Five.
PER FAVORE: LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE IN FONDO, GRAZIE.
FIVE.
Olivia
Scesi in cucina con un sorriso e salutai mia madre con un bacio sulla guancia. Quella mattina ero stranamente allegra, nonostante fosse lunedì e io, come ogni studente che si rispetti, odiavo il lunedì. Quella mattina però, avevo la sensazione che qualcosa stesse per accadere proprio a me. E sperai con tutta me stessa che fosse qualcosa di bello.
"Papà è già andato?" chiesi a mia madre mentre vuotavo del caffè nella mia tazza blu con i pois bianchi
"Si, ma da poco in realtà, voleva accompagnare te e Amanda a scuola, ma l'hanno chiamato dall'ospedale per un'urgenza" disse alzando gli occhi dal giornale che stava leggendo
"Buongiorno" sentii dire da mia sorella mentre entrava in cucina
"Ciao" risposi semplicemente, mentre mamma le dava un bacio
"E sabato sera con David invece?" disse mia madre rivolgendosi a me
"Mamma, ti prego non cominciamo" sbuffai, prima Alex ora lui
"Dai, Olivia è carino, dagli una possibilità!"
"Spiegami perché devo avere per forza un ragazzo" sbuffai "Sto benissimo da sola"
"Certo tesoro, ma non vorrei che arrivasse quello giusto e tu non te ne accorgessi, solo perché sei troppo impegnata a pensare al fatto che stai bene anche da sola" disse lei per poi uscire dalla cucina
Odiavo mia madre e le sue frasi filosofiche, che mi facevano riflettere, ma quella mattina la trovai particolarmente interessante.
Dopo aver fatto colazione ed esserci preparate, io ed Amanda ci incamminammo a piedi verso la fermata dell'autobus, che non distava molto da casa nostra.
Il sole risplendeva in cielo quella mattina e non vi erano tracce di nuvole. La sensazione che mi aveva riempita non appena mi svegliai quella mattina, crebbe ancora di più ad ogni passo che facevo. Non lo so veramente spiegare il perché, ma mi sentivo incredibilmente bene.
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Alex mi sorrise non appena mi vide arrivare a scuola e io ricambiai salutandolo.
Alex aveva un anno in più di me, ma era ancora all'ultimo anno, non perché fosse stato bocciato, no assolutamente. Era molto bravo a scuola, ma aveva vissuto in Italia e aveva frequentato le scuole elementari lì, per cui, quando si era trasferito, nonostante avesse già fatto la prima media nel suo paese d'origine, aveva ricominciato ed aveva perso un anno.
Ci siamo conosciuti lì, io e lui, tra quei banchi , ma eravamo più conoscenti che amici. Fino a quella sera, la sera in cui tutto iniziò. Io avevo solo bisogno di parlare e avevo trovato lui, che mi aveva ascoltato paziente, senza guardarmi come se fossi pazza mentre i singhiozzi e le lacrime interrompevano la mia storia di tanto in tanto. E mi aveva abbracciato quando aveva finito. Gli era bastato uno sguardo per capire che quello era tutto ciò di cui avevo bisogno.
E così dal giorno dopo quei due banchi in ultima, diventarono i nostri banchi. E quei banchi sanno tutti i nostri segreti ora e probabilmente hanno ancora qualche stupido nostro disegnino inciso sopra con la lama delle forbici verdi che Alex aveva sempre nel suo astuccio.
"Allora com'è andata la tua domenica?" mi chiese non appena fui al suo fianco
"Normale" risposi cominciando a camminare con lui verso l'enorme portone di mogano della scuola "Sono stata a Melbourne dai nonni, ah mia nonna ti saluta e mio papà probabilmente non ti guarderà più come prima" dissi ridendo
"Perché?" chiese lui voltandosi verso di me e guardandomi interrogativo
"Beh, a quanto pare mia madre ha detto a nonna Rose che io e te ci frequentiamo" dissi fermandomi davanti al mio armadietto e prendendo il libro di letteratura "E lei mi ha chiesto come andava tra noi, mio papà ovviamente si è infastidito e io naturalmente ho spiegato la situazione" sospirai "Per l'ennesima volta" sbattei l'anta dell'armadietto dopo aver pronunciato quelle parole
Quando mi girai verso Alex, lui stava cercando di reprimere un sorriso sulla sua faccia.
