11. rifiuti commestibili

Arrivammo a scuola in anticipo, l'ingresso era già pieno di studenti intenti a chiacchierare nei loro gruppetti. Il cortile sembrava diviso geometricamente: atleti, attori, futuri premi Nobel, geni incompresi, comici, borsisti. C'era di tutto e convivevamo pacificamente nel regno di Wolfe Hastings. Le regole erano molto chiare: niente bullismo, vietato classismo con i borsisti e un impedimento assoluto a metterci i bastoni tra le ruote a vicenda.

A parte qualche raro caso in cui venivano infrante e a cui seguivano ferree punizioni, il Beau Soleil era una setta.

Con me quelle regole erano state messe da parte. Wolfe aveva piazzato una taglia sulla mia testa e chiunque avrebbe voluto riscuotere il premio. Ecco perché, mentre mi appropinquavo a salire le gradinate di marmo, fui investita da una pioggia scura e densa.

"Ma che diavolo..." esclamai inorridita, alzando lo sguardo. Penelope Bailol e Miranda Lawrence ridevano fra loro soddisfatte.

Il liquido appiccicoso mi era colato sulla testa e sui vestiti e sembrava che mi fossi fatta un bagno nell'acqua di fogna. Miranda scattò una foto mentre gli altri studenti si voltavano nella nostra direzione e facevano lo stesso. Avrei voluto sotterrarmi.

"Chi è adesso il rifiuto?" Sussurrò Amelia Baliol, sorpassandomi sulle scale per raggiungere la sorella e la sua amica. Un camaleonte perfetto, probabilmente dall'esterno sembrava mi stesse facendo un complimento. Sbatteva le ciglia, si mordeva un labbro: l'arte dell'inganno.

"L'invidia è una brutta bestia." Le sfidai, ripulendomi gli occhi. Puzzavo come una discarica.

Penelope mi inorridì con la sua voce acuta dicendo "noi, invidiose? Di te?" Ridacchiò, puntandomi il dito contro.
Si lo erano, non capivo di che cosa sinceramente dato che i miei fratelli e gli Hastings mi trattavano ancora come una sconosciuta.

Annuii salendo i gradini "direi che è evidente."

Amelia mi si avvicinò sistemandosi una ciocca di capelli ricci dietro ai capelli.
"A Wolfe fai schifo, ho pensato solo che, per una volta, avresti potuto guardarti allo specchio come ti vediamo tutti noi." Piegò la bocca in ghigno storto "uno scarto della tua stessa famiglia."

L'insulto mi entrò attraverso, scuotendomi lo stomaco, poteva avere ragione. Non significava che glielo avrei dovuto lasciar credere.
Misi da parte il malessere e raddrizzai la schiena "eppure non sono io quella che viene cacciata da loro."

Miranda diede aria alla bocca.
"Sei solo una povera psicopatica. Nessuno studente del Beau Soleil ti vuole qui, sei solo cattiva pubblicità."

Mi misi a ridere per quella bassezza e la guardai dall'alto in basso, non gli avrei dato la soddisfazione di vedermi brancolare.
"Nel bene o nel male, purché se ne parli. Si dice così, no?" Le schizzai con le dita grondanti di lerciume, sporcandogli le camicette bianco perla. "Di voi non ha parlato mai nessuno."

Odiavo sentirmi in quel modo: non voluta.
Nessuno aveva sentito la mia mancanza durante l'ultimo anno e, probabilmente, non lo avrebbero fatto nemmeno se me ne fossi andata di nuovo.

Mi feci una doccia negli spogliatoi e m'infilai un cambio che Cheryl teneva nell'armadietto, poi mi diressi a lezione di letteratura ancora con i capelli bagnati. Classe che avevo la gioia di condividere anche con Wolfe, essendo avanti rispetto ai miei coetanei. Lui mi ignorò, andandosi a sedere nel banco sotto la finestra.

Riuscivo a sentire il chiacchiericcio sommesso alle mie spalle. Una delle amiche di Miranda, Caitlyn mi pare si chiamasse, mi svuotò sul banco un sacco nero della spazzatura. Mi alzai di scatto prima che potessi sporcarmi di nuovo e colpii con un piede un fazzoletto sporco di escrementi. Faticai a non vomitare. La Bailol se l'era proprio presa per quel commento da parte di Daniel.

