Capitolo 6 - Segreti e confidenze

«Amita?»
Hyun si avvicina guardandoci con un'aria sospetta.

«Hyun!»

Il professore Zaidi si è subito allontanato un po'.
Hyun è tornato in camera sua solo qualche ora fa, cosa ci fa qui?

«Buongiorno sign....»
Hyun si rivolge al professor Zaidi, con un aria molto seria.

«Stai bene?»
Hyun aveva la febbre per questo mi sono ritrovata a fare la chiusura del bar da sola. Gli avevo detto che me la sarei cavata e che non doveva preoccuparsene.

«Si... Anche tu, a quanto vedo...»
Lo dice con un tono sempre più freddo.

«Va tutto bene si, finalmente la giornata è finita. È stata davvero estenuante!»
Spero che Hyun non abbia percepito nulla anche se il suo sguardo continua a passare dal professor Zaidi a me. Ha una strana espressione...

«Io... Non importa Amita. L'essenziale è che tu non abbia bisogno del mio aiuto per mettere al posto il bar. Non volevo che tu fossi in difficoltà e fossi obbligata di tornare tardi a casa.»
Hyun è sempre stato premuroso con me dal primo giorno che ci siamo incontrati al bar. 

«Ah si, è davvero gentile da parte tua... Sono riuscita a farcela grazie all'aiuto del professor Zaidi.»

«Che fortuna che lei si trovasse nei paraggi proprio in quel momento.»
Ha guardato il professor Zaidi con una strana espressione.

«Si, ci sono strane coincidenze, a volte.»
Il disagio si fa sempre più palpabile.

«Hyun, sei già venuto ad aiutarmi nel pomeriggio! È davvero carino da parte tua, ma avresti dovuto rimanere a casa per riposarti.»
In effetti anche se malato, era venuto lo stesso per aiutarmi ma lo avevo gentilmente mandato a casa per farlo riposare.

«È naturale è la prima volta che ti ritrovi da sola a occuparti del bar... Volevo aiutarti.»

«Bene, allora, sono felice di aver potuto esserle d'aiuto, Amita. Le auguro un buon week-end...»
Il professor Zaidi si è rivolto a me con un po' di imbarazzo.

«Si, g-grazie di nuovo professore.»
Ha salutato Hyun con un cenno della testa e se ne è andato verso il campus. È in quel momento che mi sono accorta che Hyun mi osservava mentre seguivo il professor Zaidi con lo sguardo.

«Hmm... Questo tipo non m'ispira fiducia.»
Non avevo ancora mai sentito Hyun usare un tono simile.

«Mi sta simpatico, è uno dei miei migliori professori.»

«Uhmm... È la prima volta che incontro un prof. fuori dall'università.»

«Sai, anche loro hanno la loro vita, escono e gli capita persino di fermarsi a bere un caffè.»

«Sul serio?»
Hyun ha ancora una strana espressione nel suo viso, è meglio che cambio argomento.

«Ma certo! A proposito, tu non dovresti essere malato e sofferente a letto sotto un cumulo di coperte?»
Ci siamo diretti all'Università verso le nostre stanze di dormitorio. Ho spinto piano la porta per non svegliare Yeelen nel caso in cui stesse dormendo... Entrando però l'ho vista intenta a fare le pulizie per sgomberare la mente. Ci siamo salutate per poi dirigermi in bagno, ho proprio bisogno di una doccia calda dopo una giornata come questa! Mentre l'acqua mi scorreva sul viso ho ripensato alla conversazione col Professor Zaidi e al fatto che Hyun ci ha visti, in qualche modo c'era qualcosa di strano nel suo sguardo. Al ritorno non abbiamo parlato di questo. 

