Capitolo 2: Conflitto
Lan Zhan si era calmato un pochino, ma Wei Ying sapeva che sarebbe potuto esplodere di nuovo da un momento all'altro. Aveva deciso di andare a parlare con suo zio ed era la scelta giusta. Era stato tradito, messo da parte, ignorato e non lo meritava, non dopo tutto ciò che aveva fatto per la sua famiglia. Dire che il ruolo di capo clan era stato svolto da lui per mesi e mesi, non era esagerato, perché il fratello non aveva più fatto nulla. Wei Ying non lo giudicava, perché sicuramente anche Lan XiChen era all'oscuro di tutto, però se non era in grado di essere capo clan, avrebbe dovuto dirlo a suo fratello di persona, di questo era sicuro. Avevano passato il tempo a stringersi senza parlare, Lan Zhan poi aveva recuperato la sua espressione fredda ed illeggibile e stava guardando Wei Ying.
"Andiamo a parlare con lo shifu" disse semplicemente alzandosi e andando verso la porta.
"Sei sicuro di volere anche me?" chiese per essere sicuro. Aveva paura di peggiorare la situazione.
"Sei mio marito" si limitò a rispondere prendendolo per mano e portandolo fuori dal jingshi. Subito dopo, lasciò la sua mano e camminò accanto a lui.
Si fermarono davanti alle stanze di Lan QiRen e Lan Zhan bussò educatamente. Poco dopo Lan QiRen aprí la porta e lo guardò, ma il suo sguardo si indurí immediatamente quando vide Wei Ying dietro Lan Zhan.
"Wangji, perché hai portato anche lui? Cosa ti serve?" chiese Lan QiRen, per nulla intenzionato a far entrare quel mostro.
"È mio marito, Shifu" rispose semplicemente Lan Zhan con un tono che non ammetteva repliche. Wei Ying sarebbe entrato e lo avrebbe sostenuto.
"Se per te è così importante, lo lascerò entrare. Ma non ha nessun diritto di parlare" rispose. Non voleva litigare con suo nipote, ma non capiva il perché della presenza di quel criminale.
"Sì, per me è importante. Vieni Wei Ying" disse, facendolo entrare nelle stanze dello Shifu.
Si accomodarono intorno al tavolo e lo Shifu preparò il tè automaticamente, senza farci caso. Lo versò a tutti e poi si sedette di fronte a loro aspettando di sentire cosa volesse suo nipote.
"Shifu, ho scoperto alcune cose e vorrei delle spiegazioni da voi" iniziò senza perdersi in chiacchiere e andando dritto al punto.
"Quali cose Wangji?" chiese per nulla preoccupato, senza riuscire ad evitare di guardare male Wei WuXian
"Ho saputo che Xion-Zhang è chiuso nel Lanshi e non sta lavorando. Perché io non sono stato informato?" chiese con tono calmo. In realtà era impaziente e arrabbiato, ma non aveva intenzione di mancare di rispetto a suo zio.
"Non capisco perché avrei dovuto informarti. Le debolezze di tuo fratello, non sono affari tuoi" rispose tranquillo. Era sicuramente tutta colpa di Wei WuXian. Lui gli aveva messo in testa di ribellarsi, lui gli aveva insegnato a mancare di rispetto ai parenti. Lo odiava.
"Avreste dovuto informarmi proprio perché è mio fratello. Lui lo sa che io sto lavorando al suo posto mentre è chiuso in camera a meditare?" continuò, cercando di capire a chi dare la colpa. Forse suo fratello non era colpevole.
"Ti lamenti per il troppo lavoro Wangji?" chiese confuso Lan QiRen. Da quando suo nipote insisteva e aveva qualcosa da ridire sulla mole di lavoro da svolgere?
"Assolutamente no Shifu. Non ho problemi a lavorare. Però ci terrei ad essere informato. Quando sono stato male, non ho potuto riposarmi. Perché lui può?" chiese non riuscendo più a trattenersi. Davvero non gli importava di lavorare, ma voleva capire perché suo fratello poteva, mentre lui no.
"Tuo fratello è debole, non ce la fa. Non ero tenuto a informarti. Da quando mostri invidia verso qualcuno?" chiese, iniziando a scaldarsi. Non capiva il perché. Wangji non si era mai lamentato e non aveva mai parlato così tanto per un motivo così banale. Non era nulla di importante a suo parere, ma l'influenza di Wei WuXian sembrava averlo trasformato completamente. Voleva indietro suo nipote, quello vero.
