~49~

Appena entrati, si accesero delle luci. Illuminarono ai lati Mori Ougai, seduto a capo di un lungo tavolo in fondo alla sala.
Fece cenno loro di avvicinarsi, mentre assumeva un'espressione apparentemente calma, con un ghigno stampato in viso.

Sicuramente gli avrebbe detto qualcosa riguardante il loro nuovo caso. E, probabilmente, il caso era legato all'organizzazione che per ora si stava intromettendo anche troppo negli affari della port-mafia.

«Eccovi» iniziò Mori, allargando le braccia «era da molto che non vi affidavo una nuova missione.»

I due compagni si lanciarono un'occhiata veloce, poi tornarono con lo sguardo sul boss.

«Siete emozionati?» sorrise lui, continuando a mantenere il sorriso sul volto.

«Boss, quindi questo..» Chuuya provò a dire qualcosa, ma Dazai mise un braccio avanti per fermarlo.

Come gli aveva detto, doveva lasciar parlare lui, qualunque cosa avesse pronunciato Ougai. Chuuya a quel gesto quasi non resistette. Si voltò verso di lui pronto a dargli un pugno, ma Dazai riprese da dove il compagno aveva finito, fermando sul nascere quel gesto avventato.

«Questo caso è urgente?» domandò.

La richiesta era palesemente una provocazione; quel nuovo incarico doveva per forza essere di fondamentale importanza, ma Mori stava comunque perdendo tempo a giocare con loro e fare domande prive di senso. Dazai lo sapeva, quindi gli rispose a tono. Che giocasse pure ad innervosirli con frivole conversazioni senza scopo; ma se voleva farlo, allora doveva stare alle sue regole.

Mori sogghignò.
Poi ritornò improvvisamente serio, mettendo i gomiti delle braccia sul tavolo e il mento appoggiato sulle mani unite a pugno. Quella domanda doveva averlo innervosito abbastanza, per cui decise di non dare troppa soddisfazione ai due che lo fissavano ancora aspettando la grazia della sua parola, e riprese a parlare.

«Potrebbe diventarlo.» sospirò leggermente.

«Come sapete, tempo fa una serie di sottoposti, e un dirigente, hanno tradito la mafia per un'organizzazione ancora a noi poco nota. Sappiamo chi è che la guida, ma il suo obiettivo non è molto chiaro.»

«Ihara Saikaku, eh?» mormorò fra sé Chuuya, facendosi però sentire ugualmente.

Dazai, di nuovo, lo interruppe prima che continuasse a parlare.

«Boss, che tipo di problemi ci sta dando?»

«Concorrenza, al momento.» rispose, accennando un sorriso rivolto a Chuuya.

«Ma non possiamo sapere se in futuro potrebbe metterci seriamente nei guai. Smantellatela il prima possibile, e portatemi il suo fondatore.»

Dazai e Chuuya aggrottarono la fronte sorpresi; da quando Mori voleva che si catturassero i "boss" delle altre organizzazioni?

«Oh, lo so che è una strana richiesta. Ma vorrei provare a convincerlo ad entrare nella port-mafia. Da quanto ho sentito ha un'abilità interessante, vorrei conoscerlo di persona e valutarla. Magari ci può davvero tornare utile.»

«Boss, ma crede davvero che accetterà? Se distruggeremo la sua associazione, e quindi le persone a lui sottoposte, la sua famiglia, pensa davvero che deciderà di unirsi a coloro i quali hanno ammazzato i suoi amici e l'hanno catturato?»

Il dubbio di Dazai era fondato, e Chuuya riconobbe il fatto che il suo compagno lo avesse preceduto. Anche lui aveva pensato a quello. E Mori sicuramente non era stupido; anche lui aveva dovuto pensare la stessa cosa, ed era molto probabile che pur avendo trovato la soluzione non gliene avrebbe parlato di certo.

«Un tentativo non costa nulla» Mori alzò le spalle.

