Thirty-nine.

UShugs_

MI DISPIACE!

Non so veramente cosa dire, ragazze scusate per l'enorme ritardo, ma gli esami mi hanno distrutta e ci sono ancora dentro purtroppo! Non volevo ritardare così, ma ho dovuto rimandare sempre. Mi dispiace davvero tanto! 

Scusate anche per il capitolo non è venuto come volevo, ma spero vi piaccia comunque. Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando e grazie a chi ancora non mi ha abbandonata! <3

Ah, vi avviso che Mike tornerà molto, MOLTO presto (so che ad alcune di voi manca).

M xx



THIRTY-NINE.

Olivia

"Olivia" la voce di Genn interruppe quel momento di quiete

Stavamo guardando l'orizzonte, sul terrazzo della sua camera, io appoggiata al balcone e lui dietro di me con le braccia strette attorno al mio bacino.

"Dimmi" risposi senza voltarmi

"Perché?" chiese solamente

Mi voltai per guardarlo negli occhi, ma lui rimase a fissare le piante e il prato davanti a noi.

"Cosa?" gli chiesi cercando il suo sguardo

"Perché cambi identità il sabato sera? Perchè tutta questa storia di Camila?" disse abbassando lo sguardo verso di me

Rivolsi i miei occhi a terra.Tanti, troppi ricordi si stavano facendo spazio nella mia mente dopo quella domanda.

"Scusa non dov.." cominciò ma lo interruppi rialzando lo sguardo

"No, me l'hai chiesto e ora ti rispondo, ma è difficile per me.. per cui, abbi pazienza e non interrompermi" dopo che ebbe annuito continuai "Io sono sempre stata una bambina timida e asociale, non ero il tipo che si integra nella società facilmente. Non mi sono mai vista bella, né da bambina, né da ragazzina, finchè in prima media ebbi il mio primo ragazzo, poi il secondo e il terzo. Cominciai a pensare che forse ero carina e che la gente cominciava ad accettarmi. Nell'estate tra la seconda e la terza conobbi un ragazzo, bello anzi bellissimo. Stavo con lui da un po' di tempo e una sera ad una festa, un ragazzo si è avvicinato a me e per sbaglio mi ha rovesciato dell'aranciata sul vestito" mi fermai accennando un piccolo sorriso a quel pensiero "Siamo andati in bagno per sistemarci, visto che anche lui era sporco. Per la prima volta sono stata davvero a mio agio con una persona, che tra l'altro era pure un ragazzo. Alex si chiamava" il biondo davanti a me mi sorrise, capendo perfettamente di chi parlavo "Io e lui uscimmo dal bagno ridendo e sfortuna volle che il mio ragazzo, Max, fosse proprio lì. Quando ci vide si precipitò su Alex come una furia, ma riuscii a dividerli e Alex se ne andò. Quando Max mi lasciò spiegare la situazione non disse niente, fece come se tutto non fosse mai accaduto" feci una piccola pausa, guardando un attimo in basso

Lo sguardo di Genn rimase sempre su di me, le braccia intorno al mio corpo, per scaldarmi e darmi sicurezza.

"Qualche giorno più tardi rincontrai Alex e mi scusai per quella sera, così ci scambiammo i numeri. Scoprii che lui era italiano e si era trasferito da un paio di anni e che aveva conosciuto Max che subito era diventato suo amico, ma poi lui era cambiato, aveva cominciato a trattarlo male e ad uscire con gente poco raccomandabile e quindi si erano divisi. Da come Alex dipingeva il mio ragazzo, quest'ultimo sembrava davvero uno stronzo ma non ci diedi peso, con me era diverso. Un giorno Max mi invitò a casa sua e quando lo dissi a Alex, lui storse il naso dicendomi che voleva solo scopare con me, ma io non ci volevo credere, così litigammo. Finì che lui aveva ragione: arrivai da Max e lui mi spinse addosso al muro cominciando ad esplorare il mio corpo, ma riuscii a mollargli un calcio nelle palle e ad andarmene. Corsi da Alex e gli dissi che aveva ragione chiedendogli scusa e lui mi consolò finchè non ebbi più lacrime. Il giorno dopo ero al parco e Max e la sua combriccola mi presero in giro, arrivando anche alle mani. Furono i giorni più brutti della mia vita, quando un paio di settimane dopo conobbi Adam, un ragazzo carino e simpatico trasferitosi qui poco prima. Legammo molto e in quel periodo riuscì a farmi stare bene, credevo di essermi innamorata e lui pian piano riuscì anche ad avermi un sabato sera. Ne ero felice, non ero pentita o perlomeno fino al seguente lunedì mattina, quando lo vidi ridere e guardarmi con Max e la sua compagnia. Seppi da altri che era suo cugino e si anche lui mi aveva usata. Da quel giorno decisi che i ragazzi li avrei comandati io, perché loro mi avevano già fatto troppo male. E loro potevano avermi una volta sola. Poi.. Sei arrivato tu e non so cosa sia successo" conclusi

"Non hai saputo resistermi" cercò di scherzare lui

Ma non ero in vena delle sue battute in quel momento. Ero arrabbiata con me stessa per aver ceduto a Genn, ma forse ero anche felice di averlo fatto.

"Genn" dissi seria

Ci furono minuti interi di silenzio, in cui lui mi guardava e io facevo lo stesso, cercando di comprendere qualche piccolo segreto all'interno dei suoi occhi azzurri. Poi ricordai nuovamente quello che era successo e non riuscii a trattenere le lacrime. Prontamente il biondo portò una mano sulla mia guancia per toglierle.