Quando ho aperto gli occhi lunedi', la sveglia si è messa a suonare. Mi sono alzata e ho cominciato a prepararmi per la giornata. Sono andata a fare la doccia e mi sono vestita per andare alla prima lezione della giornata: Arte antica e medievale con il professor Lebarde. Il massimo! Anche se d'altra parte, preferisco cosi' almeno non dovrò incontrare il professor Zaidi dopo quanto accaduto due giorni fa... Mi sono diretta con Chani negli anfiteatri, la lezione è andata seppur non mi entusiasma affatto, l'incontrario di Chani che era totalmente concentrata sull'argomento! All'orario di pranzo Rosa mi ha chiamata dicendomi che doveva dirmi qualcosa d'importante, ma con l'arrivo di Alexy, Morgan e Priya, alla boutique di Legh non abbiamo più parlato. Trovandomi li', ho preso qualche tenuta, in particolare una salopette corta con un paio di scarpe rosse che erano in vetrina.

Ho accompagnato gli altri alla cassa. Abbiamo pagato e chiacchierato un po' con Leigh prima di dirigerci verso l'università.

«Leigh sembra davvero in forma.»
Aggiunge Alexy

«Si, tutto bene in questo momento, siamo contenti di aver tenuto la boutique.»
Risponde Rosa

«Avevate intenzione di lasciarla?»
Chiedo

«Beh ecco, non sapevamo tanto cosa farne a un certo momento, io non ero sicura di continuare gli studi qui... Poi Leigh mi ha incoraggiata a farlo. Quindi siamo rimasti.»

«Ed è grazie a questo che ho potuto ritrovarti, è stata la decisione giusta.»
Ripensando all'inizio dell'anno non so davvero come avrei fatto senza Rosayla! 

«Questo è proprio vero.»

«In ogni caso, ti ha incoraggiata a continuare gli studi, è bello da parte del tuo ragazzo. Tanto più che ci sono dei professori che fanno il contrario.»
Aggiunge Alexy, con un tono strano. Cosa intende dire?!

«Che vuoi dire?»

«Sai, il tipo di professori che distraggono le studentesse a forza di camice aperte e sguardi ardenti, e all'esterno del campus, di preferenza...»
Cosa sta alludendo esattamente?!

«Stai parlando di me e del professor Zaidi?»
Solo ormai quando le parole sono già uscite mi sono resa conto di quanto detto.

«Quindi un "tu e lui" esiste, allora.»
Questo modo di fare di Alexy comincia a darmi sui nervi. Non sapendo cosa dire ho esitato e Priya si rivolge a me vedendo la mia esitazione.

«Tu e il tuo professore di Storia dell'arte?»

«No, niente affatto, ma...»
Cerco di negare non capisco perché queste allusioni non abbiamo fatto nulla di male!

«Pare che vi abbracciate dopo la chiusura del bar, al buio...»
Continua Alexy. Adesso è troppo!

 «Aspetta, cosa!? Che storia è questa?!»
Ho alzato la voce. Non è mai successo niente del genere!
Tutti si sono fermati guardandomi allibiti.

«Alexy, stai un po' esagerando, non sono i termini che Hyun ha utilizzato.»
Aggiunge Morgan. Cosa!? Quindi è stato Hyun a mettere in giro tutto questo?

«Hyun?! È Hyun che l'ha detto? Cosa vi ha detto esattamente? »
Cerco di mantenere la calma anche se ho i nervi a fior di pelle.

«Ha detto che è venuto al bar per aiutarti e che quando vi ha visti eravate vicini... Più vicini di quanto dovrebbero esserlo una studentessa e il suo professore... »

Ho avuto un nodo allo stomaco... Ora capisco cosa voleva dire il professor Zaidi quando mi ha parlato delle voci che si propagano alla velocità della luce...

«È vero? È più di un professore per te?»
Chiede Priya.

«Non lo so»
Gli dico, in preda al panico.

« Non lo sai? Se non lo sai è perché lo sai.»
Risponde lei. Quanto sono stupida!