"Ti senti a tuo agio nell'immondizia, Broadhurst?" Mi domandò velenosa.

La classe scoppiò in una ristata fragorosa.
"Ben le sta!" Esclamò uno di loro dal fondo della stanza illuminata.

Decisi che non l'avrei degnata di una risposta. Calciai verso di lei tutte le schifezze che mi aveva riversato sul banco e mi sedetti senza dare ascolto a quello che stava dicendo.

Mi voltai verso Wolfe che se ne rimaneva seduto, con lo sguardo puntato nella mia direzione. Mascherato da un'espressione di sdegno e approvazione. Gli rifilai un bel dito medio.

All'ora di pranzo le cose erano un pochino degenerate, i miei fratelli erano dati per dispersi, i gemelli Hastings assenti ingiustificati, Noel infilato in chissà qualche bagno a farsi fare un servizietto...

Entrai nel cortile interno, dove potevamo mangiare il cibo della mensa, a passo svelto. Mancavano solo due ore e poi sarei potuta tornare a casa.

Il Beverly Hills News aveva però deciso di darmi il ben servito. Lessi solo il titolo: "dalle stelle alle... stalle!"  Evitai di avventurarmi nella lettura perché mi avrebbe solamente peggiorato la giornata.

Era come se fossi diventata una sorta di carpo espiatorio, chiunque avesse un problema se la prendeva con me, eppure non gli avevo mai fatto nulla. Di alcuni ignoravo anche il nome.

Con il vassoio in mano riflettei su dove sedermi. I tavoli erano tutti occupati ed appena mi dirigevo verso un buco libero mi veniva detto esplicitamente che non potevo prendere posto accanto a loro.

Penelope mi indicò con il dito un banco singolo che era stato posizionato vicino ai secchi dell'immondizia.  "Quello è il tuo posto." Strillò, attirando l'attenzione degli altri studenti attorno a noi, i più iniziarono a ridacchiare.

Mi sentivo così sporca... umiliata.

"Penso che tu e tua sorella dobbiate farmi compagnia, allora."

Uno scroscio di "booooooo" si propagò per la mensa. Erano rivolti tutti a me.

A dare inizio alle danze fu Emmet Gibson che mi tirò il torsolo della mela verde che aveva appena finito di mangiare.
"Non sei più così preziosa vero, Broadhurst?"

Scoppiò un pandemonio. Una valanga di cibo mi si scagliò addosso colpendomi su tutto il corpo, il vassoio mi scivolò dalle mani quando un piatto di pasta mi colpi in pieno viso.

"Basta!" Urlai "Finitela!" Mi facevano male e non solo fisicamente, ma all'interno qualcosa di nuovo cominciava a ridursi in pezzi, a sgretolarsi: l'orgoglio.

Finiti i cibi solidi fu la volta dei liquidi, coca cola, spremuta di arancia, acqua, caffè. Di tutto. Mi coprivo il volto con le mani e cercavo di allontanarmi, ma non c'era nessun riparo. Venivo colpita su tutti i lati.

"Vattene!" Urlarono delle ragazze poco in lontananza "non vogliamo essere contagiati da una schizzata come te!"

Mi chiesi che diavoleria avesse scritto il Beverly Hills News in quegli ultimi giorni da convincere l'intero corpo studentesco a rivoltarsi contro di me in quel modo. Wolfe non era sufficiente. Avevo evitato le notifiche con il mio nome, avevo chiesto alle mie amiche di non farmene parola; non pensavo potesse essere nulla di grave. Evidentemente mi sbagliavo perché aveva fornito la giusta mano alle tre arpie per fare in modo che mi prendessero tutti di mira.

Una palla di purè mi colpì la bocca aperta, andandomi di traverso. Tossii convulsamente fino a sentire la gola bruciare e le lacrime pungermi gli occhi.

Piangere non era contemplato.
No, avrei combattuto.

Mi feci strada attraverso il fuoco e raggiunsi il tavolo di Penelope, nelle mani stringevo una poltiglia di cibo che avevo raccolto da terra, tesi il braccio e mi preparai all'impatto. Gliela spiaccicai in piena faccia ed il suo strillo si perse nel marasma di commenti attorno a noi. Urlavano alla rissa.

