Capitolo 6: L'unico umano.
Ed ecco di nuovo che quella tremenda sveglia suonò. Noah già era sveglio da dieci minuti, mentre la madre camminava verso la cucina come uno zombie.
Joey prese la sua tazza preferita e mise del caffè dentro. Lo sossergiava di tanto in tanto guardando fuori la finestra. Noah di corsa salutò la mamma e uscì di casa per avviarsi a scuola.
Fenrir e Ashley erano già lì, parlando con altre persone.
Noah si avvicinò e li salutò. Ashley presentò i suoi amici a Noah:
-"Lei è Rouge; lui è John; e lei è Sky."-
Loro rimasero a bocca aperta.
-"È UN...UMANO?!"-
Esclamarono due di loro. Noah li guardava confuso, non capiva perchè quella reazione. Ashley spiegò a suoi amici che Noah era un suo amico. Così, dopo molte chiacchiere, divennero un gruppetto di amici.
Entrarono in classe, Noah si sedette vicino a Fenrir, Ashley vicino a Rouge e John vicino a Sky.
Intanto chiaccheravano fra di loro, perchè il professore era in ritardo.
-"Che prof. c'è adesso?"-
Chiese Noah a Fenrir. Lui gli rispose:
-"Quella di arte...mamma mia se rompe il cazzo."-
Noah lo guardò, alzò le pupille e scosse leggermente la testa da destra a sinistra sorridendo.
Entrò improvvisamente la professoressa.
-"Buongiorno ragazzi. Tu, là infondo...sei per caso il nuovo alunno? Io sono la professoressa Rossi e la disciplina che insegno è arte. Tu dovresti essere...Noah, giusto?"-
Disse la professoressa riferendosi a Noah. Lui annuì con la testa. Mentre la prof. era distratta Fenrir ne approfittò per parlare con Noah, gli sussurra:
-"Visto? È così antipatica...ma poi sembra essere Mrs. Io So Fare Tutto E Tu Non Sai Fare Un Cazzo. Ma poi vogliamo parlare di quando dice che il tuo disegno è bello, ma non è bello...O È STUPENDO, O FA SCHIFO...DECITI."-
Noah cercò di calmare Fenrir, ma non appena la prof. cominciò a fare l'appello e nominò Fenrir, lui la guardò in silenzio con gli occhi rossi. Noah, tremando dalla paura, si allontanò leggermente da lui.
La prof. Rossi lo prese in giro, dicendo:
-"Giovanotto...lo sai che se osi rispondermi male o mettermi una mano addosso ti sospendo...anche perchè hai una marea di note disciplinari."-
A Fenrir non gliene importò nulla di quello che disse la professoressa, ma mantenne la calma. Noah si riavvicinò a lui. La professoressa commentò riferendosi a Noah:
-"Oh, caro Noah, se vuoi un consiglio dalla migliore prof. che possa esistere...allontanati da quell'individuo, ti farà abbassare i voti. A quanto pare, prima di venire qui, avevi voti molto alti...la media del nove."-
Nemmeno a Noah stava simpatica quella professoressa, così la contraddì:
-"Prof., con tutto il rispetto, ma io resto accanto a Fenrir. Non può costringermi a farmi sedere dove le pare e le piace. E poi se vogliamo essere precisi, seguendo il regolamento scolastico, lei non è nessuno per far sospendere Fenrir, solo il vicepreside o la preside può farlo."-
La professoressa guardò Noah e stette zitta, perchè stava dicendo la verità. Così cambio subito argomento e chiese alla classe di fare un disegno a piacere.
Noah non era per niente bravo nel disegno, ma Fenrir invece sembrava un artista. Fenrir disegnò un paesaggio, una spiaggia con il tramonto. Invece Noah disegnò un prato verde, con tanti fiori colorati.
Fenrir guardò il disegno di Noah e disse:
-"E se ora disegni così, all'asilo come disegnavi?"-
Noah, per rimanere alla battuta, rispose:
-"All'asilo disegnavo con i piedi, adesso disegno con la bocca."-
Fenrir scoppiò a ridere.
La professoressa notò che Fenrir rideva come un pazzo, così lo rimproverò:
-"ABBIAMO FINITO DI RIDERE?! Fenrir, fammi vedere il tuo disegno...se l'hai fatto."-
Fenrir camminò verso la cattedra fieramente, mostrando il disegno alla professoressa. Lei rimase sbalordita.
-"Purtroppo devo per forza metterti un dieci."-
Fenrir guardò la classe facendo delle smorfie di fierezza, ma facevano ridere.
Dopo aver svolto tutte le lezioni arrivò l'ora di uscire.
Noah pensò di presentare Fenrir alla madre, in modo che poteva anche crederlo quando le ha detto che sono tutti per metà lupi in quella scuola.
Così Noah si avvicinò a Fenrir, chiedendogli se volesse venire a casa sua. Fenrir accettò senza pensarci due volte, così si avviarono verso la casa di Noah.
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