11.
Il pranzo organizzato da Anna fu la fine del mondo, era davvero bravissima a cucinare e mangiarono tutti senza ritegno fino ad essere satolli.
《Oggi è una giornata speciale, penso che potremmo concederci pure un caffè》
Il caffè era diventato una risorsa ad esaurimento, avevano quei pochi pacchetti messi da parte dall'ultima spesa e non ne avrebbero mai più avuti degli altri o almeno non più in quella vita.
Anna preparò la moka come fosse un rituale santo, l'odore di caffè caldo si sprigionò in tutta la stanza, era da mesi che nessuno di loro ne sentiva più l'aroma e il solo percepirlo lì mandò tutti in visibilio.
La stufa a legna stava riscaldando a dovere tutta la stanza, fuori nevicava, il tavolo era sparecchiato e pulito e loro si stavano godendo quella speciale tazza di caffè che avrebbe potuto essere l'ultima della loro vita.
Amos e Kejsi erano seduti sulla panca vicino al fuoco, abbracciati ad osservare la neve cadere leggera, mentre Anna era sulla sua poltrona, intenta a leggere un libro ed Aldo vicino a lei a fare un mezzo pisolino.
Amos si alzò all'improvviso facendo rumore e attirando l'attenzione di tutti.
Kejsi si girò a guardarlo non capendo cosa gli fosse preso.
《Kejsi》
Fece una pausa.
《Io ti amo. Abbiamo una casa che dopo tanta fatica è pronta ad accoglierci, stiamo vivendo nel periodo più buio dell'intera storia umana e non so per quanto ancora potremo goderci giornate come quella di oggi, ma una cosa la so. So che anche se dovessi vivere solo un giorno io morirei felice avendolo vissuto con te. Non voglio sprecare più nemmeno un secondo di questa vita... per questo ora ti chiedo davanti ad Aldo, ad Anna e a Dio, vuoi essere mia moglie qui ed ora?》
Kejsi sgranò gli occhi incredula, Anna stava stringendo il braccio di Aldo ed entrambi sorrisero come se sapessero già tutto.
《So che non potrà essere una normale cerimonia come tutte le ragazze sognano, ma ci terrei lo stesso...》
Stava iniziando a parlare e parlare in preda al panico.
《Taci》
Gli disse Kejsi baciandolo.
《Suppongo sia un sì》
Le sorrise tra le labbra.
《Ho sempre pensato che tu fossi la mia famiglia, sono contenta che anche tu lo voglia diventare nonostante il mondo sia andato a farsi benedire. Quindi sì Amos, lo voglio, lo voglio con ogni singola cellula del mio corpo》
Anna ed Aldo iniziarono ad applaudire entusiasti, ad Anna vennero le lacrime, non pensava che avrebbero più potuto assistere ad una cosa così bella, ormai si erano rassegnati a finire le loro vite da soli in quella foresta.
《Quando...》
《Anche oggi se vuoi. Aldo e Anna mi hanno aiutato a preparare una piccola cerimonia, lo sai che quando c'è da festeggiare mi piace farlo per bene, ogni giorno che passiamo qua è una fortuna》
Kejsi si girò a guardare Anna ed Aldo che stavano sorridendo sotto i baffi.
《Sì, Amos ce ne stava parlando già da un bel po' e abbiamo pensato di organizzare qualcosa nel bosco, una cosa semplice, ma bella, anche se il mondo è andato a rotoli, il matrimonio resta un evento importante nella vita di una donna e di un uomo》
《Avevate già pensato a tutto? E se ti avessi detto di no?》
《Ti avrei caricata sulle spalle e ti avrei sposata con la forza stile cacciatori del paleolitico》
Disse Amos ridendo e facendola ridere.
《Ah, quindi sarei una preda per te?》
Lo stuzzicò Kejsi.
《Non continuare su questa strada o l'istinto di catturarti qui ed ora avrà la meglio sulla mia razionalità》
Kejsi si mise a ridere, certo che avrebbe detto di sì, nessuno vedendoli avrebbe avuto qualche dubbio sul contrario.
《Beh vado a prepararmi, non ti sposerò in pigiama, ci sposeremo al tramonto, Anna ti mostrerà la strada》
Sparì lasciando Kejsi sola con Anna, che corse prontamente ad abbracciarla facendole le congratulazioni.
《Anna, un matrimonio così non s'è mai visto in tutta la storia, siamo forse pazzi?》
《E mai se ne vedrà uno più bello, il pazzo è chi si lascia scappare ciò che di prezioso ha tra le dita》
Kejsi sorrise nel sentirla dire quelle parole, non le diceva tanto per dire, si vedeva che lo pensava davvero. Il mondo intero stava bruciando e due giovani avevano ancora il desiderio di unirsi in matrimonio, sembrava surreale, ma era il germoglio della prima piantina che avrebbe ridato vita a tutto il pianeta.
