Thirty-three.

THIRTY-THREE.

Olivia

"Olivia, Olivia svegliati, svegliati su!" urlò qualcuno entrando in camera mia

"Mhh.." mugugnai in risposta

"Dai, è Natale! Bisogna aprire i regali" gridò ancora mio fratello, seguito dall'incessante abbaiare di Bibble

"Mike, porta fuori Bibble" dissi mezza addormentata

"Alzati Olivia, vieni con me. Ci sono tantissimi regali sotto l'albero" saltò sul letto, ignorando la mia ultima richiesta

"Va bene, va bene mi alzo" dissi scocciata infine

Adoravo mio fratello, ma la sua vitalità di prima mattina mi uccideva. Non vedevo l'ora che crescesse e capisse che la mattina le persone hanno bisogno di dormire, per affrontare al meglio la giornata e di non essere svegliate in maniera troppo brusca.

Scese dal letto lasciando che mi mettessi a sedere e che mi stiracchiassi per bene. Bibble era seduto di fianco al letto e mi guardava con la lingua fuori scodinzolando felice. Mike invece molleggiava sulle gambe, aspettando impazientemente che lo accompagnassi di sotto. Mi alzai dal letto e mi guardai allo specchio. Mi sciolsi i capelli e vi passai le mani in mezzo come era mio solito fare. Allungai la mano verso quella di mio fratello, che la prese con forza e mi trascinò al piano di sotto, con Bibble alle calcagna.

"Buongiorno tesoro" disse mia madre vedendomi arrivare in salotto

Sul tavolino vi erano i dolcetti di Natale di nonna e delle tazze di latte e caffè. Durante le varie festività e anche alcune volte la domenica mattina, la mia famiglia ed io eravamo soliti fare colazione in salotto tutti insieme.

"Buongiorno" sorrisi io "E Buon Natale"

Diedi un bacio sulla guancia ai miei genitori e anche a Mike.

"Amanda?" domandai sedendomi su una poltrona

"Arrivo" sentii dire da mia sorella, mentre scendeva le scale "Buon Natale" disse già vestita e sistemata

"Dove vai?" chiesi

"Vado a salutare Melanie, dopo la colazione. Parte e starà via fino all'ultimo dell'anno e devo darle il mio regalo" spiegò

Annuii, facendole capire che avevo capito e poi cominciammo a fare colazione tutti insieme.

-

"Olivia, sei pronta?" domandò mia mamma dal piano di sotto

"Si mamma arrivo" risposi, infilandomi l'orecchino

Mi guardai l'ultima volta allo specchio, nel mio vestito bianco molto semplice. Aveva le maniche lunghe fino al gomito e scendeva dritto e rigido lungo il mio corpo. Non era per niente un vestito impegnativo, per quello mi piaceva tantissimo.

Uscii dalla mia camera e scesi le scale velocemente.

"Vado io" dissi quando sentii il campanello suonare

Mi diressi verso la porta d'entrata e la aprii, per poi sorridere alle due persone al di là della porta.

"Ciao Olivia" disse nonna Mary

"Ciao nonna" la abbracciai "Ciao nonno" dissi passando poi a lui

Li feci entrare e mia nonna andò diretta in cucina, dove mamma e nonna Rose stavano preparando la tavola. Nonno Nicholas invece andò in salotto, dove papà e nonno Jack stavano discutendo sul football. All'appello mancavano solamente zia Margareth e zio Mark, con Dylan e Tyler, i miei cugini. Zio Mark era il fratello di papà e vedevo lui, la zia e i miei due cugini veramente poco. Erano praticamente due anni che non li vedevo. Dylan aveva un anno in più di me, mentre Tyler aveva l'età di Amanda.

Arrivarono poco dopo e finalmente cominciammo a bere l'aperitivo, rigorosamente analcolico.

"Come sei cresciuta Olivia" disse mia zia "E come sei diventata bella" continuò

Mi grattai sotto l'orecchio sinistro imbarazzata, poi mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio ringraziandola.

