La mia carta d'identità.
Mi guardo
allo specchio
e
la fugacità
è
volata via.
La bianca luce
del bel viso
il caldo colore terracotta
vorrei
in regalo
per un po'
e
tenerlo stretto
al petto
per rivivere
oggi
il tempo nuovo
per succhiare
il nettare
dell'alba
tinta di rosa.
Gaudio roseo
immacolato
sognatore
sei stato tu
viso appassito
dal tempo.
Solo
l'anima
del viso
giovane
è
e
la memoria
del viaggio
balza
nel cuore.
Gli occhi
lo
guardano
nel suo splendore
adombrato
da un velo bianco
ed
è
lì
che esplode
la bellezza
e
lo zenit
tocca un sorriso
che
stava morendo.
Il tempo
ruba
corrode
sbiadisce
avvizzisce
la radiosità
il bagliore
di questo viso
al tramonto.
Una maschera
indossa
oggi
per colmare
il vuoto
di una vita
mai assaporata
di un sogno infranto
colorato di nero
che mai non dorme.
Cambiata
è
la carta d'identità
la bellezza
appassita
è
ma
la luce
del cuore
si
legge
ancora
e
in cerca d'amore
va altrove
per rubare
le vette
più alte
della pura sorgente.
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