Tu lo sapevi

6.

Il giorno dopo la gita ad Hogsmeade Vanessa mi raccontò tutto quello che era successo al suo appuntamento. Gill Ryan l'aveva portata prima a Mielandia (sdolcinato), poi da Madama PiedidiBurro (banale) e poi nel suo dormitorio dove le aveva mostrato delle sue fotografie di quando era piccolo (narcisista).

Ok, probabilmente ero solo gelosa di Vanessa ma Gill Ryan non mi piaceva affatto. Mi sembrava tanto uno di quei palloni gonfiati che cercano solo di farsi vedere a giro per la scuola con delle ragazze carine.

Vanessa naturalmente ne era entusiasta, era tutto quello che aveva sognato da una vita. La cosa preoccupante era che ormai non parlava d'altro, e per quanto fossi una buona ascoltatrice, sapere vita e miracoli di Gill Ryan non mi interessava affatto.

Senza contare che mi sentivo terribilmente sola.

"Pensa che a casa sua, a Londra, ha pure un gattino che ha chiamato Minù. Non è dolce?"

Roteai gli occhi senza farmi vedere. "Come lo zucchero." Ma Vanessa lo sapeva che lo zucchero alla lunga faceva cariare i denti?

Mi voltai verso di lei, era totalmente assorta tra i suoi pensieri. L'unica cosa che le mancava erano gli occhi a forma di cuoricino. Io ero cinica, da sempre. Era nel mio corredo genetico. Ma anche Vanessa ci metteva del suo.

"Lysander mi ha chiesto di sposarlo ed io ho detto di sì." Buttai lì.

Vanessa si limitò a sorridere e ad annuire. "Oh, bene."

Bene, non mi stava nemmeno ascoltando. Avevo passato tutta la mattinata, da quando ci eravamo alzate quella mattina fino ad adesso, ad ascoltare lei e i suoi racconti sul principe azzurro e adesso che io dicevo qualcosa lei non mi ascoltava neanche. Consolante!

Voltammo l'angolo per dirigerci a Trasfigurazione e per mio immenso piacere Gill Ryan era appoggiato contro la parete in una posa da modello che esaltava tutta la sua bellezza fisica. Vanessa emise un urletto che mi ricordò molto Paula (ed era preoccupante!) e corse veloce verso di lui che le rivolse subito un sorriso da migliori divi del cinema. Io continuai a camminare al solito passo, raggiungendoli dopo qualche secondo.

"Rosie, voglio presentarti Gill!" disse Vanessa.

Gill mi tese la mano gentilmente ed io gliela strinsi di rimando. "Ciao." Disse. "Non ti dispiace se ti rubo la tua amica per qualche ora, vero?"

Mi dispiaceva eccome. "No, certo che no." Finsi un sorriso.

Vanessa arrossì un po'. "Non ti dispiace dire alla McGrannitt che sono malata, vero?"

Scossi la testa continuando a tenere il solito sorriso falso e idiota di prima. Vanessa mi ringraziò ancora e se ne andò insieme al suo principe azzurro, praticamente incollata al suo braccio. Ed io rimasi da sola in mezzo al corridoio.

"Piantata persino dalla tua fedele amica. Devi essere proprio disperata, Weasley."

Se ci fosse stata una scala da 1 a 10 per odiare quella voce, avrei sicuramente sorpassato il 10 di almeno una ventina di numeri. Mi voltai verso Malfoy, che aveva il vizio di comparirmi sempre alle spalle come gli animali fanno con le loro prede, e lo guardai scocciata.

"Chissà come mai quando arrivi tu, Malfoy, se ne vanno sempre tutti."

Lui alzò un sopracciglio e ghignò. "Tu sei ancora davanti a me, Weasley."

"Sono vaccinata." Risposi in fretta, guardando l'orologio al polso. "E ti dirò, stavo perfettamente bene nella mia solitudine. Meglio soli che male accompagnati."

