~29~

Quando Dazai venne risucchiato dalla terra, Chuuya rimase a fissarla senza fare nulla. Solo dopo realizzò che il suo compagno era stato catturato, e con lui era sparito anche l'uomo che li aveva attaccati. A quel punto con il suo potere iniziò a distruggere la strada, dando pugni, mentre cercava di spiegarsi come fosse possibile venire risucchiato dal terreno. Sapeva che fosse inutile concentrarsi sul punto in cui Dazai era sparito, ma doveva fare una prova, doveva controllare se fosse ancora là.
Ma là non c'era più.

Si fermò, con il fiatone. Si allontanò da quel punto, mentre prendeva la decisione forse più avventata e rischiosa di tutte.
Decise di dire tutto al boss.

Si incamminò, con le mani in tasca e l'aria pensierosa. Ripensò ai giorni passati e a quello che era accaduto.
A quando Dazai lo attaccò e lo lasciò da solo nella sua stanza. Cos'è che stava facendo e perché si era arrabbiato in quel modo, ecco ciò che si chiedeva.

E ripensava agli allenamenti dei giorni precedenti, a quanto si sentisse orgoglioso di se stesso per essere migliorato in modo esponenziale. La sua potenza aumentava a dismisura e la cosa che più lo rendeva orgoglioso era sentire Dazai dirlo. Dire che era persino diventato più forte di lui. Dire che Chuuya fosse il miglior combattente della port-mafia incontrato fino a quel momento.

Ma quell'episodio lo fece rimanere perplesso, perché era semplicemente assurdo.

Chuuya si fermò, in mezzo ad una stradina isolata. Doveva davvero dire tutto al boss?
E se Dazai mi considerasse un incapace? Un traditore? Mi ha detto, con quei suoi occhi freddi e profondi, che non lo diremo. L'ho detto io. Non posso tradire così la sua fiducia. Ma io sono davvero impulsivo, poco intelligente e in questo momento l'unica cosa che posso fare è chiedere aiuto. Un aiuto che chiederei a Lui, se solo Lui ci fosse. Ma invece è Lui che manca, Lui che ha bisogno d'aiuto, e per una volta devo aiutarlo io. Tu cosa faresti, Dazai? Sei più forte di me. In tutto. Tu mi verresti a cercare, da solo. Tu potresti farlo. Ma io?

Riprese a camminare, con aria stanca, come se tutti quei pensieri gli pesassero più del fatto che aveva combattuto in modo estenuante contro un nemico sconosciuto.
Un nemico che non sembrava imponente, maestoso, come l'aveva descritto l'uomo nel garage.
Sembrava una persona normale dotata di poteri.
Allora cosa può fare un uomo dotato di poteri fuori dal normale, tanto da considerarlo maestoso?

Arrivò al quartier generale più velocemente del previsto. Non aveva molto tempo per decidere, doveva farlo in fretta, entrare se doveva, andare a cercare Dazai se ci avesse ripensato.

Ad un tratto, tutto il peso che da solo stava portando con sé se ne andò, vedendo davanti a lui passare una figura nota, anche se non per tutti.

«Oda Sakunosuke.»

E si girò.
Odasaku, l'uomo che non riusciva a capire, ma che il suo compagno stimava tanto.

Oda lo guardò, chiedendosi perché proprio lui, il compagno di Dazai, l'avesse fermato. Mise le mani dietro la schiena, fissandolo dritto negli occhi.

«L'esecutore Chuuya Nakahara, giusto?»

«Sì» rispose, poi si guardò intorno «dovrei parlarti di una cosa. Hai un minuto?»
Oda annuì, rilassando i muscoli e lasciando le braccia libere lungo i fianchi, e con Chuuya si allontanò dal palazzo del boss.

«Di cosa devi parlarmi?» chiese all'improvviso.

Chuuya non rispose, fin quando non arrivarono al capanno di Dazai.
Non è il posto più sicuro, ma dubito che qualcuno ci abbia seguiti. Anche se come coppia siamo davvero improbabile.

Fece cenno ad Oda di entrare, e poi entrò anche lui.
Questo posto è il rifugio di Dazai, pensò Odasaku, che si tratti di lui?

«Volevo parlarne al boss, ma poi ho visto te. Non ti conosco molto, ma so che sei.. amico di Dazai» alla parola "amico"  fece una smorfia, poi continuò «quindi posso fidarmi?»

Come pensavo, c'entra Dazai. Che sarà successo?