"Shifu, non mostro invidia. Vorrei capire perché lui ha il diritto di restare nelle sue stanze a meditare, mentre io ho dovuto riprendermi in fretta e ricominciare a lavorare subito" spiegò pazientemente. Non gli sembrava difficile da capire. Ma non poteva di certo chiedere a suo zio 'perché lui può soffrire in silenzio mentre io lavoro, e invece io ho dovuto lavorare da ferito e disperato?' Non poteva dire ad alta voce che non gli sembrava corretto e non poteva neanche dire che era molto arrabbiato. Doveva mantenere il contegno e il controllo.
" Bene. Te lo dirò. Per due motivi: primo, ha ucciso un suo fratello giurato e non riesce a riprendersi, secondo, perché è debole e tu non lo sei" rispose sicuro di sé. Erano motivi validi, ne era convinto.
"Quando stavo male io, avevo perso la persona più importanre della mia vita. Non è forse un motivo valido per avere il diritto di non lavorare?" chiese sicuro che la conversazione sarebbe andata male da quel momento in poi, ma doveva sapere, doveva risolvere la situazione.
"Tu non stavi male per un motivo valido. Fine della discussione" rispose secco. Non voleva parlare di quel criminale.
"Non stavo male per un motivo valido? Avevo perso la persona più importante della mia vita" rispose mantenendo un tono calmo, ma iniziando ad agitarsi. Strinse la mano di Wei Ying senza farsi vedere.
"Ho detto fine della discussione. Non voglio parlare di quel criminale. Lo hai sposato, lo hai portato qui e te l'ho permesso, ora basta. Non parlare di lui" continuò, perdendo la calma.
"Io sto parlando di me e di Xiong-Zhan" rispose
"E io ti sto dicendo che le situazioni non possono essere paragonate. Il passato è passato, non riportarlo a galla. Non ha senso. Fine della discussione. Tuo fratello starà meglio presto e ricomincerà a lavorare. Non sono cose di cui tu di debba preoccupare. Sicuramente è colpa di Wei WuXian se ti sei posto il problema" continuò, sicurissimo di ciò che diceva.
"Non è colpa sua. Lui me ne ha parlato convinto che io lo sapessi già" rispose, stringendo di più la mano di Wei Ying.
"E perché quel criminale era fuori dalle tue stanze?" chiese sempre più alterato.
"Aveva fatto un giro. Ha il diritto di uscire, non è prigioniero" rispose Lan Zhan difendendolo subito.
"Non può uscire di lì" proseguì Lan QiRen fuorioso. Non poteva permettere che quello girasse per la scuola a spaventare i suoi studenti e a infrangere le loro regole.
"Shifu, non credo sia questo il punto. Avrei dovuto essere informato. Wei WuXian non c'entra nulla"
"Certo che c'entra. È sempre tutta colpa sua. È sempre in mezzo e causa sempre problemi" rispose iniziando a dare voce ai suoi pensieri.
"In che senso è tutta colpa sua? È mio marito e mi ha informato, non vedo dove sia il problema" continuò sicuro di sé. Non aveva il diritto di criticare in quel modo Wei Ying, non aveva fatto nulla di sbagliato.
"Tutta colpa sua, significa che è tutta colpa sua. Ti ha reso maleducato ed irrispettoso, ti ha insegnato a rispondere in questo modo a tuo zio, ti ha condotto su un sentiero corrotto e tu neanche te ne rendi conto, tanto sei accecato da ciò che credi sia amore. Sei un illuso Wangji, ma sei ancora mio nipote e devi badare alle buone maniere, subito" si alzò in piedi alzando la voce leggermente. Suo nipote stava davvero esagerando.
"Shifu, state davvero esagerando. È mio marito"
"Sarà anche tuo marito, ma rimane un criminale, un approfittatore e un uomo corrotto. Non dovevi portarlo qui. Io non lo voglio vedere" continuò, senza pensare alla reazione del nipote.
"Shifu, Wei WuXian non è nulla di tutto ciò. Voi non avete il diritto di criticare. Se volete mentirmi, mentitemi pure, ma vi ricordo che mentire è contro le vostre amate regole" rispose usando un tono pericolosamente vicino a quello utilizzato da Wei Ying quando prendeva in giro qualcuno.