Malfoy andò ad appoggiarsi contro la parete e scosse la testa. "E' una cosa a cui non ho mai creduto."

Alzai sorpresa gli occhi su di lui. "Come?"

"Nessuno sta meglio da solo." Disse. "La gente preferisce essere male accompagnata che rimanere da sola, perché la solitudine fa paura."

Rimasi per un attimo piacevolmente colpita ed interdetta. Scorpius Malfoy aveva appena fatto un'osservazione che io trovavo intelligente. In effetti nessuno vorrebbe stare da solo. Nessuno tranne zia Muriel, ma non credo nemmeno che lei sia umana.

"E questo spiega perché sei uscita con Lysander Scamander."

Sdeng! Avevo appena ricevuto uno schiaffo morale ed in piena faccia. "Que- questo non c'entra niente!" Riuscii a blaterare. "Mi ha chiesto di uscire ed io... io..."

Lui ridacchiò e scosse la testa. "Non dirmelo, Weasley, non riesci nemmeno a dire di no?" Rise ancora. "Usciresti anche con me, se te lo chiedessi."

"Neanche se morissi e mi riducessi nelle condizioni di Mirtilla Malcontenta." Dissi io velenosa come non mai. Ero sicura che se mi fossi morsa la lingua in quel momento, mi sarei uccisa da sola.

"Non preoccuparti," fece lui come se la cosa non lo riguardasse affatto. "Non correrai mai il rischio."

"Meno male."

Gli voltai le spalle e mi diressi verso la classe di Trasfigurazione, sentendolo camminare alle mie spalle. Era irritante! Varcai la soglia, la Professoressa McGrannitt stava in piedi accanto alla cattedra in una posa solenne. Mi chiedevo sempre perché continuasse a insegnare nonostante fosse la preside di Hogwarts.

Mi sedetti nel primo banco, dove di solito mi sedevo con Vanessa. Notai subito la Professoressa che mandava un'occhiata al posto vacante di Vanessa, non le sfuggiva niente, ma per mia grande sorpresa e fortuna non mi chiese dove fosse la mia amica.

"Bene, classe, prendete posto. Veloci." Disse sventolando qua e là la bacchetta. "Bene, oggi proveremo per la prima volta la Trasfigurazione umana. Disponetevi a coppie, per favore."

Prevedibile, quando avevo più bisogno di Vanessa lei non c'era. Mi voltai verso la classe per vedere chi fosse rimasto da solo e notai con orrore che Malfoy sedeva in un banco vuoto sul fondo della classe. Non poteva essere vero!

Stavo per voltarmi e chiedere alla Professoressa se potevo andare in Infermeria, visto che stavo per vomitare, ma qualcuno si sedette accanto a me, trafelato.

"Hay tempo dopo para rengraziarme."

"Sol!" Esclamai a bassa voce per non farmi sentire dalla McGrannitt. "Oh, grazie al cielo! Ho temuto di dover passare la lezione con Malfoy."

Lei annuì. "Lo sé. Fortunatamente Gaby no està, e yo sono libre."

Non chiesi nemmeno dove fosse andata Gaby, perché sapevo già la risposta. Probabilmente Vanessa l'avrebbe incontrata per strada con Vincent, per il parco di Hogwarts. O si erano rifugiati in qualche angolo del castello. Fatto sta che io e Sol ci trovavamo nella stessa situazione e nessuna di noi due si sognava di fare coppia né con Malfoy né con Paula.

La McGrannitt ci disse di aprire il libro a pagina 125 e ci diede alcune dimostrazioni di quello che erano le Trasfigurazioni umane. Noi avremmo iniziato con qualcosa di semplice. Cercare di schiarire il colore dei capelli.

Strinsi forte la mandibola concentrandomi con tutta me stessa. Era quasi un'ora che provavo a schiarire le mie sopracciglia.

"E ora?" Chiesi.

