Capitolo 5: Destino
"Va bene Lan Zhan, sei sicuro di farcela tu?" chiese preoccupato sapendo che non avrebbe reagito bene e che probabilmente non sarebbe riuscito a mantenere la calma. Wei Ying era svenuto ad un certo punto, ma era arrivato a contare fino a trenta e sapeva benissimo che i colpi si erano susseguiti anche mentre pendeva inerte dalle catene. Pensava potessero essere una quarantina o una cinquantina, in ogni caso erano in numero superiore rispetto a quelle di Lan Zhan che erano già eccessive, quindi decisamente sarebbe stato un guaio fargliele vedere senza la protezione delle bende. Purtroppo però discutere con Lan Zhan non sarebbe servito a nulla; era più cocciuto di Piccolo Melo, ma non si sarebbe lasciato corrompere da un paio di mele, quindi era inutile tentare. Aveva solo provato a chiedere per analizzare la sua reazione.
"Certo che ce la faccio. Prometto di fare piano" disse fingendo di essere sicuro di sé. In realtà pensava di non essere assolutamente pronto e di non potercela fare, ma non avrebbe permesso a qualcun altro di toccare suo marito e di medicarlo al posto suo. Quindi lo aiutò a sollevarsi leggermente e tolse tutte le fasciature dalla schiena che erano ormai sporche di sangue e trattenne il fiato non appena vide quelle ferite tanto familiari. "Ce la faccio" ripeté più per sé stesso che per Wei Ying,
"Lan Zhan se non ce la fai posso chiedere a ZeWu-Jun di farlo, sicuramente a lui non farà male vederle" riprovò nuovamente sperando di potergli evitare quell'ulteriore sofferenza pur sapendo che Lan Zhan si sentiva in colpa e voleva soffrire il più possibile per sentirsi più vicino a Wei Ying.
"Lo. Faccio. Io" disse scandendo una parola alla volta con un tono che non ammetteva repliche, neanche da parte di suo marito. "Ora fai silenzio e lascia che ti medichi" continuò riprendendo ad osservargli la schiena. Iniziò a contare lentamente avvicinando un dito tremante alle ferite. Erano veramente moltissime e quasi impossibili da contare perché tutte sovrapposte, ma provò comunque. Quando arrivò a trentatré e continuò a contare iniziò a tremare leggermente e si allontanò un po' per non farsi scoprire e continuò a contare. Superò le quaranta e iniziò a sentirsi male vedendo che ce n'erano altre e altre ancora. Sentiva gli occhi bruciare, aveva voglia di piangere e lasciarsi andare, ma non lo avrebbe fatto, non con Wei Ying davanti a lui in quelle condizioni terribili. Continuò a contare e arrivò a cinquanta, finendo di contare. Rimase immobile con lo sguardo perso nel vuoto, tremando e cercando di dare un senso a quel numero. Stava provando un dolore immenso, non paragonabile a ciò che aveva sentito quando aveva saputo della sua morte, ma era comunque un dolore paralizzante e allo stesso tempo provava un fortissimo senso di rabbia verso di sé e verso il colpevole. Nella sua testa si ripeteva all'infinito, 'qualcuno, forse lo Shifu ha dato cinquanta frustate alla mia vita. Hanno punito, umiliato, sfigurato Wei Ying e io non c'ero. Perché non c'ero? Perché non riesco mai ad aiutarlo, a proteggerlo e a salvarlo? Perché?!'. Distolse lo sguardo dalla schiena di Wei Ying e rimase immobile a fissarsi le mani a sguardo basso.
"Lan Zhan, Lan Zhan!" lo aveva chiamato già quattro o cinque volte, ma non rispondeva e Wei Ying non poteva girarsi per controllare cosa fosse successo. Allungò una mano all'indietro alla cieca per toccarlo e gli colpì per sbaglio il viso, "scusa Lan Zhan, ti ho fatto male?" chiese temendo esageratamente di avergli fatto male. Sentendo che non reagiva lo chiamò ancora un paio di volte ad alta voce, "Lan Zhan, ehi, Lan Zhan!!"
