ℂ𝕝𝕠𝕤𝕖 𝕪𝕠𝕦𝕣 𝕖𝕪𝕖𝕤...

BUONGIORNO :D
Finalmente ho pubblicato il primo capitolo di questa storia ad oc.
Non tuttx sono riuscitx a consegnare la scheda, e mi dispiace, però ho aspettato molto tempo.
Spero lo stesso che anche chi non partecipa possa godersi la lettura nel caso in cui decidano di seguire lo stesso questa storia.
Detto questo, buona lettura :D

10 novembre 2021.
Ore 23:00.

«... E quindi queste sono le nostre intenzioni! Ora che ti abbiamo spiegato tutto, vorremmo chiederti un parere!»

Lxi rimase per qualche istante in silenzio, intentx a ricambiare lo sguardo dellx due persone davanti a lxi che lx fissavano sorridendo, in attesa di una risposta.
A differenza loro lxi non stava sorridendo, anzi dall'espressione sulla sua faccia si poteva capire tutto il suo timore.
Si stava pentendo di aver accettato di stare a sentire ciò che avevano da dirxlx quellx due pazzx.

Ma chi erano quellx due?
Uno era un ragazzo con i capelli neri all'altezza delle spalle.
La seconda persona col cazzo che ve la descrivo perchè è troppo presto per darvi indizi sullx mastermind della mia storia "A peaceful holiday" ancora in corso.

Comunque, xlx ragazzx dopo un po' sforzó un sorrisetto e si decise a rispondere.
«Sí, è... davvero geniale, eheh...»
Ridacchió anche per nascondere il suo nervosismo.

«Quindi, che ne pensi? Ti va di aiutarci?» domandò il ragazzo.
«Uhm... io...»
«Beh sí, tu, chi sennò?»
«Hai ragione, ahah-»
Un'altra risatina forzata.

Rimase di nuovo per un attimo in silenzio a riflettere prima di rispondere, mentre aveva gli occhi di entrambx puntati su di lxi.
Dopodichè spostò lo sguardo altrove.
«Ci... penserò...»

«Perfetto allora!» esclamò xlx ragazzx, contentx.
Dopodichè mise una mano sulla schiena dell'altrx mentre lx accompagnava alla porta della stanza, nel mentre che con l'altra mano xlx passava un foglio con sopra scritto un numero.
«Allora chiama questo numero e torna da noi quando avrai deciso-»
«Aspetta, un'ultima cosa importante!» intervenne il ragazzo, mentre xlx altrx due si fermarono e si girarono a guardarlo.

«Quando deciderai di aiutarci... Avrai bisogno di degli aiutanti, quindi inizia a organizzarti. O forse ne hai giá?»
A quella domanda, xlx secondx mastermind smise di sorridere, mentre xlx ragazzx rispose, anche se con tono incerto:
«Uh, sí, ne ho... tre...»

Lui sorrise.
«Benissimo allora, anche se non sono tanti come i miei! Io ne ho cinque!»
Dopo qualche attimo di silenzio, anche l'altrx rispose.
«... Io ne ho unx.»
Dopo un po' si decise ad aggiungere:
«... In compenso ho anche un gallo.»

«O...k...?» rispose xlx ragazzx sempre con lo stesso tono.
Fece di nuovo un sorriso forzato.
«Comunque ora... devo andare.»
«Ci rivediamo!»
«Sí, certo... ci rivediamo...» rispose lxi mentre apriva la porta e usciva lentamente da quel posto.

Appena ebbe chiuso la porta si mise a correre.
Voleva allontanarsi al piú presto possibile da quel posto e non tornare mai piú.
"Ci rivediamo" un corno, lxi non lx vedeva rivedere mai piú.
Mentre correva per sbaglio pestó una cacca.

2 aprile 2022.
Ore 06:00.

Lei era giá sveglia a quell'ora.
Ci sarebbe voluto un po' prima che arrivasse quel momento, ma nonostante ciò lei era già uscita di casa per un altro motivo.

Doveva svolgere qualcosa di importante per lei, cosa che aveva appena fatto: ora poteva andarsene.
Cosí abbandonó il cimitero dopo essere passata per l'ennesima volta a lasciare dei fiori alla tomba di suo padre.