"Non ti ho mentito. Semplicemente non ti ho informato, poiché non ti riguardava" rispose insistendo su quel punto. "Ora vai a svolgere i tuoi compiti e non portare più qui lui" finì indicando Wei WuXian e guardandolo male.
"Volevo delle risposte, ma a quanto pare voi non siete in grado di darmele Shifu, con permesso" si alzò e portò fuori Wei Ying ignorando lo sguardo di suo zio.
"Lan Zhan, Lan Zhan, calmati. Ora hai le risposte che cercavi, lascia perdere" disse Wei Ying mentre correva per stare al passo con Lan Zhan.
"Dovrei lasciar perdere? Parlerò con Xion-Zhang" rispose accelerando il passo e tornando nelle sue stanze. Aveva del lavoro da svolgere, poi avrebbe parlato con suo fratello.
"Ma Lan Zhan, cosa credi di ottenere parlando con lui? Se sta male come credo, non saprà risponderti" disse mentre entrava anche lui e si sedeva.
"Otterrò risposte" disse con tono fermo. Poi iniziò a lavorare rimanendo in silenzio.
Wei Ying si annoiò tutto il pomeriggio, ma non provò a stuzzicare Lan Zhan, perché sapeva che era davvero arrabbiato. Rimase seduto in silenzio, finché non vide che si alzava.
"Vado da lui" disse mentre andava alla porta.
"Vai da solo?" chiese Wei Ying
"Forse è meglio, tanto con lui non credo di litigare" rispose dirigendosi verso la porta.
"Va bene gege, ti aspetto qui" rispose sedendosi sul letto. Sperava sarebbe andato tutto per il meglio. Era un po' sollevato e un po' preoccupato, perchè XiChen oltre ad essere molto triste, era arrabbiato, doveva dare la colpa a qualcuno e custodiva un segreto, che Wei Ying voleva restasse nascosto. Sperò che restasse zitto.
Lan Zhan andò verso il Lanshi e bussò.
XiChen si alzò infastidito e aprì la porta. Vide Wangji e cercò di mantenere la calma, "Wangji, cosa ci fai qui? Stai bene? Entra"
Lan Zhan entrò e si accomodò al tavolo "Xiong-Zhang per favore siediti e rispondi ad alcune delle mie domande" andò dritto al punto. Non aveva tempo da perdere.
XiChen si accomodò senza protestare e lo osservò, "Che succede Wangji?" chiese un po' preoccupato.
"Tu sapevi che lo shifu mi teneva nascosta la tua presenza qui?" chiese senza giri di parole, stufo della sua espressione vuota.
Sgranò leggermente gli occhi preoccupato, "No, non ne sapevo nulla. Lo Shifu aveva detto che avrebbe pensato lui a tutto e mi avrebbe dato il tempo per riprendermi. Prima mi ha rimproverato e poi mi ha detto che mi avrebbe dato tempo. Pensavo ti avesse riferito ogni cosa e che tu fossi d'accordo nel darmi una mano. Invece tu non sapevi che stavi lavorando al posto mio, ho capito bene? Mi dispiace Wangji, ma ora non ho davvero la testa per parlare con lo Shifu e fargli capire l'errore. Non riesco nemmeno a pensare, mi dispiace." Rispose sperando di finire in fretta. Realmente non riusciva a riflettere e non aveva la testa per prendere decisioni o sforzarsi per qualunque motivo.
"E io?" chiese già arrabbiato.
"E tu cosa, Wangji?" domandò non capendo a cosa si riferisse "E quando io stavo male perchè avevo perso Wei Ying, perchè non ho avuto il diritto di stare seduto comodo nelle mie stanze? Sono stato punito due volte e poi sono tornato al lavoro per aiutare te. Non lo ricordi? Ti sembra giusto?" chiese freddamente. Non si aspettava realmente una motivazione razionale, però sperava di sentire almeno un ragionamento valido. "Non era lo stesso. Tu piangevi un criminale che voleva distruggere il nostro mondo. Piangevi un demone che conoscevi appena. Io conoscevo a-Yao da anni e anni, lo avevo visto crescere e ci siamo aiutati in molteplici occasioni. Il suo tradimento deve aver avuto basi solide, come ha accennato, deve essere per forza così. Non paragonare le nostre situazioni Wangji per favore" concluse portando le mani a stringere le tempie. Ogni volta che ci pensava, sentiva acuirsi il dolore pulsante alla testa che lo accompagnava quasi incessantemente da quando aveva commesso quell'atto vergognoso.
