Capitolo 82
La reggia dei Montecchi non era per niente male. Di certo mancavano tutte quelle tecnologie all'avanguardia cui Ashleigh era abituata, però l'illuminazione ad olio e la mancanza di tutti quei ronzii e rumori di cumputer e telefonini le davano un senso di tranquillità.
L'esterno dell'abitazione, che lei sapeva non essere lontana da quella dei Copuleti, era simile ad una facciata medievale, con un ampio portone di legno scuro e la parte superiore adornata in modo simile ad una torre.
Appena superato l'ingresso, un ampio porticato in mattoni rossi si presentò di fronte ai loro occhi. Questo circondava un giardino rettangolare, in cui vi erano piante di ogni tipo, rampicanti che salivano lungo le mura, rose rosse come il sangue e alti alberi di un verde acceso.
L'interno, al contrario, era decorato interamente in rosso scuro e bronzo, ampi lampadari lucenti pendevano dagli alti soffitti, arazzi di ogni genere adornavano le pareti ed ampi tappeti intessuti d'oro rendevano il pavimento simile ad un ampio mosaico.
"Per di qua Ashleigh" la voce di Romeo la riscosse dalle sue fantasie e subito si sentì trascinare per un braccio verso un corridoio laterale che terminava con una piccola porta intagliata.
"Questo è il mio posto preferito" aggiunse per poi spingerla dentro la stanza.
Le pareti foderate da libri facevano sembrare la stanza come un enorme caleidoscopio. Una scala in legno saliva a chiocciola lungo l'ampia libreria per permettere di arrivare sino ai libri posti più in alto. Al centro era posizionato un ampio tavolo rettangolare con intorno morbide sedie scure. Un camino che sembrava spuntare all'improvviso tra quelle copertine colorate illuminava l'ambiente e un paio di poltrone rosso scuro poste l'una di fronte all'altra rendevano l'ambiente ancora più accogliente.
Romeo si sedette su una di quelle e Ashleigh si posizionò su quella opposta.
"So che ora mi chiederai da dove provengo, cosa mi porta in questa città o cose simili... ma credo proprio di non avere neanche io una risposta" lo anticipò la ragazza.
Il biondo spostò i propri occhi azzurri in quelli ambrati della ragazza.
"In un primo momento ho davvero sperato che ti mandasse la mia Giulietta, ma poi ho capito che non era così. Vieni dal futuro per caso?" E così le fece l'ultima domanda che lei si aspettasse. Per essere un giovane del lontano Medioevo ce ne aveva di fantasia.
"In un certo senso. Comunque sei molto diverso da come ti immaginavo..."
"Diventerò famoso nel futuro?!" Il ragazzo la fissava con gli occhi lucenti. Si, era completamente diverso dall'immagine che si era fatta attraverso Shakespeare. Era un ragazzo così solare, pronto ad apprendere e a credere anche alle storie più assurde. Paradossalmente, lo era ancor di più dei ragazzi del suo tempo, che, nonostante le tecnologie più sofisticate, stentavano a credere a cose come gli alieni o gli universi paralleli.
"Senti, io non so perché ti sto per raccontare questa storia, ma sento che sei la persona giusta... però mi devi promettere che..."
"Non racconterò niente a nessuno, promesso!" Concluse lui con un sorriso e una mano sul cuore.
"Toglimi solo un'ultima curiosità, come hai fatto a capirlo?" Domandò lei scuotendo la testa rassegnata.
"Primo, una ragazza mi avrebbe dato del voi sapendo del mio titolo nobiliare, secondo, il tuo modo di parlare è diverso da quello che usiamo noi, terzo, una fanciulla non siederebbe mai in quel modo su di una poltrona." Spiegò contando sulla punta delle dita "Quindi, tolta l'alternativa della contadinella smarrita, vista la tua cordialità, ho ipotizzato che il mio più grande sogno si sia realizzato: ho incontrato una ragazza del futuro! A proposito, di che secolo?" Concluse.
"XXI" Rispose lei sistemandosi imbarazzata la gonna e sedendosi più dritta.
"Santocielo! Sono pronto ad ascoltare"
In quello stesso momento decise che non avrebbe detto niente del romanzo, ma che avrebbe trattato Romeo come un ragazzo in cane ed ossa. Anche perché era proprio così che lei lo aveva concepito dalla prima volta che aveva letto il suo nome tra quelle pagine.
Così il suo racconto ebbe inizio.
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