Però non erano ancora finiti i suoi impegni della giornata.
Tra un po' si sarebbe dovuta avviare ad un posto in cui si sarebbe dovuta incontrare con altre persone.
Tempo prima aveva ricevuto un invito all'inaugurazione di una galleria d'arte, che no, non era quel giorno, tuttavia aveva ricevuto un altro invito per riunirsi in un luogo insieme agli altri invitati per potersi conoscere subito a vicenda giá qualche giorno prima dell'evento.

La cosa strana era che nessuno dei due inviti era firmato.
Sul primo c'era scritto che la persona che aveva organizzato tutto ciò si nascondeva tra gli invitati.
Chissà chi era...

Inoltre, in fondo la ragazza era un po' incerta sulla sicurezza dell'evento.
Questo perchè aveva letto sui giornali che da un po' di tempo capitava ogni tanto che si scoprisse dell'esistenza di alcune cose che erano state organizzate in varie cittá, come si chiamavano...?
Ah, sí, killing game.
Però allo stesso tempo voleva provare a fidarsi, magari non era il caso dell'evento a cui era stata invitata!
Ma sí, sarebbe andato tutto bene.

Quindi un bel po' di tempo dopo era finalmente giunta nel luogo stabilito dall'invito.
Appena arrivata, potè subito notare che c'erano un sacco di persone riunite lí.
Prima di andare a parlare con qualcuno, però, volle rimanere per un attimo a osservare per bene i presenti.

Per esempio, una delle prime persone che vide fu un ragazzo dalla pelle leggermente abbronzata e i capelli neri lunghi, e che in quel momento era in un angolino da solo.
Non molto tempo dopo si avvicinò a lui unx ragazzx dai capelli rosa corti che giunse davanti a lui con entrambe le gambe dietro al collo e mentre camminava con le mani.
Una scena un po' insolita direi, eppure il ragazzo sembrava non averlx notatx minimamente.

Passò qualche istante, fino a che xlx ragazzx esclamò un:
«Hey!»
Per attirare la sua attenzione.
Al che il ragazzo finalmente abbassò lo sguardo per guardarlx.

Però rimase lo stesso impassibile vedendo la posizione dell'altrx.
«Oh, non ti avevo notato, uh? Oh, io sono Samir Gheddafi e sono l'Ultimate Snake Charmer, piacere.»
Si presentó, per poi fare un lieve inchino.

«Sai chi hai davanti a te, vero?» chiese l'altrx, sicurx che il ragazzo lx conoscesse.
«Veramente no.» rispose Samir.

A quel punto xlx ragazzx si rialzò mettendosi in una posizione piú normale, mentre sembrava essere arrabbiatx.
«Uh? Non sai chi sono? Com'è possibile?!»
«Eh no, mi dispiace.»
Quindi xlx ragazzx dai capelli rosa tirò fuori una penna e un taccuino, e scrisse qualcosa su di esso.
«"Samir Gheddafi afferma di non conoscermi".»

Dopodichè posò penna e taccuino e sospirò, mentre l'incantatore di serpenti continuava a guardarlx impassibile.
«Sei davvero un caso perso per non conoscere proprio me: xlx magnificx e talentuosx Glynn Evans, xlx migliore contorsionista del mondo! Oh, suvvia, non c'è bisogno di tutti questi applausi, eheh!»
Si presentó, per poi fare la spaccata.

La ragazza era arrivata da poco lí e giá aveva assistito ad un'interazione abbastanza insolita.
Spostó quindi lo sguardo altrove per guardare cosa stavano facendo altre persone che erano lí.

Vide cosí due persone che sembravano star parlando giá da un po': la prima era una ragazza dai capelli castani chiari lunghi, e il secondo era un ragazzo dai capelli grigi all'altezza delle spalle.

