ℍ𝕒𝕟𝕘𝕚𝕟𝕘 𝕓𝕪 𝕒 𝕥𝕙𝕣𝕖𝕒𝕕.

Nella puntata precedente è stato annunciato un altro movente ma per il resto la giornata è trascorsa tranquilla.
Poi durante la notte Yukari ha fatto uno scherzo mentre era nella camera di Hayami, da cui poi è stata cacciata, ma mentre tornava nella propria camera non sapeva di cosa ci fosse lí dentro.
Cosa succederá dopo?
Buona lettura :D

«... M'lady... Non girarti a guardare quel che hai dietro.» disse Silas dopo essersi accorto di ciò che c'era all'interno della sua stanza.
«Uh? Perchè, che c'è?» domandò Yukari sorridendo incuriosita, ancora ignara.
Quando poi girò leggermente la testa, lo vide.
«oH-» lanciò un mezzo urlo per lo spavento, per poi sbrigarsi a uscire dalla stanza.

Il ragazzo riuscí a mantenere la calma, mentre l'altra continuava a guardare la scena impaurita.
Che cosa avevano visto in quella stanza di cosí sconvolgente?
Che c'era Samir Gheddafi, impiccato al centro della camera.

. . .

Era passato ormai un po' da quando tutti erano stati avvertiti del ritrovamento, e le investigazioni erano iniziate giá da un po', perciò varie persone erano ormai presenti sulla scena del crimine.

Tra cui Pandora, che rimaneva ferma immobile mentre continuava a fissare il cadavere.
Dall'espressione sulla sua faccia sembrava indifferente, ma nella sua testa stava pensando molto alla scena che si ritrovava davanti.

Perchè?
Qualche ora prima stava parlando con Samir e andava tutto bene.
Sembrava anche cosí felice.
Quindi perchè ora era cosí?

«Pandora.» la chiamò una voce alle sue spalle, perciò si voltò, vedendo che era arrivata anche Lilia.
Neanche lei sembrava poi cosí contenta.

«Posso giá immaginare la risposta, ma... Come ti senti?» le chiese poi, al che lei non rispose.
Come si sentiva?
Bella domanda.
Stava provando cosí tante sensazioni in quel momento, nonostante ancora non lasciasse trasparire alcuna emozione sulla sua faccia.
E tra tutto quello che stava provando, c'era la rabbia.
L'unico modo in cui manifestò quel sentimento fu limitandosi a stringere i pugni, continuando a tenere lo sguardo basso.

«Ascoltami.» continuò a parlare la castana, assumendo un'aria seria.
Quando la ragazza dai capelli rosa alzò lo sguardo, aggiunse:
«Troveremo chi è stato, te lo assicuro.»

La giocattolaia rimase a guardarla per un istante senza fiatare.
Poi rispose semplicemente annuendo.

. . .

Fu cosí che iniziarono le investigazioni.
Durante ciò molte delle persone rimaste in vita fino a quel momento erano abbastanza scosse, ma da un'altra parte molti erano sollevati del fatto che quelle foto del movente non sarebbe state mostrate.

Quando poi arrivò l'ora del trial, tutti si riunirono di nuovo nella stanza apposita.
Lí ad aspettarli c'erano giá N.1, N.2, e N.3.
«Oh, ma quindi che dobbiamo fare?» domandò N.1 allx altrx due.
«Niente.» gli rispose N.2.
C'era un'altra cosa strana in quella stanza, ovvero che era stata portata lí anche una lavagna interattiva.
Chissá a che serviva.

Appena tutti presero posto, finalmente fu N.3 a parlare.
«Siete riuniti qui per risolvere l'ennesimo omicidio. Ma prima di ció, abbiamo un'altra cosa importante da fare.» annunciò con aria seria.
N.2 poi tirò fuori un computer portatile, lo accese, e ciò che c'era sullo schermo venne mostrato anche sulla lavagna interattiva.
«Che cosa dovete fare stavolta...?» domandò Pandora.
«Abbiamo deciso che mostreremo lo stesso le vostre foto.»

