Capitolo 76

"Gli scheletri stanno negli armadi, i sogni nei cassetti.
Ma tutto il resto?
Tutto il resto dove va?
Le lacrime, le delusioni, le speranze e gli amori finiti dove vanno?"

Una volta passata la nausea, Joseph iniziò ad osservare la propria mano scheletrica. Questa poteva muoversi normalmente, afferrare oggetti e non era affatto fredda al tatto.
Soltanto il suo aspetto era inquietante, così come lo sguardo che gli aveva rivolto Emily prima di rientrare nel castello dicendo "Per tutto c'è un prezzo da pagare"

Mazelyn apparve al suo fianco poco dopo "Hai fame?" gli chiese poggiando una mano sulla sua spalla.
Si era cambiata, ora indossava un candido vestito a spallina che le arrivava sopra il ginocchio. Questo era talmente trasparente che la creatura sarebbe stata più coperta in costume da bagno.
Aveva un corpo talmente magro da far intravedere le scanalature delle costole e delle anche, ma non mancava affatto di forme, dovette ammettere Joseph distogliendo lo sguardo.
I suoi capelli sciolti si confondevano con la stoffa dell'abito e risaltavano ancor di più gli occhi purpurei su quel viso di porcellana.
"In effetti, ora che me lo fai notare..." rispose il ragazzo con in sottofondo il brontolio del proprio stomaco.
La mano-scheletro smise di preoccuparlo all'istante: tanto una volta finita la prova sarebbe ritornato normale. Almeno così si era convinto.

La sala da pranzo era enorme, avrebbe potuto ospitare un centinaio di persone ed avere comunque lo spazio per farle danzare contemporaneamente.
Un lungo tavolo di marmo bianco era posto sotto un lampadario di cristallo che rifletteva piccoli arcobaleni in tutta la stanza.
La sala si trovava in cima a una torre, quindi, oltre al soffitto in vetro, anche ampie finestre si affacciavano sul panorama marino circostante.
Sulla tavola c'era ogni genere di alimento, dal pesce alla carne, dalla cucina italiana a quella giapponese, dal primo al dessert.
Joseph sedette a capotavola, mentre Emily, che ora indossava un aderente vestito nero, e Mazelyn sedevano ai suoi lati.
Inutile dire che il ragazzo poté rientrare in camera con la pancia strapiena e la testa leggera per il vino bevuto.

Si immerse in un bagno caldo e lasciò che i propri muscoli si rilassassero, gli sembrava di essere ritornato alla propria routine quotidiana.
Il rumore della porta che si apriva lo fece voltare, Emily apparve davanti a lui in tutto il suo splendore.
Il bikini, nero come il vestito che aveva indossato a cena, metteva in risalto i suoi occhi glaciali e con quei suoi capelli biondi poteva sembrare un angelo vendicatore.
Senza dire una parola entrò anche lei nella vasca a forma di conchiglia e con uno scatto fulmineo si sedette addosso a Joseph.
Quella non era affatto la ragazza che lui conosceva, anche se al momento un po' per l'alcol un po' per il 'vecchio Joseph' che aveva preso il sopravvento non ebbe la forza di allontanarla.

Eppure, non appena sollevò il braccio per afferrare il viso della ragazza, si accorse che non era solo la sua mano ad avere un problema.
Il ragazzo si precipitò davanti allo specchio dalla cornice bronzea.
Si guardò inorridito, ora poteva scorgere il proprio omero, oltre che alle ossa di tutto il resto del braccio.

Forse un problema in effetti c'era...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top