Strani arrivederci
20.
Il piano di Neville aveva funzionato alla grande. Per le due settimane di lezione che rimanevano prima degli esami avevo saltato tutte le ore di Trasfigurazione e Pozioni, facendo finta di essere in recupero con Neville quando me ne stavo in realtà rinchiusa in Biblioteca nell'angolo più remoto e nascosto dagli scaffali, studiando per gli esami. Inoltre, tutte le volte che avevo Erbologia, Neville ci lasciava andare via almeno dieci minuti prima del suono della campanella.
Avevo dovuto organizzarmi anche per la vita quotidiana. Non andavo più a pranzo e a cena ai soliti orari, e a volte mi intrufolavo direttamente in cucina per non dover passare dalla Sala Grande. Non mi aiutava a sfuggire ai pettegolezzi, ma in due settimane non avevo visto neanche l'ombra di Malfoy.
Il problema non si pose neanche quando arrivò la sessione degli esami. Certo, ogni volta che entravo in aula e vedevo quella testa platinata sentivo un tuffo al cuore, ma dato che era vietato parlare tra noi non avrei corso alcun pericolo ed ero così veloce a compilare i miei fogli che una volta consegnato il lavoro sfrecciavo via, in direzione Sala Comune dei Grifondoro.
"Non posso credere che abbiamo finito." Al si lasciò andare accanto a me sul divano. "Stamani avevo il mio ultimo esame."
Io lo guardai con un sorriso. Anche io ero esausta, mi sentivo come un atleta che aveva appena finito le olimpiadi. "Lo so, è stata dura. E pensare che il prossimo anno dovremo impegnarci il doppio."
Vanessa ridacchiò e scosse la testa, lasciandosi andare contro la poltrona. "E' impossibile che tu ti impegni come quest'anno. Hai avuto una mente diabolica per poter seguire tutto il programma e continuare ad evitare Malfoy."
"Però ha funzionato." Sorrisi trionfante. "E i pettegolezzi stanno diminuendo, senza contare che in un paio di giorni saremo a casa."
"Già." Sorrise Al, poi si voltò verso Vanessa. "Ehi, ti va di fare due passi? Non devi studiare, vero?"
Vanessa scosse la testa. "No, ho finito ieri i miei esami." Si alzò seguendo Al verso il buco nel ritratto. "Vuoi venire con noi, Rosie?"
"Oh certo, muoio dalla voglia di essere il terzo incomodo!" Dissi sarcasticamente. "Andate pure, ci vediamo più tardi ragazzi."
Al e Vanessa se ne andarono salutandomi ed io mi rilassai un po' sul divano. Lanciai un'occhiata fuori, erano giorni che non uscivo dalla Sala Comune se non per dare gli esami e fuori c'era un bel sole lucente. Mi morsi un labbro e guardai il buco nel ritratto. Infondo anche io mi meritavo una passeggiata. Sarei potuta andare da Hagrid.
Presi un po' di coraggio e lasciai la Sala Comune guardandomi intorno un po' sospetta. Ormai la paranoia era diventata parte di me. Eppure avevo la sensazione di essere seguita. Feci altri due passi e mi voltai all'improvviso, trovandomi davanti Hugo.
"Ciao sorellina!"
Trasalii. "Hugo! Per la miseria!"
Hugo si limitò a sorridere. "Nervi a fior di pelle, vedo. Cerca di rilassarti un po'."
"Lo farei, se tu non mi arrivassi alle spalle come un ladro." Sospirai. "E dov'eri sparito, non ti vedo da settimane!"
Hugo alzò le sopracciglia come se fossi diventata pazza. "Beh, non sono io quello che si nasconde. Sono stato in giro, con Lily, con gli amici, a spedire lettere a mamma e papà... stai tranquilla, non ho raccontato nulla del tuo amore segreto."
Lo guardai male. "Non è che sia proprio segreto, non credi?"