«No, è solo il mio professore, ma... È solo che quando parliamo ho l'impressione che abbiamo molte cose da dirci l'un l'altro...Sto dicendo questo, ma non abbiamo mai avuto l'opportunità di parlare per molto tempo. Sto sicuramente immaginando le cose!»
Taglio corto.

« L'insegnante più sexy del college! Dannazione, Amita, sono impressionato!»

Morgan ha tirato Alexy per dirigersi al campus, Rosayla li ha seguiti, entrambi mi guardavano tutti e due con gli occhi spalancati, anche Priya con una scusa banale se n'è andata... Sembrerebbe che il mio “non lo so” abbia gelato l'atmosfera... Non capisco...E Hyun che fa confidenze a Alexy e Morgan... Bisogna che lo trovi. Ho guardato l'ora sul cellulare. Mi restano appena cinque minuti per trovare Hyun prima dell'inizio della prossima lezione.  Alzando la testa, ho visto una marea di studenti correre in tutte le direzioni per andare a lezione. Non riuscirò mai a trovarlo in tempo. Meglio mandargli un messaggio. 

Ho scritto : "Hai tempo in giornata? Dobbiamo parlare."

Mentre mi dirigo verso il dipartimento di arte, il cellulare che ho in tasca ha vibrato. Hyun mi ha risposto.

"Ho ancora due ore di lezione, possiamo vederci dopo se ti va. Tutto bene...?"

Mi sono diretta verso l'edificio. Ho corso di sviluppo personale. So che è facoltativo, ma ottenere qualche punto in più non mi farà male.

«Ciao, se vieni per il corso di sviluppo personale, l'hanno spostato in biblioteca.»
Ho incontrato Chani negli anfiteatri, l'ho ringraziata e mi sono diretta in biblioteca. Lei ha deciso di non venire volendo fare altro. 

Non c'è quasi più nessuno in giro. Tutti devono essere già a lezione.

«Sono consapevole della fortuna che abbiamo di ricevere la sua visita ma, mi capisca, non posso...»
Il Rettore sta parlando con una donna piuttosto elegante e autoritaria. Ha la carnagione scura con degli orecchini pendenti color oro. 

«Culann, se la sua risposta è negativa, penso proprio che lei, appunto, non sia consapevole della fortuna che ha.»

Chi sarà questa donna...?

«Lo so, lo so... E lei sa di essere un sostegno essenziale dell'indirizzo di Storia dell'arte... Senza di lei, non sono sicuro che l'anno prossimo potremo continuare a proporre questo orientamento...»
Risponde il Rettore un po' preoccupato.

«E io penso di poter trovare delle università prestigiose nelle quali i professori non annullano i loro corsi a causa di un mal di testa o di uno stato d'animo.»

Sta parlando del professor Zaidi?

«Questo problema è già stato risolto. E io...»

Il rettore mi ha guardata. Senza accorgermene avevo rallentato per ascoltarli.

«Andiamo a parlare nel mio ufficio, se lei è d'accordo.»
Aggiunge Il Rettore rivolgendosi alla donna.

«La conosco Culann, cercherà ancora di calmarmi davanti al suo quadro di Klimt, questa volta è fuori discussione che le faccia la minima concessione.»

Vogliono eliminare il piano di studi di arte? Dev'essere probabilmente una degli investitori dell'università.

«Lei è una donna raffinata, Sybille. Se apprezzare quello che..»

Si sono allontanati, non riesco più a sentirli. Ho guardato l'ora sul cellulare, ho più di dieci minuti di ritardo! Fortunatamente la professoressa Paltry non ha protestato e mi sono seduta ripensando però alla conversazione con il Rettore e alle voci infondate di Hyun. Solo adesso mi rendo conto della gravità della situazione. Non vedo l'ora di cantargliene quattro a Hyun, non abbiamo fatto nulla di sbagliato! Quando la campanella è suonata ho attraversato la sala d'ingresso di corsa. Sono in ritardo, Hyun mi starà già aspettando. Le porte dell'ascensore si sono aperte, dentro c'era Hyun.