In un attimo si scatenò il caos e si sollevarono le proteste.
«Come scusa.»
«a.»
«Ma non potete!»
«MA PERCHÈ-»
«Perchè dobbiamo essere piú cattivx! N.2, inizia!» rispose la ragazzina, continuando ad apparire seria e severa.
Xlx ragazzx si limitò a sospirare prima di far apparire una foto sullo schermo.

In quella prima foto che venne mostrata, Pandora si riconobbe subito.
Era una sua foto di ormai tempo fa, e non c'era niente di troppo strano.
A parte che dalla faccia sembrava le stesse venendo la nausea.
Ma non era questo ciò che mise in confusione Pandora.
Piú che altro si chiedeva come facevano quellx tre ad avere una foto di quel momento.

«Saresti cosí gentile da raccontare agli altri che sta succedendo in questa foto, Pandora? Oppure preferisci lo racconti io?»
La giocattolaia non capiva neanche come faceva quella ragazzina a sapere che stava succedendo in quella foto, ma preferí fare finta di niente e annuire.
«Ero al matrimonio di mia sorella e mi hanno offerto un calice, solo che poi ho vomitato.» spiegò poi con calma.

Nessuno commentó a ció, e nessuno sembrava avere alcuna reazione davanti a quella foto.
Non era nulla di poi cosí grave dopotutto.
Chissá se era la stessa cosa pure per tutti gli altri.

Venne mostrata la foto successiva in cui era raffigurata Lilia, ma sembrava piú giovane di com'era attualmente.
Nella foto veniva mostrata mentre indossava una tuta da scherma, e al momento dello scatto era accasciata a terra, e sembrava fosse caduta rovinosamente.
Dopo averla guardata per un attimo, Lilia sospiró.
«Questa è una foto di quando ho perso durante una gara di scherma.» spiegò poi.

«Oh. Mi dispiace.» rispose la ragazza dai capelli rosa.
«Non preoccuparti, è successo molto tempo fa.» rispose la castana.

Ecco, la foto che venne mostrata dopo era un po' piú strana.
«Penso che questa foto non abbia bisogno di spiegazioni.» disse N.3.
Che raffigurava?
Quel che sembrava essere Silas ma molto piú piccolo, il quale sembrava terrorizzato mentre un cane stava per mordergli le chiappe.

Ecco, a quel punto un paio di persone scoppiarono a ridere guardando le foto.
Non tutte, ma un paio sí.
E Silas?
Lui trovava la cosa abbastanza imbarazzante, ma nonostante ciò continuava a mostrarsi tranquillissimo.

Successivamente venne mostrata una foto in cui c'era Hayami, ma da piccola.
La foto era ambientata al mare, e lí la bambina era seduta a terra sulla sabbia e aveva una ferita gonfia sul piede, e dalla faccia sembrava stesse provando molto dolore per ció.

Hayami, che stava ridendo per la foto precedente, a quel punto smise.
Spostò poi lo sguardo altrove, mentre sembrava ansiosa.
«Me l'ha fatto un granchio. Ecco perchè non vado al mare.»

Poco dopo venne una mostrata un'altra foto, che peró sembrava una normalissima foto.
Raffigurava un bambino che giocava, felice.
Nessuno lí aveva la minima idea di chi fosse quel bambino, ma la foto in cui era raffigurato sembrava una foto innocente, e tutti si chiedevano cosa ci fosse di cosí imbarazzante.

«Adorabile quel ragazzino. Non trovate?» chiese N.3 innocentemente.
Aggiunse subito dopo:
«Era Yukari.»

Ecco, nessuno sembrava aspettarsi ció.
Caló il silenzio totale e, visto che non si ebbe nessuna spiegazione da Yukari, molti spostarono lo sguardo in sua direzione per guardarla.
La castana... sembrava essere ormai completamente sconnessa da ciò che la circondava.
Nel momento in cui il suo peggior incubo si era avverato aveva preferito staccare la spina dal mondo attorno a lei, e ora rimaneva cosí, ferma immobile, con un sorrisetto ebete sul viso.

«... Ma quindi-» fece per dire Natsuko.
«Sono pronta a prendere a ginocchiate nelle gengive chiunque dica qualcosa di offensivo.» la interruppe Chisato.
Ciò che disse la ragazza dai capelli rosa riportò la castana alla realtá, che continuava ad avere quel sorrisetto sul viso, ma che ora sembrava abbastanza agitata.