Entrambi sorridevano mentre conversavano, ma la ragazza sembrava anche leggermente agitata, e mentre parlava si lasciava spesso scappare qualche risatina nervosa.
«Ah, quindi vuoi sapere chi sono? Giusto, dovrei dirtelo! Me ne ero proprio dimenticata, ahah- mi chiamo Yukari! In questo posto ci sono quelle cose chiamate Ultimate, eh? Beh, quindi, forse dovrei dire anche quale sia il mio, penso sia qualcosa di importante da sapere, ahah- quindi, sono l'Ultimate Prankster!»

«Ma davvero? Allora piacere, Yukari!» rispose il ragazzo, per poi porgerle la mano, in modo che l'altra gliela potesse stringere.
Però Yukari non sembrava poi cosí sicura vedendo la mano dell'altro, e anzi assunse un'aria preoccupata.
«Qualcosa che non va?» domandò lui, inclinando la testa su un lato.
«Cosa ti è successo alla mano? Ti fa male?» chiese la burlona indicando la mano, la quale era ingessata.

Il ragazzo tornò a sorridere.
«Oh, non ti preoccupare, non è niente! Sai, sono abituato a queste cose visto che faccio lo stuntman. A proposito, non ti ho ancora detto che mi chiamo Iker Martin Nataniel Luis Oscar Felix Andres Cabrera-Saez, però puoi chiamarmi solo Iker. Sai, per comoditá e per abbreviare.»
«Piacere, Iker!»

Guardando quei due e ascoltandoli, alla ragazza sembrava che per il momento loro stessero andando d'accordo, a differenza dellx altrx due che aveva visto prima.
Successivamente spostò lo sguardo da un'altra parte, potendo cosí vedere che un altro degli invitati era una ragazza dai capelli castani legati in una coda.
Essa era seduta su una sedia a rotelle, e in quel momento se ne stava in disparte.

Poi ecco che si avvicinò a lei un'altra ragazza dai capelli neri all'altezza delle spalle.
«Ma buongiorno!» la salutó con un sorriso.

In tutto ció la ragazza che osservava il tutto si chiedeva come facevano ad esserci cosí tante persone allegre e energiche quando si erano probabilmente tutti alzati intorno alle 6.

«Buongiorno.» ricambiò il saluto la ragazza sulla sedia a rotelle, che aveva un'espressione seria sul viso.
L'altra si presentó subito ancora prima che l'altra glielo chiedesse.
«Hibiki, Hibiki Bartsch, la famosa ed unica Ultimate Kite Maker, piacere di conoscerti! Ooooo forse no, ehehe.»
Al che l'altra rimase a guardarla in silenzio senza cambiare minimamente espressione.

«... Uff, non fare quella brutta faccia, stavo solamente scherzando. Qui il vostro senso dell'umorismo sembra scarseggiare, anche le altre 15 persone prima di te non sembravano apprezzare il commento. Chissá perchè.»
«Ma veramente è la faccia che ho sempre.»

«In ogni caso, hmm... Che soprannome potrei darti, sembri una tipa particolare... Fammici pensare un secondo, poi ti dirò!»
«Mi chiamo Natsuko Kobayashi

«Oh, capito, quindi è cosí ti chiami. Ma tanto riuscirò lo stesso a trovare un soprannome adatto a te per chiamarti!»
«Mh.»

La ragazza continuò ancora per un po' ad osservare attentamente gli altri partecipanti prima di andare anche lei a presentarsi a qualcuno.
Studiò bene i comportamenti di chi vedeva, notando che alcuni si comportavano normalmente, altri sembravano molto allegri e si chiedeva com'era possibile visto l'orario in cui erano svegli, e altri ancora che invece non sembravano per niente entusiasti di essere lí in quel momento.

A quest'ultimo gruppo di persone, per esempio, appartenevano due ragazze che si erano appena presentate tra di loro.
La prima era una ragazzina dai capelli bianchi legati in due lunghi codini, e che non mostrava alcuna espressione in faccia.
«Mi chiamo Florentsiya Bognadova, ma puoi chiamarmi Flo.»

Dopodichè tra le due cadde il silenzio totale.
Fu Flo stessa ad interrompere il silenzio dopo qualche istante.
«Che c'è, devo dire altro? Calpestami, sicuramente troverò miglior uso come tappeto che come interlocutore.»

