Capitolo 21: L'appuntamento sul mare.
Quando finì anche quella giornata scolastica, Fenrir invitò Noah a casa sua e lui accettò.
Ashley e Sky andarono verso casa di Rouge.
-"Vedrai, ti faremo brillare come una stella!"-
Disse Ashley a Sky.
Arrivarono a casa di Rouge.
-"Ma a casa tua non c'è nessuno?"-
Chiese Ashley.
-"No, i miei sono sempre a lavoro."-
Rispose Rouge. Prese una pentola, ci mise dell'acqua dentro e aspettò che bollì.
-"Da quando sai cucinare?"-
-"Da qualche anno. Quasi quasi mi autoproclamo una cuoca a cinque stelle, Ha ha!"-
Rouge ovviamente era ironica e Sky intanto moriva dalle risate.
-"Sky, vai in camera mia e apri l'armadio. Poi cerca un vestito che può piacerti."-
Sky, con i segni, la ringraziò e andò.
Mentre cercava vide un vestito, attillato e nero brillantinato. Era anche scollato e corto.
-"Questo è l'abito che ho sempre sognato..."-
Pensò Sky. Rouge era dietro di lei e disse:
-"Se vuoi te lo regalo, tanto non me lo metto più. Non mi piace, è troppo scuro."-
Sky la guardò sorridendo e la abbracciò in segno di ringraziamento.
-"Ehi, calmati. Prego. Indossalo già da adesso, così già ti trovi vestita."-
Sky annuì con la testa. Indossò l'abito, le stava a pennello e le donava molto.
Quando fu pronto il pranzo mangiarono di fretta, perchè volevano a tutti i costi truccare e pettinare Sky.
-"Sono brava a mettere il mascara. Stà ferma e ti farò un makeup da sballo!"-
Disse Ashley. Invece Rouge le fece dei capelli mossi e particolari.
-"Lo so, lo so...sono un'abile truccatrice."-
Disse Rouge sacrasticamente.
Quando giunse l'orario Sky se ne andò, ringraziandole dell'aiuto.
-"Bene, ora siamo da sole..."-
Disse Ashley imbarazzata.
-"Che ne dici di...Netflix?"-
-"Ok, decidi tu il film!"-
Si sedettero sul divano, con le coperte e dei cuscini.
Mentre guardavano il film Ashley si addormentò sulla spalla di Rouge. Lei le diede un bacio sulla testa e la sistemò sul suo letto. Si sdraiò accanto a lei e si addormentò.
Intanto Sky era già arrivata al luogo dell'appuntamento.
-"Ma dove sarà finito John?"-
Pensò, e finalmente vide John correre verso di lei.
-"Scusami del ritardo..."-
Disse John affannato. Sky lo tirò per il braccio, entrando nella pizzeria.
Era la stessa della prima uscita con Noah, quella pizzeria con la vista sul mare.
Si sedettero al tavolo e Sky notò che c'era una rosa sul tavolo.
Domandò a John, con il linguaggio dei segni, se sapesse perchè c'era quella rosa, lui rispose:
-"Non ne ho idea. Se ti da fastidio chiedo al cameriere di levarla..."-
Sky gli toccò la mano e fece di no con la testa. John si bloccò dall'imbarazzo e guardava la mano di Sky che toccava la sua.
-"Il vostro ordine, prego?"-
-"Ehm, io prendo una Margherita, la classica. E tu Sky, che prendi?"-
-"Che c'è ragazzina, il gatto ti ha mangiato la lingua?"-
John lo guardò con gli occhi rossi, non era un buon segno. Il cameriere stette zitto dalla paura.
Sky indicò anche lei la pizza Margherita, che infondo era la sua preferita.
-"Quindi due pizze Margherite, giusto?"-
-"Sì, esatto."-
Intanto che aspettavano il loro ordine, John voleva rompere il ghiaccio in qualche modo.
Passarono una bellissima serata, tra risate e qualche momento romantico.
Sky prese per mano John e lo portò sulla spiaggia che si trovava al di sotto della pizzeria. Sky disse con le mani "hai visto quanto è bello?", lei fissava il mare e John, fissando lei come se fosse lei stessa il mare, le rispose:
-"Perchè dovrei guardare il mare quando posso guardare te?"-
Sky arrossì, ma poi gli chiese un'altra cosa, sempre con le mani, "perché hai imparato il linguaggio dei segni?", John fu sincero e le rispose:
-"Se devo dirti la verità, l'ho imparato soltanto per te."-
John prese le mani di Sky e le portò verso di sè.
Sky non poteva fare a meno di sorridere. L'odore del mare, il rumore delle onde e il vento che accarezzava ad entrambi la pelle. Era un momento magico, così tanto magico che la tentazione nel baciarsi l'uno con l'altro era ormai troppa.
Intanto Noah era ancora a casa di Fenrir.
Erano sul divano. Noah rileggeva per l'ennesima volta il suo libro preferito: Il Piccolo Principe, mentre Fenrir rosicchiava un osso giocattolo tenendo la testa sulle gambe di Noah.
-"Perchè ti piace così tanto quel libro?"-
Gli chiese Fenrir.
-"Perchè? E me lo domandi pure? Ascolta queste due frasi che amo:
"Tutti gli adulti sono stati bambini una volta, ma pochi se ne ricordando";
"Dovrò sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembrano così belle...".
Non le trovi poetiche e significative?"-
Fenrir lo guardò confuso.
-"E che vuol dire la seconda?"-
-"Quella dei bruchi e delle farfalle?"-
-"Sì, davvero non l'ho capita affatto."-
-"Beh, io credo che significhi che per capire cos'è la felicità, dobbiamo provare anche del dolore."-
-"Mamma mia quanto sei poetico. Perchè non scrivi una poesia su di me?"-
-"Beh, non sono di certo un poeta, ma ci proverò!"-
Fenrir continuava a rosicchiare quell'osso giocattolo e Noah continuava a leggere il libro.
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