«... Sí, è vero, ero io quello. Peró apprezzerei molto che continuiate a riferirvi a me al femminile.» spiegò poi a bassissima voce e con tono strozzato.
La prima a rispondere fu Hibiki, che però prima di ciò esitó un attimo, con ancora quell'aria perplessa sul volto.
Poi tornò a sorridere tranquillamente.
«Ah, okay!»
Molti altri invece si limitarono ad annuire senza dire niente.

Yukari rimase alquanto perplessa da quelle reazioni cosí tranquille.
Poi all'improvviso qualcuno si alzò dal proprio posto.
«Ascoltami, tizia!» disse Glynn attirando la sua attenzione, e sinceramente la burlona non sapeva se doveva iniziare ad avere paura.

L'altrx iniziò a spiegare con calma:
«Ricorda sempre che non è importante in che genere ti riconosci...»
Fece poi un sorrisetto, mettendo le mani sui fianchi.
«... perchè in ogni caso io rimarró sempre e comunque superiore a te e chiunque altro!»
... Ecco, Yukari non si aspettava questo.
Ma non era poi cosí grave rispetto alle parole che si aspettava di ricevere.
Quindi si limitò ad annuire.

Nella foto successiva venne mostrato un altro ragazzino che quasi nessuno sembrava riconoscere.
Non sembrava esserci niente di male in lui, a parte per il fatto che nella foto si vedeva una ragazzina che lo osservava da dietro un muro.

«Au, ti andrebbe di spiegare agli altri il significato di questa foto?» domandó N.3, ma la ragazza appena nominata non disse niente.
Passó qualche istante di silenzio, in cui Au non sembrava voler dare spiegazioni.
Fu cosí la bionda a parlare.
«Quello è il ragazzo che Au stalkerava fino a qualche anno fa.»

Fu a quel punto che la scassinatrice si decise a parlare.
«Non...» iniziò, per poi fermarsi un istante.
«... non è vero.» finí poi.
«Ma su dai, io non la vedo capace di fare una cosa del genere! Cioè, non sará un po' esagerato?» aggiunse Hayami a braccia conserte.

«Convinta tu.» rispose N.2, prima di mostrare la foto successiva.
In questa invece c'era Hibiki che sembrava avere qualche anno in meno, e nella foto assieme a lei si vedevano due adulti intenti a sgridarla.

Vedendola, Hibiki sgranó leggermente gli occhi, ma cercó di continuare a mostrarsi sicura di se', e sforzando un sorriso.
«Uhm... Non è stato... per niente di grave! Sapete, i soliti problemi con la scuola, eheh-» provò a dire, ridacchiando in un tentativo di nascondere il nervosismo.

Nessuno si fece troppe domande riguardo ció.
Ma alla foto successiva ora avevano tutti tante domande a cui non riuscivano a darsi una risposta.
Fin troppe.
Questo perchè la foto era abbastanza strana, raffigurando una ragazzina che batteva il cinque ad un altro ragazzo.
Ah, e entrambi sorridevano soddisfatti.
Ah, e poco lontano da loro c'era steso a terra un altro ragazzo che sembrava essere stato attrippato di mazzate.

Tutti quanti guardavano lo schermo alquanto confusi.
«... Scusa Chisato, ma quello non è-» fece per chiedere Yukari, ma fu Chisato stessa a tapparle la bocca.
«Chisato, se non spieghi agli altri questa foto lo faccio io.» le disse N.3.
«... Allora, partiamo dal fatto che tu non mi dai ordini- ma comunque, sí lo faccio io, anche perchè è una storia... interessante.» rispose la ragazza dai capelli rosa.

«Dunque, io ho due cugini. E sono sicura che siano abbastanza conosciuti perchè loro sono i cugini di Chisato Hoshino, colei che-»
«sPIEGA LA FOTO E BASTA.»
«Okay, okay. Quindi, quando io avevo 14 anni, mia cugina ha incontrato un bambino che andava a scuola con noi, e diciamo che ha rischiato di farsi abbastanza male per colpa sua.»
«... Oh, ora ricordo-» commentó Yukari, assumendo un'aria dispiaciuta.

