16.

Amos si svegliò con un tremendo mal di testa e un disperato bisogno di una doccia. Guardò fuori dalla finestra e il mondo gli parve più grigio che mai e nel mezzo ci vide il suo riflesso, faceva veramente schifo, nemmeno dopo lo scoppio della bomba era ridotto così. Aveva le labbra spaccate e incrostate di sangue, la mascella non versava meglio, gli occhi blu erano spenti e si intonavano alle occhiaie profonde e scavate. Si mise le mani sugli occhi e fece un respiro profondo, doveva mantenere la calma.

《Dai Ityu facciamo una passeggiata》

Ityu abbaiò sonoramente non aspettando altro che correre fuori. Scesero insieme di sotto e trovarono la ragazza della portineria con le gambe incrociate sul tavolo mentre si stava limando le unghie ancora intenta a masticare la sua gomma.

《Ciao. Sai forse dove potrei trovare una doccia e quanti tzar costa?》

《Certo amore, nella mia camera è gratis per te》

《Un posto che non abbia a che fare con te?》

《Tesoro così mi ferisci, comunque prova alle piscine, ti costerà 10 tzar una doccia, sempre che ci sia disponibilità》

《Cosa? 10 tzar?》

《L'acqua è un bene prezioso non te l'hanno detto? In ogni caso sappi che a me piaci anche senza doccia》

Amos ignorò totalmente tutte le parole non utili che le erano uscite dalla bocca, lasciò le chiavi sul bancone, le chiese di tenergli la stanza e poi se ne uscì.

Le piscine erano distanti qualche chilometro, voleva dire che si sarebbe fatto una passeggiata con Ityu e avrebbe colto l'occasione per esplorare i dintorni. Per strada incontrò diversi visi famigliari che probabilmente aveva visto di sfuggita la sera prima al bar, ne era più che certo perché tutti lo guardavano con timore sembrando riconoscerlo.

Ityu era teso, aveva voglia di cacciare e lo si vedeva, così Amos decise di fare una deviazione in periferia per vedere se ci fosse qualche possibile preda. Da quando gli umani erano significativamente diminuiti la poca fauna rimasta si spingeva oltre i limiti del bosco fin dentro le città alla ricerca di cibo o per pura semplice curiosità.

La periferia era desolata, non vi era anima viva, solo palazzi rovinati, macerie e un silenzio inquietante. Amos tolse il fucile dalla spalla e lo prese sotto al braccio, Ityu abbassò le orecchie e sfregò le scapole, era pronto a correre. Davanti a loro un capriolo aveva preso la pessima decisione di far visita alla periferia della città, Amos alzò il cane e mirò, ma il capriolo fu più veloce e scattò in avanti mancando il proiettile, fu allora che Ityu ringhiò ed iniziò a correre, aveva bisogno di carne fresca e aveva bisogno di procacciarsela, in fondo era un lupo. Amos gli diede il comando e lui iniziò a correre. Le sue zampe veloci toccavano appena l'asfalto, i suoi muscoli armonici si piegavano e si distendevano velocemente in un movimento perfetto, le orecchie basse, la coda allineata per dargli equilibrio e nello sguardo fisso il suo obiettivo, che non avrebbe mancato.

Il tutto fu molto breve, il capriolo si era incartato tra gli edifici e Ityu non aveva mancato la presa, aveva colpito subito alla gola e per il capriolo non c'erano state più speranze.

Amos arrivò subito dopo e si occupò del dissanguamento per non far andare a male la carne, poi se lo caricò sulle spalle e si avviò alle piscine, tutti lì avevano fame, sicuramente l'avrebbe potuto scambiare per molti tzar.

Entrò nelle piscine e i presenti ebbero paura, certo, Amos non si presentava bene, era sporco, puzzava e aveva lo sguardo di chi non perdona, in più era accompagnato da un lupo con le zanne impregnate di sangue dall'attacco appena compiuto. Oltre alla reputazione che si erano già creati la sera prima sul ring ora facevano ancora più terrore conciati così. L'uomo all'entrata ebbe timore e si ammutolì.

《Ho sentito che qua si può fare una doccia, è così?》

《S...sì è co..co..così》

Stava balbettando dalla paura.

《Bene e quanto costa?》

《10 tzar si..si..signore, ma facciamo 5 per lei》

《Facciamo che ti do una coscia di questo capriolo e per due settimane posso farmi quante docce voglio, ci stai?》

L'uomo si fermò a riflettere, la carne fresca era un altro bene prezioso che costava caro, lo scambio gli sembrò equo e accettò, anche perché rifiutare non gli sembrava una buona idea.