Era in quei momenti, in cui sapevo benissimo quanto mi stesse prendendo in giro, che volevo riempirlo di sberle e sarebbe arrivato il giorno in cui l'avrei fatto.
"Alex" lo rimproverai, ma non servì a nulla se non a farlo scoppiare a ridere definitivamente
"Scusa Olivia, ma veramente mi fa ridere questa situazione, mi sembra che lo facciano quasi apposta"
"Probabilmente verrai rimpiazzato presto da David comunque" dissi facendo spallucce e andando verso l'aula della mia prima lezione "Dobbiamo passare dal tuo armadietto?" chiesi guardandolo
"No, ho già i libri" rispose lui camminando con me "Comunque chi è questo?"
Percepii una nota di gelosia nella sua voce. L'aveva ogni volta che parlavo di un ragazzo.
Amavo l'istinto di protezione fraterna che Alex aveva verso di me, per questo sorrisi d'istinto quando pronunciò quella frase.
"Tranquillo, non c'è nulla è solo un ragazzo che ho conosciuto sabato sera. Lui e i suoi genitori erano a cena da me, suo padre lavora con il mio. Poi siamo andati al 'Night Life' perché mia sorella voleva andare e lui doveva incontrarsi con un suo amico, che si chiama Genn. Ah e poi ho conosciuto John, il barista" risi io questa volta dopo aver visto la sua faccia
"Smettila, non è divertente, hai conosciuto tre ragazzi nel giro di una sera Olivia" disse infastidito fermandosi davanti alla mia classe
"Non essere geloso" lo presi in giro "Ci vediamo dopo Alex" lo salutai con la mano ed entrai in classe, sedendomi in fondo
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"Signorina Carter" sentii la voce del professor Smith, l'insegnante di matematica, chiamarmi mentre uscivo dall'aula
Mi voltai a guardarlo interrogativa e, dopo che lui mi ebbe fatto segno di avvicinarmi alla cattedra, avanzai verso di lui, titubante. Non avevo idea del perché volesse parlare con me.
"Qualcosa non va?" chiesi quindi, una volta che fui davanti a lui
"No, volevo chiederle un favore" disse lui schiarendosi la voce "Vede, questa settimana, forse già domani, arriverà una nuova ragazza da Sydney, per cui volevo chiederle se potrebbe aiutarla ad ambientarsi nella scuola e fargliela vedere, spiegandole come funziona, siccome è una delle mie migliori allieve dell'ultimo anni" continuò
Sospirai, non era la persona più portata per fare queste cose, ma accettai per non sembrare scortese. Forse avrei potuto farmi una nuova amica, forse, ma non ne ero così sicura. Andiamo arrivava da Sydney, tutti sapevano che quelli di Sydney erano degli snob, figli di papà e con la puzza sotto il naso. Ma non volevo fasciarmi la testa prima di rompermela.
Salutai il professore, uscii dalla classe e mi diressi velocemente al mio armadietto, dove Alex mi stava già aspettando, pronto per andare verso l'uscita.
"Come mai ci hai messo tanto?" chiese vedendomi arrivare
"Smith doveva parlarmi" risposi semplicemente, mettendo alcuni libri nell'armadietto velocemente, per poi chiuderlo
Avevo fretta di andare a casa quel giorno, avevo fame.
"Hai combinato qualcosa?" chiese Alex sarcastico
Sapeva benissimo che non c'era motivo di preoccuparsi della mia condotta a scuola. Non era mai stata una ragazza ribelle verso le istituzioni scolastiche e non ci tenevo nemmeno ad esserlo.
"Voleva solo chiedermi se, siccome arriverà una nuova ragazza in settimana, potevo aiutarla ad ambientarsi" alzai le spalle
Sul viso di Alex si formò un sorriso, probabilmente sperava che me la facessi amica, siccome oltre a lui avevo un rapporto amichevole con una cerchia di persone veramente ristretta.
"Ehi, Alex" sentimmo urlare dalle nostre spalle
Mi girai curiosa, insieme al moro che era altrettanto incuriosito. Una chioma rossa stava venendo verso di noi. Sulla mia faccia comparve un ghigno compiaciuto quando mi accorsi che era Linda e tirai una gomitata ad Alex, che si era pietrificato.