"Il mondo non guarirà con lo stesso odio che lo ha distrutto, guarirà con l'amore che non è riuscito a distruggere"
Anna la condusse in camera sua e le mostrò l'abito con il quale si era sposata lei da giovane.
《È tuo》
《Mi stai dando davvero il tuo abito?》
《Non ci sarebbe gioia più grande per me che vederlo indosso a te》
Kejsi l'abbracciò con il cuore e se lo provò subito. Era un abito semplicissimo in seta bianca lucida con uno scollo a barca. Le cadeva giù morbido sulle curve del suo corpo, sottolineandole con delicatezza, per poi prolungarsi in un breve strascico, non aveva né pizzo, né perle, né decori di alcun tipo, era pulito e semplice in ogni suo aspetto.
《Da giovane avevo un bel fisichetto asciutto anch'io proprio come te, ti sta davvero un incanto Kejsi. Eravamo molto poveri all'epoca e ho preso il vestito più semplice che avevano, l'unico che potevo permettermi...》
Disse Anna nella commozione di vederlo di nuovo indosso a qualcuno.
《Anna è stupendo, non ne avrei mai messo uno più elaborato, mi rispecchia alla perfezione》
La vide sorridere alle sue parole e le si scaldò il cuore.
I preparativi continuarono, Anna le raccolse i capelli biondi in una morbida treccia a cascata e le incastrò dei bucaneve colti dal suo prato, gli ultimi pochi fiori che rimanevano sulla terra. Era pronta ed era quasi il tramonto.
Anna la condusse nel bosco insieme ad Ityu che camminava al suo fianco come un padre che porta la figlia all'altare. Arrivarono in una parte del bosco che risaliva verso una collinetta dove gli alberi erano perfettamente divisi a formare un corridoio naturale, in quel punto Anna la prese per un braccio e la fermò.
《Da qua in poi vai avanti tu》
Le porse un mazzo di fiori di Iris e la lasciò andare.
Kejsi continuò a camminare affiancata da Ityu risalendo quella collina in mezzo ai maestosi abeti, finché - vicina alla cima - intravide un arco in legno al quale si attorcigliava rigogliosa una bellissima pianta di plumbaggine azzurra che spiccava da lontano tra il bianco della neve. Salì ancora e vide Amos sotto l'arco ad attenderla, aveva una giacca di velluto blu scuro a coste, nel taschino un piccolo ramo di abete con bacche rosse, una button-down bianca e dei pantaloni eleganti di un grigio classico.
Iniziò a camminare verso di lui quando sentì una musica partire in sottofondo "The Earth Prelude" di Ludovico Einaudi, Anna era andata ad inserire il cd nella radio come le aveva chiesto di fare Amos e l'aveva portata ai piedi della collina.
Appena sentì la musica il suo cuore iniziò a battere a mille dall'emozione, lui era lì, era davvero bellissimo e non esisteva altro uomo al mondo che potesse renderla più felice, altro uomo che potesse riconoscere come casa sua, perché anche se ne avevano costruita una in legno e chiodi, la sua vera casa sarebbe stata sempre ovunque ci fosse stato lui.
Le scesero lacrime di gioia, di pura gioia. Era felice di sé stessa e della sua vita, dei suoi difetti, delle sue cicatrici, di tutto ciò che era, perché ora in lei viveva anche lui e di ogni segno sulla sua pelle lui ne faceva parte.
Amos come la vide sorrise come non aveva sorriso mai, facendola sorridere nelle lacrime a sua volta. Per lui non esisteva donna più bella al mondo di lei, non l'avrebbe mai nemmeno guardata un'altra, lei era il suo angelo, la sua metà, parte di lui, era ciò che faceva battere il suo cuore ogni giorno un po' più forte e che gli faceva vedere in tanta miseria ancora la speranza. La guardò negli occhi mentre si avvicinava, in quel vestito bianco che la faceva sembrare qualcosa di celestiale nemmeno di umano, i suoi occhi gli stavano entrando dentro come un tuffatore che si butta dalla scogliera nel mare più profondo, incastrandosi negli interstizi della sua anima e lasciandosi avvolgere. Lei poteva vedere in lui, poteva vedere ciò che nessun altro poteva, il vero Amos.
Quando lo raggiunse gli scese una lacrima, la gioia più grande della sua vita la stava provando proprio ora, in un bosco, forse l'ultimo rimasto della terra, lontano da tutto e da tutti, l'ultima scintilla rimasta nel buio della guerra, con la donna più bella che avesse mai conosciuto.
