graffio.
Spalancò la porta della stanza, e vide Lilia chinata a terra, con le mani che le coprivano la faccia.
«Lilia, è successo qualcosa?» le chiese.
Sentendola, la castana spostò le mani e alzò lo sguardo verso di lei: neanche lei aveva anche solo un graffio.
«Felice di rivederti, Pandora. Sono felice che tu stia bene.»
Spostó poi lo sguardo altrove.
«Non mi è successo niente, è che ho sentito un dolore improvviso ed è durato per un po'.»
La ragazza dai capelli rosa si avvicinò, per poi chinarsi anche lei accanto all'altra.
«Che tipo di dolore?»
«Mi sentivo come se qualcosa mi stesse colpendo ripetutamente in faccia. Faceva male.»
«Potrebbe essere per i bracciali.»
Pandora tese una mano verso di lei.
«Adesso però pensiamo ad uscire.»
«Sí, meglio.» rispose Lilia, prendendo la mano dell'altra, per poi uscire dalla stanza con lei.
Uscendo, vide che anche gli altri erano usciti ognuno fuori dalle proprie stanze.
Au si era allontanata dalla sua stanza e ora stava camminando in corridoio.
Nel mentre che camminava continuava a guardare le stanze con la porta aperta.
Solo che ad un certo punto si fermó davanti ad una di esse per qualche istante, per poi scoppiare a piangere mentre sembrava terrorizzata.
Presto anche gli altri si avvicinarono per poter capire ció che lei aveva visto, ma forse era meglio non vederlo, visto che quello che si paró davanti ai loro occhi non era proprio un bello spettacolo.
Infatti vi era Rose Starlight seduta a terra in quella stanza.
Sembrava fosse stata colpita ripetutamente al viso, il quale era a dir poco sporco di sangue, mentre i suoi occhiali erano completamente rotti.
Ci furono varie reazioni: chi, come detto in precedenza, piangeva, chi andò nel panico, chi dovette andarsene per evitare di svenire, chi era arrabbiato, e chi era piú tranquillo.
Presto giunsero anche xlx tre: probabilmente era piena notte a quell'ora, ma nonostante ciò N.1 e N.3 sembravano molto allegri e energici.
«E anche oggi dormo domani.» disse invece N.2, seguendoli.
Quando poi si avvicinò insieme ai suoi fratelli alla scena del crimine, rimase qualche istante in silenzio.
«... Certo che voi siete infami. Per una volta che questi due non mi davano fastidio la notte, dovevate ammazzarvi a vicenda per farmi alzare. Ora manco c'è piú questa che poteva farmi da psicologa.» commentó poi, indicando la ragazza morta.
«Avete ceduto in fretta al movente! Si vede che funzionava, ahah! Ora vi conviene investigare, perchè tra poco faremo un trial per scoprire l'assassino! Ah, e comunque abbiamo aspettato 5 minuti prima di riaprire le stanze per dare del tempo all'assassino per eliminare qualche prova!» disse invece N.3, ghignando.
«Pandora, ora puoi controllare il premio sul tuo telefono!» disse invece N.1 dopo essersi avvicinato alla ragazza.
Successivamente xlx tre se ne andarono.
Onestamente Pandora aveva paura a scoprire quale fosse il suo premio, ma doveva per forza controllare.
Cosí si appostò in un angolino e tiró fuori il telefono per controllare.
Ovviamente lí non prendeva, quindi non aveva alcuna possibilitá di chiamare sua madre o sua sorella per chiedere aiuto.
Ma c'era un novitá su quel dispositivo: su di esso era spuntata l'icona di un'applicazione che non aveva mai visto prima.
Ancora non poteva sapere cosa fosse, ma un'idea giá ce la aveva: N.1 le aveva messo un virus sul telefono.
Volle cliccare su di esso per capire meglio cosa fosse: l'interno sembrava essere una chat.
Appena la aprí, infatti, le arrivò un messaggio:
-Ciao.
Non rispose subito, ma onestamente aveva un po' di paura.
Chi era??
-Non aver paura. Sono qui per aiutarti.
A quel punto si decise a rispondere.
-Chi sei tu?
