Capitolo 3: Nemici...o amici?

Suonò finalmente la campanella e tutti gli alunni entrarono a scuola.
Ashely domandò a Noah in che classe doveva andare, lui rispose che cercava la classe terza D.
Ashley rimase sorpresa, perchè erano nella stessa classe.
Ashley disse a Noah:

-"Noah, mi dispiace per te, ma mio fratello, Fenrir, è in classe con noi."-

Noah cercò di mantenere la calma.
Ed ecco che finalmente trovarono la classe.
Noah prima di entrare fece un profondo respiro.
Quando entrò tutti parlavano e lo fissavano.
Il professore presentò Noah alla classe:

-"SILENZIO, PERFAVORE! Lui è un nuovo alunno. Parlaci un po' di te, giovanotto."-

Noah tremava dall'imbarazzo e parlava balbettando:

-"Mi chiamo Noah e sono nuovo non solo in questa scuola, ma anche in questa città.
Da poco mi sono trasferito e spero di esservi simpatico (almeno spero...)."-

Fenrir lo fissava in malo modo, mentre il professore disse che disciplina insegnava:

-"Io, caro Noah, sono il professore di italiano. Chiamami pure prof. Smith. Ora siediti accanto a...Fenrir!"-

Noah andò a sedersi accanto a Fenrir, tremando dalla paura.
Il professore cominciò a spiegare l'argomento che avrebbero trattato:

-"Ragazzi, penso che ormai conosciate bene l'Odissea, perciò volevo porvi una domanda...qual è la vostra Itaca?"-

La maggior parte capì la domanda posta dal professore, mentre altri, come Fenrir, non capirono.
Il professore aggiunse anche che dovevano scrivere la loro risposta in un tema.
Fenrir solo dopo un paio di minuti capì la consegna, così iniziò a scrivere anche lui.
Ashley e Fenrir, per puro caso, scrissero la stessa e identica cosa: la loro mamma.
Invece Noah scrisse che la sua Itaca era la sua vecchia dimora.

Il tempo finì e tutti dovettero consegnare il compito.
Il professore rimase senza parole da Fenrir, dato che non aveva mai svolto con serietà un compito in classe.
Il professore si avvicinò a Fenrir e gli disse:

-"La tua Itaca...è la stessa di tua sorella. Davvero faresti anche peggio di Ulisse pur di tornare nella tua Itaca?-

Fenrir guardò il professore con gli occhi lucidi e gli rispose:

-"Sì...rifarei diecimila volte ciò che ha fatto Ulisse pur di rivederla un'ultima volta..."-

Il professore lo fissava con un sorriso di comprensione.
Improvvisamente suonò la campanella del cambio d'ora. Erano già passate due ore!

Noah notò che Fenrir aveva gli occhi lucidi, così gli domandò cosa fosse successo.
Fenrir mostrò un'altra volta i suoi affilati artigli e mise l'indice sotto il mento di Noah e lo rispose:

-"Fatti gli affari tuoi...umano di merda."-

Noah si "bloccò" a fissarlo impaurito. Fenrir notò che era spaventato da lui, così nascose gli artigli e si scusò con Noah.

Continuarono la giornata scolastica con tranquillità.
E dopo altre quattro ore finirono le lezioni.

All'uscita Ashley domandò a Noah se volesse passare il pomeriggio con lei e Fenrir e lui accettò.
Noah chiamò sua mamma e le avvisò che sarebbe stato con degli amici. La mamma era quasi commossa dal fatto che Noah, finalmente, era riuscito a farsi degli amici.

I tre ragazzi si avviarono verso casa, intanto parlavano e imparavano a conoscersi.

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