Sol fece una smorfia. "No sé, Rosie, tu sopracciglia estàn così chiare che no veo diferencia."

Sbuffai esausta. "D'accordo, allora provaci tu."

Sol si sistemò meglio sulla sedia mettendosi in una posizione più comoda e cominciò a concentrarsi. Le sue sopracciglia rimasero sempre scure e non cambiarono nemmeno di una tonalità. Rilasciò il fiato ed io scossi la testa.

"Qualcuno di voi sa dirmi dove sono la signorina Miller e la signorina Gomez?"

Io e Sol ci voltammo di scatto verso la Professoressa McGrannitt che stava dritta davanti alla cattedra scrutando da sotto gli occhialetti l'intera classe. Io esitai un po' prima di aprire bocca e feci un enorme errore.

"Mi pareva di averle visto a giro per il Parco, Professoressa."

Io. Odiavo. Quella. Voce.

Mi voltai di scatto verso Malfoy che si voltò a sua volta verso di me sorridendo trionfante. Se solo uno sguardo potesse uccidere adesso giacerebbe al suolo senza vita.

Sol al mio fianco si era praticamente irrigidita e sembrava avesse smesso di respirare. La Professoressa McGrannitt però non fece una piega, si limitò a fissare un punto indefinito della classe e si schiarì la voce.

"Mi farebbe piacere che diceste a tutte e due che le voglio in classe la prossima lezione. Stiamo affrontando un programma difficile quest'anno, che si ripercuoterà sugli esami del prossimo anno."

Sorrisi senza accorgermene e mi voltai verso Malfoy come a dire 'beccati questa!'. Malfoy al contrario sembrava davvero contrariato dal commento della Professoressa, probabilmente sperava che avrebbe tolto dei punti a Grifondoro.

La professoressa McGrannitt non era mai stata una persona con delle preferenze verso i suoi studenti e di solito, se qualcosa non andava, era la prima a metterci in punizione. Ma per qualche strano motivo ogni tanto optava per darci una lezione 'verbale' senza conseguenze, soprattutto se fiutava della cattiveria da parte di qualche viscido Serpverde.

Il resto della lezione lo passammo a cercare di schiarire almeno qualche misero pelo, concentrandoci talmente tanto che mi venne il mal di testa. Sol era riuscita a far diventare castano il sopracciglio destro, mentre io alla fine ero riuscita a schiarire entrambi.

A fine lezione la Professoressa McGrannitt ci diede un saggio come compito per la settimana successiva. Raccolsi le mie cose e mi avviai verso l'uscita e quando passai accanto a Malfoy, lui si piegò su di me per arrivare al mio orecchio.

"E' stata solo fortuna, pel di carota."

Mi voltai verso di lui e alzai un sopracciglio. "Dì un po', Malfoy, i tuoi capelli sono sempre stati di questo colore o è tua madre che ha sbagliato candeggio?"

Un paio di studenti che stavano vicino a noi ridacchiarono alla mia battuta e Malfoy tese la mascella irritandosi ancora di più. Afferrò la sua cartella con forza e se ne andò a passo svelto, facendomi nascere un sorriso idiota sulle labbra. Addirittura due a zero nel giro di un'ora, ero davvero in forma!

Sol si avvicinò a me preoccupata. "Che voleva?"

"Niente," dissi scotendo la testa. "Solo fare l'idiota."

**

"Tu lo sapevi!"

Mi ero appena spaparanzata sul divano in Sala Comune dopo aver seguito due ore di Trasfigurazione ed essermi finalmente liberata di Malfoy ma sembrava che il mondo ce l'avesse con me ultimamente. Mi voltai stanca ed annoiata verso Lily che mi fissava stando in piedi con le mani sui fianchi, e sembrava avesse una gran voglia di piangere.

"Lily."

"Tu lo sapevi! E non hai detto niente." Disse lei di nuovo, prima che avessi il tempo di dire qualsiasi cosa.