-Da oggi sono xlx tux assistente. Ogni volta che ti troverai in difficoltá, chiedi a me e ti daró consigli per sopravvivere.
Si doveva fidare?
Oltre a questo, la ragazza aveva ancora un altro dubbio.
Chi era???
-In qualsiasi momento?
-Sí.
-Anche nei trial?
-No nei trial no.
-Ah.
-Inoltre puoi chiedere a me se hai dubbi sui tuoi compagni. Io so tutto su di loro. Come so tutto su di te.
Okay, la cosa era peggio di quel che pensava: non era un virus, era probabilmente unx stalker.
Non rispose subito, ma le arrivò un altro messaggio.
-Vuoi qualche esempio? Chiedimi qualche curiositá su chi vuoi.
Fece per rispondere, ma si interruppe quando Yato passó accanto a lei.
«Sai, dovremmo investigare su un omicidio, quindi forse non è il momento migliore per mettersi a giocare sul telefono.»
Beh, aveva ragione.
Perció rimise il telefono in tasca.
. . .
Un po' di tempo dopo era finalmente giunto l'ora del trial.
Perció furono tutti riuniti nella stanza in cui si erano risvegliati all'inizio.
Solo che da quel giorno ancora nessuno aveva ripulito lo sporco che si era creato in quella stanza.
Ognuno prese posto alla sedia su cui si era seduto qualche giorno prima.
C'era un particolare peró: sulle sedie di Iker e Rose erano poggiate delle loro foto in bianco e nero sbarrate da una X.
Vedendo la foto del ragazzo, Samir rimase per un attimo a fissarla, per poi dire:
«... Ribadisco che non è detto che è morto.»
«Questo è il vostro primo trial! Buona fortuna a scoprire l'assassino, ahah!» disse N.3.
«Dovrete ragionare per un po', ma ce la potete fare.» disse invece N.1, sorridendo.
«Allora iniziamo.» disse Pandora, determinata.
«Penso che stavolta sará abbastanza facile scoprire l'assassino: basta sapere chi era in stanza con chi, chiedendolo a tutti.» spiegó Lilia.
«Io ero con Silas.» disse la giocattolaia, al che il wedding planner annuí per confermare.
«Flo invece so che-»
«Sí, uccidetemi. Non sono l'assassino, ma almeno porrete fine alle mie sofferenze e potró reincarnarmi in un corpo migliore di questo. Magari in un pesce rosso. Ho sempre sognato essere un pesce rosso. Su, forza, votatemi.» disse l'alimentatrice di farfalle.
«Era con me.» la difese Lilia, non prima di aver sospirato.
FLASHBACK.
«No, ho giá detto che non ho alcuna intenzione di ucciderti.»
«Ma faresti solo un favore a tutti.»
Era l'ennesima volta che la ragazza dai capelli bianchi cercava di convincere la castana ad ucciderla, senza peró alcun risultato.
Diciamo che Lilia non era molto contenta di essere lí, ma non per la compagnia che aveva: piú che altro per il fatto che era chiusa in quella stanza ormai da un paio di ore.
Avrebbe tanto voluto uscire al piú presto possibile.
Guardandola, si poteva capire quanto fosse nervosa, per quanto stesse cercando di nasconderlo.
Per provare a distrarsi e a tranquillizzarsi un po', iniziò a canticchiare sottovoce.
Continuó a canticchiare per un po', ma ad un certo punto si giró e si rese conto che Flo la stava ascoltando per tutto quel tempo.
«... Non so quanto la mia opinione conti, ma penso che sei molto brava.»
La cantante d'opera rimase per un attimo in silenzio, poi accennó un sorriso.
«Beh, grazie.»
«Però tornando al discorso di prima, se tu mi ucc-»
«Ho detto di no.»
«Ma potresti finalmente uscire, e non mancherei a nessuno.»
«Se lo pensi davvero, allora sappi che a me mancheresti.»
Okay, la ragazza dai capelli bianchi non si aspettava quella risposta.
«... Sí ma perchè.»
Quando poi qualche tempo dopo la castana aveva iniziato a sentire dolore improvviso, l'altra rimase a guardarla, incerta su che fare per aiutarla.
Va beh, al massimo se poi sarebbe morta si sarebbe resa utile almeno sotterrandola.
