Due vite nello specchio.

La ragione scotenno' la parete mentale.
L'esistenza, vuoto abissale si eclissò.
Onde di dolore frustavano il cuore svuotandolo.
Una bestia brancitante vibrò le ultime briciole
con il freddo richiamo della morte.
La fine della fiaba d'eroe si avviò beccheggiando.
Scendeva nel niente sotto il flebile barlume di una lampada.
Il tuo bel viso roseo era mutilo
e una anatema lanciò un' ondata oceanica che pungeva
dove tutta l'anima doleva.
Il dolore saltava a ondate, le parole traboccavano confusione,
biascicate e un Blackout zittì la mente.
Ora una ferita suppurata brulicava di bacilli arguti
e come statua d'avorio si accartoccio'.
La sua storia lenta va in un manto di silenzio avvolto
in una nuvola in letargo, pronta con i suoi lampi
a palpitare in una " notte d' inchiostro".
Piange il sole e le sue lacrime si innalzano nella notte.
Estinta è la vita come un " ferro infuocato nell' oceano"
sonno di piombo vive nell'ultimo sentiero.
Ora dolce musica la culla, non urli laceranti turbinano
nel vuoto, ma ululato di gioia assapora nell'etere insieme
al diletto pargolo e la danza dell'amore li avvolge
nello specchio di Dio.
"E a noi cosa rimane?"
"La memoria custodita nella cattedrale dell'anima".

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Tags: #poesia