Schiamazzi rimembro.
Tinto di arancio è un lembo di cielo. Scorgeva un raggio di pargoli
stesi sulle acque e le ali dei gabbiani volavano in cerchio e soffi
di vento trincavano. Risate assapora la memoria e goduria sorbisce
denudando profumi fulgidi. Come talpa alla luce venne il guizzar
di voce variopinta a guardare gli occhi del mare.
Con occhi pallidi e sigillati, il tempo indietreggiò roteando
lo sguardo. Un dolce sussurro sfrecciò una cappa di afa,
fuliggine spumo' e neve dipinse le spighe di nuove albe.
Nitido è l'oceano di ricordi: farfugliare di schiamazzi, di gigli
in festa con la pelle color cioccolata.
La striscia azzurrognola dei cardellini, reggia dell'anima infuocata
lasciò baciando il cuore solitario.
Vigilava cullando speranza ai cuori giulivi, ramoscelli ondulati
sulla slitta della vita.
Cibo posò in grembo. Sogni, gioie nell'arcobaleno
dei pensieri rigenerano l'immenso buio e l'oblò si apre
alla brezza del cuore.
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