«Sono sceso a vedere se c'eri! Volevi parlarmi?»

È uscito dall'ascensore.

«Pensavo che avessimo parlato insieme di quello che era successo, noi due, e che le cose fossero chiare...»
Cerco di mantenere la calma.

«Un attimo... Di cosa stai parlando esattamente?»

«Di quando mi hai vista parlare al bar con il professore Zaidi... Alexy è venuto a parlarmene.»

«Oh, questo! È vero, ne ho parlato a Morgan quando sono tornato, ma... Non ho detto niente di speciale, voglio dire io...»

«Non è così che Alexy mi ha presentato le cose...»
Ho forse tirato conclusioni affrettate...

«Senti io... Quando vi ho visti, ho avuto una strana sensazione, lo ammetto. E tendo ad avere fiducia nelle mie intuizioni. Ma ho detto solo quello che ho visto. Ho raccontato i fatti.»

«E cosa ti diceva la tua intuizione?»

«Te l'ho già detto... Lo trovo strano.»

«Che significa?»

«Ti mangia con gli occhi.»
L'ho guardato con gli occhi spalancati.

«Ecco, dovevo dirlo, l'ho detto. Mi dispiace che siano venuti a ripetertelo in questi termini! Non ho sparso voci in giro, e non l'ho detto al primo venuto. Morgan è amico mio, non sarebbe mai andato a dirlo. Comunque, mi scuso di averlo fatto. Se ne ho parlato, è solo perché ero preoccupato.»
Aggiunge lui. Mi rendo conto che in fondo era solo preoccupato per me.

«Hyun, io...»

«Ti chiedo scusa... È ridicolo, credi?»
Mi interrompe.

«Hyun, ti ripeto che io e il professor Zaidi stavamo solo parlando.»

«Lo so. E io ti dico che ho sentito qualcosa di più. Ho avuto la netta sensazione d'interrompere un momento... N-non so, intimo. Dimmi solo se... Ti piace?»

« Perchè ci tieni tanto a saperlo?»

«No, niente, lascia perdere... È sciocco.»
Hyun abbassa lo sguardo.

«No, dai dimmelo.»
Insisto. 

«No, hai assolutamente ragione, faccio domande su cose che non mi riguardano, in fondo. Ti prego di scusarmi. Avrei dovuto rivolgermi a te invece di parlarne a Morgan, sono stato uno stupido.»

Adesso mi sento un po' in colpa, non avrei dovuto aggredirlo in questo modo.

«Hyun...»

«Ho imparato la lezione, te lo posso assicurare. Scusa, ma... Devo andare a lezione. Ci vediamo dopo?»

«S-si... Ok.»

Hyun è uscito dalla porta dell'ingresso dei dormitori in direzione del cortile. Ok... Non ho lezione prima di fine pomeriggio. Ne approfitto per tornare in stanza e togliere qualcosa dalla borsa, che comincia a pesare. Al quinto anno, ci sono parecchie ore buca tra un corso e l'altro, il che ci permette di fare ricerche e di dedicarci alla tesi... È piacevole, ma la tentazione di procrastinare e di approfittare del tempo libero è forte. Non sono sufficientemente motivata per mettermi a lavorare. Arrivata in camera, ho posato la borsa per terra, e mi sono sdraiata sul letto. Uhm... potrei fare un sonnellino... Aspettando la prossima lezione... Non ho fatto a tempo a chiudere gli occhi che ero già scivolata tra le braccia di Morfeo.

«Non lo sai sei troppo giovane.»

Questa voce, l'ho già sentita...
«C-che cosa... Q-quanto tempo ho dormito?»

«Avevi la mia età quando hai iniziato, perché non potrei farlo anch'io!»