《Grazie bello per averla accompagnata》
Diede una carezza ad Ityu e poi rivolse l'attenzione ad Aldo che stava per cominciare a parlare.
《Non è certo una cerimonia convenzionale, io non sono nessuno per dire che siete legalmente sposati, ma penso che il matrimonio non sia un legame di legge bensì un legame di anime unite davanti a Dio.
Una promessa, che se fatta, nessuna legge può sciogliere, né guerra spezzare. Due anime unite in quella che sarà una sola per l'eternità.
Il matrimonio non unisce due corpi divisi, ma riunisce quell'unico corpo diviso ere or sono in due metà ricongiungendo l'una all'altra.
Quindi ora farò ad entrambi una domanda...》
Fece una pausa e poi chiese:
《Amos, questa donna appartiene a te?》
《Sì, questa donna appartiene a me》
《Kejsi, quest'uomo appartiene a te?》
《Sì, quest'uomo appartiene a me》
《Che Dio possa ricongiungere ciò che è nato per essere unito》
Amos le porse un anello che aveva intagliato nel legno e lucidato con la cera.
《Non è oro, ma ciò che significa per me è più prezioso di qualsiasi metallo sulla terra》
《Amos è bellissimo, non importa di che materiale è fatto, non lo leverò mai. Anch'io ho una cosa per te》
Si tolse il ciondolo d'oro che portava sul collo.
《Mia mamma me l'aveva regalato tanto tempo fa dicendomi che all'interno un giorno avrei portato chi mi fosse stato a cuore. Ora voglio che sia sul tuo di cuore e che tu mi ci porti dentro per il resto delle nostre vite così come io porterò te dentro di me》
Glielo mise intorno al collo e come lo fece lui le fermò le mani sulle sue, si avvicinò a lei e la baciò.
《La mia vita è per te Kejsi》
La strinse forte, la alzò e la fece volteggiare sotto la neve nella più completa e sincera felicità mentre il sole moriva in lontananza in un rosso sangue.
All'imbrunire si riunirono tutti intorno al fuoco a festeggiare, Anna aveva preparato pure la torta nuziale, un pan di spagna a strati con crema Chantilly, una cosa semplice, ma golosissima.
《Noi torneremo a casa ora, sarà la prima notte senza di voi, devo dire che mi farà strano non trovarvi al risveglio, ormai eravate diventati come dei figli》
《Anna non sono mica andati a New York, saranno solo a cinquecento metri da noi》
Le disse Aldo incoraggiandola ad andare e lasciarli soli.
《Scusate ragazzi, Aldo ha ragione. Sappiate che vi vogliamo un mondo di bene. È stata una giornata davvero bellissima, ce la porteremo sempre nel cuore》
Amos e Kejsi li salutarono e li ringraziarono, senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile.
Amos la guardò in silenzio illuminata dal fuoco, ora era sua moglie, non riusciva ancora ad abituarsi a quelle parole, suonavano troppo belle per essere vere.
Kejsi stava giocherellando con un rametto vicino al fuoco in attesa di una sua mossa, che non tardò ad arrivare. Amos si alzò in piedi e la prese in braccio.
《Ti porto a casa》
Camminò fino all'entrata della loro nuova casa tenendola tra le braccia, lei stava ridendo, lo aveva provocato mordendogli il collo lungo tutto il tragitto e ora gli stava accarezzando dolcemente i capelli.
《Donna tu sarai la mia rovina》
《L'inferno e il paradiso, per sempre》
Appena varcarono la soglia la fece scendere e si guardarono intorno, era piccola, spartana, ma accogliente con tutto ciò che serviva: una cuccia per Ityu, una piccola cucina, un divano ed il vecchio letto a una piazza e mezza. Amos si diresse subito verso la stufa a legna e ci infilò un paio di ciocchi, la stanza si illuminò di una luce calda e soffice mentre il freddo spariva pian piano divorato dal fuoco. Dopo essersi assicurato che la legna durasse abbastanza si girò verso Kejsi che era rimasta in piedi e ora lo stava guardando con infinita dolcezza.
Le si avvicinò e le accarezzò il viso lasciandole un segno nero di cenere sulla guancia. Appena se ne accorse fece subito per pulirsi sulla giacca, ma Kejsi lo fermò, gli prese le sue grandi mani da falegname riportandole vicino al suo viso ed iniziò a baciarle teneramente per poi fermarsi ad inspirare il suo profumo.
《Amos, non ci sono mai stati altri prima di te e mai nessuno ci sarà dopo, prendimi perché sono tua》
Amos l'amò, l'amò con tutto sé stesso, con dolcezza e profondità unendo corpo, mente e anima.
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