Lan Zhan tornò in sé sentendolo parlare a voce troppo alta e lo rimproverò immediatamente senza neanche riflettere, "non urlare, è proibito" disse rendendosi conto solo dopo che non aveva bisogno di essere anche rimproverato. "scusa" sussurrò.
"Lan Zhan non avrei nessun motivo di urlare se non fosse per il fatto che ti ho chiamato sei volte e non mi hai sentito. Ti ho anche colpito forte il viso per sbaglio mentre cercavo di toccarti e non ti sei accorto. Che succede? Le hai contate vero? Non avresti dovuto Lan Zhan, non ha senso farti più male di così" disse sapendo benissimo di parlare al vento.
"Non ti avevo sentito" rispose a bassa voce continuando a tremare leggermente e riprese a guardare le ferite. Iniziò a spalmare delicatamente l'unguento per non fargli troppo male, ma con le mani che tremavano non riuscì esattamente a fare un lavoro preciso. Quando lo sentiva gemere leggermente chiedeva scusa e passava l'unguento più delicatamente. Alla fine riuscì a medicare ogni ferita e provò sempre tremando a fasciarlo di nuovo, ma aveva la vista sfocata e non riuscì a fare un buon lavoro. Comunque Wei Ying non se ne lamentò e finse di non accorgersi del suo errore.
Wei Ying si sdraiò di nuovo "la prossima volta mi medicherà tuo fratello" disse seccamente senza guardarlo, "a te fa troppo male. Ascoltami e non discutere, è molto meglio così"
"Non se ne parla" rispose Lan Zhan senza neanche riflettere lucidamente. Chiaramente non era stato in grado di fare un buon lavoro e sapeva che suo fratello avrebbe fatto di meglio senza farsi coinvolgere emotivamente dalla situazione, ma non voleva permettere a nessuno di toccare Wei Ying, quindi seppur irrazionalmente, non lo avrebbe permesso. "Lo farò io, nessuno può toccarti" continuò.
"Lan Zhan, smettila. Guarda in che stato sei, non ti ho mai visto così. Stai tremando, non riesci neanche a guardarmi e hai un'espressione orribile. Lascia che se ne occupi qualcun altro. Tuo fratello per esempio. Lui è dalla nostra parte, mi aiuterà e non tiene a me tanto da rimanere sconvolto, tu invece sei mio marito, ti fa troppo male vedermi così, mi dispiace" continuò sperando che avrebbe capito.
"Non si discute, ci penso io. Rivestiti" disse senza riflettere. Chiaramente Wei Ying non poteva rivestirsi da solo, ma era talmente sconvolto che neanche gli era venuto in mente. Si era arrabbiato pensando che suo marito volesse metterlo da parte e non ragionava lucidamente.
"Ma Lan Zhan io non posso vestirmi da solo e non vedo neanche il bisogno di vestirmi sinceramente, tanto resto a casa e ho le bende. Comunque, si discute eccome, tu non puoi più farlo, altrimenti impazzirai nel giro di due giorni. Lascia che se ne occupi tuo fratello." Continuò a provare e riprovare sperando di riuscire a convincerlo.
"Voglio essere io a prendermi cura di te" continuò imperterrito. "Voglio farlo io e basta"
"Lan Zhan tu puoi prepararmi le medicine, possiamo stare insieme quanto vuoi, puoi fare tutto ciò che vuoi, ma non puoi medicarmi al momento. Lo farà tuo fratello e basta. Dammi retta per favore" ripeté nuovamente.
"Ne riparleremo" disse avviandosi alla porta. Chiamò un Qianbei e gli ordinò di mandare a cercare suo fratello e Shifu, poi tornò verso Wei Ying.
"Lan Zhan cosa vuoi fare?" chiese leggermente preoccupato.