FINE FLASHBACK.
«Bene. E tu, Chisato?» chiese Yato.
«Non sono io l'assassina.»
«Beh, allora dimostracelo.»
La ragazza dai capelli rosa alzò all'improvviso un foglio con sú scritto "PROVE" e inizió a sventolarlo davanti a tutti nel mentre che diceva:
«JE TENG LE PROVE, LE PROVE, LE PROVE! JE TENG LE PROVE!»
Poi si mise a saltellare.
«LE PROVEEE, LE PROVEEE, VUOI VEDERE LE PROVE? LE PROVEEE, LE PROVEEE, VUOI VEDERE LE PROVE?»
Molti rimasero perplessi assistendo a quella scena, e per un attimo nessuno disse piú niente.
Fu Yukari a interrompere il silenzio.
«Io la conosco da tanto tempo, quindi state tranquilli, è proprio fatta cosí!»
«La cosa è preoccupante.» rispose Natsuko.
Successivamente la maga indicó proprio Yukari.
«Le prove sono che io ero con lei!»
«Confermo!» rispose l'altra, sorridendo.
FLASHBACK.
«Senti, Chisato-»
«Eh.»
«Sai, fa un po' freddino qui. Lo senti anche tu?»
«Ah, okay. Allora tieni, prendi la mia giacca. Giá che ci sei prendi pure il foglio che ho in faccia, pure quello riscalda.»
«Ma no ma non c'è bisogno-»
Le due non fecero granchè mentre erano in quella stanza.
Anzi, oltre a quel dialogo per un po' rimasero entrambe completamente in silenzio.
Per poi ritornare a parlare qualche tempo dopo.
«Chisato-»
«Eh.»
La castana assunse un'aria leggermente preoccupata, abbassando lo sguardo.
«Vorrei tanto provare a pensare che andrá tutto bene, ma onestamente è da quando siamo finite in questo posto che ho un po' paura.»
«Nah, non penso succederá niente di brutto. A casa mia si saranno giá accorti della nostra scomparsa.» rispose l'altra con tranquillitá.
Di nuovo, silenzio.
Che peró stavolta fu interrotto da Chisato dopo un po'.
«Yukari.»
«Sí?»
«Se succede qualcosa, cosa altamente improbabile perchè sicuramente non accadrá niente di male, sappi che ti voglio bene.»
La burlona rimase per un attimo interdetta, come se non si aspettasse di sentirsi dire ció.
Poi sorrise.
«Ovviamente ti voglio bene anche io!»
FINE FLASHBACK.
«Tu invece, Au?»
In un attimo tutti quanti spostarono lo sguardo verso la scassinatrice, la quale non rispose alla domanda.
Si sentiva gli sguardi di tutti su di se', e stavano tutti aspettando che rispondesse, e la cosa non le piaceva.
Infatti giá si sentiva gli occhi umidi e stava per scoppiare a piangere di nuovo.
Fu Hayami che intervenne, sorridendo con aria molto piú tranquilla dell'altra.
«Era con me!»
FLASHBACK.
A differenza di altri, Hayami lí dentro si stava divertendo: questo perchè quando si era risvegliata lí aveva ancora con se' il suo strumento musicale, e visto che ora era con un'altra persona, ne voleva approfittare per suonarlo e mostrare le sue abilitá.
Quando poi ebbe finito, volle subito un parere.
«Allora? Com'è stato?»
La ragazza dai capelli blu rimase in silenzio qualche secondo, per poi rispondere dicendo solo:
«Bello.»
«Lo so, lo so!» rispose la ragazza dai capelli bianchi, fiera.
FINE FLASHBACK.
«E tu, Hibiki?»
«C'ero io con lei.» rispose Natsuko, prima che potesse rispondere la ragazza che era appena stata nominata.
La ragazza sulla sedia a rotelle aveva la stessa faccia che aveva sempre, ovvero una faccia molto seria, ma sembrava anche un po' nervosa.
Chissá perchè...
FLASHBACK.
In quella stanza era tutto molto tranquillo.
Talmente tranquillo che Natsuko era sull'orlo di un attacco di panico.
