Twenty-seven.
TEWNTY-SEVEN.
Olivia
Restammo a guardarci per quelle che mi sembrarono ore, ma probabilmente erano passati solo pochi minuti, se non secondi. Mike prese la mano di Genn e lo trascinò verso l'altalena, dove Cassie era ancora seduta.
Sospirai tornando al mio libro, mentre sentivo le loro voci in sottofondo che parlavano tra di loro. Mike aveva presentato Cassie a Genn e quando alzai lo sguardo lei stava guardando timidamente il ragazzo dai capelli biondi che stava in piedi di fronte a lei. Poi vidi Mike tirare di nuovo Genn per la mano, per portarlo nella mia direzione, non prima che lui avesse raccolto la sua chitarra.
Tornai a puntare gli occhi sul libro senza farmi vedere, fin quando non vidi due paia di scarpe, un paio di all star bianche decisamente piccole e un paio di vans nere, molto più grandi.
"Olivia hai visto che c'è Genn? Finalmente è arrivato" esclamò mio fratello entusiasta
"Ciao Genn" alzai lo sguardo sorridendo leggermente e facendo uscire quelle parole piano, più di quanto effettivamente volessi
"Ciao Olivia" dissi lui con tono abbastanza debole
Vidi Mike correre via e lo seguii con lo sguardo, mentre tornava a spingere Cassie sull'altalena rossa, poco distante da noi. Sospirai di nuovo, spostando gli occhi su Genn. Lui mi stava già guardando e i suoi occhi azzurri erano glaciali in quel momento. Eravamo tornati all'origine, insomma. Incapace di reggere tanta freddezza, tornai a fissare l'inchiostro nero stampato sulle pagine del libro che avevoin mano, ma non passò molto per udire di nuovo la sua voce, questa volta più decisa di prima.
"Posso?"
Puntai gli occhi su di lui, esitando un attimo, per poi annuire lievemente con la testa.Cercaidi non guardarlo troppo e tornai a leggere, mentre lui tirava fuori la sua chitarra nera e si sedeva vicino a me. Cominciò a suonare un po', come faceva sempre.
"Ti da fastidio se suono mentre leggi?" mi aveva gentilmente chiesto qualche settimana prima
Avevo scosso la testa, dicendogli che mi rilassava in realtà. Le sue dita pizzicavano le corde in maniera così dolce e lenta, che mi lasciavo trasportare facilmente da quella melodia, mentre i miei occhi scorrevano veloci sulle parole scritte davanti a me.
In quel momento però non riuscivo a concentrarmi, fissavo sempre la stessa frase, senza mai muovere gli occhi da lì. Chiusi il libro un po' troppo forte e lui si fermò.
"Scusa, non volevo disturbarti" disse appoggiando la chitarra
"No.. Io.." balbettai
Non sapevo cosa dire, non sapevo spiegare nemmeno a me quella reazione, non sarei sicuramente riuscita a spiegarla a lui. Presi un respiro, calmandomi un po' e poi continuai.
"Tranquillo, continua a suonare. Oggi.. Sono molto distratta, non riesco a concentrarmi" dissi guardando davanti a me
Riprese la sua chitarra e ricominciò a suonare. Mi fermai a fissare le sue mani che si muovevano velocemente, prima un po' incerte, poi più decise, sulle corde dello strumento. In un attimo immaginai come sarebbe stato avere quel tocco dolce sulla mia pelle e con la mente tornai a quel bacio che c'eravamo scambiati a casa mia, alle sue dita sulla pelle della mia schiena e dei miei fianchi. Si muovevano delicate come in quel momento. E poi quelle parole, il disprezzo quasi con cui le aveva dette. Non erano state di per sé loro a ferirmi ma proprio il tono che aveva usato per dirle,me lo sarei dovuto comunque aspettare da lui.
"Perché?" domandò Genn distogliendomi dai miei pensieri e facendo sfumare i miei ricordi
"Cosa?" domandai con voce stanca, ma abbastanza incuriosita dalla sua proposta
"Non ti sei fatta vedere per una settimana, mi hai cacciato da casa tua, poi ti sei presentata da me" aprii la bocca per rispondere ma lui mi interruppe e mi tolse le parole di bocca "Non dire che sei venuta solo per portarmi l'accendino, perché non ci credo. Eri sola, saresti venuta con Mike se fosse stato solo quello il motivo" disse duro guardando verso di me
I miei occhi invece stavano fissi sulle mie mani, che erano impegnate a strappare piccoli fili d'erba dal prato verde su cui io e il biondo eravamo seduti. Mi presi il tempo necessario per pensare alla risposta. Lui sapeva che gli avrei detto la verità, così come sapevo che non sarei stata in grado di mentirgli, per cui aspettò paziente che mettessi a posto i miei pensieri. Apprezzavo davvero questo lato di lui, questa capacità che aveva di ascoltarmi senza pretendere niente in cambio, senza che sia per forza un argomento serio. Ma questo lo era e dovevo per forza essere perfettamente in grado di esprimermi, senza fargli fraintendere nulla.
"Sinceramente non lo so" risposi infine
Strappati l'ultimo ciuffo d'erba, per poi portare gli occhi davanti a me e guardare mio fratello e la sua amica ridere sulle altalene.