Ci fu un momento di silenzio, e tutti i pensieri che fino a quell'istante si erano come cristallizzati, tornarono ad essere sospesi in quella sala poco illuminata rendendola satura di nulla e allo stesso tempo di tutto.
Chuuya sapeva che Fumiko sarebbe stata dalla loro parte per quella missione, quindi non pensò di chiedere informazioni al boss.
Rimase zitto mentre pensava a cosa avrebbero fatto usciti da lì. A dove sarebbero andati per cercarla, a quando l'avrebbero trovata, e se li avrebbero pedinati.
L'ultima opzione era più reale di quanto si volesse pensare, e Dazai stesso credeva fosse utile tastare il terreno prima di venir congedati.

«Boss, ha informazioni da darci per quanto riguarda il loro raggio d'azione? Dove operano generalmente?» chiese, ricevendo un cenno d'assenso da Chuuya.

Già, chiedere al boss dettagli su questa organizzazione è la cosa più logica. Stavo pensando solo a Fumiko senza ricordarmi che il capo forse non sa di lei.

«Mi hanno riferito alcuni sottoposti che operano nei bassifondi di Yokohama. Il loro capo sta entrando nelle grazie di rozzi signori e di gente tutt'altro che raffinata, ladri, criminali; è perfino venuto in contatto con diversi gestori di bordelli e locande poco raccomandabili. Sapete, coloro che si occupano di queste cose hanno una bella dose di furbizia e sanno muoversi bene nel campo del commercio, non sono solo idioti con in mano attività di dubbio gusto. Per quanto sia difficile da credere, a Yokohama queste persone prendono una grande percentuale degli abitanti, e soprattutto dei nostri clienti. Se dovesse ingraziarseli, vorrebbe dire rubare a noi gran parte dei nostri guadagni.»

Dazai annuì, poi si voltò verso Chuuya e gli fece cenno di andare, quindi si incamminarono verso l'uscita.

«Dazai, Chuuya» Mori li fermò «so che riuscirete a trovare molte più informazioni di queste in poco tempo.» sciolse le mani e allargò le braccia, poi si alzò e si appoggiò lievemente al tavolo, fissandoli.

«Conto su di voi.» sogghignò.

«Sì, boss» risposero in coro, senza nemmeno rendersene conto.

Si diressero verso la porta, con passo misurato, pronti a venire di nuovo interrotti. Ma non capitò. Moro rimase a guardarli finché non uscirono, con lo stesso ghigno che si era imposto dall'inizio della conversazione.

Quando furono fuori, proprio fuori dal palazzo, Chuuya fermò Dazai quasi urlandogli contro.

«Allora?»

«Allora cosa?» Dazai lo guardava impassibile, con una mano in tasca e l'altra lungo un fianco.

Dopo un lungo silenzio in cui Chuuya spalancava la bocca e stringeva i pugni pronto a dargli una bella lezione, finalmente sbottò, gesticolando nervoso.

«Perché cazzo non mi facevi parlare?»

«Perché non ce n'era bisogno.»

«E chi sei tu per dirlo?» Chuuya gli si avvicinò, guardandolo minaccioso dal basso.

Nonostante la sua statura, il suo atteggiamento era abbastanza sicuro da incutere rispetto. Almeno, ai suoi sottoposti.

Dazai era diverso.

«Sono Dazai.» rispose il bendato, come se avesse colto il suo tentativo di intimorirlo e volesse ribadire il fatto che con lui non funzionava.

Chuuya però non rimase immobile a guardare il compagno prendersi gioco di lui. Allora lo prese per il collo e lo portò alla sua altezza. Lo fissò dritto negli occhi mostrando i denti rabbioso.

«Quando hai intenzione di considerarmi degno di prendere iniziativa in qualcosa?» ringhiò a labbra strette.

«Ma che cosa stai dicendo..» Dazai provò a liberarsi dalla presa, ma Chuuya non stava scherzando; lo teneva stretto e vicino a sé, in attesa della sua risposta.

Chuuya...

