"Siamo davvero sicuri che questa sia la strada giusta?" Chiese Joseph, poi aggiunse "quella palla fluorescente non è che mi infonda così tanta fiducia"
Non avevano molte alternative, o seguire la strada salendo o andando in discesa, o ancora, lasciarla ed avventurarsi nella pianura circostante. La prima era sembrata l'ipotesi più ovvia, anche perché quello strano potere di Adam, che già aveva salvato la vita a Jo, si era manifestato nuovamente per indicarli la via migliore.
"Se ti fidi di Adam, ti fidi anche della palla" lo riprese Emily.
"Potete per favore smetterla di chiamarla 'palla', è una sfera, non un giocattolo" li interruppe Adam esasperato.

Jo non poté trattenere una risata: erano sempre i soliti, anche se si fossero ritrovati in un deserto sarebbero stati capaci di litigare per il colore della sabbia.
Damon spostò lo sguardo sulla ragazza, adorava il modo in cui le si gonfiavano le guance quando rideva, così come la piccola ruga che le si creava tra le sopracciglia quando era concentrata. Scosse la testa, perché non riusciva a rassegnarsi e basta.
"Ancora a pensare a lei?" Chiese Ashleigh guardandolo di sottecchi.
"No, stavo solo... si" inutile mentire, si rassegnò alzando il viso in direzione del sole.
La pelle chiara risplendeva come la superficie di una perla, mentre i capelli e le ciglia scure quasi non riflettevano la luce. Jo adorava quel contrasto.

"Adam, quanto manca?" Chiese la ragazza per cercare di distrarsi. Il paesaggio non era cambiato di una virgola, la stessa strada sperduta tra prati e acqua dolce.
"Non..." il ragazzo non fece in tempo a terminare la frase perché finì seduto a terra, aveva sbattuto contro qualcosa. Qualcosa di invisibile.
La mora portò una mano di fronte a sé, come un mimo che vuole toccare un muro invisibile, solo che il muro c'era davvero.
Appena lo sfiorò con le dita un lieve fremito scosse l'aria innanzi a loro, sembrava un foglio di carta velina mosso dal vento.
"Wow... e ora?" Domandò.
Erano giunti al limitare di quella strada, o meglio di quello scenario.

Un'illuminazione si fece strada nella mente di Adam " Ma certo, Come ho fatto a non pensarci prima!" Esclamò portandosi una mano sopra la fronte e sollevando i suoi capelli chiari.
"Se vuoi degnarci di una spiegazione, ovviamente che non sia di troppo disturbo, sir" il sarcasmo di Damon non poteva mancare, così come l'occhiataccia di rimando di Jo. Lui si lasciò sfuggire un sorriso, per un attimo gli era sembrato di tornare ai vecchi tempi.
"È come nei videogame, questa è solamente la schermata di introduzione. Ecco perché non è successo nulla fino a questo momento, il vero livello dovrebbe cominciare ora. E dovrebbe anche essere il più semplice..." Damon, con un ghigno, interruppe il biondo "Il più scarso, vorrai dire. Proprio come te!"
"Damon, smettila!" Lo rimproverò Jo. Persino Ashleigh ed Emily, che cercavano di stare fuori dalle solite litigate del trio, alzarono gli occhi al cielo.

"Cosa vuoi? Non sei più la mia ragazza, non puoi più darmi ordini" il ragazzo si avvicinò pericolosamente al suo viso.
"Perché, lo è mai stata?" La voce di Adam lo raggiunse, e lui, con un sospiro, contrasse istintivamente i lineamenti del viso.
Con uno scatto si voltò e con due falcate raggiunse il corpo del biondo.
"Cos'hai detto?" Ruggì fra i denti.
"Lei non è mai stata tua" ripeté con voce pacata, ma al contempo piena di superbia.
Con uno slancio Damon lo spinse indietro, con entrambi i palmi lo afferrò per le spalle e lo sbattè violentemente contro la barriera.
Il caso fece sì che la 'palla', o 'sfera', fluorescente si trovasse proprio alle spalle del biondo. Con uno schianto questa si abbattè sul muro invisibile,il tempo sembrò fermarsi. In un primo secondo parve essere assorbita dalla barriera, poi, un'ondata di luce si espanse fino al cielo.

I sei ragazzi si bloccarono per lo spavento. L'ultima cosa che si sentì fu Adam che gridava 'ahio', poi la barriera con uno strappo si aprì a metà, risucchiandoli verso il primo livello.

A volte i litigi sono costruttivi.
Altre volte, distruttivi.