«Qualcosa che non va, Zucchero Filato? Ti vedo nervosa!» le chiese Hibiki tranquilla, e dandole un soprannome.
«No, va tutto benissimo.» rispose lei con tono sarcastico.
Il fatto è che lei parlava molto spesso con quel tono, quindi l'altra non sapeva dire con certezza se era seria o no.
«Per caso vuoi un mio aquilone? Sicuramente averne uno ti fará tornare il buon umore!» disse la ragazza dai capelli neri, sorridendo convinta.
«No.»
Quella risposta non piacque alla creatrice di aquiloni, la quale incrociò le braccia con aria contrariata.
«Almeno lascia che te ne faccia vedere uno! Non puoi sapere se ti piacciano o no altrimenti!»
E cosí si mise all'opera nel mentre che la tecnica era sempre piú vicina all'avere un attacco di panico.
Quando ebbe finito l'aquilone, si rigiró verso l'altra e sorrise, passandoglielo.
«Sono 13.298,17 yen, grazie. Penso sia un prezzo equo.»
FINE FLASHBACK.
«... Ehm, diciamo che sono state delle ore abbastanza tese. Ma io ho fatto del mio meglio per tranquillizzarla!»
«Chiudi quella fogna, imbecille.»
«Tu, Yato?»
«Non posso essere stato io perchè ero con lxi.» rispose il ragazzo con calma, indicando Glynn.
FLASHBACK.
Lo chef era passato dall'essere tormentato da Iker all'avere Glynn che gli rompeva.
«Hey! Hey! Guarda cosa so fare! Lo vedi? Eh? Mi vedi? Guarda quanto sono bravx! Scommetto che tu non ci riusciresti mai, ahah!» gli disse xlx contorsionista nel mentre che era sedutx a terra con le gambe conserte e mentre riusciva a toccarsi le spalle con i piedi.
L'altro si limitò a sospirare mentre xlx ragazzx dai capelli rosa continuava il suo tentativo di richiamare la sua attenzione.
FINE FLASHBACK.
«E tu, Liese?»
«Potreste ricapitolarmi che le prove che abbiamo fin'ora?» domandò lei.
«Stiamo chiedendo a tutti con chi erano in stanza per trovare l'assassino. Le persone rimaste su cui ancora non sappiamo niente sono tu, Valentina, e Samir.»
La ragazza dai capelli bianchi sorrise.
«Ah, okay! Io ero con Samir!»
FLASHBACK.
I due mentre erano chiusi in quella stanza non fecero praticamente niente.
La drammaturga rimase tutto il tempo stesa a terra a fissare il soffitto.
«Respirare è divertente.» disse lei ad un certo punto.
FINE FLASHBACK.
«Sei rimasta solo tu, Valentina.»
Sentendosi nominata, la ragazza sgranò gli occhi, e rimase a guardare i presenti senza dire niente, mentre sembrava a dir poco agitata.
«Chissá con chi era in stanza lei, mhhhh...» disse Chisato, pensierosa.
«Beh, pensa a chi è rimasto.» le rispose Silas.
«Ma non è rimasto nessuno. Era in stanza da sola? Poverina.» disse invece Liese.
Tutti rimasero in attesa di una risposta dalla bionda, che continuava a spostare lo sguardo da una parte all'altra, quasi come se fosse alla ricerca di una via d'uscita.
FLASHBACK.
«Vorrei tanto fare qualcosa per proteggere gli altri. Ma chiusa qui non posso.» disse Rose a testa bassa, dispiaciuta.
Valentina invece non disse niente, limitandosi a spostare lo sguardo altrove.
«Per il momento non posso fare molto, quindi immagino che mi posso solo riposare un po'.»
La ragazza dai capelli rossi spostò lo sguardo verso l'altra, per poi sorridere.
«Buonanotte. Ci rivediamo piú tardi.»
Passó molto tempo, in cui la lottatrice ancora rimase nel silenzio totale.
Dopo tutto il tempo che era passato, probabilmente la figura materna si era ormai addormentata.
Perció esitò un attimo, ma poi si alzò, per poi avvicinarsi lentamente all'altra.
Appena fu abbastanza vicina, potè vedere che la ragazza stava, infatti, dormendo, con ancora il sorriso sul viso.