"No, non direi." Disse. "E' stata proprio bella, me ne stavo seduto a mangiare il mio bacon quando ti sento sparare questa notizia. Mi è andato tutto di traverso, giuro."
"Posso immaginare." Lo guardai nervosamente, rigirandomi le dita. "Non dirai niente, neanche quando torneremo a casa?"
Hugo mi mise una mano sulla spalla. "Ehi, sono tuo fratello. E poi mi piace averti in famiglia. Non voglio che papà ti cacci di casa."
Feci un piccolo sorriso. "Grazie Hugo."
"Ma ti pare. Adesso devo andare, Lily mi aspetta fuori vicino al lago." Mi salutò con la mano e se ne andò correndo per il corridoio. Io sorrisi e pensai che infondo, anche se a scuola non ci vedevamo spesso, Hugo era il miglior fratello che potessi desiderare. Se fosse stato James, avrebbe lasciato che papà mi diseredasse.
Ripresi il mio cammino, continuando a pensare a mio fratello e quanto non volessi sapere cosa stava combinando con Lily, e svoltai l'angolo per scendere le scale. Ero del tutto soprappensiero, continuavo a camminare pensando solo che volevo arrivare da Hagrid, quando una voce dietro di me mi tolse il fiato.
"Nasconderti non è una soluzione, lo sai?"
Tutto il lavoro che avevo fatto per evitarlo, buttato al vento nel giro di mezzo secondo. Presi un bel respiro e mi voltai lentamente. Malfoy era appoggiato al muro davanti a me, serio e fiero. Erano settimane che non lo guardavo per bene e mi sembrò anche più affascinante del solito. Io rimasi in silenzio a guardarlo, senza sapere cosa dire.
Alzò un sopracciglio. "Non hai niente da dire? Sarebbe una prima."
Io abbassai la testa, mi vergognavo. Mi ero sentita già abbastanza umiliata in Sala Grande. "Non credo di avere nient'altro da dire."
Con la coda dell'occhio lo vidi mettersi dritto davanti a me. "Te ne salti fuori con una cosa del genere e non hai nient'altro da dire? Sono abbastanza confuso, Weasley."
Alzai la testa di scatto, sentendomi quasi offesa. "Tu sei confuso? Come credi che mi senta io? Credi che mi sia alzata una mattina e dal nulla mi sia presa una cotta per te?"
"No, affatto." Disse guardandomi serio. "Per questo sono confuso... voglio dire, come..."
Arrossii di botto e cominciai a gesticolare e a parlare in fretta, come facevo sempre quando ero nervosa. "Beh, è successo tutto quando sono tornata dalle vacanze di Natale... è colpa di Paula, lei ha insinuato che io ti piacessi e così ho cominciato a... non che ci credessi davvero, però me lo sono chiesto e ti tenevo d'occhio... e poi sentivi le rose nell'Amortentia e..."
Malfoy mi fissò confuso. "Cosa diavolo c'entrano le rose nell'Amortentia?"
Io boccheggiai un paio di volte. "Beh... beh, io profumo di rose."
Malfoy alzò un sopracciglio. "Tu non profumi di rose, Weasley."
"Non importa." Lasciai perdere io. "Il punto è che mi sbagliavo e si sbagliava anche Paula, ma ho passato così tanto tempo a fissarti che alla fine..." Il fiato mi morì in gola e non volevo continuare quella frase.
"Perché diavolo Paula Vegas avrebbe dovuto credere che avessi una cotta per te?" Chiese lui.
Io roteai gli occhi. "Dice che il tuo insultarmi sia per catturare la mia attenzione."
Malfoy scoppiò a ridere. "Cosa? Io ti insulto solo perché è divertente, a volte perché mi annoio e a volte perché mi irriti davvero."
Lo fissai perplessa. "Oh, io pensavo che fosse per abitudine."