"Linda" disse poi quando la ragazza fu davanti a noi
"Come stai?" chiese lei premurosamente
"Tutto apposto, tu?" rispose lui, le sue guance colorate leggermente di rosso
"Bene, grazie" lei abbassò lo sguardo poi continuò "Senti, mi dispiace per aver rifiutato il tuo invito ad uscire venerdì sera, per cui, se ti va, sabato c'è una festicciola a casa di mia cugina, insomma, se hai voglia di venire mi farebbe piacere" balbettò lei leggermente imbarazzata
"Io.. certo mi piacerebbe" disse lui deciso
Sorrisi compiaciuta. Alex non era mai stato così calmo come in quel momento con una ragazza.Ero sicura che appena ci avrebbe lasciati soli, sarebbe scoppiato.
"Ovviamente se vuoi venire anche tu, ehm.." disse Linda guardando me
"Olivia"
"Linda, piacere" mi porse la mano, sorridendomi
Ricambiai la stretta e il sorriso, poi la ragazza se ne andò, dopo averci salutati. Non appena fu abbastanza lontana, guardai Alex e scoppiai a ridere.
"Smettila, non è divertente" borbottò girandosi e dirigendosi verso l'uscita
"Oddio, dovresti vedere la tua faccia, sei molto tenero" feci io seguendolo "Dai, va bene la smetto, ascolta cosa fai oggi?"
"Devo andare a fare la spesa e poi studiare per la verifica di domani" sbuffò "Perché?"
"Niente, sai no che Amanda ha compiuto gli anni qualche settimana fa?" lui annuì così continuai "Io, da brava sorella, le ho chiesto cosa volesse ma tutto quello che mi ha chiesto o era troppo stupido, o costava troppo, per cui non le abbiamo regalato ancora niente. Qualche giorno fa però è tornata dalla lezione di musica, lamentandosi del fatto che la sua chitarra sia troppo vecchia, cosa effettivamente vera perché in due settimana le abbiamo cambiato tipo, quattro corde. Per cui mi è venuta l'illuminazione e volevo andare a vedere una chitarra al negozio di musica in centro oggi, visto che non ho molto da studiare e volevo un tuo consiglio"
Mentre parlavo eravamo ormai arrivati alla fermata dell'autobus, per cui ci fermammo.
"Mi dispiace davvero, ma dovrai andare da sola se vuoi andare proprio oggi" rispose lui dispiaciuto
"Si, più che altro non so se avrò altro tempo in questi giorni. Ma tranquillo non fa niente, ci vediamo domani Alex" dissi
Mi salutò per poi andare verso casa, mentre io mi sedetti sul muretto della fermata, aspettando mia sorella e il pullman.
UShugs_
Hello people! Come state?
Allora, intanto volevo dirvi che non sono una ragazza asociale e incazzata con il mondo. Il motivo per cui non scrivo mai niente qui sotto è perchè non voglio rovinare i vari capitoli con i miei discorsi.
Ora però lo faccio perchè vorrei ringraziarvi tutte per le visualizzazioni, i commenti e le stelline che mi state dando, mi fa davvero piacere che la storia vi piaccia. Ho deciso che ogni tanti (ad esempio ogni cinque capitoli) farò uno spazio per dire qualcosa, anche così a caso, in modo da avere anche durante la storia un contatto con voi.
Poi ho promesso ad una ragazza che avrei pubblicizzato la sua fanfiction per cui, se avete voglia, passate a leggere "Gli occhi di chi mente" di llorenzosstrawberry. La storia è molto carina e ci sono delle buone idee. Come ho già detto a lei, i primi capitoli sono un po' incasinati e strutturati male, ma è migliorata molto nel corso della storia, quindi vi invito a non fermarvi :)
Ultima cosa, la più importante. Ora, io sono una ragazza che scrive per passione, ma ahimè non è l'unica cosa che faccio nel mio (relativamente poco) tempo libero. Essendo una studentessa universitaria e per di più fuori sede (nel senso proprio che abito in un'altra città), non potrò pubblicare più di due volte a settimana. Cercherò di farlo nel weekend sicuramente e uno il mercoledì, se riesco a scriverlo, perchè come ben sapete ora è periodo di esami!
Spero di non deludervi, ci vediamo (ve lo dico subito) il prossimo weekend, perchè voglio scrivere qualche capitolo prima di pubblicare il prossimo!
Un bacio a todossss, M xx
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