Faccio schifo a mantenere i segreti
13.
Per il resto della settimana continuai ad osservare Malfoy, qualunque cosa facesse. Per fortuna, nessuno oltre Vanessa sembrava essersi accorto di questa mia ossessione e per sfortuna non ero ancora arrivata ad un punto da poter trarre delle conclusioni. Di certo non mi sarei mai sognata di andare da Paula a dirle che forse aveva ragione.
Io e Vanessa stavamo oziando in Sala Comune, o per meglio dire stavamo bigiando la lezione di Storia della Magia. Io mi ero spaparanzata sul divano, leggendo il libro della Sezione Proibita, mentre Vanessa stava distesa sul tappeto davanti al caminetto sfogliando una rivista.
James e Fred stavano giocando a Sparaschiocco in un tavolo vicino alla finestra e con un orecchio teso sentii che parlavano di Quidditch ma non sembravano entusiasti come sempre.
Vanessa sbadigliò e si voltò verso di me. "Pensi che Ruf si sarà accorto che manchiamo?"
Io posai il mio libro sulle gambe e mi grattai la testa. "In realtà dubito che ci faccia caso. E se anche fosse, chi se ne importa."
Vanessa mi fissò immobile. "Sai, ultimamente sei più strana del solito. Sicura che Paula non ti abbia fatto bere qualcosa di strano?"
"Non accetterei mai niente da bere da Paula." Dissi, facendo una smorfia. "E non sono strana. Non io, almeno. E' Malfoy che..."
Vanessa non lasciò che terminassi la frase. "Ancora con Malfoy? Rose, sta diventando un'ossessione!"
"No, non è vero." Mentii io senza fare una piega. Era vero, stavo diventando pazza, era diventata una vera e propria ossessione.
"Senti Rose, non sono il tipo che va a fare la predica alle amiche." Iniziò Vanessa mettendosi a sedere sul tappeto. "Ti ho sempre lasciato fare tutto quello che volevi, anche se era una cosa stupida. Ma adesso stai esagerando."
Io posai di nuovo gli occhi sul libro facendo finta di nulla. "Non sto facendo niente di male."
Lei sbuffò. "Mi spiace ammetterlo, ma Malfoy non è così stupido. Se ne accorgerà."
"E perché dovrebbe? Tu in tutti questi mesi non ti sei mai accorta che Al è innamorato di te."
...
Ci vollero diversi secondi prima che l'informazione arrivasse al mio cervello e mi rendessi conto di cosa avessi seriamente detto. E soprattutto a chi.
Alzai la testa di scatto, Vanessa era rimasta immobile e mi fissava con i suoi grandi occhi verdi. Per un tempo che mi sembrò eterno nessuna di noi si mosse, continuammo a fissarci stupidamente cercando qualcosa da dire.
Vanessa fu la prima. "Che cosa?" disse in un sussurro.
Io mi passai una mano sulla faccia, tolsi il libro dalle gambe e sospirai. "Sono un'idiota!" dissi più a me stessa che a lei. "Se Al sapesse che te l'ho detto mi staccherebbe la testa, quindi ti prego, Vì, ti prego non dirglielo!"
Lei sembrò sempre più basita. "Al... è stato lui a dirtelo? Da quanto lo sai?"
Io feci la vaga. "Da un po'."
Vanessa abbassò la testa, ma quasi subito la tirò di nuovo su trattenendo il fiato. "E' per questo che ha picchiato Gill? E' per questo che si è arrabbiato così tanto?"
Io annuii. "Sì, Vanessa, però abbassa la voce..."
E Vanessa si calmò ed io tornai tranquillamente a leggere il mio libro sul divano come se niente fosse successo.
Avrei tanto voluto che fosse andata così, ma non sono mai stata una persona fortunata.
Il buco del ritratto si aprì e per mio terrore ne entro Al, tutto allegro e frizzante. Mandai un'occhiata nervosa a Vanessa, che sembrava stesse per soffocare, e tornai a guardare Al che si diresse verso di noi spumeggiante.
"Ehi! Ho notizie grandiose, non crederete mai... tutto bene?" Disse fermandosi a fissare Vanessa con un certo riguardo.
Vanessa arrossì dalla testa ai piedi, cercò di raccogliere le riviste che aveva sparso per il tappeto, un po' goffamente, e si alzò in piedi. "Sì, sì, tutto bene solo che adesso..." Guardò Al e cominciò ad andar via. "Devo proprio andare."