"Avresti potuto dirmelo subito." Fece lui improvvisamente. "Avevo notato che mi stavi sempre addosso, ma pensavo che lo facessi solo per darmi fastidio. Avresti potuto dirmelo che era per tutto un altro motivo e avrei capito anche... quei cinquanta punti."
Io arrossii di nuovo e alzai gli occhi al cielo. "Come no, sarei potuta venire da te e dirti 'quest'anno San Valentino è andato, ma il prossimo anno potremmo uscire insieme'."
Malfoy piegò appena le labbra in un sorriso, sembrava quasi divertito da tutta questa cosa. "Oh, invece è stato molto più intelligente urlarlo davanti a tutti e poi nasconderti saltando tutte le lezioni con i Serpeverde facendo finta di essere ad un recupero di Erbologia." Lo fissai shockata. "Sì, lo so. Ho cercato di parlarti per tutto questo tempo."
Io cercai di fare l'indifferente. "Beh, non ce n'era bisogno. Domani torneremo a casa e sono sicura che durante l'estate tutta questa cosa svanirà da sola."
Lui scosse la testa alzando gli occhi al cielo. "Non era questo il punto, volevo solo delle spiegazioni e nessuno poteva darmele se non tu."
Io mi morsi un labbro. "E cosa importava? Voglio dire, io non ti... insomma... io non ti piaccio, giusto?"
Malfoy alzò un sopracciglio e scosse la testa. "Sinceramente, Weasley, non ci ho mai minimamente pensato prima d'ora."
"Sarebbe un no?" Azzardai io.
Malfoy fece una smorfia, come se stesse soffrendo. "Vuoi davvero sentirtelo dire?"
Ero masochista fino a questo punto? Scossi la testa e la abbassai, mordendomi furiosamente un labbro. Mi sentivo come se stessi camminando sulla mia stessa dignità, riducendola a pezzi e per di più tutto di fronte e nei riguardi di Scorpius Malfoy. Adesso sapevo di aver davvero toccato il fondo. Mi venne quasi da ridere e lui mi guardò strano.
"Beh, in fondo..." dissi io tornando a guardarlo. "... anche io preferisco essere male accompagnata, piuttosto che stare da sola."
Anche le labbra di Malfoy si piegarono appena in sorriso, lo vidi spostare lo sguardo in alto e ridere internamente tra sé. "Fa' buon viaggio domani, Weasley. Ci vediamo a settembre."
Mi diede le spalle e fece per andarsene via. Io sentii un moto dentro di me, all'altezza dello stomaco, come se quella conversazione fosse stata lasciata aperta. Mi feci coraggio, prendendo un bel respiro, e parlai ancora. "Forse a settembre tornerò ad insultarti come sempre." Dissi.
Malfoy si fermò solo un attimo e mi guardò con mezzo sorriso da sopra la sua spalla, poi scosse la testa e riprese a camminare lasciando solo una frase dietro di sé.
"Non hai mai smesso di farlo, Weasley."
**
Il giorno dopo non avevo ancora avuto il tempo di rendermi conto di niente. Sapevo solo che il mio baule era fatto, il mio armadio vuoto e poi in men che non si dica mi ero ritrovata sul treno che mi avrebbe rispedito dritta dai miei. Non ricordavo neanche di aver fatto colazione quella mattina, non ricordavo neanche di aver parlato con qualcuno. Eppure ero convinta di aver salutato un sacco di gente.
Come al solito io, Vanessa e le gemelle ci eravamo prese uno scompartimento tutto per noi. Al era stato invitato, ma aveva preferito passare il viaggio con i suoi amici, dato che poi Vanessa sarebbe andata a casa sua per il resto dell'estate. Senza contare che rabbrividiva solo al pensiero di dover ascoltare una conversazione tra femmine adolescenti.
"Sarà strano non averti a casa, sai?" Feci improvvisamente, senza smettere di guardare fuori dal finestrino.
Vidi il riflesso di Sol alzare un sopracciglio. "Puedes dirme una cosa no strana che ha successo este anno?"