《Benissimo, capirai che però non posso tenermelo appresso. Hai un posto dove possa tenerlo?》

《Sì, c'è il mio stanzino personale, se ci mettiamo dentro un po' di neve potrà conservarsi bene》

《Ti sei appena guadagnato due cosce, conservalo bene》

《Grazie signore. Grazie》

Amos si liberò del peso prezioso e si diresse alle docce, non ce la faceva più. Come entrò però si accorse che non esisteva divisione di generi e provò un immediato senso di imbarazzo. Una donna alta e formosa lo vide e si diresse verso di lui.

《Sei l'uomo Lupo giusto?》

《Così mi chiamano》

Disse guardando altrove.

《Problemi con le docce?》

《Tornerò più tardi quando ci sarà meno gente》

《Davvero uomo Lupo ti vergogni di fare una doccia con altri?》

《Tornerò più tardi》

Amos se ne andò senza badare alla donna che scoprì poi essere la compagna del Boss dall'uomo dell'entrata. Tutte le persone lì dentro erano piene di tzar, le uniche che potevano permettersi una doccia visto che avevano già cibo da mettere sotto ai denti, per chi faticava ad arrivare al giorno seguente ancora vivo, la doccia era l'ultimo pensiero.

Quando vide uscire buona parte delle persone all'interno, insieme alla donna che non perse l'occasione di squadrarlo da cima a fondo, decise di entrare. Quella doccia che avrebbe dovuto essere un piacere si trasformò in tensione, voleva finirla il più in fretta possibile prima che potesse entrare altra gente ad infastidirlo, e così fu.

Si lavò velocemente, lavò anche Ityu e poi tornò a vestirsi, anche i vestiti avevano bisogno di essere lavati, erano sporchi di sangue e puzzavano come non mai, tanto che gli fece schifo rimetterseli addosso, ma non aveva altra scelta.

《Come ti chiami?》

Chiese all'uomo all'entrata.

《Gaspare》

《Gaspare sai dove posso trovare dei vestiti puliti?》

《Mia moglie è sarta, vende i suoi maglioni a 5 tzar》

《Sei sposato e tua moglie è qua con te?》

《Sì... perché?》

《Niente Gaspare, non ti preoccupare, è bello sapere che una coppia sposata è riuscita a rimanere insieme in questo mondo. Sarò felice di dare i soldi a tua moglie per un maglione nuovo》

《Anche te sei sposato?》

《Sì, ma ho perso mia moglie e ora sto cercando di ritrovarla》

《Ti auguro di riuscirci allora uomo Lupo, non mi pari uno che si arrende tanto facilmente. Mia moglie la trovi a pochi isolati da qua, è una casetta piccola e azzurra, esci da qua vai a destra, al primo incrocio ancora a destra e la vedrai in fondo alla strada. Dì che ti ho mandato io》

《Grazie Gaspare, ci vado subito》

La casetta azzurra spiccava in fondo alla strada in mezzo a tutto quel grigiore, sembrava un'anomalia in quella città. Si avvicinò e bussò alla porta, la donna venne all'entrata e guardò dallo spioncino chiedendo chi fosse e cosa volesse.

《Mi chiamo Amos, mi manda Gaspare》

Sentì la porta sciogliersi da tutti i chiavistelli e far apparire la figura di una donna sulla cinquantina gravemente sfigurata in viso che teneva la testa bassa.

《Gaspare mi ha detto che sei una sarta, avrei bisogno del tuo aiuto》

《Cosa ti serve?》

《Mi serve un maglione nuovo e che tu mi lavi questi vestiti e che me li rammendi, puoi farlo?》

La donna annuì sommessamente, sembrava impaurita di far vedere apertamente il suo volto, Amos lo notò e la fermò.

《Non devi aver paura, non ti farò del male e non ti giudicherò per il tuo aspetto. Mi piace guardare le persone negli occhi》

La donna, apparentemente stupita, alzò lo sguardo e lo guardò dritto negli occhi facendo mostra delle sue iridi cristalline.

《Grazie... non so il tuo nome...》

《Mina》

《Grazie Mina, quanto costerà il tutto?》

《5 tzar uomo Lupo》

《Chiamami Amos per favore, comunque oltre agli tzar vi darò metà del capriolo che ho cacciato, dillo a Gaspare quando torna, lui lo ha in custodia》

《È troppo, non potremmo ricambiare》

《Infatti non serve che lo facciate, mi sembrate delle brave persone e voglio aiutarvi》

La donna corse a prendergli un maglione nuovo e anche dei pantaloni, gli diede ciò che di meglio aveva.