"Vuoi le medicine?" chiese ignorando la sua domanda volontariamente. Si avvicinò al tavolino e prese le medicine avvicinandogliele.
"Lan Zhan, al momento non me ne importa nulla delle medicine. Dimmi cosa sta succedendo e cosa vuoi fare" insistette nuovamente. Non voleva creare altri problemi, ma sapeva benissimo che Lan Zhan non avrebbe assolutamente lascato perdere. Dopotutto lui ancora non era sicuro che fosse stato Lan QiRen, ma Wei Ying sapeva che non ci avrebbe messo molto a capirlo e la situazione sarebbe peggiorata drasticamente ed essendo già grave in partenza, si sarebbero creati troppi problemi per poterli gestire. Wei Ying non sapeva come spiegare a Lan Zhan che la punizione l'aveva veramente meritata e che il suo Shifu non meritava di essere punito o rimproverato.
"Ho convocato mio fratello" disse esponendo metà della verità per non farlo spaventare. Lo costrinse a prendere le medicine e tentò di smettere di tremare.
"Lan Zhan, stai ancora tremando? Solo perché le hai contate? Dimmi, quante sono per farti reagire così?" chiese più curioso che preoccupato.
"Non c'è bisogno che tu lo sappia" rispose secco Lan Zhan. non voleva dirglielo e non voleva pensarci più.
"Lan Zhan, come non c'è bisogno che io lo sappia? Guarda che è la mia schiena, non puoi nascondermelo" chiese. Non poteva nasconderglielo.
"Non posso ora, sta arrivando Xiong-Zhang" rispose eludendo la domanda
Wei Ying quasi scoppiò a ridere per come si stava comportando suo marito, "Lan Zhan, dimmelo. Ho detto che è la mia schiena!" esclamò iniziando a scaldarsi leggermente.
"E va bene, sono..." si fermò incapace di ripeterlo a voce alta.
"Non fa nulla Lan Zhan, se non riesci a dirmelo lo chiederò a tuo fratello quando mi medicherà" disse cercando di tranquillizzarlo. Non lo aveva davvero mai visto in quello stato.
"Wei Ying, sono cinquanta" terminò la frase in un sussurro.
Wei Ying sorrise, "Vabbè che sarà mai? Pensavo di non avere più una schiena visto come hai reagito. Su coraggio, cinquanta non sono poi così tante" mentì spudoratamente cercando di rassicurarlo. Cinquanta erano moltissime, si stupì addirittura di essere vivo visto che il suo nuovo corpo era debole e non aveva una grande tolleranza al dolore. Fortunatamente però era ancora vivo e non stava poi così male grazie alla medicina avanzatissima a Gusu.
"Smettila" disse balbettando leggermente.
Wei Ying quasi lo prese in giro per il balbettio, ma poi pensò fosse fuori luogo ed evitò di farlo. Decise di cambiare argomento, "Lan Zhan perché prima hai detto che non vuoi che mi medichi lui e ora hai mandato a chiamare tuo fratello?" chiese curioso.
"Devo parlarci e non posso muovermi da qui" rispose
Poco dopo XiChen bussò alla porta, "Wangji sono io, sto entrando" disse subito prima di entrare e andare in camera dove si trovavano Wei Ying e suo fratello. "Eccomi Wangji, cosa devi dirmi?" chiese accomodandosi.
"Prima aspettiamo che arrivino tutti" rispose
Wei Ying capì troppo tardi che aveva convocato anche Lan QiRen e iniziò a pensare il peggio, ma quando fece per parlare, Lan XiChen scosse leggermente la testa e gli sorrise come per tranquillizzarlo, quindi sospirò e attese rimanendo sdraiato sul letto.
Qualche minuto dopo Lan QiRen bussò alla porta ed entrò anche lui accomodandosi accanto a XiChen e guardando appena di sfuggita Wei Ying che come il gran maleducato che era lo aveva accolto da sdraiato sul letto. "Di cosa volevi parlarci Wangji?" chiese tranquillamente guardando negli occhi suo nipote.