Vanessa ridacchiò al mio fianco. "Vero. E non essere così drastica, Rose, sarò a casa di Al per tutto luglio e poi verremo anche da te qualche volta. Ci vedremo lo stesso. E se avrai bisogno di me, lo sai che puoi sempre mandarmi un gufo, e sarò da te in un attimo."
Io mi voltai verso di lei e le sorrisi. "Sì lo so, non era questo che intendevo. Era solo una questione di abitudine." Sospirai e mi guardai in grembo. "Ieri ho visto Malfoy."
Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui alzai gli occhi per guardare le loro facce. La prima a parlare questa volta fu Gaby. "Che ha dicho? Te ha preso in giro?"
Scossi la testa. "No, niente del genere. Ha detto che voleva solo delle spiegazioni e che aveva provato a parlarmi anche nelle settimane precedenti ma io..."
"Ma tu eri troppo impegnata a fare sì che ciò non accadesse." Mi interruppe Vanessa.
"Già." Dissi arrossendo. "Beh, non c'è da preoccuparsi, non dovrò più pensarci per altri tre mesi, giusto? E non si dice lontano dagli occhi, lontano dal cuore? E' successo così anche per Kevin LeFleur, vi ricordate quanto fossi pazza di lui?"
Sol mi guardò con un sorrisino. "Si tengo che dirti la verità, Rose, la historia con Malfoy è mucho màs complicata."
"E màs interessante." Disse Gaby.
Io alzai entrambe le sopracciglia e mi voltai verso Vanessa, aspettando un suo commento. Lei mi guardò per qualche secondo e poi scosse la testa. "Per me rimane una cosa a cui non mi abituerò mai. Mi dispiace, Rosie."
"Se può esserti d'aiuto, Vì, anche io fatico molto ad abituarmi all'idea." E mi ero assicurata che questa idea non venisse diffusa tra le mura di casa Weasley. Potevo contare su Al, Lily e Hugo, ma per quanto riguardava James e Fred avevo dovuto minacciarli. "Vincent?"
"Està con Al." disse Gaby. "Creo..."
Vanessa scosse la testa. "Non riesco a credere a quante cose siano successe quest'anno. Dalla festa di Halloween ne è praticamente successa una al giorno. Gaby si è messa con Vincent, io sono uscita con Gill Ryan, ho litigato con Rose, Sol e Gaby ci hanno aiutato a far pace, Rose si è presa una cotta per Malfoy e ce l'ha nascosto per tutto il tempo..."
"Ehi!" Mi voltai io, punta sul vivo.
"... e finalmente mi sono messa con Al." finì lei senza dar cenno di avermi sentito. "Un po' mi dispiace che quest'anno sia finito."
Sol ed io la guardammo come se fosse pazza. "Como no, ha stato un divertimento ayudarve por tornare amiche."
Gaby rise. "El proximo anno sarà el turno di Sol por trovarse un ragazzo."
Vanessa sospirò. "Se non altro sarò molto felice di non vedere mai più a giro per la scuola Gill Ryan."
"Già," feci io. "Ed io sarò molto felice di non vedere mai più a giro per la scuola James o Fred."
"A proposito." Fece Vanessa. "Si può sapere come hai fatto per tappargli la bocca?"
Io scrollai le spalle. "Ho solo detto che sarei andata dai loro amici a raccontare dei loro piccoli segreti imbarazzanti. Lo sai quanto ci tengano ad essere popolari e James non vorrebbe mai che qualcuno venisse a sapere che una volta a tredici anni si è fatto la pipì addosso dalla paura."
Gaby, Sol e Vanessa mi guardarono per un po' poi scoppiarono a ridere. "E como ha fatto?"
"Credo che fosse uno scherzo di Lily." Dissi. "Quella donna sa essere malefica."
