Thirty-one.
THIRTY-ONE.
Olivia
"Se lo sono chiesti tutti come mai lei mancasse ieri" disse Alicia dall'altra parte del telefono
"Beh, non passa di certo in osservata" borbottai io sistemando il cuscino dietro la mia schiena
"No, certo che no, insomma, con la reputazione che ha" disse ovvia lei "Scusami" aggiunse poi
"Alicia, quante volte devo dirtelo? È una scelta mia, so benissimo che Camila è così, non devi scusarti ogni volta che fai una battuta su di lei o che la critichi per il suo comportamento" sbuffai guardando fuori dalla finestra
"È che mi da fastidio Olivia, sai benissimo cosa ne penso e so anche qual è la tua opinione, ma.."
"Non lo approvi, lo so" la interruppi per concludere io al suo posto
"Mia mamma ha detto che c'è pronta la cena, ci vediamo domani?" chiese la mia amica
"No, non credo che verrò a scuola, non sto ancora bene" dissi per poi starnutire
"Hai ancora febbre?"
"Non lo so, ora la provo. Ci sentiamo, buona notte per dopo"
Dopo che ebbe risposto al mio saluto, terminai la telefonata e tornai con lo sguardo rivolto verso la finestra, dove piccole goccioline scendevano dal cielo e colpivano il vetro che avevo di fianco al divanetto, sul quale ero comodamente seduta.
Mi alzai e presi il termometro dal comodino, insieme al mio libro, per poi ritornare seduta sul divanetto e coprirmi con il plaid azzurro che mia mamma mi aveva portato prima di andare via.
Era domenica pomeriggio e mio papà era stato chiamato d'urgenza al lavoro, Amanda era fuori e mamma e Mike erano usciti per fare delle spese di Natale. Sarei dovuta andare anche io, ma la febbre me l'aveva impedito.
Il giorno prima ero fuori con Bibble ed avevo incontrato Genn, c'eravamo fermati a parlare e mi aveva offerto una sigaretta, dicendomi poi che non gli piacevano le ragazze che fumano e che era contrario al fatto di darmela, ma mi vedeva tanto nervosa. Il motivo principale di quel mio atteggiamento era dovuto al fatto che mi aveva chiesto se quella sera sarei andata ad una festa a casa di un ragazzo che frequentava il mio corso di matematica. L'intenzione era quella di andarci, ma ovviamente come Camila. Poi alla fine era scoppiato un brutto temporale che subito mi aveva portato solo un forte raffreddore, ma poi mi era pure salita la febbre.
Mi voltai verso la scrivania e guardai il vestito appoggiato sulla sedia, esattamente dove lo avevo lasciato qualche giorno prima, dopo essere tornata dalla cena a casa di David. Mia mamma voleva lavarlo il giorno prima, ma le avevo detto che quella mattina mi sarebbe servito. La verità era che sapeva un po' del profumo di Genn. Avevo tenuto la sua giacca per tutta la sera, nonostante fossimo rimasti dentro. Me l'aveva fatto notare Alicia mentre mi porgeva il mio cappotto prima di uscire per tornare a casa, dicendomi che avrei dovuto togliermi la giacca di Genn.
-
Genn
Mi girai verso Alex che mi aveva richiamato per la decima volta di quel pomeriggio.
"Si può sapere che hai?" mi domandò abbastanza infastidito
Lo avevo pregato di venire da David per suonare un po' insieme, cosa che da qualche settimana facevamo sempre più spesso. Credevo davvero che con la musica mi sarei potuto distrarre da quei pensieri che da qualche giorno affollavano la mia mente, ma nemmeno quello riusciva a far si che me ne liberassi.
"Scusa Alex, non riesco a concentrarmi del tutto" risposi appoggiando la chitarra sullo spazio libero del divano su cui ero seduto
"Avanti dimmi, centra Olivia?" domandò lui con la sua solita curiosità che spesso mi faceva innervosire, come in quel caso
"No, ma cosa dici?" chiesi subito di scatto
"Avanti Genn, a me puoi dirlo. So che ti piace" sorrise verso di me
In quel momento pregai che David arrivasse con quei sandwich di cui aveva parlato, per interrompere quel momento imbarazzante tra me e il moro che avevo di fronte.
Io ed Alex avevamo legato molto davvero tanto in quel periodo, soprattutto in fatto di musica, ma diamine, Olivia era la sua migliore amica, non ce la facevo a parlare di lei con David, figuriamoci con lui.
Avevo mille dubbi che mi passavano per la mente su quella ragazza, c'erano troppe coincidenze. Dovevo parlare con Olivia il prima possibile, volevo chiarire quella situazione e capire davvero se le mie ipotesi erano sbagliate come speravo, ma più andavo avanti con i giorni più pensavo che fosse il contrario. Probabilmente Alex sapeva qualcosa che avrebbe potuto risolvere i miei dubbi, ma certamente non me l'avrebbe mai detta, perché se Olivia non me ne aveva parlato, non voleva che ne fossi a conoscenza, quindi lui non me l'avrebbe detto se le mie ipotesi fossero state corrette.
"Non sono affari tuoi" sbottai, per poi sentirlo sospirare rassegnato
"Solo.. stai attento con lei" disse guardando la porta che si apriva
La figura di David comparve da dietro la porta con un vassoio pieno di panini.