Chiusi gli occhi pazientemente. Avevo forse il malocchio? "Ho saputo da Al la mattina della festa che a Vincent piaceva Gaby." Dissi in mia difesa. "E soprattutto non avevo idea che a te piacesse Vincent."

"Avresti dovuto impedirgli di conoscerla!" Strillò lei.

Mi passai una mano sulla faccia e poi la sventolai indicando il Dormitorio maschile. "Perché non vai da tuo fratello, dato che è stato lui a presentare Vincent a Gaby?"

Lily mi fissò a bocca aperta. "James ha presentato Vincent a Gaby?! Io lo ammazzo!"

"No," dissi io. "Intendevo il fratello buono."

"Albus?!" Lily era sempre più shockata. "E perché l'avrebbe fatto?"

Mi misi dritta e la guardai seriamente. Era bianca come un cencio e sembrava che non dormisse da una settimana, dato le sue occhiaie marcate. "Perché in tutta onesta, Lily, era la cosa più giusta da fare e Al cercava solo di fare del bene. Non sapeva della tua cotta, altrimenti non avrebbe mai voluto essere responsabile della tua sofferenza."

Lily sembrò convinta e si lasciò andare affranta contro il divano. Sembrava sull'orlo di una crisi di nervi. "Oh Rosie, non troverò mai un altro uomo come Vincent!"

Oh no! Adesso cominciava con i drammi adolescenziali. Io non ero per niente brava a consolare le persone, mamma diceva che avevo preso il tatto da papà. E papà era la persona meno delicata del mondo.

"Lily, hai quattordici anni! Hai tutta la vita per trovare l'uomo giusto."

Lily tirò su col naso. "Mamma aveva undici anni quando ha incontrato papà."

"E zio Bill andava per la trentina quando ha sposato zia Fleur. E allora?" Dissi io ricordando il discorso di Sol. Merlino, quanto ero ipocrita! Fino a due giorni prima ero io ad essere disperata. Lily ne sembrò rincuorata e si rilassò notevolmente.

"Ma Vincent era l'uomo perfetto per me."

"No, non è vero." Dissi io ragionevolmente. "E' l'uomo perfetto per Gaby. E lo sai anche tu. Il tuo uomo perfetto è là fuori da qualche parte."

Lily mise il broncio. "Fai bene tu a dirlo, non sei mai stata innamorata."

Ed era vero. "Sì, ma sono sicura che anche tu ricorderai che cosa ho combinato l'anno scorso a San Valentino. Ero sicura che Kevin LaFleur mi avrebbe sposato alla fine e avremmo avuto tanti bambini. E quest'anno ricordo appena chi è."

Lily mi guardò curiosa. "Ma ci sarà pure qualcuno che ti piace adesso?"

Scossi la testa. "No, non direi."

"Davvero?!"

Cosa avevano tutti da stupirsi? Sol sembrava l'unica a capire la mia situazione. Era forse obbligatorio per un'adolescente prendersi una cotta per qualcuno?

"Già, davvero." Tagliai corto. "Sai, Lily, ci sono tanti altri ragazzi in tutta la scuola che morirebbero per uscire con te."

Lily mi guardò scettica. "Lo pensi davvero?"

"Sì, lo penso davvero." Dissi stanca. "Basta che mi prometti una cosa."

"Che cosa?" Mi chiese sinceramente curiosa.

"Di non accontentarti di uscire con Lysander Scamander."

Lily rise e rimase con me ancora per un po', davanti al caminetto. Dopo una mezz'ora le sue amiche tornarono in Sala Comune e facendo un gran chiasso se ne andarono tutte su per il dormitorio. In compenso il posto vuoto di Lily fu preso da Al che sbuffò sedendosi al mio fianco. Lo fissai alzando un sopracciglio e mi schiarii la voce per richiamare la sua attenzione. Si voltò verso di me senza entusiasmo.