"Ma sei sempre molto timida vedo" rise leggermente

"Tesoro, ma non mi avevi detto che ti eri trovata il fidanzato" disse stupita nonna Rose guardandomi

"Ma io non ho il ragazzo nonna" dissi io ovvia

"E allora chi è quel bel giovanotto che sta attraversando il vialetto di casa?" mi chiese allora nonna Mary

Mi girai di scatto verso il giardino e immediatamente il mio cuore cominciò a battere. Guardai quella figura attraversare il vialetto lentamente, quasi come se stesse per ripensarci sempre di più ad ogni passo che faceva. Si passò la mano tra i capelli almeno cinque volte.

"Scusate" dissi appoggiando il bicchiere sul tavolo e dirigendomi verso la porta

La aprii, per trovarmi davanti gli occhi azzurri di Genn abbastanza confusi, mentre il suo dito indice stava per essere premuto sul campanello di fianco alla porta. Lo guardai: indossava la sua giacca di pelle nera, nonostante ci fosse freddissimo fuori; sotto portava una camicia blu e un paio di pantaloni anch'essi neri e le sue solite vans ai piedi.

"Ciao" fui la prima a parlare

"Ciao Olivia" mi sorrise lui portando gli occhi nei miei

Ero talmente impegnata a guardarlo, da non essermi accorta di come lo stesse facendo anche lui con me.

"Stai davvero bene" disse poi

Sentii le guance diventare rosse immediatamente e abbassai lo sguardo imbarazzata.

"Grazie" sussurrai "Che..che ci fai qui?" balbettai

"Sono venuto a farti gli auguri" disse ovvio "Anche a Mike naturalmente" si affrettò ad aggiungere, passandosi una mano tra i capelli

"Ti farei entrare, ma so come sono fatti i miei parenti e comincerebbero a riempirti di domande, fraintendendo tutto" dissi sospirando "Te lo vado a chiamare d'accordo?" sorrisi poi

Lui annuì, così entrai e chiamai mio fratello. Lui mi venne incontro e mi chiese cosa volessi. Quando gli risposi che c'era Genn fuori, si precipitò alla porta e gli saltò addosso, cogliendo di sorpresa il ragazzo biondo.

"Buon Natale Genn" disse Mike, abbracciato al collo di Genn

Lui lo mise giù e gli diede un pacchettino blu.

"Buon Natale Mike" disse poi sorridendo verso mio fratello

"È un regalo per me?" chiese il bambino e i suoi occhi si illuminarono quando il biondo annuì

Mike scartò velocemente quel pacchetto e guardò con occhi stupefatti l'oggetto che vi era all'interno. Era una macchinina e, se ricordavo bene, era la preferita di Mike della collezione che aveva Genn in salotto a casa sua. Lo guardai stupita, mentre il suo sguardo era ancora sul bambino.

"Ti piace?" gli domandò, anche se la risposta era palese

"Papà guarda Genn cosa mi ha regalato" urlò Mike entrando in casa di corsa

Mi sbattei una mano sulla fronte: ora tutti sapevano che Genn era lì e mia madre avrebbe insistito per farlo entrare.

Vidi Mike tornare verso di noi.

"Grazie Genn è bellissima" disse stringendogli le gambe

"Genn" sentii dire dietro di me

"Buongiorno Matilda" rispose lui salutando mia madre

"Buongiorno e buon Natale. Vuoi entrare a bere qualcosa?" domandò lei

"Io veramente.." cominciò lui imbarazzato, portando poi lo sguardo su di me

Gli rivolsi un sorriso di scuse. Lui mi fissò ancora un attimo, per poi tornare con lo sguardo su mia madre.

"Si grazie" disse poi più deciso di prima, lasciandomi a bocca aperta

Mia madre sorrise e si diresse in cucina a prendere probabilmente un bicchiere per lui.

"Hai appena firmato la tua condanna a morte lo sai vero?" domandai io

"Lo so. Ma non volevo essere scortese" disse lui seguendomi all'interno della casa e sorridendomi per cercare di tranquillizzarmi

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