"Un criminale, un demone? Ripetilo se hai il coraggio." disse stringendo i pugni. Veramente? Di nuovo aveva avuto il coraggio di insultare il suo uomo in sua presenza? Comprese che non sarebbe finita bene. Già desiderava ardentemente picchiarlo, ma decise di attendere ulteriormente e tentare di scoprire qualche dettaglio.
"Era un demone e un criminale. Ora è un codardo. Sicuramente è colpa sua se a-Yao ha deciso di attuare tutti quei piani orribili. Può essere tuo marito, ma ognuno sa che ha commesso molti peccati, che ha migliaia di vite sulla coscienza e che non potrà mai redimersi. Io lo proteggo solo perchè è tuo marito e so che lo ami, ma lo odio." Espose finalmente la sua teoria. Era tutta colpa di Wei Ying, anche se non sapeva ancora come. Però trovare in lui un ottimo capro espiatorio, lo aveva aiutato a soffrire di meno. Da quando aveva sviluppato tale teoria infatti, il dolore aveva allentato la morsa che gli attanagliava il petto e riusciva per lo meno a riflettere più di dieci minuti in maniera logica e razionale. Non gli importava che probabilmente quella teoria fosse errata, bastava quel sollievo a permettergli di non desistere.
"Xiong-Zhang? Ma che cosa stai dicendo? Perchè sarebbe colpa sua? Ai tempi era morto. In che senso lo proteggi? Cosa hai fatto per lui?" chiese senza tirare il fiato. Gli erano rimaste impresse le parole 'io lo proteggo'; non sapeva da cosa lo avesse protetto e la paura lo sommerse all'istante.
"Perchè sia colpa sua ancora non lo so, te lo dirò appena finirò le indagini. Per quanto riguarda la seconda domanda, non è possibile che tu non lo sappia. Non è forse tuo marito quello?" chiese un po' perplesso e un po' preoccupato.
"Cosa non so? Xiong-Zhang, per favore, mettimi al corrente. Davvero non lo so" continuò ad insistere sempre più preoccupato e con voce tremante. Sicuramente Wei Ying gli aveva nascosto qualcosa, ma non sapeva cosa e non sapeva quanto potesse essere grave il segreto. Aveva bisogno di conoscerlo al più presto.
"Ma allora davvero non ne sai nulla. Qualche tempo fa è stato organizzato un complotto da un piccolo gruppo di cultori della scuola Jiang e della scuola Jin. Non so come, Wei Gongzi lo ha scoperto e ha chiesto aiuto a me per sventarlo e insabbiarlo. Quei cultori sono stati puniti e non hanno avuto la possibilità di attuare il piano. L'obiettivo come avrai intuito era proprio Wei Gongzi, ma non credevo che ti avesse tenuto all'oscuro. A me ha detto di non dire nulla, ma credevo fosse perchè voleva essere lui stesso a raccontarlo. Del complotto erano all'oscuro sia Jin Ling che Jiang WanYin. Io ho informato quest'ultimo che ha punito i responsabili e sventato l'intero complotto. Non accadrà più" concluse un po' preoccupato. Wangji aveva davvero una brutta espressione. Sembrava arrabbiato, triste, deluso e distrutto.
Lan Zhan era senza parole. Non riusciva a crederci. Non si era accorto assolutamente di nulla e si sentiva un uomo orribile. Non meritava assolutamente Wei Ying se non riusciva neanche a capirlo o a proteggerlo. Aveva rischiato di perderlo senza accorgersi di nulla, senza poterlo aiutare. Voleva colpire il fratello, voleva rimproverare Wei Ying e voleva essere punito per la sua mancanza di attenzione. Il suo uomo stava molto male, era ancora in pericolo, stava lottando e passava la maggior parte delle giornate chiuso in una stanza da sola, senza amici, senza svago, senza nulle che potesse distrarlo da ciò che gli accadeva intorno e soprattutto nella mente. Non sapeva realmente cosa dire a riguardo. Era andato dal fratello per chiedere spiegazioni e rimproverarlo e invece si era ritrovato senza fiato, strozzato dai sensi di colpa e a corto di parole, ma doveva reagire, uscire di lì e andare a parlare con suo marito, immediatamente. Si alzò e tirò su anche il fratello, "Dimmi perchè non mi hai messo al corrente di una situazione tanto pericolosa. E se lo avessi perso di nuovo?" chiese furioso.