Dazai si sentì incapace di dire qualunque cosa. Poco prima non l'avrebbe mai detto, che non sarebbe riuscito a dare una delle solite risposte a Chuuya per tenerlo a bada, ma adesso che lo aveva così vicino gli mancava il respiro.
E il rosso probabilmente provava la stessa cosa, perché non disse più niente. Iniziò a prendere profondi respiri, pensando che forse avvicinarlo in quel modo era stata un'idea alquanto stupida, ma nonostante ciò non lo allontanò.

Il giovane dirigente bendato strinse i denti.

Ha intenzione di chiedermelo adesso?

«Dazai-»

«Lasciami.» ordinò Dazai, interrompendolo immediatamente.

Oh, no che non ti lascio, bastardo.

«Vuoi scappare per sempre? Non è meglio togliersi subito il pensiero?» Chuuya insisteva, alleggerendo la presa sul collo senza lasciarlo.

«Non ho idea di quello che stai dicendo.» rispose con voce ferma l'altro.

Ma non tanto ferma da poter convincere Chuuya. Perché nonostante tutto, il tono era tutt'altro che deciso. Era instabile, sul punto di spezzarsi e crollare. Non poteva resistere a lungo a quella situazione. La vicinanza dei loro visi, gli sguardi che si stavano scambiando, il tocco di Chuuya sul suo collo quasi completamente bendato.

Le circostanze gli stavano imponendo un autocontrollo che sapeva di non possedere ancora del tutto, e Chuuya se ne stava approfittando.

«Sì che lo sai» iniziò allora il rosso, deciso ad andare dritto al suo obiettivo «quella volta, quando...»

«Lasciami, Chuuya.» ripeté Dazai esausto.

E quando vide che Chuuya non fece un singolo movimento che lasciasse intendere un minimo la possibilità di liberarlo, lo scostò violentemente con tutta la volontà che si era ripromesso di avere. Finalmente riprese a respirare in modo regolare, e anche Chuuya lo fece, arricciando il naso offeso.

«Tsk.»

Dazai gli diede le spalle, ancora un po' scosso, e rimase in silenzio aspettando che Chuuya dicesse qualcosa.
Ma Chuuya non disse nulla dopo quel minimo verso, e se ne andò lasciandolo da solo. Che scappasse pure; tanto lui sarebbe sempre stato lì con il fiato sul suo collo finché non avrebbe affrontato la questione. A costo di rompere quel piccolo e quasi insignificante legame che piano piano nel tempo erano riusciti a costruire e stabilire. Sicuramente sarebbe stato peggio lasciare le cose com'erano.
Non si sarebbe solo rotto, quel rapporto basato su situazioni atipiche e a tratti assurde, si sarebbe frantumato in un colpo solo.

E, nel migliore dei casi, li avrebbe distrutti senza pietà.

~~~

Mi chiamavano la donna paziente.

NON LO SONO PER NIENTE IN CERTE COSE, DAVVERO.

Tipo pubblicare. Io ci provo a farvi aspettare settimane, ma più di sei giorni non ci riesco. E maledico me stessa, perché le distanze fra voi e me si accorciano e mi sento il fiato sul collo. Il mio stesso fiato sul mio stesso collo.

Tralasciando questo, il capitolo 50 lo pubblicherò non prima di giorno 8. Quindi fatevi bastare il 49, che poi da qui a quando vedrete Dazai e Chuuya di nuovo insieme passerà un po' di tempo. No scherzo, ma abbiate pazienza.

COOMUNQUE che ne pensate di codesto capitolo? Come credete sarà questo nuovo nemico? E come credete verrà affrontato dai due mafiosi?

E, cosa importantissima ai fini del loro rapporto... Secondo voi, esattamente, cosa vuole chiedere Chuuya a Dazai? La risposta non è scontata come sembra. (non facciamo come nel capitolo del "prendimi con te", che piango..)

Mi aspetto grandi cose da voi!

*dà le spalle a tutti disperandosi*

*si volta di nuovo sorridente*

Buona serata.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top