"Speravo mi dicessi qualcosa di più" disse divertito
Portai lo sguardo su di lui e notai che mi stava guardando cercando di trattenere un sorriso. Sorrisi istintivamente anche io, ma abbassati di nuovo gli occhi. I miei capelli mi scoprirono il volto. Sospirai per poi rialzare lo sguardo e portarlo su di lui.
"Volevo vederti" dissi poi sospirai nuovamente e continuai
"Ah si?" mi derise lui
Mi stava pure prendendo in giro? Stavo facendo una fatica pazzesca a dirgli il motivo per cui ero andata da lui, ma lui trovava divertente la mia difficoltà. Non si era mai comportato così quando eravamo al parco, aveva sempre saputo ascoltare ciò che avevo da dirgli, così come io ascoltavo lui. Ascoltava anche i miei silenzi e la cosa bella era che li capiva anche.
Il modo in cui mi stava trattando però era esattamente quello con cui mi aveva trattata dopo avermi baciato.
Lo guardai un attimo, indecisa su cosa fare. Poi misi il libro in borsa frettolosamente, sotto il suo sguardo confuso e mi alzai, pulendomi i jeans dall'erba che si era appiccicata sopra di essi.
"Ma cosa..?" domandò fissandomi
Lo guardai un'ultima volta prima di voltarmi e andare verso mio fratello.
"Olivia" lo percepii alzarsi e i suoi passi dietro di me
La sua mano strinse il mio braccio leggermente. Sbuffai e mi fermai, ma non mi voltai. Lui strinse più forte, ma io strattonai il braccio e mi gira i verso di lui, solo dopo essere riuscita a liberare la presa. Lo incitai a parlare, perché io non avevo più intenzione di dire nulla. Non gli avrei dato ancora una volta l'occasione di deridermi.
"Io.. Olivia cazzo, non so mai cosa fare con te" disse portandosi nervosamente la mano tra i capelli
"Potresti cominciare a trattarmi meglio" sbottai incrociando le braccia al petto
"Trattarti meglio? Ancora una volta ti ricordo che sei stata tu ad ignorarli negli ultimi giorni e a sbattermi fuori da casa tua" ribattè lui incredulo
"Te lo sei meritato" alzai le spalle, con non curanza
"Perché ho fatto una cosa che tu desideravo più di me?" mi stava provocando, lo sapevo
"Cosa intendi?" domandai io, sapendo benissimo a cosa stava alludendo
"So che volevi quel bacio tanto quanto lo volevo io, ma non so per quale assurdo motivo mi hai detto di andarmene"
"Non è stato quello che hai fatto, ma quello che hai detto dopo e il disprezzo con cui l'hai detto" sussurrai io guardandolo negli occhi ed arrandendomi improvvisamente, stanca ormai di quella situazione
Lui mi guardò stupito. Avevo però capito dal suo sguardo che aveva finalmente afferrato cosa mi aveva ferito. Pensavo che finalmente si sarebbe scusato, ma si sa niente va come spero io e la sua risposta mi spiazzò.
"Te la sei presa per quello? Non ti sembra di aver un po' esagerato?" di nuovo quel sorrisetto odioso che stava al lato delle sue labbra
"Forse avrò anche esagerato, ma io sono venuta a casa tua solo per chiarire quella situazione, perché mi sono resa conto del mio errore. A quanto pare però a te non importa" alzai il tono di voce, dimenticandomi di Mike e Cassie che stavano poco più lontani da noi
"Non mi sembra che abbiamo chiarito però" quella volta fu lui ad incrociare le braccia
"Abbiamo chiarito nel momento in cui lei è uscita dalla cucina del tuo appartamento, Genn" dissi, cercando di mantenere la voce stabile, ma il suo nome uscì con tono molto basso
Mi girai decisa ad andarmene e lasciarlo li, per l'ennesima volta a pensare ai suoi errori.
"Ehi" lo sentii dire e di nuovo il mio braccio venne avvolto dalla sua mano
Mi tirò verso di lui, mettendomi velocemente una mano sul fianco e portando l'altra vicino alla mia guancia, per mettermi dietro l'orecchio una ciocca di capelli. Tenni lo sguardo fisso nel suo, cercando di non cedere, ma quando la sua mano si appoggiò sulla mia guancia, chiusi leggermente gli occhi appoggiandomi ad essa.
"Lei era.." disse facendomi riaprire gli occhi "Era solo mia cugina" abbassò lo sguardo per poi riportarlo nel mio
Mi sentii improvvisamente in imbarazzo, ma al contrario delle mie aspettative, questa volta non rise. Sorrise dolcemente e basta, guardando il modo in cui ero sicuramente diventata rossa. I suoi occhi scrutaroni attentamente il mio viso, per fermarsi poi sulle mie labbra. Mi dimenticai che mio fratello era poco lontano da me nel momento in cui vidi il viso di Genn avvicinarsi a me sempre di più, ma, per fortuna, qualcuno ci interruppe.
"Olivia" sentii dietro di me
Vidi Genn chiudere gli occhi, le sue mani lasciarono la presa sul mio fianco e il mio viso, mentre mi girai.
UShugs_
Volevo solo dire che questo capitolo mi piace tanto e sono soddisfatta per una volta! È anche molto lungo lo so, ma non potevo assolutamente tagliarlo. Spero che piaccia anche a voi e ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate, il vostro parere è importante per me!
M xx
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