Three.

THREE.

Olivia

"Olivia, scendi sono arrivati gli ospiti tesoro" la voce di mia madre mi destó dai miei pensieri

"Ci siamo, si comincia" sussurrai alzandomi dal letto

Mi guardai allo specchio per vedere se ero presentabile. La maglietta rossa che indossavo a deriva perfettamente al mio busto e spariva dentro la gonna nera a vita alta che indossavo. Sistemai i miei capelli, che avevo raccolto per metà con una molletta e scesi le scale con un sorriso non molto convinto sulle labbra.

"Ciao papà" dissi salutandolo con un bacio sulla guancia "Buonasera" mi rivolsi alle persone attorno a quel tavolo

Notai con mio grande stupore che c'erano ancora tre posti vuoi, oltre al mio e a quello di Amanda, che stava portando l'antipasto in tavola, e guardai mio padre con un'espressione confusa sul viso. Mi pareva che ci fossero tutti quelli che di solito sono presenti a queste cene. Prima che papà potesse rispondermi, il campanello suonò.

"Olivia, tesoro vai tu per favore?" chiese mia madre dolcemente

Le sorrisi in risposta e mi avviai verso la porta. Dall'altra parte vi era una donna sulla cinquantina, con un vestito blu molto elegante, i capelli castani e ricci le ricadevano sulle spalle. Ad accompagnarla vi erano un uomo che aveva qualche anno in più di lei, con uno smoking e i capelli grigi sistemati ordinatamente con il gel, ed un ragazzo con un paio di jeans scuri ed una camicia bianca. La sua capigliatura riccia mi fece ricordare qualcuno, ma non mi venne in mente chi.

"Buonasera" disse l'uomo "Devi essere Olivia, Matt mi ha parlato di te. Io sono Peter Shorty, un nuovo collega di tuo padre. Loro sono mia moglie Kate e mio figlio David" sorrisi per tutto la breve presentazione dell'uomo

"Piacere" risposi semplicemente "Prego entrate" dissi dopo aver stretto la mano a tutti e tre e spostandomi dalla porta per lasciarli passare

La richiusi una volta che furono tutti dentro e li condussi in sala da pranzo.

"Oh, Peter!" esordì mio padre non appena varcammo la soglia della cucina

"Scusa il ritardo Matt, ma non riuscivamo a trovare la casa" disse l'uomo in giacca e cravatta andando verso mio padre

Dopo aver fatto le dovute presentazioni, ci accomodammo a tavola per cominciare a mangiare. Vidi mia sorella stupida dal fatto che ci fosse un ragazzo. Anche io lo ero. Solitamente i figli e le figlie dei colleghi di mio padre se ne stavano a casa da queste noiose cene, cosa che facevamo anche io e Amanda quando non erano a casa nostra.

"Avete proprio una bella casa" disse David ad un certo punto, puntando lo sguardo su di me sorridendomi

Sentii mia sorella darmi una gomitata da sotto il tavolo e mormorai un "Ahia" diventando rossa. Alzai lo sguardo sul ragazzo dalla capigliatura riccia e ricambiai il sorriso, per poi ringraziarlo.

"Quanti anni avete" chiese poi sempre lui

"Io diciotto Amanda sedici" risposi io per entrambe, mentre mia sorella continuava tranquillamente a mangiare il risotto "E tu?" chiesi gentilmente

"Io ventitré" disse lui per poi prendere un sorso d'acqua dal suo bicchiere

Continuammo la conversazione tranquillamente, qualche volta intervenne anche Amanda, ma era più concentrata a guardare il telefono, senza farsi scoprire dai miei. Ad un certo punto notai David fare uno sbadiglio e si coprì la bocca con una mano, alquanto imbarazzato, mentre io ridacchiai.

"Tranquillo, nessuno sembra essersene accorto" dissi per rassicurarlo, afferrando il bicchiere e portandomelo alle labbra e lui rise leggermente

"Scusami, sai ieri sono stato ad una festa e sono tornato abbastanza tardi"

Dopo che quelle parole lasciarono la sua bocca, mi apparve il suo viso come un flash e capii dove avevo già visto quel ragazzo. Era lo stesso che la sera precedente mi aveva sorriso vicino al bar alla festa, in compagnia di quel ragazzo con gli occhi blu. Cioè, aveva sorriso a Camila, non a me.

Mi andò di traverso l'acqua e cominciai a tossire, facendo voltare mia mamma preoccupata e ridere Amanda. David invece si alzò dal suo posto e venne vicino a me per darmi dei colpetti sulla schiena, che mi aiutarono un pochino.

"Scusate" dissi imbarazzata "E grazie" sorrisi a lui

-

"Mamma per favore" stavo portando dei piatti in cucina, e sentii mia sorella supplicare mia madre mentre ridevo con David

"Che succede?" chiesi appoggiando i piatti sul tavolo e prendendo poi quelli che il riccio aveva in mano e appoggiarli sopra gli altri

"Melanie mi ha chiesto di uscire stasera, ma mamma non mi lascia" si lamentò Amanda mettendo il broncio

"Sei troppo piccola Amanda, non ti lascio andare in quel bar" disse mia madre mentre sistemava le tazzine del caffè su un vassoio "Ora porta questi di la per favore" disse porgendoglielo

Mia sorella sbuffò e io la guardai uscire. Chiedendo poi a mia mamma qual era il bar in cui voleva andare.

"Quello che c'è vicino al negozio di musica in centro" disse lei "Mi pare si chiami 'Night Life'" continuò

"Beh, se vuole la posso accompagnare io. Devo vedermi con un mio amico proprio lì" propose il riccio "E Olivia potrebbe venire con me" continuò guardandomi

"Ah, no non se ne parla. Io non verrò" risposi diretta

"Beh, se la mettete così magari Olivia potrebbe controllare Amanda" disse mia madre pensandoci su

"Mamma, io non vado" ribadii, ma nessuno sembrava ascoltarmi

"Ovviamente, le riporterò a casa poi, tanto devo passare per questa strada quindi non mi costa nulla" si rivolse a mia madre senza ascoltarmi, mentre lo guardai in cagnesco e quando portò lo sguardo su di me continuò sottovoce "Fallo per tua sorella"

"D'accordo" sbuffai ormai rassegnata "Amanda" urlai per farmi sentire

"Che c'è?" disse lei comparendo sulla porta e incrociando le braccia al petto

"Puoi andare" disse mia madre mentre gli occhi di mia sorella si illuminarono "Tua sorella e David verranno con te per tenerti sotto controllo" continuò mentre Amanda la stritolava

"Grazie, grazie, grazie" disse entusiasta a mia madre

"Ah, prego" risposi sarcastica uscendo dalla cucina "Tra cinque minuti partiamo" dissi per poi andare a prendere la giacca per coprirmi dal leggero vento che faceva quella sera

-

Le strade di Newport quella sera non erano molto trafficate, per cui raggiungemmo il locale in centro in poco meno di quindici minuti.

"Amanda, mi raccomando, tieni d'occhio il telefono e non andare da nessuna parte" dissi mentre mia sorella si allontanava da me e si avvicinava ad un gruppo di ragazzi in cui intravidi anche la chioma bionda della sua amica Melanie

"Si, si" disse prestandomi poca attenzione

"Se la caverà, stai tranquilla" rise David mentre mi conduceva verso un tavolino libero

"Allora, prendi qualcosa?" chiede sedendosi, mentre io faccio lo stesso di fronte a lui

"No, non credo" rispondo alzando le spalle

















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