《Grazie Mina, domani tornerò a riprendere gli altri abiti》

Appena si infilò i vestiti nuovi si sentì subito meglio, il maglione era di lana bianca e i pantaloni neri erano grossi e felpati, incredibilmente morbidi e caldi.

Tornò al palazzo che ormai stava per fare buio, avrebbe messo qualcosa sotto i denti e si sarebbe preparato per tornare sul ring.

Fece per entrare quando vide un uomo tenere per il collo la ragazza della portineria, le aveva appena assestato un pugno e sputato in faccia e non dava l'idea di voler smettere. Quella ragazza non gli stava simpatica, ma nessuno dovrebbe trattare una donna così, quella ragazza poteva avere la stessa età di Kejsi, era magra come un filo d'erba, stupida ed indifesa.

Entrò e con un pugno stese l'uomo che la stava braccando trascinandolo subito fuori e buttandolo a faccia in giù sulla neve.

《Prova ad entrare di nuovo qua dentro e non ti ritroverai più le gambe per entrare in qualsiasi altro posto》

Lo mise in guardia prima di tornare dentro ad assicurarsi che la ragazza stesse bene.

《Stai bene?》

《Sì... grazie per quello che hai fatto... quel maledetto non voleva pagare》

《Devi avere più cura di te stessa, come ti chiami?》

《Vanessa e so badare a me stessa》

《Lo vedo...》

Vanessa alzò gli occhi al cielo e poi gli chiese per quanto avesse intenzione di tenere la stanza.

《Due settimane》

Lo sguardo di Vanessa sbiancò nello stesso modo in cui era sbiancato quello di Pedro.

《Perché mi guardi così? Anche Pedro aveva lo stesso sguardo quando gliel'ho detto》

Lei lo guardò per un po' indecisa se rispondergli o meno.

《Ohhh che vadano al diavolo, va bene. Non dovrei dirtelo, ma mi hai aiutata e ti ricambierò il favore. Vattene da qua il prima possibile》

《Non posso, ho fatto un patto con il Boss per avere delle informazioni, devo combattere sul ring per due settimane》

《Lo so, ma è un suicidio. Nessuno è mai sopravvissuto a due settimane sul ring. Nessuno. A volte il Boss fa questi patti con chi ritiene particolarmente disperato, ma nessuno è mai riuscito a resistere così a lungo. Anche se fossi veramente il migliore su questo pianeta e riuscissi a rimanere in piedi ogni sera, il boss vedrebbe di farti perdere mettendoti della droga nel bicchiere o in altro modo, annoia dopo un po' chi sta sempre in piedi. Dopo un paio di giorni saresti soltanto carne da macello》

《Non posso andarmene, lui ha le informazioni che mi servono e non me ne andrò di qua senza》

《Morirai insieme a quelle informazioni allora》

《No, non se mi aiuterai. Sembri conoscere i metodi del Boss, puoi aiutarmi ad evitare le sue trappole, io vincerò. Devo vincere》

Vanessa lo guardò qualche istante, la speranza che gli vedeva negli occhi la disarmava.

《Chi è lei? Ti si legge in faccia che è per una lei》

《È mia moglie》

《Peccato, mi innamoro sempre degli uomini sbagliati, specie quelli già sposati. Comunque va bene ti aiuterò, ma non so tutto, il rischio rimarrà alto e anche senza le difficoltà del Boss ti sarà difficile rimanere in piedi ogni sera per due settimane》

《La mia determinazione potrebbe sorprenderti》

《Non ho dubbi uomo Lupo》

Amos le sorrise e l'aiutò col livido prendendole un po' di neve da mettere in faccia.

《Stasera combatterai contro qualcuno di molto debole, lo fa sempre i primi giorni per alimentare false speranze e farti credere che sia facile, quindi non ci saranno trucchetti, puoi andare tranquillo》

《Quando inizierà a farsi dura?》

《Quattro o cinque giorni, dipende dalle puntate che verranno fatte su di te, se sono molto alte ritarderà di qualche giorno》

Lo prese per il maglione e si assicurò di avere la sua attenzione.

《Uomo Lupo se il Boss scopre che ti sto aiutando mi ammazzerà, quindi vedi di non farti beccare, hai capito?》

《Non ti toccheranno Vanessa, aiutami e io ti proteggerò. Vedrai che non mi farò scoprire》

《Lo spero per te o ti sparerò con le mie stesse mani dolcezza, ora mangia e preparati, stasera vai in scena》.







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