«Suo fratello, nonchè mio cugino, era un essere orrendo, ma poco tempo dopo quell'accaduto ho deciso di... di... uh...»
Esitò prima di finire la frase, come se non volesse ammetterlo.
«... Di fare una tregua e di allearmi con lui per farla pagare a quel tipo.»
«... Di questa storia non ne ero al corrente neanche io.» disse Yukari.
«Sí, speravo che rimanesse un segreto.» rispose la maga.

Dopodichè si alzò in piedi.
«Cosí siamo andati da lui, lui l'ha preso, e io da dietro...»
A quel punto si mise a dare dei calci non troppo forti alla propria sedia, spostandola leggermente.
«Tre salati calci nel culo, prova a chiedere a quello se ha ancora intenzione di mandare all'ospedale la gente! Non lo fa piú!» disse poi fieramente e mettendo le mani sui fianchi.
«... A giudicare dalle condizioni in cui è ridotto a me non sembra che lo hai preso solo a calci, ma va bene.» commentò Natsuko guardando il tizio nella foto.

«Ricordo ancora le parole che ci siamo scambiati io e mio cugino dopo aver portato a termine il nostro obiettivo, ahah.»
FLASHBACK.
«Okay, ora che abbiamo finito possiamo tornare a odiarci come sempre!»
«Non ti sopporto!»
«Neanche io!»
«Ora che ti ho battuto il cinque vado a lavarmi le mani con quindici saponi diversi!»
«Anche io!»
Tutto ciò mentre entrambi sorridevano contenti.
FINE FLASHBACK.

Okay, secondo la maggior parte dei presenti quella era probabilmente la foto con la storia piú... particolare, tra quelle che avevano sentito fin'ora.
«Okay, ora l'ultima foto-» fece per dire N.2 con il suo solito sguardo apatico, ma poi sgranò gli occhi quando sentí come se qualcuno stesse cercando di strapparxlx dalle mani il computer.
Si girò in direzione del dispositivo, trovandosi cosí davanti a Glynn che cercava di prenderxlx il computer.
«... Che stai facendo?»

Senza rispondere e mentre lx guardava male, xlx ragazzx dai capelli rosa tirò ancora una volta il computer verso di se'.
«ferMATI CHE COSÍ LO ROMPI-» ribattè xlx ragazzx dai capelli blu, mentre non accennava a lasciar andare l'oggetto.
Gli altri che guardavano si aspettavano che presto il computer si sarebbe rotto a causa di unx dellx due, e invece N.2 riuscí a toglierlo dalla portata dellx contorsionista.

Ma Glynn non si era ancora arresx.
«Hey! Non puoi far vedere quella foto!» xlx disse.
Dopo essersi allontanatx, N.2 fece vedere l'ultima foto.
«nO-»

Xlx ragazzx cercò di correre davanti alla lavagna interattiva e mettersi davanti ad essa per coprire agli altri la visuale della foto, ma non fece in tempo prima che venisse mostrata a tutti.
Nella foto si poteva vedere lxi che veniva spintx da una ragazza, la quale sembrava parecchio arrabbiata.

«Sapete che cosa significa questa foto?» domandó N.3.
«Ah, ma tanto non lo diró mai!»
«Quella ragazza è la sorella di Glynn, che l'ha spintx al culmine di un litigio-»
«no aspetta fermaTI-»
«-perchè lxi la aveva ignorata e insultata pesantemente! E sapete perchè?»
«FERMA-»
«Perchè era gelosx di lei! Oh, ma questo non lo dovevo dire, perchè per lxi la sua reputazione perfetta è molto piú importante del rapporto con sua sorella!»

Ecco, a quel punto xlx contorsionista era DAVVERO arrabbiatx.
«AVEVI DETTO CHE NON LO AVRESTI MOSTRATO SE AVESSI UCCISO QUALCUNO!»

Cadde il silenzio totale.
Quando realizzó ciò che aveva detto, Glynn non sembrava piú arrabbiatx, ma non sembrava neanche cosí contentx.
«Quindi... sei statx tu a...?» fece per chiedere Lilia.
«No, ma che, stai scherzando, vero? Io, xlx talentuosx e fantasticx Glynn Evans, io- io non-» fece per ribattere lxi, ma neanche lxi sembrava convintx di quel che diceva.