«Se mi stai parlando in questo posto, significa che già ti fidi di me. Più che altro, ti fidi del fatto che io sia suo amico. Hai molta stima di lui, non è così?» rispose Oda, guardandolo dritto in viso.

Vedeva agitazione, e allo stesso tempo calma. I suoi occhi non erano come quelli di Dazai. Non erano persi e vaganti, non stavano cercando un possibile motivo per ritrovarsi.
Chuuya aveva gli occhi di chi è assetato di vendetta, di sangue, di chi è determinato a rischiare il tutto per tutto, di chi vuole combattere per difendere ciò che è suo e ciò che ama. Aveva esattamente gli occhi della port-mafia.

«È stato catturato. Non so da chi, non ho ancora capito come, ma è stato catturato. E il fatto che io non sappia niente del nemico mi fa imbestialire. Mi fa andare fuori di testa perché Dazai me ne avrebbe dovuto parlare» si interruppe, spostando lo sguardo altrove, per non incrociarlo con quello dell'uomo di fronte a lui.

Un altra persona più in gamba di me, a quanto pare. Che parla di Dazai come se non fosse in realtà un bastardo approfittatore.
E io dovrei credergli? Dovrei credere alle sue parole, che sembravano tanto sincere e vere?
Allora, Dazai, dovrei crederti quando mi dici che sono fortunato a non essere come te, a essere così come sono? Il più potente combattente della port-mafia, ma il più stupido esecutore mai esistito?

«Sono sicuro che se non te ne ha parlato, è perché anche lui non sapeva chi fosse questo.. Nemico che non conosci. O forse voleva semplicemente proteggerti.»
Chuuya scoppiò a ridere, poi smise improvvisamente di farlo e tornò a guardare Oda «credi veramente che lui volesse proteggere me? Anche se fino a due giorni fa mi stava strangolando, con quei suoi maledetti occhi e quella sua maledetta forza, inconcepibile per un essere umano, ma così fastidiosamente reale?» gli rispose, sputando fuori la rabbia che aveva trattenuto in corpo fino a quel momento.

«Sì, credo di sì.» fu l'unica frase che disse.

Chuuya strinse i pugni, andò verso di lui e lo afferrò per la maglietta, abbassandolo fino alla sua altezza di molto inferiore.
Oda restò immobile, e qualche secondo dopo Chuuya lo lasciò andare, facendo due passi indietro e schioccando la lingua.

«Lo so che sembra strano» riprese Odasaku impassibile, sistemandosi la giacca «ma se ti fidi veramente di lui, fidati anche di quello che sto per dirti. Lui tiene veramente a te. Ci tiene davvero. E anche se a volte può essere violento o spaventoso, questo non cambierà il fatto che tu per lui sei e sarai sempre il suo compagno ideale. Io sono qui, se vuoi il mio aiuto, come membro di grado più basso, come tuo sottoposto, come ultima scelta della nostra organizzazione. Potresti anche avermi fermato in quanto dirigente ed esecutore della port-mafia, per darmi l'ordine di aiutarti. Ma devi credere, devi fidarti, delle sue parole, in quanto suo partner. Nonostante io non sia nessuno, fidati anche di questo. Perché tu sei veramente più forte di quanto pensi.»

Chuuya lo stava ascoltando attentamente. Stava ascoltando tutto quello che diceva, come se fosse stato Dazai a pronunciarlo.
E sentì una fitta al cuore e un groppo alla gola. Perché lui sapeva di essere forte, ma si sentiva impotente nei confronti del suo compagno. Era questo che lo tormentava e lo innervosiva. E ad un tratto tutte le loro avventure, le loro missioni, gli passarono davanti come una folata di vento leggero. Voleva trattenerle, ma volarono via.

Sorrise, ma non in modo rassegnato. Non era più solo e questo lo rese felice.
Non voleva essere più solo.

~~~

Yo yo yoo
Ho voluto inserire Oda in quanto unica persona in grado di aiutare Chuuya a "ripigliarsi" un po', senza Dazai, in questo momento.

E forse anche perché è il mio personaggio preferito..
Sono la scrittrice, vorrei poter mettere qualcosa che piaccia anche a me qualche volta hihi (non che tutto il resto non mi piaccia, ma, insomma, avete capito)

In più volevo darvi qualche anticipazione. Nei prossimi capitoli l'attenzione si sposterà particolarmente su uno dei due compari neri.
EHHH NON VI DICO SU CHI, quante anticipazioni volete? Eh?
Pensateci da soli.
Ciao :D.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top