"Fagli il culo Penelope!" Strillò qualcuno.

Fu il giusto incoraggiamento che la spronò ad afferrarmi per i capelli, mi strattonò finché non fui costretta a chinarmi sul pavimento ormai rivestito da uno strato di cibo mangiucchiato, poi si mise su di me graffiandomi la pelle. Per essere una Barbie dovetti ammettere che ci sapeva fare, ma io ero cresciuta tra dieci teppisti... caricai il pungo dal basso e glielo piazzai al lato della mascella. Rotolammo tra gli alimenti come i maiali nel fango, mi entravano dentro la camicetta, il purè s'incastrava nei capelli, le foglie d'insalata attorcigliate come rampicanti al polso destro. Ci graffiavamo a vicenda, un pungo poi uno schiaffo. Colpisci, incassa, ripeti. Ancora, ancora e ancora.

"Sei solo una puttana!" Mi urlò mentre si preparava a lasciare un bel livido sul mio viso. Spostai la faccia facendole colpire il pavimento duro. Un grido di dolore mi fece capire che quello era il momento giusto per svoltare la situazione a mio vantaggio.

Mi girai e cominciai a tempestarla di pugni.
"Hanno ragione i miei fratelli" berciai, acciuffandola per la chioma ossigenata prima di farla andare a sbattere contro il tavolo: "è liberatorio."

Prima che potessi infierire di nuovo un paio di braccia che conoscevo benissimo mi sollevarono da terra. La mensa s'immerse nel silenzio più totale, il cibo smise di volare sulle nostre teste; nessuno voleva rischiare di colpirlo, come se fosse stato un peccato divino macchiare tanta smoderata bellezza.

"Lasciami!" Ordinai a Wolfe, facendo pressione sulle braccia e dimenando le gambe "non ho ancora finito."

"Vedi di darti una calmata." Ringhiò a voce bassa in modo tale che potessi sentirlo solamente io. Quando fummo abbastanza lontani da Penelope, i miei piedi toccarono di nuovo terra e lui mi scoccò un'occhiata furente. "Datti una ripulita e vattene a casa." Ordinò con la promessa che avremmo fatto i conti, più tardi.

"Dì a quella puttana che deve andarsene da qui una volta per tutte, Wolfe!" Abbaiò Penelope mentre si risistemava, aiutata da Amelia e Miranda.

Wolfe si girò appena verso di lei "tu chiudi la bocca." Pronunciò tagliente, come la lama più affilata.

Per un momento si zittì poi la sorella le diede un pizzico sul gomito per spronarla a continuare. "Cacciala Wolfe, esiliala. Non può stare qui."

"Fuori dai coglioni, bambina." Mi ordinò con indifferenza, senza smettere di guardare Penelope.
Fu come una doccia ghiacciata, mi stava cacciando. Deglutii senza dire nulla ed indietreggiai di qualche passo totalmente avvilita, tutta la scuola stava assistendo in live alla definitiva rottura del mio cuore.

Penelope, Amelia e Miranda si accesero di un sorriso luminoso e si rivolsero a lui in completa adorazione mentre io dentro mi sentivo morire. Non mi era mai successa una cosa simile, ero stata aggredita, verbalmente, fisicamente ed allo stesso tempo tradita dal lupo cattivo.

"Non ho cominciato io..." sapevo che mi stava dando la colpa. Come faceva sempre da quando ero tornata.

"Ti ho detto: vattene a casa." Pronunciò deciso, la voce roca e profonda; alta a sufficienza da impartire il proprio volere, non abbastanza da sembrare fuori di testa. Lo sguardo vigile, pungente, s'incastrò nel mio.

Sconfitta, decisi di fare come mi diceva e mi dileguai a passi svelti e fintamente a testa alta, verso le porte a vetri che affacciavano su uno dei corridoi principali.

§§§

Ancora tremante mi accovacciai sotto il getto d'acqua calda. Piansi fino all'ultima lacrima e mi chiesi come fossi arrivata a quel punto.
Quando avessi permesso a me stessa di distruggere le persone che amavo, il momento in cui avessi deciso di lasciare il controllo della situazione.
Avrei potuto dare la colpa alla me del passato. Giovane, sciocca, illusa. Non sarebbe servito a niente, la responsabilità ricadeva su di me, alla fine dei conti.