"Shifu, lo dirò chiaramente. Wei Ying è stato frustato e io credo siate stato voi" disse tirando fuori il lembo della veste che lo Shifu aveva perso nelle celle e che Lan Zhan era riuscito a sottrarre a suo fratello. "Perché avete punito mio marito? Voi non siete a capo della disciplina e non avevate alcun diritto di colpirlo. Non provate a negare, questa è la prova che eravate nelle celle" mostrò nuovamente il lembo della veste, "per favore, vorrei una spiegazione" continuò sempre più arrabbiato.
"E allora? Anche se fossi stato io?" chiese tranquillo
"E allora? È davvero esagerato. Avete idea del numero dei colpi?" chiese sempre più arrabbiato.
"No, non li ho contati" confessò tranquillamente. Non vedeva il problema sinceramente. Wei WuXian doveva essere punito e lui aveva provveduto a metterlo in riga.
Wangji perse il controllo definitivamente e avanzò verso suo zio intenzionato a prenderlo per il colletto della veste, ma XiChen lo fermò in tempo bloccandogli le braccia. Si fermò per non esagerare ma continuò a parlare, "Shifu, vi rendete conto di ciò che state dicendo? Lui è mio marito e voi lo punite in questo modo senza una ragione?"
Lan QiRen si allontanò un po' e rispose, "Wangji, perché rispondi così? Era da tempo che doveva essere punito, quindi è stato punito. Sono andato avanti fino al termine della punizione, nulla di più. Perché reagisci così? Non possono essere state molte più di quelle che hai ricevuto tu e il tuo crimine era nullo a confronto dei suoi" continuò tranquillo senza paura.
"Shifu, sono cinquanta frustate, vi rendete conto? Chiaramente è svenuto, sarebbe anche potuto morire! Voi avete fatto del male a mio marito, non è accettabile" disse alzando la voce. Non capiva; lo Shifu sembrava tranquillo, ma suo marito sarebbe anche potuto morire. Mise la mano dietro la schiena toccando Bichen.
"Non è inaccettabile, anzi è comprensibile. Meritava di essere punito e in questa stanza lo sappiamo tutti a parte te a quanto pare. Sono riuscito a punire il mio stesso nipote poiché era giusto, di sicuro riesco a punire uno sconosciuto. Cinquanta frustate guariranno in poco tempo visto che lo medicherai e lo porterai alla sorgente, quindi non esagerare. Togli la mano dalla spada Wangji, io sono tuo zio e ho deciso che un abitante di questa scuola meritasse di essere punito, tutto qui. Tuo marito non è esonerato dal rispetto delle regole" concluse sempre molto tranquillo e credendo di essere totalmente razionale.
Si parò davanti a Wei Ying sempre con la mano su Bichen, "No, Shifu, questo non avreste dovuto farlo. Cinquanta frustate per cosa? Perché è mio marito, perché era il Patriarca di Yiling o perché non va a letto alle nove di sera? Non c'è un motivo che giustifichi una simile tortura. Perché non potete accettare il fatto che io sia felice con lui?" continuò lasciando andare la spada.
"Guarda che io non ho problemi con il fatto che sei una mezzamanica. Non lo capisco, ma resti pur sempre mio nipote e non ha importanza. Dovevo essere sicuro che anche lui ti amasse e ora più o meno lo sono. Poi sapeva di dover pagare per i suoi crimini e ricominciare poi daccapo e ora lo ha fatto. Capiscilo, accettalo e fattene una ragione Wangji, lui lo ha capito" rispose sperando di porre fine alla questione o che intervenisse quel demone per dargli ragione. Strano ma vero Lan QiRen e Wei Ying erano entrambi d'accordo sul fatto che l'ex Patriarca meritasse di essere punito, quindi era dalla sua parte.
