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Una settimana dopo
«Sei pronto?» chiese Dazai.
«Ovvio, che domande fai?» rispose Chuuya, camminando poco più veloce di lui quanto bastava per non stargli accanto.
«Ricapitolando, abbiamo trovato il nascondiglio di Yoshimura, è in un magazzino vicino al porto, come sospettavo» cominciò Dazai, tenendo gli occhi semichiusi con la testa rivolta verso terra «non sappiamo chi ci troveremo davanti. Potrebbe essere lui, come potrebbero essere cento suoi uomini. Se dovessero esserci, li dobbiamo eliminare, tutti.»
Chuuya mise le mani in tasca «e dopo che abbiamo catturato quel lurido topo di fogna, che ne facciamo?»
Dazai sorrise «gli offriremo del formaggio.. E gli tenderemo una trappola».
Era notte, e i due compagni stavano camminando verso il magazzino.
C'era silenzio, la luce dei lampioni era bianca come quella della luna, coperta dalle nuvole. Non avevano organizzato nulla, nessun piano, nessuna fuga, assolutamente niente. Dazai in realtà non l'aveva detto a Chuuya; lui infatti non sapeva che, una volta arrivati là, avrebbero dovuto decidere in quel momento cosa fare.
Controllarono la zona circostante prima di entrare, quindi poi si avvicinarono.
«Vedi qualcuno?» chiese Chuuya, sussurrando.
Dazai scosse la testa, poi entrò.
«Ma che diavolo fai, idiota!» gli disse Chuuya, alzando la voce e seguendolo «entri così? E se ci fosse stato qualcuno a tenderti una trappola? Bah» alzò le mani al cielo e mormorò «perchè devo fare squadra con un tipo come lui? Tsk».
Mentre Dazai continuava ad avanzare, Chuuya cambiò direzione.
Vide un movimento, dietro degli scatoloni, allora si avvicinò.
«Ah, non c'è niente» esclamò alzando le spalle.
Poi sentì un rumore e corse verso la direzione da cui proveniva. Vide Dazai a terra, vicino a un muro che per l'impatto si era leggermente sgretolato.
«Dazai!» corse verso di lui, ma Dazai alzò la mano per fermarlo.
«Sto bene» disse, indicando con gli occhi un punto dietro Chuuya.
Chuuya si girò e vide Yoshimura mentre scompariva.
«Ehi, brutto bastardo! Vieni fuori!» urlò e strinse i pugni. Si guardava intorno, indeciso su dove andare o colpire, finché non sentì l'aria vicino a lui muoversi. A quel puntò sferrò un calcio che colpì in pieno l'uomo invisibile.
«Maledizione!» gridò Yoshimura riapparendo.
Dazai si alzò.
Aveva visto altre persone, insieme all'uomo, ma ora non c'erano più.
«Siete proprio ostinati, eh?» disse «ma sapete che cosa è in grado di fare il mio potere? Posso rendere tutti i miei subordinati invisibili» allargò le braccia indicando tutto il Magazzino «e li posso vedere solo io. Indovinate dove sono tutti adesso?» rise.
Chuuya spalancò gli occhi, Dazai si guardò intorno, quindi esclamò «scommetto che ci stanno circondando. È così?» sorrise, poi guardò Chuuya.
«Ah, ma certo» riprese il compagno «perchè tu pensavi che fossimo venuti da soli, giusto?» gesticolava serio e annuiva «mi dispiace rovinare i tuoi piani, ma dovevi prevederlo. Io e questo idiota qui» continuò, mentre Dazai gli lanciò un'occhiataccia «non avevamo mica intenzione di venire qua da soli, contro una possibile organizzazione criminale. Davvero lo credevi possibile?»
Yoshimura strinse i denti «ma per favore.»
Comparvero tutti i suoi uomini, che li stavano circondando proprio come aveva intuito Dazai.
Fra quegli uomini uno si separò dalla massa con un cellulare in mano, e andò camminando verso Dazai e Chuuya «mi hanno costretto a venire qui, stavo dormendo» sbadigliò «voglio dire, ero rilassato mentre ascoltavo musica, nel mio letto caldo, e questi tipi mi hanno buttato praticamente a terra» si fermò «presumo che io debba fare il mio dovere, giusto?» chiese a Yoshimura. Lui annuì e il ragazzo aprì la bocca. Iniziò ad emettere un suono acuto e fastidioso, forte e rumoroso, nella direzione di Chuuya e Dazai. Cercarono di tapparsi le orecchie, ma alcune persone dietro di loro li bloccarono con dei lacci fatti di tronco d'albero che uscivano dalle loro braccia. Appena toccarono Dazai, però, scomparvero.
A quel punto Dazai corse verso il ragazzo che continuava ad emettere quel suono, e gli diede un calcio, facendolo smettere.
Chuuya colpì le persone che erano dietro di lui, scaraventandoli contro il grande portone del magazzino.
Altri andarono verso di lui, ma lui riuscì a metterli fuori gioco con il suo controllo della gravità.
Yoshimura osservò la scena a bocca aperta; in meno di pochi secondi erano riusciti a fare fuori più di cinquanta uomini dotati di poteri, e non erano per niente stanchi.
Spaventato, allora, fece per allontanarsi lentamente.
«Eh no» lo prese dalla spalla Dazai «non crederai di cavartela così, vero?» domandò ironicamente, con un sorriso stampato sul viso, e l'aria indifferente. Lo bloccò a terra e con un colpo di pistola alla testa, con il calcio della pistola, si intende, gli fece perdere i sensi.
Chuuya si avvicinò «li chiamo?»
«fai pure» rispose Dazai, rimettendo a posto la sua pistola e ritornando serio.
Arrivarono alcuni uomini della port-mafia e catturarono finalmente l'organizzazione che aveva causato tanti problemi ai loro "affari".
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Ciao cari lettori. Siamo al capitolo dieci, in meno di una settimana. Solo per informarvi, la copertina cambierà, più volte. Non vi dirò quando, lo vedrete voi. Comunque fatemi sapere come sta andando la lettura, sono curiosa!
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