"Te l'ho spiegato. Pensavo te lo avrebbe raccontato lui una volta conclusa la faccenda. Non pensavo che non te ne avrebbe parlato, è passato più di un mese da quando è accaduto. Fattelo raccontare ora, non credo di dover essere io a spiegartelo. Per quanto riguarda il resto, veramente io non sapevo che non ne eri al corrente e che stavi lavorando tanto senza saperne nulla. Mi dispiace tanto, parlerò con lo Shifu quando riuscirò a farlo" rispose sperando di chiuderla. Non voleva assolutamente pensare ai problemi degli altri. Si rendeva conto di essere egoista e di non pensare al bene del fratello, ma veramente non ne era in grado in quel periodo. La sua testa sembrava perennemente sul punto di scoppiare e non sapeva come uscirne. Meditava e meditava ancora, suonava, ma nulla lo aiutava risolvere la situazione. Si calmava fino alla fine del brano o della meditazione e poi tutto tornava improvvisamente senza dargli tregua. Non ne poteva davvero più.
"Non c'è bisogno che ne parli con lo Shifu, tanto non capisce. Non mi nascondere più nulla però per favore. Ora vado a parlare con Wei Ying, ma non mi piace per niente l'odio che dimostri nei suoi confronti. Credo si sia riscattato al massimo delle sue possibilità." Concluse avviandosi alla porta mentre la sua testa era un groviglio di 'Wei Ying in pericolo, devo andare da lui, sono inutile, ho sbagliato, non capisco mai nulla, devo aiutarlo, devo consolarlo, Wei Ying, Wei Ying' che si ripeteva all'infinito. Si girò e rivolse un inchino formale al fratello. "Ciao Wangji" disse ricambiando l'inchino. Sospirò di sollievo vedendolo uscire e si accomodò per ricominciare a meditare e calmarsi.
Lan Zhan uscì dalla stanza è camminò velocemente stringendo i pugni. Si sentiva in colpa, ma era molto, molto arrabbiato con Wei Ying che gli nascondeva sempre tutto ciò che lo faceva soffrire. Non lo sopportava più, voleva solo aiutarlo, ma lui glielo impediva, sempre. Arrivò davanti alla stanza ed entrò velocemente. Si diresse nella loro stanza e lo fissò freddamente aspettando di essere notato.
Wei Ying era sdraiato sul letto e faceva roteare Chenqing tra le dita sbuffando sonoramente. Si accorse di Lan Zhan e gli sorrise immediatamente lanciando via Chenqing e avvicinandosi a lui con un gran sorriso. Notando la sua espressione così gelida, il sorriso si congelò all'istante, "Lan Zhan, che cosa è successo? Avete litigato? Raccontami"
"Raccontami tu cosa è successo" disse seccamente, continuando a guardarlo freddamente.
"Che cosa ti devo raccontare? Io non ero lì, cosa è successo?" chiese preoccupato, iniziando a pensare al peggio. "Lan Zhan, ti ha detto qualcosa di brutto? Avete litigato? Vi siete picchiati?" chiese avvicinandosi e prendendo il suo viso tra le mani per controllare se era stato colpito dal fratello.
Gli allontanò le mani di scatto e indietreggiò. "Smettila di fare il finto tonto. Per caso mi hai nascosto qualcosa di importante negli ultimi mesi? Qualcosa di pericoloso magari" chiese tenendolo lontano.
Sgranò gli occhi. XiChen, quel coglione sorridente, aveva confessato tutto. Gli aveva ripetuto e ripetuto ancora che doveva tenere la bocca chiusa, ma non aveva funzionato assolutamente. Era furioso. "Ti ha raccontato tutto?" chiese cercando di mantenere la calma e di avvicinarsi a Lan Zhan.
Lo spostò e lo fece sedere sul letto, "Raccontami tu tutto Wei Ying", rispose cercando di restare.
"Tutto cosa?" chiese cercando di fare il finto tonto.
"Raccontami per filo e per segno tutto ciò che è successo quando hanno organizzato il complotto. Adesso, Wei Ying" rispose spazientito. Avrebbe ottenuto una risposta, immediatamente.
