Thirty-four.

THRITY-FOUR.

Olivia

Genn mi seguì in casa, senza guardarsi troppo attorno, siccome ormai c'era già stato. Mia mamma uscì dalla cucana e come pensavo aveva in mano un bicchiere, oltre che un vassoio con dei grissini e del prosciutto arrotolatovi sopra. Sorrise a Genne e si diresse in salotto. Presi un profondo respiro e guardai Genn un'ultima volta come per chiedergli se fosse davvero sicuro di varcare quella porta.

"Olivia stai tranquilla" mi disse lui, accarezzandomi la guancia per un breve momento

Chiusi gli occhi e sorrisi, per poi entrare in salotto con Genn dietro di me.

"Ciao Genn" sorrise furba Amanda entrando anche lei con in mano un vassoio di pizzette

"Ciao Amanda" rispose Genn

"Cominciamo bene" sussurrai vedendo lo sguardo di papà rivolto verso me e Genn

"Ehi, guardami" ordinò il ragazzo che stava accanto a me "Non abbiamo nulla da nascondere, sono solo un amico che è venuto a farvi gli auguri" disse dolcemente

Già. Era solo un amico, che era venuto a farci gli auguri e soprattutto io e lui non avevamo nulla da nascondere.

"Olivia, allora ci presenti questo ragazzo?" chiese nonna Rose avvicinandosi con nonna Mary e zia Margareth

"Si.. si certo" balbettai io ma prima che potessi dire altro Genn cercò di non farmi imbarazzare ulteriormente

"Sono Genn, un'amico di Olivia e di Mike" sorrise

"Genn, loro sono nonna Rose, nonna Mary e zia Margareth" dissi riprendendomi

"Siamo contente di conoscerti, amico di Olivia" disse nonna Mary, marcando per bene la parola amico

"Genn, tieni" ci salvò Mike, portando a Genn il bicchiere che prima aveva in mano mamma, pieno di aperitivo

"Grazie ma.."

"Tranquillo, è analcolico" lo interruppi

"Oh, ok, allora va bene grazie Mike" sorrise rivolto verso mio fratello

"Vuoi vedere cosa mi ha portato Babbo Natale?" domandò il bambino con gli occhi che brillavano

Senza che Genn gli avesse ancora risposto, Mike gli prese la mano e lo portò verso l'albero di Natale, sotto il quale c'erano i suoi giochi nuovi, affiancati dalla carta da regalo blu e verde con cui gli avevo incartati quella notte.

"Proprio un bel ragazzo nipotina" ammiccò nonna Rose

Nonna Mary annuì, segno che era d'accordo con quello che aveva detto. Non sarei mai riuscita a farle distogliere da quella convinzione per cui, sbuffai e mi diressi in cucina, per vedere se mamma aveva bisogno del mio aiuto.

"Mamma hai bisogno di una mano?" domandai una volta varcata la porta

"No tesoro" rispose lei "Come mai Genn è qui?" chiese poi

"Voleva venire a farci gli auguri e a portare un regalo a Mike" dissi semplicemente

"E a te nulla?" domandò curiosa

"Perchè dovrebbe farmi un regalo? Siamo solo amici" alzai le spalle

"Ma a tuo fratello lo ha fatto"

"Perchè è tanto affezionato a lui"

Dopo quello non disse più niente per i seguenti cinque minuti, tempo in cui la osservai mentre sistemava le ultime cose sulla tavola e aspettava che si cuocessero le pizzette, che poi mise su un vassoio.

"Comunque ha ragione Mike" disse chiudento e spegnendo il forno

"Su cosa?" chiesi curiosa

"Sul fatto che Genn ti guardi in modo diverso. Olivia dagli una possibilità" disse spiazzandomi

"Non lo so mamma, è un ragazzo particolare e poi secondo me non è vero. Solo, mi vuole bene, ma nulla di più" conclusi prendendo il vassoio e tornando in salotto

Quasi non feci cadere a terra tutte le pizzette quando notai che Genn non era più sotto l'albero con Mike, ma vicino al divano che parlava con papà. Mio fratello invece entrò in salotto dopo di me.

"Dove sei andato?" domandai

"A mettere in camera la macchinina" disse velocemente, per poi tornare a giocare con i suoi nuovi giocattoli

Appoggiai velocemente ciò che avevo in mano sul tavolo e mi avvicinai velocemente a papà e Genn.

"E quindi sei qui per Mike?" sentii mio padre domandare

"Si e per Olivia anche, insomma.. volevo fare gli auguri anche a lei. Poi sua moglie mi ha invitato ad entrare quindi" si grattò la testa

Era nervoso, lo si poteva capire anche ad un miglio di distanza.

"Ehi papà, hai conosciuto Genn vedo" dissi cercando di far calare un po' la troppa tensione

"Già" disse lui, non distogliendo gli occhi dal ragazzo che era di fronte a lui, mettendolo ancora più in soggezione

"Quindi hai capito che non è un pazzo e che non dovevi preoccuparti per quella volta che è stato da noi a fare compagnia a me e Mike?" domandai

"Ah quindi era lui?"