"Felice di vedere che sei ancora vivo." Dissi sarcastica. "Dove diavolo eri finito?"

Lui scosse le spalle indifferente. "Studiavo. Ho un esame."

Feci una smorfia. "Sei un pessimo bugiardo, Al. Senti, lo so che sei arrabbiato con me, ma se hai qualche problema puoi sempre venire da me e dirmelo invece di rifugiarti in dormitorio. E non negarlo, perché me lo ha detto James."

Al fece una faccia sorpresa e mi fissò per un po'. "Io non sono arrabbiato con te."

"Ah no?" Cosa mi ero persa? "E allora perché diavolo non ti sei fatto vedere in questi giorni?"

Al sembrò confuso, come se anche lui non ricordasse esattamente da cosa si nascondesse. Poi si illuminò. "Oh!" Fece. "Oh, sì! Cioè no! Non importa, lascia perdere..."

"Al, mi sembra strano chiedertelo, visto che è già passata una settimana da Halloween." Feci io guardandolo strano. "Ma sei sicuro di non avere ancora qualche strascico di Firewhiskey?"

"Non essere sciocca, mi sento benissimo." Si portò una mano alla tempia e se la massaggiò per un po'. Non aveva l'aria di stare propriamente bene. "Parliamo di cose serie, tu torni a casa per Natale?"

Natale? Sapevo di aver scordato di fare qualcosa ad Hogsmeade, avevo dimenticato di comprare i regali. Ero stata così presa a lamentarmi della mia solitudine dato l'abbandono di Vanessa che mi ero completamente dimenticata di tutta la mia famiglia.

"Certo." Dissi continuando a fissarlo strano. "Torniamo sempre a casa per le feste. Al, sei sicuro di stare bene?"

"Sì, io... E ci torni da sola?"

Alzai un sopracciglio. "No, ci vado con Hugo." Era ovvio. "Al, sei sicuro che non vuoi che ti porti da Madama Chips? Forse hai un po' di influenza."

Al scosse la testa. "No, Rosie, quello che intendevo..." Si bloccò di scatto e si alzò. "Sai, probabilmente devo avere davvero un po' d'influenza."

Era da almeno un mese che si comportava in maniera strana e davvero non riuscivo a capire cos'avesse. Al era sempre stato un ragazzo solare, allegro, sempre pronto a tirarmi su il morale. Ma ultimamente era sempre nervoso e sfuggente

Mi alzai anche io e gli posai una mano sulla spalla fissandolo seriamente preoccupata. "Al, lo sai che per qualunque cosa io sono qui, vero?"

Al chiuse gli occhi ed inspirò profondamente. Quando li riaprì mi ritrovai immersa in un paio di smeraldi così profondi che mi sembrò di poter vedere la confusione dentro alla sua testa. "Lo so." Disse sussurrando. "E' che ho bisogno di schiarirmi un po' le idee e non è proprio un periodo felice della mia vita, ecco."

Mi chiesi che cosa intendesse. Se avesse avuto qualche problema in famiglia, di certo lo avrei saputo, dato che la sua famiglia era anche la mia. E non potevo credere che Al avesse alcun tipo di problema a scuola, dato che era uno degli studenti più brillanti di tutta Hogwarts, né che avesse problemi economici.

"Di qualunque cosa si tratti puoi parlarmene, se ti va." Mi offrii.

Al mi sorrise debolmente. "Grazie, ma adesso non ne ho proprio voglia. Magari un'altra volta."

"Ehi!"

Io e Al ci voltammo contemporaneamente verso il buco del ritratto, da dov'era appena entrata Vanessa balzando su e giù. Sentii un moto di irritazione partire dal centro del mio petto e non potei trattenermi oltre.

"Oh beh, finalmente ti si vede."

Vanessa si fermò di botto e il suo bel sorriso svanì dalle sue labbra in un secondo. Passò lo sguardo da me ad Al imbarazzata. "Rosie, cosa... che ti prende?"