Al alzò un sopracciglio e la guardò andare via sorridendo. Abbassò lo sguardo divertito verso di me. "Ma che le prende?" Io mi morsi un labbro guardandolo colpevole, il sorriso di Al svanì piano piano dalle sue labbra. "Gliel'hai detto?! Rose, non posso crederci! Gliel'hai detto?!"
Io abbassai la testa, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. "Mi dispiace, Al, è stato un incidente..."
"Un incidente?" Chiese incredulo. Si passò una mano sulla faccia. "Rose... io... mi hai fatto fare la figura dell'idiota! Adesso non avrà neanche il coraggio di rivolgermi la parola! Grazie tante, Rose, fino ad ora era stata una bella giornata."
Mi sentivo un verme, non solo ero una pessima attrice ma stavolta me l'ero proprio lasciata sfuggire come una stupida. "Mi dispiace così tanto, Al."
Lui sospirò. "Lascia perdere." Disse. "E' una bella giornata e voglio che rimanga tale."
D'un tratto ricordai che prima della mia avvilente notizia, Al era entrato nella stanza con l'umore alle stelle. "Giusto, cos'è che volevi dirci?"
Al fece una smorfia. "Hai intenzione di ascoltarmi stavolta o te ne andrai come al solito?" Lo guardai male. "D'accordo, scherzavo. Comunque ho notizie grandiose, James è stato messo in punizione per due settimane!"
O Al era uscito di senno o ero io che non avevo capito bene. Forse ero ancora sbigottita per quello che era appena successo. Lo fissai aspettando che continuasse, ma lui rimase fermo continuando a sorridere. "Ehm..." dissi io. "... ed è una novità perché...?"
"Non è una novità." Disse semplicemente. "E' che stavolta la McGrannitt gli ha proibito di giocare a Quidditch per tutta la durata della sua punizione. Il che lascia la squadra dei Grifondoro senza un cercatore..."
Mi stavo perdendo. "E sei contento perché sai che i Grifondoro perderanno alla prossima partita?"
"Pronto, Rosie?" Disse ridacchiando. "Io sono il nuovo cercatore. Io sostituisco James nella prossima partita."
Per un attimo mi sentii come se qualcuno mi avesse dato un bolide in testa. Fissai Al a bocca aperta per quella che mi sembrò un'infinità prima di riuscire a dire qualsiasi cosa. Anche se non sapevo bene cosa dire. Insomma, da quando ad Al interessava giocare a Quidditch?
"Sei..." dissi. "Ma come? Quando?"
Al gonfiò il petto. "James è venuto a chiedermelo di persona proprio questa mattina."
Io sorrisi e gli saltai al collo. "Oh Al è magnifico! Credo. Cioè, da quando ti interessa il Quidditch?"
"Non mi interessa." Disse lui scrollando le spalle. "Ma ci sono due cose che mi fanno sentire magnificamente. Numero uno: la prossima partita è contro i Serpeverde e sai chi è il cercatore dei Serpeverde?"
Oh, sì che lo sapevo. "Gill Ryan."
"Esattamente." Fece Al con un nuovo lume negli occhi. "Numero due: James mi ha praticamente pregato di sostituirlo e James non ha mai elemosinato niente da me. E' stato uno spettacolo davvero molto piacevole."
"Numero tre." Aggiunsi io. "Le ragazze vanno pazze per i giocatori di Quidditch."
Al mi fissò un po' perplesso. "A questo non avevo pensato."
Rielaborando le parole di Al mi venne in mente una cosa. "Hai detto che giocherai contro i Serpeverde, vero? Scorpius Malfoy è nella squadra o mi sbaglio?"
Al annuì. "Giocheremo sabato prossimo." Disse. "Verrai, non è vero?"
"Certo!" dissi un po' troppo in fretta. "Non potrei perdermela per niente al mondo. Sabato prossimo."
Al alzò le sopracciglia e mi fissò strano. "Non sei mai andata ad una partita e ora hai tutta questa voglia di andarci. Ci vieni per vedere me o per Malfoy?"
Avevo sentito bene?
"Cosa?!" dissi shockata. "Cosa diavolo c'entra Malfoy?" C'entrava eccome, ma lui come poteva saperlo.
"Sai, prima che tu combinassi un casino e Vanessa smettesse di parlarmi, mi ha raccontato della tua nuova ossessione. E mi ha anche detto che è per quello che ti sei fatta ricoverare in Infermeria una settimana fa."
"Pettegola." Dissi tra me. "Beh, è ovvio che ci vengo per te."