Questa voce... è di Yeelen! Rischio di beccarmi ancora un rimprovero tagliente se mi vede fare la siesta nel bel mezzo del pomeriggio. Mi sono seduta sul letto, ho asciugato la saliva che avevo sul mento, e ho preso il primo libro che mi è capitato sottomano.

«È vero, ma io avevo tutti gli agganci giusti. E già una grande esperienza del mestiere. »

Ancora quella voce....

«Sono tua figlia! Potresti aiutarmi invece di scoraggiarti ogni volta che ho un'idea!»

Dicendo questo, Yeelen è entrata come una furia in camera aprendo la porta di scatto.

«Cosa ci fai qui?»
Mi chiede non appena mi vede.

«I-io...»

«È così che parli alle tue amiche?»

L-Lei? È sua madre? La stessa donna che stava parlando con il Rettore poco fa! 

«Non è... Lei è Amita, condividiamo la stessa stanza, e seguiamo lo stesso piano di studi...»
Risponde Yeelen.

«B-buongiorno signora.»
Questa donna mi intimidisce.

«Piacere, sono Sybelle. Vedo che sta leggendo il libro di Ernst Hans Gombrich. È un eccellente autore.»

«Oh... C-certo.»
Ho guardato la copertina del libro che avevo in mano, non è mio, è di Yeelen. Cosa ci fa sulla mia scrivania? L'ha probabilmente messo lì mentre spolverava e poi se n'è dimenticata.

«Non è...»
Stavo per dirle del libro ma Sybelle mi ha interrotta.

«La tua compagna di stanza ripassa e dove ti trovo? In giro con le tue amiche a ronzare intorno alla celebrità locale? Yeelen, comincio seriamente a chiedermi perché ti ho permesso di andare all'università.»

Sta parlando di Castiel? Yeelen è rossa come un pomodoro e mi guarda di nascosto. Non l'ho mai vista così imbarazzata.

«Stavamo ripassando prima di questo. Passo il tempo a lavorare sulla tesi e a...»

La madre di Yeelen ha preso una giacca della figlia che si trovava sulla sedia della sua scrivania. Le ha fatto la morale sull'importanza di tenere tutto in ordine. La parte della stanza dove sono io è in ordine, nessuna traccia della mia giornata da poltrona di domenica. Yeelen ha messo assolutamente tutto a posto... Mi rendo conto che l'ha fatto probabilmente in previsione dell'arrivo di sua madre. 

«Le chiedo scusa signora, la giacca è mia, e a dir la verità, sono io la più disordinata delle due. È Yeelen che si è data da fare per rimettere in ordine la camera oggi.»
Non mi piace Yeelen. Ma quando è la verità è giusto dirla. 

«Se non fosse disordinata, non sarebbe costretta a mettere in ordine e potrebbe concentrarsi sugli studi e pensare al suo futuro.»

Questa donna è davvero severa.

«Il mio futuro? Allora adesso accetti di parlare del mio futuro?!»
Chiede Yeelen.
Sybelle ha lanciato uno sguardo accigliato a sua figlia.

«Esattamente, il tuo futuro è non un'utopia nata dalle fantasie di un'adolescente. »

«Potrei continuare a seguire dei corsi per corrispondenza! Andare a Los Angeles per fare un tirocinio al MOCA, è un'occasione unica!»

Yeelen ha battuto il pugno sul tavolo dicendo questo. Ha la possibilità di fare un tirocinio in uno dei più grandi musei d'arte contemporanea del mondo. È un'opportunità formidabile!

«Yeelen Eleanor Amy Charlene, non ti permetto di parlarmi con questo tono! »

«Ma mamma, è esattamente quello che hai fatto tu. Hai persino aperto una galleria d'arte prima di avere trent'anni, perché io non potrei...»
Yeelen è sul punto di scoppiare in lacrime... Mi da un'occhiata di nascosto, ho davvero l'impressione di essere di troppo.