"Che mi prende?!" Cominciai ad alzare la voce. "Non ti vedo praticamente da una settimana! Dalla festa di Halloween ad essere precisa!"

Vanessa mi guardò allibita. "Ma che stai dicendo, ci siamo viste giusto stamattina prima..."

"Prima che te ne andassi con Gill saltando la lezione di Trasfigurazione, vero?" Ribattei io. "La McGrannitt mi ha quasi beccato e anzi mi ha pregata di dirti che ti vuole in classe la prossima volta!"

Vanessa dopo uno shock iniziale si mise sul piede di guerra. "Qual è il tuo problema? Ti dà così tanto fastidio che per una volta possa essere felice?"

"Per una volta?!" Chiesi io incredula. "Oh beh, scusa se con me sei stata infelice per quasi sei anni!"

"Non è quello che intendevo! Ma tu non accetti che io abbia un ragazzo e tu no!"

"Ragazze, basta!"

Al si mise in mezzo e separò me da Vanessa continuando a scuotere la testa come se non volesse credere a quello che stava succedendo. I suoi occhi verdi si soffermarono prima su di me e poi indugiarono su Vanessa.

"Si può sapere che diavolo vi prende? Siete forse impazzite?"

Vanessa incrociò le braccia al petto mordendosi un labbro. "Chiedilo a Rose, lei sembra avere un problema col fatto che io sia impegnata."

Io scansai Al e arrivai davanti a Vanessa. "Il mio problema è solo essere costretta ad andare a giro da sola! Ci eravamo promesse di esserci sempre l'una per l'altra e tu dove sei ultimamente? Ti sei chiesta che cosa ho fatto io durante questa settimana?"

Vanessa voltò la testa senza guardarmi in faccia. "E' solo una settimana, Rose, e non sono la tua balia."

Adesso aveva esagerato, decisamente. Speravo di non aver capito bene quello che intendesse, ma se quello che intendeva era che fino ad ora era stata al mio fianco perché non potevo cavarmela da sola, allora quella che non aveva capito niente era proprio lei.

La fissai con astio sentendo il mio veleno, che di solito era riservato esclusivamente a Malfoy, arrivare sottopelle.

"Bene!" Dissi facendo un passo indietro. "Bene, se quello che vuoi è passare il resto della tua vita con Gill Ryan, accomodati! Io non starò ad aspettarti!"

Al e Vanessa mi fissarono shockati, come se si aspettassero di tutto tranne che sbottassi in quel modo. Forse perché in sei anni di scuola non avevo mai veramente litigato con Vanessa, soprattutto per uno stupido ragazzo. Ma ero così irritata che avevo voglia di schiantare qualcosa!

Mi mossi lentamente come se i nervi mi impedissero di camminare sciolta, e me ne andai su per le scale del dormitorio. Mentre salivo sentii la voce di Al consolare quella che era stata la mia migliore amica.

"Non preoccuparti, le passerà."

Dubitavo che mi sarebbe passata. E Al era un traditore!

**

"Rosie, no fare asì."

Me ne andavo su e giù per il Dormitorio da almeno un'ora, ripensando al dibattito che avevo avuto con Vanessa. Ero più che irritata, ero inviperita. Per mia fortuna quando ero rientrata in dormitorio Paula non c'era e non aveva ancora scoperto della litigata, ma di lì a poco lo avrebbe saputo tutta la scuola.

Sol era l'unica ad essere rimasta con me. Vanessa era rientrata in dormitorio con Gaby, ma quando mi aveva visto se n'era andata via veloce come la luce. Sol mi fissò preoccupata e fece una smorfia.

"Ahora parate!"

Mi bloccai e la fissai. "Che cosa?"

"Fermati." Mi disse. "No entiendo porque avete litigato por una cosa estupida asì!"