"Sei una ragazza forte" mi disse

"Sto piangendo davanti a te"

"Sei bellissima lo stesso Olivia"

"Perché sei così gentile con me Genn? Perché hai voluto capire chi fosse Camila?" chiesi

Ero in attesa di una risposta, con gli occhi piantati nei suoi e stretta tra le sue braccia, mentre le mie mani erano appoggiate al suo petto.

"Perché, quella notte ho perso completamente la testa per quella ragazza, non riuscivo a restare tranquillo, volevo sapere chi fosse e quando ho capito che eri tu, ho capito che una volta nella vita ero riuscito ad ottenere quello che volevo" mi baciò

E fu il bacio più bello di tutti. Era un bacio diverso, che sapeva di felicità e gioia, mescolate alla frustrazione. Era un bacio dolce, ma passionale, che racchiudeva tutti i sentimenti che provavamo l'uno per l'altra. Era un bacio magico. E fu in quel momento e grazie a quel bacio che capii: quello che provavo per Genn era si diverso da quello che provavo per Adam, ma mi ero completamente sbagliata. Pensavo che quello per Genn fosse un semplice sentimento di amicizia, diventato poi una cotta, un qualcosa che mi faceva stare bene, ma nulla di troppo profondo e che quello che Adam mi faceva sentire fosse vero amore, ma avevo del tutto invertito le cose.

-

"Genn" chiesi timidamente mentre stavo seduta al bancone della sua cucina

"Mm.." lo sentii mugulare mentre era intento ad accendere il fuoco per fare il caffè

"Come hai fatto?" dissi tenendo lo sguardo su di lui

Finì di fare quello che stava facendo e si voltò verso di me sorridendo. Si avvicinò, fece girare lo sgabello su cui ero seduta e si posizionò tra le mie gambe.

"Piccole cose" rispose "Ad esempio mi perdevo negli occhi di Camila, quasi quanto mi perdevo nei tuoi e li fissavo sempre attentatamente per capire se fossero gli stessi, o quando sei venuta da me e mi hai trovato con Bethany avevi una maglia che ti lasciava scoperta la spalla sinistra, così quando ti sei girata ho visto il neo a forma di goccia che hai e mi sembrava di averlo già visto da qualche parte, così ieri sera mentre ti spogliavo ho verificato" sentii le mie guance accaldarsi, segno che ero diventata rossa "Ma credo che sia stata un'altra cosa a farmi capire che eri tu" sussurrò poi avvicinano il viso al mio

Mi grattai imbarazzata sotto l'orecchio sinistro, mentre cercavo di guardare altrove. Sentii le sue labbra avvicinarsi al mio orecchio.

"Parlavo proprio di questo piccola. Quando sei nervosa o imbarazzata ti gratti sempre qui, su questo punto" disse appoggiando le labbra dove poco prima erano state le mie dita "Sempre qui e l'hai fatto la prima volta che siamo stati insieme e ieri sera quando ti ho vista appena sei arrivata" continuò prima di appoggiare nuovamente la bocca sotto il mio orecchio e lasciarvi piccoli baci

Quella dolce tortura mi stava innervosendo e lui lo sapeva bene, lo stava facendo apposta. Sospirai pesantemente, mentre sentii la sua bocca schiudersi su quel punto così sensibile per me e lo sentii sorridere.

"Smettila Genn, cazzo baciami" sbottai infine

Lo sentii ridere, mentre le sue labbra non si spostarono da lì, così lo spinsi via da me. Mi guardò con occhi confusi e anche un po' divertiti dalla mia reazione.

"Se non vuoi farlo tu allora" sussurrai per poi far sfiorare le mie labbra con le sue, ma mi ritirai subito, lasciandolo lì, con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta "Non lo farò nemmeno io" terminai per poi scendere dallo sgabello

Presi il mio cellulare,lo misi nella tasca della felpa che avevo addosso e mi diressi verso il bagno della sua camera, ma non appena tentai di prendere la maniglia per aprire la porta di quest'ultima, una mano la afferrò prima di me. Sorrisi vittoriosa guardando la porta, ma rimasi immobile.

"Sarò stronzo io, ma nemmeno tu scherzi sai?" lo sentii dire e risi alla sua affermazione "Ah è così? Ridi di me. Ora ti faccio vedere io" disse afferrandomi per i fianchi e sollevandomi da terra

Cominciai a muovere le gambe e le braccia, cercando di liberarmi dalla sua presa, ma non ce la feci. Mi buttò letteralmente sul divano e si mise a farmi il solletico.

"G-Genn.. ti prego.. b-basta" balbettai continuando a ridere

"Chiedimi scusa" disse lui sorridendo e continuando a muovere le sue mani

"P-per cosa? Sei tu.. sei tu che non mi hai baciata" risposi

"Nemmeno tu l'hai fatto" ribattè lui

Scossi la testa in segno di negazione, incapace di parlare e in risposta aumentò la velocità delle sue mani.

"Ok.. ok" urlai "S-scusa Genn" dissi arrendendomi

"Così va meglio" disse avvicinando il mio viso al suo

Restammo ancora ad osservarci, ma ad interromperci fu il mio cellulare che prese a squillare. Genn sbuffò e io ridacchiai leggermente. Appoggiai la mano sul suo petto e lo spinsi indietro. Mi misi a sedere e presi il cellulare dalla tasca della felpa e risposi.

"Pronto"

"Spero tu abbia una buona scusa signorina" disse la voce di mia madre dall'altra parte

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