Wei Ying allungò una mano e accarezzò il braccio di Lan Zhan, "Lan Zhan mi ha accettato, ha capito che ti amo, capisci? Ha detto che dovevo essere punito per i miei crimini non avendo ricevuto un castigo adeguato nella mia prima vita e così ho fatto. Lo meritavo, ho scontato la mia punizione e ora è tutto apposto. Guarirò e tornerà tutto come prima. Hanguang-Jun, cerca di calmarti, non la fare cos' tragica" provò a difendere Lan QiRen sapendo che se non si fossero chiariti, Lan Zhan avrebbe chiuso i rapporti con lui.
"Non va bene Wei Ying. Se non posso fidarmi dello Shifu è un problema. Come faccio a sapere che non ti toccherà più?" chiese provando a calmarsi. Le punizioni non erano nuove a Gusu e la frusta della disciplina nemmeno, ma Wei Ying non doveva pagare ancora per ciò che era successo tredici anni prima e soprattutto Shifu lo aveva rapito dalla sua stanza ed imprigionato, non era stata una classica punizione.
Rispose Lan QiRen, "non lo toccherò più. Avevo bisogno che pagasse e dimostrasse cosa è disposto a fare per te. Scusa, ma non credevo ai suoi sentimenti per te, sui tuoi non ho mai dubitato Wangji" spiegò velocemente.
Lan Zhan guardò Xiong-Zhang, poi Wei Ying ed infine Shifu, "zio potete andare ora, ho bisogno di stare con mio marito. Ne riparleremo" disse seccamente invitandolo ad alzarsi con un cenno.
Lan QiRen non commentò la mancanza di rispetto, si limitò ad alzarsi e ad uscire silenziosamente dalla stanza.
XiChen si avvicinò esitante a Lan Zhan, "Wangji..." iniziò venendo bloccato subito dopo da Lan Zhan.
"Cosa? Mi vuoi fare la predica immagino" lo interruppe ancora arrabbiato.
"No Wangji, cinquanta frustate sono una punizione intollerabile, non sono arrabbiato con te. Però su una cosa ha ragione Wei Gongzi; ora non vi darà più fastidio" concluse. Dopotutto era il loro stesso zio e non potevano punirlo. Li aveva cresciuti, educati, addestrati e protetti sempre. Poi guardò Wangji di nuovo e continuò a parlare, "perché mi avevi mandato a chiamare prima?" chiese guardando anche Wei Ying che sembrava un po' teso.
Lan Zhan abbassò lo sguardo e a malincuore riferì, "Sono inutile. Non posso neanche medicarlo" ammise. Sapere quante fossero, lo aveva mandato completamente fuori di testa.
"Vuoi che ci pensi io?" chiese Lan XiChen. Dopotutto si era già occupato di quelle ferite, sul suo stesso fratello, quindi non credeva avrebbe avuto problemi. Sorrise dolcemente e accarezzò una mano a Lan Zhan.
Lan Zhan ritirò la mano e uscì immediatamente ancora un po' arrabbiato per andare a cucinare per Wei Ying. Era contro le regole, ma in quel momento non gli importava perché suo marito veniva prima di qualunque altra cosa. Entrò di nascosto in cucina e iniziò a cucinare con calma sicuro che non sarebbe entrato nessuno.
Wei Ying richiamò l'attenzione di Lan XiChen che era ancora intento a guardare la porta, "ZeWu-Jun, oggi Lan Zhan non è riuscito a vedere le ferite. Mi ha medicato e io non gliel'ho detto, ma la medicazione è venuta malissimo perché tremava. Me la potete rifare voi per favore? Se riuscite a rifarla tre volte al giorno sarebbe perfetto. Lan Zhan non vuole che qualcuno mi tocchi e voi siete l'unica eccezione. Ve ne prego" disse cortesemente.
"Wei Gongzi non c'è problema, ci penso io" tolse le coperte e guardò la fasciatura sgranando appena gli occhi. Wangji in genere non svolgeva lavori così imprecisi e addirittura errati, quindi era veramente sconvolto. "Avete ragione, mio fratello non è abbastanza lucido, ma è comprensibile, non meritavate tutti quei colpi" continuò.