Hayami si mise a ridacchiare per un attimo, per poi all'improvviso smettere e mostrarsi piú arrabbiata, guardando male xlx ragazzx.
«Perchè l'hai fatto? Perchè proprio tu? Che cosa volevi fare ora? Eh?»
Tornò poi a sorridere e usò un tono piú provocatorio.
«Spiegami una cosa ora, che ragione hai avuto? Dicci il movente, cosí puoi morire in pace.»

«L'ho giá detto il movente.» rispose xlx contorsionista infastiditx, per poi sospirare.
«Okay, lo ammetto: sono statx io, complimenti a voi. Ma me lo merito: non sono piú xlx perfettx Glynn Evans, non dopo aver ucciso Samir. Ho praticamente distrutto quel che avevo creato, sono imperfettx adesso, quello che temevo ogni giorno della mia vita.»

Pandora continuava a mostrarsi indifferente, ma dentro di se', nonostante la parole dellx ragazzx...
Non riusciva a perdonarlx per ció che aveva fatto.
Continuava a sentirsi arrabbiata.

Sorrise poi lievemente.
«Oh, a proposito. Potreste farmi un favore? Ho una sorella, si chiama Brynn e ha i capelli rosa come i miei, era davvero brava nella danza classica, non so se la conoscete. Ecco, potreste dirle... che mi dispiace?»

«... Magari con il passare del tempo saremmo potuti diventare amicx. Mi dispiace che sia finita cosí.» disse Yukari, per poi sorridere.
«E sí, va bene! Se mai usciremo da qui, glielo diremo!»

«Abbiamo perso fin troppo tempo. È ora di finire questa cosa.» disse N.3, successivamente N.2 poggiò il computer e, insieme a lei, fece come aveva fatto con Valentina, ovvero entrambx presero xlx contorsionista e lo trascinarono fuori dalla stanza, mentre quest'ultimx non oppose minimamente resistenza.

. . .

Glynn si ritrovó nella stessa stanza in cui era precedentemente morta Valentina.
C'era però una novitá, ovvero che attaccate alle pareti c'erano quel che sembravano essere delle braccia robotiche.
Chissà a che servivano...

Ecco, si potè scoprire subito, perchè esse iniziarono a muoversi, e all'improvviso si avvicinarono allx ragazzx e lx afferrarono.

Dopodichè iniziarono a metterlx in posizioni diverse tipiche del contorsionismo: questo non era un problema per lxi, che era abituatx a fare quelle cose.
Lx misero nelle posizione piú assurde e immaginabili in cui sicuramente una persona normale non sarebbe riuscita a stare senza farsi male o addirittura spezzarsi qualche osso.

All'improvviso, peró entrambe le mani si posizionarono sulla sua testa e gliela girono da un lato.
Solo che fu un movimento leggermente brusco, e gliela girarono un po' troppo.
A quel punto xlx ragazzx spalancó gli occhi, senza però effettuare alcun altro movimento.

Nello stesso istante, si sentí un forte rumore simile a quello di un osso che si spezza.
Quello del collo, per la precisione.

. . .

Era ormai passato un po' di tempo da quando tutti erano finalmente usciti da quella stanza.
Ma prima di ció, N.2 aveva dato un annuncio.
«Lá, non troppo lontano dove è morto Iker abbiamo aggiunto un pulsante che serve per... motivi. Però mi fareste un piacere se non lo premiate visto che a voi non serve.»

Ecco, a quel punto Pandora si trovava di fronte a quel pulsante, guardandolo e chiedendosi a che serviva, visto che non ne aveva la piú minima idea.
Vicino a lei c'erano pure tutte le altre persone ancora vive, che avevano i suoi stessi dubbi.

La giocattolaia se ne stava per andare, quando Hayami disse qualcosa.
«Mhhhhhhh... Dovrei premerlo?» disse fissando intensamente il pulsante con aria pensierosa.

«Secondo me è meglio di no.» disse Lilia, mentre qualcun altro tra i presenti annuí.

A Pandora arrivò un messaggio sul telefono.

-Dille di premerlo.

Che cosa avrebbe dovuto fare?

-Dille di premerlo.

-Dille di non premerlo.

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