Per quanto le dispiacesse, doveva farlo.
Per lei e per tutti gli altri che erano chiusi in quelle stanze.
Perciò alzò la mano stretta in un pugno per poi usarla per colpire ripetutamente l'altra, la colpí ancora, e ancora, e ancora.
Ormai non sapeva piú quante altre volte la aveva giá colpita, ma quando finalmente si fermò, la ragazza dai capelli rossi era giá morta da un po'.
Subito sentí la porta aprirsi, e si giró di scatto.
«Avrai bisogno di un attimo per lavarti le mani prima che riapriamo le stanze degli altri, no?» chiese N.3 guardandola con un sorrisetto.
FINE FLASHBACK.
«... Sí. Sí sono stata io, lo ammetto.» disse finalmente la lottatrice, abbassando lo sguardo.
Quasi nessuno disse niente.
Pandora poteva capire la ragazza data la situazione in cui erano stati messi, ma allo stesso tempo non voleva giustificare ció che aveva fatto.
Neanche Lilia aveva intenzione di giustificarla, e anzi, era delusa.
Fu solo Flo a parlare in quel momento.
«Non ti posso biasimare. Tu avevi una vita che valeva vivere e hai lottato per preservarla. Complimenti. Ti ammiro. Un essere incapace come me non sarebbe mai riuscito a fare una cosa del genere.»
«Avete finito. Però era facile da capire. Se non foste riusciti a capirlo mi sarei preoccupatx per la vostra intelligenza piú di quanto lo faccia giá.» disse N.2.
«Vedremo come ve la caverete le prossime volte, ahah!» disse invece N.3.
«Siete stati bravi!» disse poi N.1.
«Ora è arrivato il momento dell'esecuzione. Fratellone, apri la porta!»
«Subito, carissima!»
Il ragazzo si avvicinó ad una parete, per poi aprire una porta che prima sembrava non esserci.
Prima che Valentina potesse reagire, N.3 arrivó dietro di lei per poi afferrarla per un braccio, N.2 la prese per l'altro braccio, e insieme la trascinarono con tutta tranquillitá verso quella porta.
Mentre xlx tre sparirono dopo aver varcato la porta N.1 li seguí con tranquillitá, ma prima di andarsene anche lui si giró per salutare i partecipanti con la manina.
Poco tempo dopo la televisione poggiata sul tavolo si accese, e le persone rimaste in quella stanza iniziarono a guardare ciò che mostrava.
. . .
Valentina si trovava in una stanza che nessuno aveva trovato da nessuna parte in quel posto.
Non c'era niente in quella stanza, per eccezione di un semplice manichino poggiato su una sedia.
Poi all'improvviso, sentí quel che sembrava essere una voce proveniente da un'altoparlante.
Di chi era quella voce?
... Ancora N.3.
Cos'altro voleva quella ragazzina da lei?
«Potrai uscire da questa stanza solo quando avrai distrutto quel manichino!»
Onestamente la bionda non si fidava per niente.
E faceva pure bene.
Provò a vedere se c'era un modo alternativo per uscire, avvicinandosi alla porta della stanza e cercando di aprirla, senza però nessun risultato.
Si rigirò a guardare il manichino: non aveva altra scelta che provare a distruggerlo.
Cosí si avvicinò ad esso, ma esitò un bel po' prima di fare qualsiasi cosa.
Poi si decise a provare a dare il primo colpo per distruggerlo.
Quindi gli sferrò un colpo con tutta la forza che aveva in corpo.
Ecco, forse era meglio non farlo, visto che poi successe...
... Questo.
Passó qualche istante in cui si vedeva solo il fumo che avvolgeva la stanza.
Quando poi dopo un po' sparí, si poteva vedere che tutte le pareti della stanza erano macchiate di sangue.
Poi N.3 aprí la porta da fuori.
«Oh beh, in effetti è riuscita a distruggerlo! Ahahahaha!»
CONTINUA.
NELLA PROSSIMA PUNTATA:
-«Vi prego... basta...»
-«Eccovi il nuovo movente!»
-«Siete impazziti per caso?»
-«Mi sa che si è bloccata l'ascensore.»
-«Qualcuno è rimasto chiuso nell'armadio.»
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top