«Dovresti seguire l'esempio della tua compagna di stanza che mi sembra essere una persona davvero ammodo. Potreste aiutarvi a vicenda a finire gli studi. Sai...l'arte non è cosa per tutti, ho finito per accettare che tu prendessi questa strada, ma non sono stata d'accordo.»

«Credi che Amita sia un esempio, ma non immagini neanche che è tutt'altro che la migliore studentessa dell'università!»

Non mi piacere essere messa in mezzo.
Sybelle ha sbattuto un pugno sulla scrivania con violenza.

«Lascia la tua compagna di stanza fuori da questa storia e chiedile scusa! Le mie intenzioni sulle persone di solito sono giuste, e sono sicura che è una ragazza studiosa e che potrà aiutarti a riprendere le cose in mano! La prego di scusarla, Yeelen è sempre stata gelosa in modo quasi morboso.»
Su queste ultime parole Sybelle si è rivolta verso di me. Ma Yeelen ha ragione, sarà anche la più antipatica, ma non è giusto prendermi meriti che non mi appartengono.

«Mi scusi signora, ma... Yeelen ha ragione. È lei che ha rimesso la stanza in ordine. Il libro che ho in mano è suo, e per essere sincera, stavo schiacciando un pisolino prima del vostro arrivo. Non conosco bene Yeelen, ma non ci sono dubbi sul fatto che sia una studentessa coscienzosa... »

«Già, lei non la conosce molto bene, è il minimo che si possa dire.»
Si è girata di nuovo verso sua figlia.

«Il rettore dice che i tuoi voti sono buoni, ma mi aspetto di più da parte tua, Yeelen. Hai detto che volevi venire qui perché è per te una vocazione. Dimostralo!»
Detto questo, sua madre è uscita. Senza salutarla, senza neanche voltarsi. Yeelen era in piedi in mezzo alla stanza col viso paonazzo. Ci siamo ritrovate sole e ci siamo sedute sul mio letto. Yeelen ha svuotato il sacco e abbiamo parlato per più di un quarto d'ora di quello che era successo. Essendo la figlia di Sybelle Naifesh, la pressione è alta e a quanto pare sua madre non la sostiene nel seguire le sue stesse orme. Le ho chiesto di suo padre, ma mi ha detto che non lo conosce. Guardando l'ora sta per cominciare il corso del professor Zaidi!

«Su, vieni, è l'ora del professor Zaidi.»

«Credo che per la prima volta della mia vita, oggi bigio. Non me la sento proprio di andare a lezione.»

«Capisco... A dopo, allora.»
Ho preso la borsa e sono uscita. Non riesco a credere che io e Yeelen abbiamo potuto avere una simile conversazione! 
Questa conversazione con la madre ha mitigato l'opinione che ho di lei... Non cambia nulla che i nostri caratteri siano fondamentalmente incompatibili... La capisco meglio. È probabilmente cresciuta in un'atmosfera di competizione, fissandosi l'obbiettivo di far meglio di sua madre che è una gallerista conosciuta... Non deve essere stato facile. Ho spinto piano la porta dell'anfiteatro. Non si sente quasi nessun rumore, forse la lezione è già iniziata...?

«Oh, Amita, buongiorno. Non ha visto l'avviso sulla porta?»
Il Professor Zaidi è appoggiato sulla cattedra.

«Ehm...»
Quale annuncio?

«Si direbbe di no. Entri, su...»
Il Professor Zaidi mi sorride.

« La lezione è stata annullata?»
Chiedo, entrando nell'aula.

« È stata spostata alla prima ora domattina. L'università ha bisogno dell'aula per una conferenza eccezionale tra mezz'ora.»

«Ho l'impressione che sia da secoli che non abbiamo avuto lezioni con lei.»

«È vero che l'ultima volta la lezione è stata annullata per colpa mia. Ma questa volta non c'entro per niente.»

«Non deve essere stato facile decidere di annullare la lezione.»

