Una cascata di sogni riempì in quella tempesta flagellante
di dolori a ondate.
Toccando il fondo gridai: Plauso al mio fiore pieno di luce.
Terzo ed ultimo fiore venne alla luce
ai primi tepori di un'alba argentata
con il suo viso di un'icona,
lampeggiando di azzurro focoso, lunare.
Il mondo perse il suo incanto di fronte
al tuo acuto squillo di grida palpitante
e nota dopo nota accordasti una melodia
durevole nel tempo, l'ascoltai anno dopo anno
senza graffiarmi l'anima.
Auguri alla mia lampada dissetante,
che guida allo zenit la mia gioia.
Oggi tornando a quel cielo lontano
rivedo una donna con cuore fremente
che abbraccia il suo fiore in declino.
Il fiore in declino lascia a te fiore traboccante
d'amore una eredità di fiori.
Tesserai la tela della vita,
senza allentare la lenza
così potrai"calcare i tappeti rossi della vita"
senza però tagliare il cordone argentato
che lega la madre alla figlia.
Un'altra storia lascio alla:STORIA DEL DOMNI.
Sarà una narratrice la mia "Lolita dalle creste
iliache non ancora dischiuse"
ma riuscirà a spalancare il vasto mondo grigio
perché tintinnando il suo cervello
supererà lo sguardo del serpente.