Passammo almeno un altro paio d'ore in viaggio parlando del più e del meno, di quello che avremmo fatto durante l'estate e di quello che ci aspettavamo dal prossimo anno. A metà del viaggio era passata Paula per farmi sapere che se volevo incontrarmi con Malfoy era nell'ultima carrozza del treno. Avevo fatto tutto ciò che era in mio potere per non alzarmi e ucciderla.
Alla fine eravamo arrivate a Londra, e con un po' di timore scesi dal treno guardandomi intorno. Mi chiedevo se i miei avrebbero notato qualcosa di diverso in me e mi resi conto di quanto fossi sciocca. Per fortuna nessuno dei miei genitori era un Legilmens. Alla fine li scorsi alla fine della piattaforma. Vidi mio padre, a dire il vero, che spiccava come un faro rosso in mezzo alla nebbia.
"Rosie!" Fece abbracciandomi quando fui più vicina. "Bentornata a casa."
Sorrisi appena. "Grazie papà."
Mamma mi fissò un po' strana ed io sudai freddo. Lo sapevo che avrebbe capito subito che qualcosa non andava. "Va tutto bene, tesoro? Sembri un po' pallida."
Io scossi la testa. "Devo solo essere un po' stanca per il viaggio."
"Hermione, è appena tornata, non cominciare a stressarla subito."
"Non la stavo affatto stressando." Rimbeccò subito mia madre, mettendosi le mani sui fianchi.
Papà sospirò e alzò gli occhi al cielo. "Certo. Vado a prendere i vostri bagagli e intanto vedo se riesco a trovare Hugo. Rimanete qui, siete troppo basse e non vi si vede tra tutto questo fumo bianco."
Notai che mamma fece per dire qualcosa ma poi rinunciò perché papà era già partito verso il treno. Lasciò perdere e si focalizzò di nuovo su di me con un bel sorriso. "Allora, ho sentito che Vanessa non verrà da noi quest'estate."
"Sì, verrà." Dissi. "Solo ad Agosto, però. Passerà del tempo in più con i suoi genitori."
Mamma sorrise. "Mi stavo riferendo ad Albus."
"Oh." Giusto, l'ultima volta che Vanessa era venuta da noi stava ancora con Gill Ryan. "Immagino che Neville abbia spifferato tutto. Sì, beh, era un po' che Al era interessato a lei a dire il vero e alla fine..."
"Ne sono molto felice." Disse sinceramente la mamma.
Papà tornò poco dopo con i bagagli e con Hugo a seguito, che salutò la mamma con un abbraccio veloce, per essere sicuro che nessuno dei suoi amici l'avesse visto. Dopo poco apparvero accanto a noi anche gli zii con James, Al e Lily. Anche Vanessa passò a salutare velocemente con i suoi genitori, senza però permettersi di salutare Al in modo più consono davanti ai parenti. Zio Harry e famiglia si avviarono prima di noi fuori dalla stazione, mentre mamma era rimasta a parlare un po' di più con i genitori di Vanessa.
"Pensi che papà abbia portato la macchina?" Mi bisbigliò Hugo in un orecchio.
Io risi e scossi la testa. "Spero proprio di no."
Papà batté le mani insieme richiamando la nostra attenzione. "Bene, ragazzi, siamo pronti per andare a casa?"
Io annuii e Hugo andò a prendere il suo bagaglio. Mi voltai per prendere la mia roba e rialzando lo sguardo, di fronte a me, tra tutto il fumo, scorsi la figura slanciata di Scorpius Malfoy che mi fissava da lontano. Rimasi qualche secondo immobile a fissarlo negli occhi in quell'atmosfera quasi eterea, avvolti dal fumo bianco del treno. Era l'ultima volta che l'avrei visto prima di tre mesi.
"Rosie, andiamo?"
Distolsi lo sguardo e tornai a fissare papà che mi aspettava insieme ad Hugo e alla mamma. Gli lanciai un ultimo sguardo prima di andare con i miei genitori.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top