Io mi sedetti sul mio letto e guardai Sol scocciata, anche se lei era solo una povera vittima della mia ira. "Beh, non è colpa mia. Ha fatto la sua scelta e se vuole stare con il suo ragazzo che faccia pure!"

"Rosie," Fece Sol pazientemente. E Sol non era quella paziente tra le due gemelle. "Gaby tambièn tiene il ragazzo. Pero hablamos lo stesso. Por un poco de tiempo està conmigo, e por otro con Vincent. Quale es il problema?"

"Il problema è che lei non sta neanche un poco di tempo con me!" Sbottai io alzandomi di nuovo in piedi. "Lei sta solo con Gill Ryan! Quel pallone gonfiato!"

Sol sospirò. "No es un pallone." Disse. "Porque no vàs da lei e le dices che no te importa de discutere. Chiedi scusa."

Mi massaggiai una tempia e scossi la testa cercando di fare chiarezza. "Sol, ti confesserò una cosa. Non ho mai chiesto scusa in tutta la mia vita, è una cosa che proprio non mi riesce. Credo di avere una specie di allergia alle scuse."

Sol fece per aprire bocca ma la porta del dormitorio si aprì. Mi aspettavo che entrasse Paula o che fosse di nuovo Vanessa, invece un fascio di capelli rossi apparve sulla soglia. Lily stava sulla porta e mi guardava come se avesse voluto tutto meno che stare lì.

Fece una smorfia. "Albus mi ha mandato a vedere come stai?"

"Arrabbiata." Risposi secca. "Dì pure al tuo fratello traditore che sono arrabbiata."

Lily mi guardò sorpresa. "Traditore?"

"L'ultima volta che l'ho visto stava cercando di consolare Vanessa."

Lily mi fissò per qualche secondo, poi fece un passo in avanti e si richiuse la porta alle spalle. Si andò a sedere sul bordo del letto di Paula e scosse la testa. "Lo sai, Rosie, ultimamente Albus non mi piace per niente."

"A chi lo dici." Sbottai "E ti dirò, ultimamente non mi piace nemmeno Vanessa."

"Rosie!" Fece Sol.

"Cosa, Sol? E' la verità!" Dissi continuando di nuovo a fare su e giù per la stanza e sbraitando come una pazza. "Ed è tutto per colpa di uno stupido ragazzo. E tutti si stupiscono che io non mi sia presa una cotta per nessuno, tse, se devo diventare un'egoista solo per stare con qualcuno preferisco rimanere da sola tutta la vita, grazie!"

"Gaby no es un egoista." Disse subito Sol, difendendo sua sorella.

Io mi fermai pensierosa. "Beh, non mi stavo riferendo a lei."

Lily mi guardò un po' impaurita. Era raro che perdessi la calma in quel modo, e lei sapeva bene che quando perdevo la calma ci si sarebbe potuto aspettare di tutto da me. "Non ti sembra di stare un po' esagerando?"

Era diventata pazza. "Io sto esagerando? Non sei tu quella che ha passato tutta la settimana passata rinchiusa nel bagno di Mirtilla Malcontenta esaurendo le tue scorte lacrimali?"

Lily alzò una mano in segno di resa. "D'accordo, mi arrendo."

Sol scosse la testa disperata. "Rosie, estàs amiga con Vanessa del primo anno. No puedes buttar todo al viento asì!"

Lily scrollò le spalle. "Infondo zio Ron e zia Hermione litigano quasi sempre, eppure si sono sposati."

Io buttai fuori una semi-risata. "Sono sicura che mentre stiamo parlando Vanessa si sarà già sposata con Gill Ryan, quindi il problema non sussiste."

"E cos'hai intenzione di fare allora?" Chiese Lily sinceramente curiosa.

Non ne avevo idea, ma sapevo che Vanessa aveva veramente sorpassato il limite perché in tutti questi anni non avevamo mai litigato così.
E adesso ero veramente sola.

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