Cazzo. Ero convinta che si ricordasse il nome, ma a quanto pare no.

"Guarda il lato positivo, la cucina non è stata bruciata" gli sorrisi

Si girò verso di me e mi sorrise a sua volta leggermente. Salutò Genn e tornò a parlare con mio zio, facendomi rilasciare un sospiro di sollievo. Mi voltai poi verso Genn e lo scoprii mentre tentava di trattenere una risata.

"E ora che hai da ridere?" domandai

"La storia della cucina"

"Cercavo solo di salvarti" borbottai offesa

"Stava andando tutto bene Olivia, fidati" rispose lui dolcemente "Credo sia ora che io vada, i miei genitori mi aspettano"

"Oh, vai da loro?" domandai sorpresa

Non me ne aveva mai parlato bene e io non avevo mai il coraggio di chiedergli, perchè sapevo che era un argomento difficile per lui.

"Già" la sua espressione si incupì, per cui decisi di non chiedergli altro

"Ti accompagno alla porta" dissi solo

"Si saluto Mike e arrivo"

Lo vidi andare verso mio fratello che lo abbracciò e lo ringraziò ancora per il regalo e poi salutò il resto delle persone che erano presenti e mia madre che era appena uscita dalla cucina.

"Passa quando vuoi" gli disse, mentre di fianco mio padre alzava gli occhi al cielo

Salutò Amanda con un cenno della mano e poi mi seguì fino all'entrata. Aprii la porta e uscii con lui, appoggiandola alle mie spalle.

"Genn non dovevi davvero" dissi prima che potesse andarsene

"Cosa?" domandò confuso

"La macchinina. Insomma era di tuo padre, aveva un valore affettivo immagino no?"

"Tranquilla, non è la mia. L'ho cercata uguale, anche se non è stato facile, quel modellino è uno dei più difficili da trovare" spiegò lui e fui sollevata nel sentire questo

"Beh, allora grazie. Anche per essere passato" dissi portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

"Figurati, buon Natale Olivia" rispose lui, avvicinandosi e appoggiando dolcemente le sue labbra sulla mia guancia

Indugiò un po', prima di staccarsi, mentre io rimasi immobile, facendo comparire sul mio viso un leggero sorriso.

"Forse è meglio se entri, sei congelata" dissi piano

"Si, buon Natale anche a te Genn"

Lo guardai percorrere il vialetto di casa mia per poi entrare in macchina. Quando lo vidi allontanarsi dalla mia abitazione, rientrai chiudendomi la porta alle spalle.

-

"Se vuoi puoi andare Olivia, grazie per l'aiuto" disse mamma chiudend la lavastoviglie

Era ormai sera e quella giornata che era stata bella ma molto faticosa, era finalmente finita.

Augurai la buona notte e salii in camera mia. Dopo essermi chiusa la porta alle spalle, mi tolsi gli stivaletti e il vestito e lo gettai sul letto. Presi il pigiama e mi chiusi in bagno, per struccarmi, lavarmi i denti e fare pipì. Non vedevo l'ora di mettermi sotto il piumone.

Uscii dal bagno e presi il vestito, per raddrizzarlo e sistemarlo nell'armadio, ma quando lo feci, qualcosa di rosso e luccicante attirò la mia attenzione.

Sul mio piumone bianco, c'era un piccolo pacchettino, con affianco un biglietto.

Misi velocemente il vestito nell'armadio, poi presi in mano il bigliettino e mi misi seduta a gambe incrociate sul letto. Lo aprii e lessi ciò che c'era scritto.

'Probabilmente non avrò mai abbastanza coraggio per dartelo di persona. Spero solo che il mio piccolo e fedele aiutante sia bravo come lo è stato con il mio regalo.

Buon Natale Olivia.

G'

Aprii velocemente il pacchettino, per rivelarne una scatolina bordeaux di velluto. La aprii lentamente e mi portai una mano alla bocca. Quella collana era veramente stupenda. Era d'argento e aveva due pendagli, una a forma di mondo e una a forma di aeroplano. La presi in mano e la aprii per mettermela, poi mi avvicinai allo specchio per guardarla e la toccai con un dito sorridendo spontaneamente.

Presi il biglietto, la carta e la scatolina e li misi sul comodino, per poi prendere in mano il cellulare e sbloccarlo.

'Non so cosa dire, è davvero bellissima Genn, grazie!' gli scrissi, poi mi misi sotto le coperte ma quando guardai verso il comodino e vidi la foto che avevo appoggiato lì sopra, ripresi il cellulare e gli scrissi un altro messaggio 'Perchè?'

Per un momento avevo pensato al Babbo Natale segreto, ma il mio era Alba. Mi aveva regalato quella cornice con una foto di tutti noi, che avevamo scattato la sera in cui avevamo fatto la cena da David, siccome sapeva che le fotografie mi piacevano tantissimo. Me l'aveva data qualche giorno prima perchè doveva partire e non sarebbe tornata prima del 31 di dicembre.

Ma allora perchè Genn aveva deciso di farmi quel regalo?

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