«N-no... Ha ragione, se l'ho fatto, è perché non ho avuto scelta. Apprezzo la sua empatia, Amita. Adesso che ci penso, possiamo approfittare dell'aula per ancora mezz'ora. Se vuole, può approfittarne per ripassare, o...?»

«Potremmo approfittarne per cercare di conoscerci meglio.»
Non ho esitato a sfruttare l'occasione, è più forte di me. Ho bisogno di sapere che cos'è questa cosa che ci lega.

«P-perché no, certo... La prima domanda che mi viene in mente è... Perché ha scelto questo indirizzo?»

«A dir la verità, dopo il liceo ho esitato a lungo, anche se Pierrick, il mio insegnante d'arte, era già riuscito a convincermi che fosse la strada giusta per me. E gli sblocchi professionali sono particolarmente interessanti.»

« Capisco.»

«E lei? Perché ha deciso di insegnare questa materia?»

«I miei genitori mi hanno fatto visitare fin da piccolo tutti i musei della regione. Non c'è dubbio che questo abbia influenzato la mia decisione. Inoltre, amo il fatto che la verità assoluta non esista quando si osserva un quadro... Per ciascuno è un'esperienza diversa.»

«Questo mi fa pensare al modo in cui ha presentato il suo corso la prima volta, ha detto esattamente le stesse parole...»
Con lui riesco a parlare liberamente come se ci conoscessimo da una vita.

«Ho cercato di attirare l'interesse degli studenti come ho potuto.»

«Direi che c'è riuscito bene...»

«Grazie...Ha rivisto Melody?»

«No, non l'ho rivista...»
Non mi aspettavo che ne parlasse.

«Spero che stia meglio.»
Aggiungo.

«È fortunata ad averla come amica. Non c'è ragione di preoccuparsi, sono sicuro che stia benissimo.»

«Per tornare a quello che ci siamo detti l'ultima volta, io...»

«Il suo collega, il giovane che ho visto, sembrava sorpreso di vedermi con lei. Spero che il fatto che l'abbia aiutata a chiudere il bar, non le abbia creato alcun problema.»

«Hyun era solo sorpreso di vedermi così tardi con un professore.»

«Ha ragione, sembra essere un ragazzo pieno di buon senso. Chiunque si farebbe delle domande...»

«Ha ragione a farsi domande?»

«Per essere davvero sinceri, credo di sì... Penso che...»
Si è morso il labbro guardando il suo cellulare... Ho notato che lo sfondo era la foto di una giovane donna.

Ho avuto appena il tempo di vederla prima che lo rimetesse in tasta...

«Non so se le abbia già detto che perdo la cognizione del tempo quando sono con lei...»

«Mi capita la stessa cosa...»
A queste parole mi ha fatto un sorrisetto divertito.

«È sempre un piacere parlare con lei... Spero che avremo l'occasione un giorno o l'altro di parlare più a lungo e senza interruzioni.»

«Si...»

Ha aperto la porta dell'aula aspettando che gli passassi davanti.

«Bene, le dico a domani allora. E si ricordi, abbiamo lezione di buon'ora.»

«Peccato, mi sarebbe piaciuto andare a lezione adesso.»

«Domattina o subito, non cambia niente. Oso sperare che avrà lo stesso entusiasmo.»

«Ci sarò con gran piacere, non ne dubiti.»

«Allora non vedo l'ora che sia domani.»
Si è allontanato, lasciandomi nell'entrara dell'edificio, che era deserta. A quest'ora, tutti sono sicuramente a lezione o in camera loro... Questa conversazione è stata... piacevole. Mi sento davvero in forma per preparare la tesi! Mi sono diretta nella mia stanza per iniziare un po'! Verso sera Rosayla e Alexy sono arrivati all'improvviso nella mia stanza. Il tono di Rosayla non mi piace... C'è qualcosa che non va.

«Ho appena scoperto di essere incinta.»

«S-SCUSA!?»

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