Uscita dalla doccia, con il mascara colato e l'accappatoio, aprii la porta che affacciava sulla mia camera. Trovai Noel sdraiato sul mio letto, intento a guardare il soffitto con le braccia incorciate dietro la testa. Sembrava serafico ed in contemplazione del lampadario di vetro appeso sopra la sua testa.

"Ciao" dissi ancora con la voce rotta, risvegliandolo da quel momento di estraniazione.

Lui mi guardò obliquo e storse il naso.
"Ho saputo che non te la sei passata bene oggi, sorellina."

Mi sdraiai accanto a lui e sospirai, fissando lo sguardo nel punto su cui si era concentrato poco prima.
"Ho passato giorni migliori."

"La smetteranno." Proferì deciso, guardando il mio profilo.

Scossi la testa. "Non li hai visti... erano indemoniati, come se la cattiveria li avesse posseduti."

"Il Beverly Hills News ha esagerato, lo zio gli ha fatto mandare una lettera dalla avvocato. Wolfe ha pensato al resto." Cerco di spiegarmi.

Scoppiai in una risata amara.
"Si, Wolfe ha solamente contribuito a quell'umiliazione."

Noel sorrise. "Non è quello che so io. Mi hanno detto che ha fatto pulire una striscia di pavimento a Penelope." Uno strano luccichio gli attraversò lo sguardo cristallino "con la lingua."

Non ci avrei creduto neanche se lo avessi visto con i miei occhi.
"Ma va? Ed io ho una reputazione impeccabile." Sottolineai l'impossibile.

"C'è un video. Però non ti conviene aprire internet, per ora." Appuntò mentre si rotolava sulle coperte per tirarsi su. Arrivò fino alla porta e poi si voltò serio, come non lo avevo mai visto prima di allora "potevi vendermi ieri sera, ma non lo hai fatto: grazie." Sparì.

Passai il resto del pomeriggio a crogiolarmi nella solitudine più totale, il mio gemello arrivò solo a tarda sera per portarmi qualcosa da mangiare. Mi rifiutavo di scendere a cena e dover fingere che andasse tutto bene quando io stavo andando in pezzi. Non avevo nemmeno intenzione di vedere da mangiare fino all'indomani.

Wolfe mi odiava, i gemelli mi ignoravano, Noel e Nate erano bravi con le parole, ma non erano mai presenti in fin dei conti; Gabe era via e le mie amiche mi avevano lasciato un centinaio di messaggi a cui avevo preferito non rispondere.

Segreti, segreti, segreti. Ovunque.

Mi buttai sotto le lenzuola morbide mi coprii la testa, mi piaceva dormire. Era l'unico momento in cui riuscivo a non pensare a quello che mi stava capitando.

Tra singhiozzi strozzati e paure profonde, mi addormentai.

§§§

Vi lascio un'altra fotina:



❤️❤️❤️CIAO BELLEZZE!❤️❤️❤️

🌼Prima una comunicazione di servizizio:🌼

Ho seguito qualche prezioso consiglio ed ho diminuito la lunghezza dei capitoli, inoltre ho scelto che per adesso aggiornerò due volte a settimana: giovedì e martedì.

Se i giorni dovessero cambiare vi lascerò un avviso, però sicuramente saranno almeno due, qualche volta tre.

❤️‍🔥Ora invece torniamo a noi... La nostra Blake si è trovata proprio coinvolta in un bel pasticcio! Chissà cosa avrà scritto quel giornalino su di lei. Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commentiiii.

Inoltre vi dico già che ne prossimo capitolo ci sarà ...


AH NO NIENTE SPOILER! Però è carino, fatemi sapere se lo volete molto presto.

!!!⭐️⭐️⭐️ Ci tenevo anche a dire che in questa fase per me è molto importante anche solo un commento oppure una stellina perché aiuterebbe la storia a farsi conoscere da più persone. Quindi se state leggendo e siete interessate a come continuerà la storia e sapete cosa fare.⭐️⭐️⭐️

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