La fine di un amore.

All'alba solenne di un dì, sbocciò una dolce pennellata "di ortensie blu"
e ammaliata melodia, alzò lo sguardo verso il sole.
Par udir l'incantata onda d'amor, sciala il cor e lontane chimere
mutilano sogni d'altra brezze.
Un sol battello veglia l'azzurro poetar d'estasi celestiale,
le acquemarine del sentir dell'Alma lambisce la calda culla
che brilla come cometa "sulle ali del tempo".
Stillavan dagl'occhi lubriacar d'arcobaleni,
il favellar d'amor varcò l'orizzonte d'un sogno in lontananza.
"E da quel giorno molte lune" illuminarono i velieri in fiamme,
sollevaron l'alitar dell'infinito tra le braccia del mondo,
ebbri d'amore, lasciarono il gelo in balia del triste pianto.
Quando, il sordo destino ricco di speranze,
bramo' d'aprir  le "porte del cielo" altrove, lì, desiderio di un miraggio
infuovava gli'occhi a colorare il volteggiar di nuove strade.
Il planar d'ali sventola il pulsar d'ardua sfida senza l'adombrar la dimora della vita,
ed ecco,"gli'occhi della memoria" passeggiarono all'orizzonte
e un tappeto di candele giace nel cor a piangete un amore dal falso profumo celestiale.
Quel biglietto aereo!!!
Cinguettava in cielo e lentamente usci di scena.
La distanza spezzò le ali, ghiaccio bollente nell'anima accarezzò la tristezza
dei suoi passi e soave sogno, disse addio.
Lo scrosciar della lingua di fuoco irrompeva continuamente ed esili emozioni
interminabili senza il lucear dagl'occhi suoi, fu il preludio dell'inverno.
Dov'è quel granitico amore focoso?
"La falla nel cuore" non si cuce, lagrime amare piovon e cor diaccio non desserra la china.
Barcolla, arde e non cancella quel viandante
"con sorriso defunto" guat l'etere, lassù, l'aquilone galoppa nella toppa d'altro core.
Melodia di note dipartirono e il sol non colora il cor squarciato.
Avanza tristemente affondando, il cieco-sordo, non vuol vedere,
chi l'aiuterà a scagliare gl'attimi nella nebbia?
Il lento camminar  s'alza fra le piaghe del cor
e lo scivolar  del tempo ricolma il quietar del languor d'amor?
Correre nei viali dei ricordi per dimenticare le arterie delle parole,
dell'emozioni ormai svuotate fino all'ultima goccia, era l'ultima spiaggia,
a singhiozzo tornò a sbirciare il fragore di grato riso.
Annegò nella sabbia il "tramonto d'amor" e aquila in volo cambiò rotta
senza auscultare la nostalgia di sussurri rugosi.
Prosegui, vola verso il vento, bevi alla fonte "l'Aurora della rinascita"
e rinfresca il pesante cuore tuo.
I confini del destino attendono, con le dita toccherà i un gradevole profumo di nuova Poesia.
E il ronzar di un romanzo d'amore tesserà "un fazzoletto di Paradiso voluto dal Destino".

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