Al rise. "Sì, e io vincerò 400 a 0 sabato. Senti, Vanessa era preoccupata ma a me sinceramente non interessa. Penso che sia una cosa stupida, ma so anche che non c'è modo di farti cambiare idea fino a che tu stessa non ci avrai sbattuto la testa. Quindi, vieni pure a vedere Malfoy sabato."
Incrociai le braccia al petto. "C'è un modo per convincerti che non vengo per lui?"
"No."
Sospirai. "Lo sospettavo."
**
Da quando Vanessa era letteralmente fuggita via quella mattina, non l'avevo più vista. Pensavo che l'avrei trovata in Sala Grande per l'ora di pranzo, ma al tavolo dei Grifondoro non c'era. In compenso vidi Gaby e Sol che stavano pranzando e, dato che avevo capito che ormai Vanessa non si sarebbe presentata, decisi di pranzare con loro.
Con discrezione mi guardai intorno, cercando tra i tavoli quando finalmente scorsi una chioma platinata. Malfoy era seduto tra due dei suoi amici, o scagnozzi, senza mangiare. Fissava il piatto pieno con insistenza ma non accennava a muoversi. Senza preavviso alzò lo sguardo e per qualche secondo i nostri occhi si incrociarono.
Voltai subito la testa ma dato che stavo camminando senza guardare, non mi accorsi che una persona veniva verso di me e ci andai a sbattere contro.
"Ahi!" Era la voce di Lily. "Rose, che stai combinando?"
Io, che ero sbalzata un po' indietro per il contraccolpo, mi avvicinai un po' tenendomi la pancia dolorante. "Scusami, non ti avevo proprio vista."
Lily si soffiò via i capelli dalla faccia e mi guardò tra lo scocciato e il divertito. "Lo credo bene, stavi guardando da un'altra parte. Chissà dove poi. E' un ragazzo, vero?"
"No," mentii io. "Stavo solo... mi guardavo intorno, così. Era tanto che non guardavo la Sala Comune e..."
Lily rise. "Sei sempre stata una pessima attrice, Rosie." Disse. "Fammi sapere come va a finire questa storia."
Io sospirai e annuii afflitta. Dovevo seriamente imparare a dire bugie migliori, o la mia vita sarebbe stata un inferno. Avevo combinato un casino tra Al e Vanessa, e mancava solo che combinassi un casino anche della mia vita.
Mi sedetti davanti alle gemelle con aria afflitta. "Ciao." Dissi.
Loro mi guardarono un po' perplesse. "Todo bién?" Chiese Gaby.
"Più o meno." Mi morsi un labbro. "Qualcuna di voi ha per caso visto Vanessa ultimamente?"
Tutte e due fecero di sì con la testa. "Era in biblioteca." Disse Sol. "Nos ha dicho lo che è successo con Al. Era un poquito shockata."
Io mi lasciai scivolare sul tavolo e affondai la testa tra le braccia, afflitta. "Lo so, ho combinato un disastro. Sto cominciando a diventare come Paula, non riesco a tenermi una cosa per me. Se dovete confidarmi qualcosa, non fatelo."
"Rosie, che estàs diciendo?" disse Gaby scandalizzata. "Nadie es como Paula. Nessuno."
"Mi avete chiamato?"
Io spalancai gli occhi fissando terrorizzata le gemelle. Loro ricambiarono lo sguardo. Paula era appena comparsa alle mie spalle con la sua solita voce stridente. Mi voltai verso di lei con un sorriso.
"Ehi, Paula."
Lei sorrise. "Di cosa stavate parlando?"
"De lo bueno que serìa atarte y ahogarte en el lago." Fece Sol continuando a sorriderle come se niente fosse, ma dubito che avesse detto qualcosa di carino.
Paula inarcò le sopracciglia. "Prego?" per fortuna Paula non capiva assolutamente nulla di spagnolo.
"Di come sarebbe bello fare una gita sul lago." Fece Gaby sorridendo sforzatamente.
"Come mai Vanessa non è con voi? E' tutto il giorno che non la vedo, le è successo qualcosa?" Io impallidii, Paula era in cerca di gossip e io non avrei dovuto aprire bocca o avrebbe scoperto tutto.
"Sta male." Disse Sol.
Paula storse il naso. Non l'aveva bevuta. Puntò lo sguardo su di me. "Te ne sai nulla, Rose?"
Scossi la testa freneticamente. "No, l'ho vista solo stamattina ma poi è fuggita in Infermeria. Doveva stare proprio male."