L'altra, una ragazza dai capelli azzurri lunghi, esitó un attimo prima di scuotere la testa come per fare cenno di no.
Dopodichè si presentò.
«Au Shiba

Da un'altra parte c'era una ragazza dai capelli bianchi legati in due treccie che era intenta a conversare con un ragazzo dai capelli neri all'altezza delle spalle coperti da un cappuccio.
Ad un certo punto, quest'ultimo tese la mano verso l'altra, come per chiedere una stretta di mano.
«Yato Sazumi, piacere.» si presentò con tono freddo.

«Piacere!» rispose lei accennando un sorriso, prima di stringergli la mano.
Dopo che si furono staccati dalla stretta di mano, nessuno dei due disse piú niente per qualche attimo.
Dopo un po', fu Yato a chiedere ció che stava aspettando che l'altra dicesse dopo la sua presentazione.
«Quindi tu invece come ti chiami?»

Finalmente la ragazza si rese conto di non essersi ancora presentata.
«Oh, scusa! Io sono Liese Templeton, ahah.»

«E il tuo Ultimate?»
«Il mio Ultimate? Ah, giusto. Ultimate Comedy Playwright.»
«Interessante. C'è qualcos'altro che mi vorresti dire su di te?»
A quella domanda, Liese non rispose, rimanendo invece a guardare l'altro.
Alla ragazza che la guardava da lontano sembrava che la drammaturga stesse cercando di elaborare ciò che le era stato appena chiesto, e che avesse bisogno di un po' di tempo per ciò.
Ma poteva capire il perchè, dato l'orario a cui era stata costretta ad alzarsi ed uscire di casa.
Poverina.

Poco lontano da lí, c'era una ragazza dai capelli bianchi all'altezza delle spalle e che si guardava intorno.
La ragazza non sapeva bene come definire l'espressione che aveva sul viso.
Forse... insicura?

Ma ciò cambiò appena qualcuno si avvicinò a lei: infatto una ragazza dai capelli rossi all'altezza delle spalle e con gli occhiali si avvicinò a lei, salutandola con un cenno della mano e sorridendo.
«Ciao, mi chiamo Rose Starlight

L'altra poi le porse una mano, mentre poggiò l'altra mano sul petto prima di presentarsi.
«Io sono Fukayoko Hayami...» disse inizialmente con tono un po' incerto.
Ma subito dopo cambiò tono, usandone uno piú vivace, mentre accennò un sorriso.
«... L'Ultimate Kalimba Professional Player! Piacere.»

Rose le strinse la mano.
«È un piacere fare la tua conoscenza, Hayami, spero che diventeremo amiche.»

Intanto, c'era anche una ragazza dai capelli rosa all'altezza delle spalle.
Al momento era girata e perciò dava le spalle alla ragazza che la stava guardando.
Peró quest'ultima potè vedere che aveva le mani sui fianchi e continuava a girarsi a guardare a destra e a sinistra, e sembrava stesse cercando qualcosa o qualcuno tra gli altri partecipanti.

Ad un certo punto, si avvicinò a lei un ragazzo dalla carnagione mulatta e dai capelli biondo platino lunghi.
«G'day, m'lady.» la salutò, accennando un sorriso.

Ecco, sentendo qualcuno dietro di lei che la salutava la ragazza dai capelli rosa finalmente si girò, ma di certo chi potè finalmente vedere una sua vista frontale non si aspettava che avesse un foglio sulla faccia.
Davanti a ciò il ragazzo rimase con aria tranquilla, ma inarcò un sopracciglio guardandola.

«Coraggioso da parte tua rivolgermi la parola come se tu stessi parlando con un essere umano qualsiasi. Sai chi sono io? Io sono Chisato Hoshino

«È un piacer-»
«La grande Chisato Hoshino!»
«Piace-»
«Chisato Hoshino, colei che fa magie col fuoco!»
«Sí-»
«Chisato Hoshino, colei che può leggere nel presente, nel passato e anche nel congiuntivo!»
«Ho capito-»
«Chisato Hoshino, colei che era, colei che è, colei che sempre sará! E ricordati che stai parlando con Chisato Hoshino!»
«Ok-»

«E chi è invece che ha l'onore di parlare con me?»
Dopo quella presentazione, il ragazzo ancora era calmo, e con la stessa calma di prima porse la mano a Chisato.
«È un piacere fare la tua conoscenza, Chisato. Mi chiamo Silas Tobias e, da come forse avrá sentito in giro, sono un wedding planner.»