-
Alzai il cappuccio della giacca, sbuffando per aver lasciato nuovamente l'ombrello in appartamento. Avevo il vizio di non prenderlo mai, in realtà era più pigrizia che altro. Mi sistemai la custodia della chitarra sulla spalla, per poi infilare le mani nelle tasche della mia giacca rigorosamente nera.
Mi guardai intorno: il paese era illuminato dalle luci colorate delle decorazioni natalizie che erano appese per le strade, la gente si affrettava per le strade e per i negozi ansiosa di trovare il regalo perfetto per qualche famigliare, fidanzato o amico. Ripensai a quel dannato gioco che stavamo facendo con gli altri ragazzi e cominciai a guardare le vetrine per trovare qualcosa di adatto, sia per quella persona sia per la mia famiglia e altri amici.
Mi fermai davanti ad una gioielleria quando vidi una piccola collanina con un pendaglio a forma di aereoplano e uno a forma di mondo e subito mi spuntò un sorriso. Restai a fissarlo a lungo ed ogni secondo che passava mi resi conto di quanto fosse perfetto.
"Tesoro, le abbiamo già regalato una collana l'anno scorso, cambiamo un po', non possiamo prenderle sempre le stesse cose" disse una signora uscendo dalla gioielleria
Aprì l'ombrello e prese per mano un bambino, mentre insieme scendevano gli scalini del negozio. Quando il piccolo si girò verso di me, un enorme sorriso comparve sul suo volto.
"Genn" urlò lasciando la mano della madre, che di scatto si girò nella mia direzione
"Ciao Mike" dissi, mentre il bambino abbracciò le mie gambe
Alzai lo sguardo sulla madre che mi sorrideva. Aveva lo stesso sorriso di Olivia.
"Mike, per favore, non essere così appiccicoso" rise leggermente, facendo ridere anche me "Sono Matilda, la madre di Mike" si presentò porgendomi la mano
Mi sporsi verso di lei, allungando la mano, attento a non cadere a causa della stretta che Mike teneva ancora salda attorno alle mie gambe.
"Sono Genn" dissi poi
"Oh" disse lei stupita, per poi sorridere di nuovo "Sei l'amico di Olivia, giusto?" domandò, senza accenno di malizia nella voce
"Si" risposi rivolgendo lo sguardo verso il bambino, per nascondere il mio imbarazzo "E anche di Mike ovviamente" risi
"Certo" rise lei
"Mamma è questa" urlò Mike, staccandosi dalle mie gambe e appiccicandosi alla vetrina, indicando poi la collana che prima stavo guardando io
"Non appoggiarti alla vetrina tesoro" disse lei, avvicinandosi e tirando dolcemente la mano di Mike
Sorrisi nel vedere come i suoi comportamenti assomigliassero a quelli di Olivia.
"Poi ti ho già detto che non prenderemo ad Olivia quella collana, perchè non voglio farle lo stesso regalo dell'anno scorso" ripetè la madre con pazienza "Ora andiamo, si sta facendo tardi e devo preparare la cena"
"Come sta Olivia?" chiesi di getto
"Ha ancora un po' di febbre, ma nulla di grave solamente dell'influenza che passerà in un paio di giorni al massimo" rispose Matilda sempre con quel suo sorriso
"Può dirle che la saluto?" domandai titubante
"Certo Genn, ma non darmi del lei, mi fai sentire vecchia" rise
In effetti non sembrava poi così in là con gli anni ed era anche una bellissima donna per aver avuto tre figli.
"D'accordo"
"Ora scusaci ma dobbiamo proprio scappare, ciao Genn è stato un piacere conoscerti"
"Anche per me" risposi sorridendole e salutando poi Mike, che stava muovendo la sua manina nella mia direzione
"Aspetta mamma" sentii dire, dopo che furono abbastanza lontani
Lo vidi correre verso di me, così aspettai ad andarmene.
"Bibble sta per divenatare papà, ti va qualche giorno di venire a vedere i cuccioli con me?" domandò speranzoso
"Mi piacerebbe molto Mike" sorrisi
"Si!" esultò lui "Ciao Genn" disse per poi correre verso la madre
Mi girai nuovamente verso la vetrina e sorrisi ancora nel vedere la collana e decisi che era perfetta.
UShugs_
CHIEDO UMILMENTE PERDONO! Lo so, so perfettamente che vi avevo detto che sarebbero state due settimane senza aggiornamento e invece sono diventate 3 (quasi 4 in realtà), ma seriamente questi esami mi stanno distruggendo! Tra l'altro non ne ho passato uno e mi ha sballato completamente tutto il programma, per cui NON SO QUANDO SARA' IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO, perchè ho 3 esami (tutti di mercoledì, a partire dal 6). Mi dispiace davvero tanto, ma ho bisogno di studiare molto e dovrò mettere da parte alcune cose. Che poi vi ho fatto aspettare tanto, per questo capitolo di passaggio, che ho scritto in un'ora, quindi davvero chiedo scusa se fa schifo, ma non ho veramente tempo e non volevo lasciarvi ancora senza capitoli.
Comunque sarei felice se non mi abbandonaste, ho davvero bisogno del vostro supporto in questo periodo! Quindi ditemi cosa ne pensate del capitolo, alla prossima!!
Mxx
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