"Perché te lo devo raccontare? Ci ha già pensato tuo fratello. Chiudiamola qui per favore." Insistette, sperando di farlo desistere.
"Perchè voglio sentirlo da te. Mi hai mentito un'altra volta e mio fratello non mi ha fornito dettagli. Parla Wei Ying!" esclama perdendo la pazienza.
"Non voglio raccontarti nulla" rispose.
"Bene. Allora me lo farò dire da mio fratello. E poi io e te, abbiamo chiuso." Disse pentendosi immediatamente di quella frase, ma ormai il danno era stato fatto e non poteva rimangiarsi quelle parole.
"No! No, Lan Zhan, per favore, perchè?" chiede perdendo il
"Bene. Allora parla" continuò in tono risoluto cercando di non far fuoriuscire i sensi di colpa. Wei Ying sospirò cercando di respirare correttamente, "E va bene Lan Zhan. Un giorno ero da solo in stanza e mi annoiavo a morte, quindi sono uscito a fare un giro e ho deciso di scendere dalla montagna, lo so che non avrei dovuto, ma mi annoiavo davvero tanto. Girando per Caiyi, ho incontrato Wen Ning che stava cercando disperatamente un modo per contattarmi, ma i ragazzi non erano più scesi e non aveva potuto mandare un messaggio, ha detto addirittura che pensava di venire sulla montagna per avvertirmi e mi ha raccontato tutta la storia che aveva sentito in giro più di una volta, mentre spiava cultori che gli sembravano sospetti. Mi ha raccontato che stavano organizzando un complotto e che erano coinvolti cultori della scuola Jin e della scuola Jiang che agivano alle spalle dei loro capi clan. Volevano eliminare il patriarca di Yiling in modo da non farlo mai più tornare in vita, distruggendo completamente l'anima. Poi dopo aver parlato con Zewu-jun, ho scoperto esattamente cosa avevano in mente quei cultori; avevano pensato di catturarmi infiltrandosi nella scuola, non ho chiesto come, credo fingendosi ospiti, prendermi durante la mattina quando sapevano che non eri con me. Poi avevano pensato di portarmi in un posto sperduto, come i monti di Yiling e uccidermi. Credevano che sottoponendomi al Lingchi non sarei potuto tornare perchè anima e corpo sarebbero stati completamente distrutti, io non credo funzioni così, ma ciò non conta visto che ormai il piano è stato sventato. Dopo aver appreso quelle notizie, sono andato a parlare con XiChen e l'ho pregato di occuparsene e di non dire nulla. Lui ha promesso di mantenere il segreto e di risolvere la faccenda, infatti ha sventato il complotto, credo abbia informato Jiang Cheng e ora sono al sicuro. Non ti ho avvertito perchè hai troppi pensieri per la testa, troppi problemi e ti causo già abbastanza sofferenza io da solo senza aggiungere i miei problemi che ti causerò per tutta la vita visto che sono un ex demone. Questo è tutto. Contento? Non mi lasciare per favore" Concluse sperando di non farlo arrabbiare troppo e soprattutto di non perderlo. Non voleva mentire, ma solo tenerlo lontano da dolore non necessario. "Lingchi?" domanda balbettando, "volevano ucciderti con il lingchi?" chiede nuovamente senza riuscire a connettere. Volevano torturarlo a morte e Lan Zhan non ne sapeva nulla. Non era successo, ma era identico, Wei Ying era stato in pericolo e lui non lo aveva capito, non lo aveva protetto e non lo aveva aiutato, si sentiva inutile, però doveva riprendersi subito.
"Sì, Lingchi. Io non volevo raccontartelo e non volevo farti stare male, ma tu hai minacciato di lasciarmi, di nuovo e io, non sapevo cosa fare Lan Zhan" gli si spezzò la voce e scesero alcune lacrime che asciugò rabbiosamente, mentre alzava lo sguardo e fissava Lan Zhan.
Lan Zhan si avvicinò e gli asciugò le lacrime. Poi lo abbracciò forte e versò qualche lacrima a sua volta, "è meglio che io sia al corrente Wei Ying" disse continuando a stringerlo tra le braccia. "Allontanati da me Lan Zhan. Perchè era meglio? Perchè dovevi saperlo per forza? Ora stai anche male e non è successo nulla, sono qui, non mi hanno preso e non mi hanno fatto del male" rispose arrabbiato. Per la seconda volta aveva detto che lo avrebbe lasciato, per la seconda volta, lo aveva spaventato con quelle parole terrificanti e non riusciva a pensare ad altro.