Paula si portò le mani sui fianchi, sospettosa. "E non sei passata a trovarla."
"Certo che sì." Dissi io cercando di essere sicura di me. "Non ti sei accorta che mancavo a Storia della Magia? Ho bigiato la lezione per passare da lei."
Paula sembrò ricordarsi all'improvviso. "Oh, è vero. Ricordo di aver notato che non c'eravate e infatti l'ho detto anche al Professor Ruf. Dovrò andare da lui e dirgli che Vanessa è in infermeria, allora." Disse. "Ci vediamo dopo."
Noi continuammo a sorridere fino a che non fu abbastanza lontana, poi mi voltai verso le gemelle sussurrando tra me. "Spiona."
Le gemelle mi guardarono seriamente preoccupate. "Rosie, se Ruf se va seriamente en infermeria y no ve a Vanessa..."
"Questo è l'ultimo dei miei pensieri, davvero." Dissi sospirando. Lanciai un'occhiata fugace al tavolo dei Serpeverde e notai che anche Malfoy mi stava lanciando occhiate di soppiatto. Distolsi lo sguardo, imbarazzata. "Ci venite alla partita sabato prossimo?"
Loro si guardarono come se fossi uscita di senno. "Desde quando te vas a le partite?"
"Vanessa tenìa razòn, Gaby. Rose està loca."
Io le guardai semplicemente. "Non sono pazza. Ci vado solo perché Al giocherà nella squadra. James è in punizione, e Al prenderà il suo posto."
"Oh." Disse Gaby prima di voltarsi verso Sol. "Puès que te habìa dicho? Està muy bién."
"Sto benissimo." Tagliai corto. "Ci venite o no?"
Gaby annuì. "Va bene."
Mi alzai dal tavolo passandomi una mano sulla tempia. "D'accordo, adesso vado. Ci vediamo più tardi ragazze."
"Rose!"
Stavo per andarmene via ma le gemelle mi richiamarono indietro. Mi voltai. "Sì?"
Sol alzò un sopracciglio. "Tu pranzo?"
Ero così sulle nuvole che avevo dimenticato di non aver nemmeno toccato cibo. Feci una smorfia e sospirai. "Non credo che mangerò, mi è passata la fame. Se vedete Vanessa ditele che la sto cercando per favore."
Loro annuirono ed io me ne andai per la mia strada senza sapere dove stavo andando. Continuai a camminare senza meta fino a non so quando, vagai come una sonnambula fino a che non mi accorsi che faceva freddo e alzando gli occhi mi resi conto di essere uscita nel parco in mezzo alla neve. Abbassai lo sguardo per fissarmi i piedi, ma erano completamente immersi nella neve.
"Rose, che stai facendo?"
La voce preoccupata di Neville arrivò alle mie spalle e prima ancora che potessi girarmi un mantello ricopriva le mie spalle, riparandomi un po' dal freddo. Neville mi fissò perplesso, come se non mi riconoscesse nemmeno. Io cercai qualcosa di intelligente da dire, ma al momento ero fuori fase.
"Fa freddo." Dissi.
Neville sospirò e mi posò una mano dietro la schiena. "Vieni, andiamo nelle serre."
Lo seguii senza fare storie, come un cagnolino ubbidiente, e presto entrammo nella serra, dove per mia fortuna faceva un caldo pazzesco. Adesso capivo perché Neville era quasi sempre vestito con solo una camicia.
Mi fece sedere su un panchetto vicino alla cattedra, dove invece si sedette lui. "Mi vuoi dire cosa c'è che non va?"
Io ci pensai un po' su, non sapevo proprio da dove cominciare. "Beh, c'è una bella confusione."
"Dove?" Chiese lui.
"Nella mia testa." Ammisi. "Sono una pessima amica e pure una pessima cugina. E anche una pessima studentessa. Stamani ho bigiato una lezione e non me n'è pure importato nulla. E ho combinato un casino tra Al e Vanessa. Sarebbe stato meglio se fossi andata a lezione."
Neville si grattò la testa, incerto. "Capisco." Ma non dava l'impressione di aver capito. "Cosa succede tra Al e Vanessa?"
"Purtroppo un bel niente!" Saltai su io. "Al si è preso una cotta per lei, allora io avevo giurato di non dirle niente perché lei stava con Gill Ryan, poi Gill Ryan l'ha mollata e non era il momento giusto per dirle una cosa del genere ma stamattina senza pensare l'ho tirato fuori così adesso lei sa di Al e sta cercando di evitarlo."
