Ringraziamenti

Come prima cosa, ci tenevo a ringraziare due persone che ci sono state dal primo capitolo di questa storia, che mi hanno dato la spinta per continuare a scriverla giorno dopo giorno nonostante non fossi mai soddisfatta di me stessa. Oltre a trovare due lettrici assidue da torturare, ho trovato due amiche fantastiche. Grazie ragazze TheNorthStar_03 claudebarnes 💙.

Per questa storia, inoltre, devo ringraziare mia nonna, che da sette anni a questa parte mi insegna che la disabilità nasce come un ostacolo che necessita del tempo per essere superato, ma che a lungo andare, quando si impara ad allearsi con essa anziché combatterla, si tramuta in una di quelle caratteristiche in grado di rendere una persona unica nel suo genere.

Grazie a tutti voi, che avete seguito le vicende di Althea e Daniel, che avete contribuito a tutti i traguardi che ho raggiunto lasciando una stellina, un commento, scrivendomi messaggi in privato o leggendo silenziosamente. Grazie a voi che mi avete supportata e sopportata, il che sapendo quanto sono autocritica e melodrammatica di certo non deve essere stato facile.

Grazie, perché senza di voi non sarebbe stato possibile. Senza di voi probabilmente questa storia si sarebbe fermata al primo capitolo, senza portare a termine il mio obbiettivo di creare qualcosa di diverso, di vero e palpabile nelle vite di chi, purtroppo, si ritrova ad affrontare quello che appare come un mostro immensamente più grande di lui.

Sono stata indecisa per molto tempo sul finale di questa storia, credevo che in ogni modo l'avrei conclusa il risultato sarebbe sempre risultato scontato, già visto, prevedibile. Alla fine ho scelto di cuore, di pancia, come Daniel.

Forse è stata una debolezza, non riuscire ad abbandonarla completamente, non riuscire a far soffrire lui così tanto. Ma in fondo, direi che di batoste ne hanno prese fin troppe, li hanno tramortiti, lasciati in ginocchio, ma la “fine” che ho scelto per loro simboleggia la capacità di rialzarsi sempre, di lottare per amore, contro e sopra ogni cosa.

In fondo sono felice di aver preso questa decisione, perché molto probabilmente altrimenti non avrei potuto comunicarvi, come sto facendo ora, che Dove Si Infrangono Le Stelle avrà uno Spin - Off su due personaggi già presenti nella storia, e immagino che molti di voi abbiano già capito di chi parlo.

Per quelli che invece non ci sono ancora arrivati, di certo non è mia intenzione fare alcun tipo di spoiler. Dovrete attendere il momento in cui avrò intenzione di rendere totalmente pubblica la mia idea, ma arriverà presto tranquilli, stare ferma per me non è un'opzione.

Non avrei mai creduto che in così tanti avreste apprezzato Althea, che è un personaggio tanto complicato da risultare insopportabile a volte. Althea è la sintesi del dolore fatta a donna, è un fiore reciso, estirpato dal suo giardino, che si crede già morto, fin quando qualcuno non comincia a prendersi cura di lei, a trapiantare il suo stelo appassito in un vaso colmo di un terriccio nuovo, vivo, che rende tale anche lei.

Althea è una piccola parte di me, annidata sul fondo, che non ho mai avuto il coraggio di tirare fuori e parlarne seriamente per quanto appariva spaventosa. È lì che attende per venire fuori nei momenti di seria difficoltà, quando essere la migliore è l'unica opzione che la mente mi impone.

Althea è l'ansia. È la sensazione di annegare di cui lei parla molte volte, di sentire i piedi legati ad un'ancora fissa sul fondale, fino a perdere la voglia di risalire.

Althea è la paura. Paura di non essere compresa, talmente forte che il ferro della punta di un martello picchia le ossa fino a disintegrarle. Fino a quando non arrivi alla conclusione che l'unico modo per batterla è chiuderti a riccio, prima che possa colpire ancora.

Althea è un tarlo, che rosicchia dall'interno, si espande a macchia d'olio, di cui a volte sembra impossibile deviare il sentiero.

Un grazie va anche alla persona che per un breve periodo ho creduto fosse il mio Daniel, di cui purtroppo mi trovo a non poter fare il nome. Ci siamo persi per colpa delle mie illusioni, perché come i protagonisti di Dove Si Infrangono Le Stelle io corro quando sento che ne vale la pena, e purtroppo finisco sempre faccia a muro.

Grazie, anche se l'amore di cui avrei avuto bisogno lo ha avuto un'altra. Grazie, per la sensazione di calma profonda che mi infonde il tuo pensiero, perché si sa, le cose impossibili sono sempre le più belle.

Ma tornando a noi. Sono ancor più felice che in molti abbiano apprezzato anche Daniel, senza scambiare la sua gentilezza, la cura e la lealtà per caratteristiche di un personaggio semplice, privo di spessore. Perché siamo talmente abituati a riconoscere come forti soltanto i personaggi scontrosi e pieni di spigoli, che è stata per me una sorpresa enorme quella di scoprire che c'è ancora qualcuno capace di apprezzare la delicatezza.

Mi sono resa conto che ho sempre prediletto personaggi che andavano a creare un perfetto miscuglio tra Daniel e Althea, tra caos e razionalità. Penso che loro due fino ad ora siano i meglio riusciti, quelli per i quali mi sono imposta del tempo, quelli ai quali ho imparato a voler bene in fondo in fondo anche se mi hanno fatto passare le pene dell'inferno.

Spero possiate restare con me, con loro, per qualcosa che si avvererà tra un po' di tempo, e spero sinceramente possiate apprezzarlo come avete fatto con Dove Si Infrangono Le Stelle.

A presto, spero più di quanto pensiate.

Vi voglio bene e vi auguro il meglio.

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