«Piacere anche mio!» rispose la maga, stringendo la mano a Silas.

Infine, la ragazza vide lí vicino altre due persone: una ragazza dai capelli castani lunghi, e un'altra coi capelli biondi corti.
Quest'ultima aveva appena stretto la mano all'altra, per poi presentarsi:
«Valentina Marciano

«Piacere.» rispose l'altra.
Poco dopo si staccò dalla stretta di mano, e a quel punto spostò lo sguardo verso la ragazza che le stava guardando.
Successivamente si avvicinò a lei.

«Mi scusi, ha bisogno di qualcosa? Ho notato che è da un po' che è rimasta lí ferma a guardare gli altri.» le chiese.
«No, non si preoccupi, non ho bisogno di niente, ma la ringrazio.» rispose lei.

«Va bene.» rispose la castana.
«Il mio nome è Lilia Brigida Zhu, sono l'Ultimate Opera Singer. È un piacere fare la tua conoscenza.»

Ora era arrivato il suo turno per presentarsi, e cosí fece.
«Piacere, Lilia. Io sono Pandora Kowalski

Qualche istante dopo essersi presentata, Pandora fece per girarsi e allontanarsi.
«Dove stai andando? Sempre se posso sapere.» domandò Lilia, educata.
La giocattolaia ri-girò leggermente la testa verso la cantante d'opera.
«Penso che ora... me ne tornerò a casa.» rispose con un'espressione apatica sul viso.

«Capito. Allora ci rivediamo tra qualche giorno.»
«Ci rivediamo.»
Dopodichè Pandora iniziò ad incamminarsi lontana dal gruppo, pronta a tornarsene a casa.

Anche se non lo aveva dimostrato per niente rimanendo invece apatica, si sentiva abbastanza entusiasta per quell'evento che avrebbe dovuto attendere un paio di giorni dopo.

Sull'invito che aveva ricevuto si poteva già vedere un quadro che sarebbe stato esposto quel giorno, raffigurante tre persone, e lo trovava un quadro molto bello.

Mentre camminava e attraversava la strada per arrivare al marciapiede del lato opposto, iniziò a pensare a quante altre cose belle come quel quadro avrebbe potuto vedere.

Solo che era talmente tanto immersa nei suoi pensieri che non fece in tempo ad accorgersi del camion che, non facendo in tempo a fermarsi in tempo, la colpí in pieno.
Sí, avete letto bene. 

Gli istanti successivi sembrarono durare in eterno.
A Lilia che aveva assistito alla scena sgranando leggermente gli occhi sembrava che la scena che aveva davanti agli occhi stesse andando al rallentatore, mentre a Pandora sembrava di poter giá sentire la musichetta dell'Ave Maria.
Ma soprattutto, entrambe avevano una domanda in testa.
Perchè?
Perchè era successo quel che era appena successo?

E com'era possibile che giá al primo capitolo la protagonista era giá stata investita?
Tuttavia nè la giocattolaia nè la cantante d'opera pensarono a questo.
Quando poi la prima finalmente cadde a terra, l'altra corse da lei.

Nonostante sentisse un forte male alla testa e avesse anche la vista un po' offuscata, la ragazza dai capelli rosa riuscí piú o meno a vedere la castana che si avvicinò a lei.
Era, giustamente, agitata, ma presto cercó di mostrarsi piú calma.
«Chiamo un'ambulanza.» disse quindi con tono serio.

Intanto però, Pandora si sentiva le palpebre sempre piú pesanti.
Infatti poco dopo chiuse gli occhi...
Ma che sarebbe successo dopo...?

CONTINUA.
NELLA PROSSIMA PUNTATA:

«Questa cosa non mi piace.»

«Dove sono?»

«Non fatevi prendere dal panico!»

«Moriremo tutti.»

«Abbiamo una marea di regali per voi!»

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