"Oh." Fece lui annuendo. "Adesso capisco. Non preoccuparti, Rosie, è una situazione momentanea. Vanessa si sente solo un po' in imbarazzo, ma tornerà tutto come prima."
Io sospirai solenne. "Speriamo."
Neville ridacchiò ed io mi voltai a guardarlo. "Al cotto di Vanessa, questa la devo proprio dire ad Harry..."
Io alzai un sopracciglio. "Guarda che non ti faccio certe confidenze perché tu lo vada a dire ai nostri genitori, sai?"
Neville arrossì e si schiarì la gola. "Lo so, lo so... ma proprio non resisto alla tentazione!"
**
Dopo aver lasciato Neville ed essermi assicurata che tenesse la bocca chiusa, tornai al Dormitorio. La Sala Comune era quasi vuota, c'erano solo Fred e Al che parlavano sottovoce di tattiche di Quidditch. Io lanciai uno sguardo fugace ad Al, che era troppo assorbito dalla conversazione, e salii su per le scale. Non appena aprii la porta mi ritrovai davanti Vanessa.
"Oh, sei qui." Dissi.
Lei si portò una mano al cuore. "Oddio, Rose, meno male sei tu. Pensavo che fosse..." si frenò e si morse un labbro.
Io alzai un sopracciglio. "Pensavi che fosse Al? No, sono sicura che anche lui si sente troppo in imbarazzo per venire fin quassù a dichiararsi. E comunque Al non ha mai morso nessuno."
Vanessa si sedette sul bordo del suo letto e si morse un labbro. "Le gemelle mi hanno detto che mi cercavi ma io non me la sentivo proprio di scendere. Lo so che è una cosa stupida, ma mi sento veramente un'idiota."
Andai a sedermi accanto a lei. "Perché dovresti sentirti un'idiota?"
Sospirò. "Perché Al ha sempre passato un sacco di tempo con noi ed io non mi sono mai accorta di nulla. L'ho sempre etichettato come 'tuo cugino' e trattato come tale."
Io feci una smorfia. "Se ti può consolare nemmeno io mi ero accorta di nulla." Dissi. "Non pensi che potresti dargli una chance?"
Vanessa arrossì a dismisura e si alzò in piedi cominciando a fare su e giù per la stanza. "Beh, io non lo so. Insomma, è strano pensare ad Albus in certi termini. E' tuo cugino."
"Ma non lo trovi neanche un po' carino?" Azzardai io.
Lei sospirò. "Non lo so... è strano... non è che lo trovi brutto, però..."
Alzai le mani. "D'accordo scusa, non voglio metterti ulteriori pressioni. Facciamo come se non fosse successo niente, ok? Le cose si rimetteranno a posto da sole vedrai."
Vanessa annuì. Si morse un labbro. "Quando sei tornata da Hogsmeade e mi hai detto... ti stavi riferendo a me, allora, ero io la ragazza di cui parlavi."
Io annuii. "Non potevo dirtelo."
"Lo so."
"Però poi l'ho fatto lo stesso." Dissi ripensandoci.
Vanessa abbozzò un sorriso. "Lo so. Perché sei una frana."
"Paula pensa che io ed Al stiamo insieme."
"Che cosa?" Chiese Vanessa shockata. Poi scoppiò a ridere di gusto, reggendosi la pancia. "No, seriamente, Rosie! Ma non era lei che diceva che tu sei destinata a Malfoy?"
Il nome di Malfoy mi fece sussultare un po'. "Sì, ma da quando prima di Natale mi ha visto con Al ad Hogsmeade si è messa in testa che usciamo insieme. Certo, spera che ci lasciamo presto e che dichiari il mio amore a Malfoy."
Lei fece una smorfia. "Non so cosa sia più improbabile, Rosie, che tu ti metta con Al o che dichiari il tuo amore a Malfoy."
Mi appoggiai con i gomiti sulle ginocchia e sospirai. "Quando avevo cinque anni ho chiesto a papà se potevo sposarlo. Probabilmente è stata la cosa più intelligente da fare, almeno lui mi avrebbe amato incondizionatamente."
Vanessa rise. "Io mi sposerei con tuo padre. E' divertente."
"Anche Al lo è." Feci subito io. Vanessa mi guardò male. "Ok, la smetto."
"Direi che per oggi le parole Al, Paula e Malfoy sono taboo, ci stai?"
Annuii afflitta. "Non potrei essere più d'accordo."
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