"Grazie ZeWu-Jun ma sapete benissimo che le meritavo. Trenta o cinquanta che differenza fa? Dovevo essere punito e sono stato punito, questo è. Ovvio che Lan Zhan sta male essendo mio marito, ma come ripeto, se è il prezzo per essere accettato, ne porterò addosso il pagamento con gioia" rispose convinto lui, poi si appoggiò sul letto per essere medicato.
Lan XiChen evitò di commentare e si limitò a sciogliere la fasciatura e a ricominciare daccapo la medicazione. Passò l'unguento su tutta la schiena e sulle braccia cercando di non pensare a quante fossero le ferite e quanto avessero potuto far male al fratello. Qualche minuto dopo terminò la fasciatura e porse a Wei Ying un bicchiere per prendere le medicine per il dolore. "Wei Gongzi, vi prego di prendere queste medicine ogni sei ore. Se il dolore dovesse tornare troppo presto, cercate di resistere e non prendere nulla, ma se è eccessivo, potete prendere quest'altro medicinale, solo se è strettamente necessario. Vi ho portato anche qualcosa per aiutarvi a dormire, prendetela subito dopo aver cenato, fa effetto in un'ora circa. Tutto chiaro?" chiese sperando che avrebbe ascoltato i suoi consigli ed istruzioni. La guarigione non sarebbe stata sicuramente rapida, quindi lo scopo principale sarebbe stato il non fargli provare eccessivo dolore durante quell'arco di tempo.
"Ho capito ZeWu-Jun, non sono un bambino e in ogni caso Lan Zhan mi costringerà a prendere tutte le medicine necessarie. Ora se mi aiutate a sollevare la testa, prendo queste medicine" disse provando a sollevarsi sulle braccia.
"Fermatevi, ci penso io, non provate a muovervi ancora o riaprirete tutte le ferite. Per favore, state attento" lo aiutò a sollevare il capo e gli avvicinò il bicchiere alle labbra.
Dopo aver bevuto tutto quel composto orribile di erbe mediche, fece una smorfia e si stese nuovamente nella posizione più comoda possibile. "Grazie ZeWu-Jun, prometto che starò attento e non farò preoccupare mio marito. Tra poco dovrebbe finire di cucinare, è il caso che voi lo aspettiate qui per scambiare quattro chiacchiere. Io riposo un po' se non vi dispiace" disse sentendosi stanco all'improvviso. Pensò che tra le erbe mediche ci fosse un calmante o una sostanza soporifera e chiuse gli occhi.
"Certo Wei Gongzi, riposate pure, anzi scusate per non averci pensato subito. Aspetterò Wangji nel suo studio" disse alzandosi e accomodandosi nella stanza di fianco.
Lan Wangji dopo qualche ora in cucina, si era finalmente calmato leggermente. Aveva deciso di lasciar perdere tutto e pensare solamente a Wei Ying. Aveva in mente di chiedere a suo fratello il permesso per svolgere le lezioni e tutti i suoi compiti direttamente nelle sue stanze per non lasciare mai Wei Ying da solo ed era convinto che glielo avrebbe accordato. Prese il vassoio con la zuppa e tornò velocemente in camera senza farsi scoprire ad infrangere il coprifuoco. Entrò nelle sue stanze e posò il vassoio sul tavolo. Notò suo fratello e si avvicinò, "come sta?" chiese.
"Si è addormentato per fortuna. L'ho medicato e gli ho dato una medicina per il dolore che serve anche da calmante. Purtroppo non avendo grandi poteri spirituali guarirà molto lentamente. Tu assicurati ti dargli la medicina tre volte al giorno e di portarlo spesso alla sorgente per aiutarlo nella cicatrizzazione. Poi come sai, quando sarà guarito, dovrà fare esercizi per ammorbidire le cicatrici e non irrigidire la schiena, ma ci penseremo in futuro. Per ora mi occuperò io delle medicazioni, tu non preoccupartene, d'accordo?" chiese Lan XiChen sperando che non avrebbe insistito ulteriormente.