Si allontanò e si asciugò le lacrime "Perchè sono tuo marito e dobbiamo condividere tutto. E poi io voglio proteggerti" rispose convinto.
"E se fossi io a volerti proteggere? Io non posso?" chiese alzando la voce, ora furioso.
"Sono io a dover proteggere te, non il contrario" rispose serio senza capire il peso delle parole che stava usando.
"Ah no? E perchè? Io devo recitare la parte della mogliettina che sta zitta e buona a casa, mentre il marito la protegge e la ricatta per poter decidere al posto suo? Pensi che io sia così debole? Questo è ciò che vuoi? Questo è ciò che pensi di me? " rispose furioso. Non aveva intenzione di essere trattato come un soprammobile. "No, no Wei Ying, non intendevo questo. Tu sei mio marito e un mio pari, però non voglio che mi nascondi cose di questo tipo. Adesso basta però" cercò di rimediare al meglio delle sue possibilità, ma non era bravo con le parole.
"Questo migliora molto le cose, guarda. Mi hai minacciato di nuovo, come l'altra volta, ti rendi conto? Sono la tua vita, e poi mi fai questo e mi spaventi a morte. E mi dici di smettere, dopo che mi hai costretto a confessare qualcosa di cui non volevo parlare perchè sapevo che ti avrebbe fatto male, proprio perchè ti ha fatto male e infatti hai appena smesso di piangere. Almeno sii coerente Hanghuan-Jun!" terminò sarcasticamente.
"No Wei Ying, non volevo dirlo, mi dispiace. Io non sono bravo con le parole, non volevo farti male. Perdonami" iniziò a dire spaventato. Non aveva scusanti, non poteva essere perdonato così facilmente.
"Certo, tu non sei bravo con le parole e mi fai male e poi io devo far finta di non averle sentite solo perchè tu non le pensi davvero? Lan Zhan, se me lo dici un'altra volta, darò per scontato che lo pensi davvero e non ti perdonerò. Questa volta farò finta di non averlo sentito. Va bene?" Non ce la faceva più a parlare in quel momento, era davvero stanco.
"Wei Ying, perdonami, per favore. Giuro che non lo dirò mai più, per nessun motivo." disse disperato. Aveva paura di essere lasciato, ma certe volte quelle frasi gli uscivano e se accorgeva solo troppo tardi, quando ormai lo aveva ferito e non poteva più rimangiarsi quanto detto.
"Lan Zhan, lo dici ogni volta. Ti darò l'ultima possibilità, va bene?" chiese, sapendo che sarebbe capitato nuovamente, ma accettando.
"Non capiterà di nuovo" disse sicuro. Si avvicinò e lo baciò stringendolo forte. "Perdonami", disse a bassa voce.
Ricambiò il bacio e poi si allontanò un pochino per guardarlo, "Lan Zhan, hai da fare questo pomeriggio?".
"Non ho riunioni e non ho lezioni di Guqin. Dovrò correggere dei compiti, ma posso farlo stasera. Vuoi fare qualcosa?" chiese tenendolo ancora stretto. "Andiamo alla sorgente? Mi piace, è divertente" chiese speranzoso accarezzandolo.
"Certo, possiamo andarci, ma prima..." si avvicinò di più e ricominciò a baciarlo. Lo spinse contro il muro e gli sollevò i polsi sopra la testa, continuando a baciarlo.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~Scusate per i tempi lunghissimi che ho impiegato per scriverlo, ma ecco qui il secondo capitolo. Iniziamo ad entrare nel vivo della vicenda, ma siamo solo all'inizio della loro nuova storia. Spesso ci si ferma al "vissero felici e contenti" ma in realtà non è così. L'odio non è svanito, i temperamenti dei personaggi non sono cambiati, i problemi solo alle porte e la felicità è difficile da catturare. Spero che vi sia piaciuto e che vorrete proseguire questo nuovo percorso con me e mio marito.
A presto con il prossimo tassello del puzzle.
Come sempre, ringrazio Bichenqing per il sostegno, la pazienza e gli incoraggiamenti ❤️
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