Capitolo 90

Ai tuoi errori hai rimediato,
un'altra strada hai trovato.
Ma cantar vittoria non potrai,
finché la guerra non supererai.
Alla sfida finale sei ammessa,
ma ti avverto: al ritorno non sarai più te stessa.

Chi si è ritrovato con il cuore spezzato, con quell'apatia che porta alla calma, sa quanto è difficile riuscire ad andare oltre. Ci vuole una forza di volontà incredibile per cambiare le cose, per mettersi in gioco e rischiare. Rischiare di far battere il cuore nuovamente. E lei ce l'aveva fatta.

La caverna era buia e umida come la prima volta che vi era entrata. Oramai non c'erano più tunnel, solo una liscia parete uniforme.
L'ultima collana era stata consegnata, questa volta però accompagnata da un rubino e dalla scritta 'perdono'.
Era perfetta, in fondo era proprio sè stessa che doveva perdonare.
Una volta giunta nel prato circolare dove sorgeva la loro casa, si ricordò d'improvviso la situazione che si era lasciata alle spalle: il triangolo amoroso tra Jo, Damon e Adam, e la nuovissima coppia Joseph e Emily.
Quasi quasi rimpiangeva la Verona medievale che aveva appena abbandonato, chissà se Romeo era riuscito a fuggire con Giulietta e se Dylan era stato beccato dagli altri cavalieri. Subito dopo Ashleigh si sentì stupida, loro neanche esistevano e lei si stava preoccupando di cose inutili.

Tornata alla realtà, raggiunse a passo svelto la porta di casa: c'era troppo silenzio. Afferrò la maniglia e, trattenendo il fiato, l'aprì lentamente.
Nessuno, strano.
Raggiunse il limitare del bosco, ma anche là nessuna impronta.
Decise di addentrarsi fino al ruscello, però l'unico rumore udibile era lo scorrere dell'acqua. Stessa storia per la montagna innevata.
Una sensazione di ansia iniziò ad attanagliarle lo stomaco. Dov'erano finiti tutti?
Uno scricchiolio la mise in allerta. I muscoli si contrassero e il cuore aumentò il proprio battito.
Ashleigh si piegò per afferrare un ramo poco distante. Un'ombra scura apparve alle sue spalle e lei, senza pensarci nemmeno un attimo, colpì.

"Ahio!" Damon si massaggiò la testa dolorante "ma sei impazzita per caso?!"
Ashleigh scoppiò a ridere "tu piuttosto, per poco non mi facevi venire un infarto! Ma poi, dove diavolo vi siete nascosti tutti?"
"Sono successe molte cose da quando te ne sei andata" cominciò, porgendole un biglietto.
'La sfida finale è ormai alle porte: l'ultima prova l'affronterete insieme, ma sarà solo uno a raggiungere la fine. State tranquilli, non vi lasceremo impreparati'
"Tutto qui?" Un po' se l'aspettava, non poteva essere tutto così facile; se facile era la parola giusta per descrivere ciò che avevano affrontato tutti loro sino a quel momento.
"No, c'è un nuovo posto che è apparso questa mattina. Siamo tutti là, ecco perché non ci trovavi" spiegò il moro.
"E per quanto riguarda tu sai cosa...?" Chiese Ashleigh con uno sguardo eloquente.
"Joseph ed Emily sono innamorati fino alla nausea, Adam è un grande stronzo e Jo lo accompagna benissimo"
Bene, non si era persa niente allora.
"Non essere così duro con loro, tu non sei un angelo. E con questo non sto giustificando ciò che lei ha fatto, anche se continuo a sostenere che sia ancora innamorata di te... inutile che alzi gli occhi al cielo, Damon, lo sai che è così... non dovresti lasciar perdere in questo modo. O preferisci essere ricordato come il 'bad boy' sconfitto dal 'ragazzo della porta accanto'?"
Il ragazzo si limitò ad un grugnito di disappunto. Sapeva che lei aveva ragione, ma non era da lui ammetterlo.

Intanto erano arrivati a destinazione, o meglio, in un'altra caverna. Questa era fatta totalmente di metallo lucente, sembrava un'abitazione futuristica, e aveva sei tunnel più piccoli con una pietra incastonata all'ingresso.
Bianca, nera, azzurra, gialla, blu e rossa. I loro colori.
Tutti i ragazzi erano radunati nel suo centro.
"Ma i tunnel non erano serrati?" Domandò loro Damon.
"Fino a due secondi fa... ed ora mi spiego il motivo" concluse Adam con il sorriso guardando la ragazza appena arrivata.

Alla fine Ashleigh si aprì con loro e raccontò tutta la sua storia dal principio. Erano la sua famiglia e meritavano di sapere.
Poi ognuno prese la propria strada, sicuri che dall'altra parte, qualunque fosse, sarebbero stati insieme.
Uniti, sempre.

FINE SECONDA PARTE.

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