"Va bene Xiong-Zhang, devo parlarti di una cosa prima di andare da lui" iniziò sperando di giungere ad un compromesso immediato.
"Dimmi pure Wangji, vedrò di venirti incontro" disse curioso. Suo fratello sembrava stranamente turbato e leggermente imbarazzato.
"Vorrei continuare a svolgere il mio lavoro restando nelle mie stanze. Non smetterò di svolgere i miei compiti, ma cambierò gli orari e accoglierò gli studenti nel mio studio. Non voglio lasciare Wei Ying da solo" disse velocemente e con impazienza.
"Non c'è problema Wangji. Non ti avrei mai chiesto di lasciare Wei Gongzi da solo a casa con quelle ferite. Vedrò di dividerti meglio le lezioni per non sovraccaricarti di lavoro, ci penso io, non ti preoccupare" disse più tranquillo. Se era solo quello il suo problema, era risolvibile.
"Grazia Xiong-Zhang, allora posso riprendere anche domani ad insegnare, senza problemi. Ora puoi andare a dormire, scusa se ti ho tenuto sveglio tutto questo tempo" disse sentendosi leggermente colpevole.
"Tutto apposto Wangji, ti aiuterò quanto più possibile" concluse prima di salutare ed uscire dalla stanza.
Lan Zhan tornò in camera da Wei Ying portando la pentola in camera. Aspettò che si svegliasse per cenare con lui e gli accarezzò la testa. Circa un'ora dopo, Wei Ying si svegliò e appena lo riconobbe, gli sorrise, "Lan Zhan, Lan Zhan, ho dormito tanto?" chiese sorridendo allegro. Il dolore era sopportabile, quindi aveva voglia di alzarsi e tornare in movimento nonostante la promessa fatta poco prima a Lan XiChen.
"No non hai dormito molto. Ti ho preparato la zuppa" disse indicando la pentola, "hai fame?" chiese guardandolo attentamente.
"Ma certo che ho fame se c'è la zuppa che mi ha preparato Lan Er-Gege. Ho fame e anche sete, e voglio stare con Lan Zhan. Lan Zhan imboccami tu" disse sedendosi senza sentire troppo dolore.
"Wei Ying, stai giù, non fare sforzi per favore" disse, leggermente spaventato all'idea che le ferite si aprissero nuovamente.
"Sto bene Lan Zhan, tranquillo, starò attentissimo. Ora mangiamo per favore" disse sedendosi composto e aprendo la bocca.
Lan Zhan sospirò leggermente, prese la pentola e versò la zuppa nella ciotola per Wei Ying, poi prese il cucchiaio e lo imboccò mentre i suoi lobi arrossivano leggermente. "Ecco a te, mangia e non parlare"
Wei Ying mangiò la zuppa contento, ma non riuscì a trattenersi a lungo prima di iniziare a parlare nuovamente, "è buonissima Lan Zhan, sei davvero il migliore lo sai? Ma perché sei arrossito? Che c'è di male nell'imboccare tuo marito? Guardati, sei davvero buffissimo, guardati, guardati"! esclamò ridendo senza preoccuparsi dello sguardo di Lan Zhan.
"Fai silenzio" disse arrossendo maggiormente.
"Altrimenti?" chiese ridacchiando.
"Altrimenti, verrai punito a tempo debito" disse chiudendo la conversazione
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Nuovo capitolo (scusate se ci è voluto così tanto)
È un capitolo di mezzo in cui si scoprono tutte le carte.
Fateci sapere se vi è piaciuto e cosa vi aspettate nel futuro.
Grazie mille per essere insieme a noi in questo viaggio
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Anche se ormai i nostri profili sono fusi in uno, ringrazio comunque mio marito Bichenqing per la pazienza e il supporto
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