Capitolo 70

Sapeva che il loro non era un rapporto semplice.
Sapeva che avrebbero sempre avuto battibecchi.
Ma sapeva anche che poi avrebbero sempre fatto pace.
Però questa volta era diverso.
Non era stato uno dei loro soliti litigi, si erano urlati addosso cattiverie, o almeno lui lo aveva fatto.

Una mano sulla spalla la costrinse a fermarsi. Poi una stretta salda le circondò la vita, aveva la schiena posata contro il petto del ragazzo.
"Mi dispiace, è tutta colpa mia" Adam inspirò il profumo di Jo, cannella e rosa.
"Non dire così" la ragazza si voltò per guardarlo in faccia, lei aveva gli occhi così grandi e tristi, ancora più brillanti per le lacrime che avevano versato.
L'occhio celeste sembrava contenere l'intero cielo, screziato da pagliuzze azzurro intenso, mentre l'altro blu era così profondo da potercisi quasi perdere dentro, vicino alla pupilla un cerchio purpureo lo faceva assomigliare sempre di più ad una galassia.

Gli accarezzò la guancia e lui chiuse gli occhi godendo di quel momento.
Poi lei sprofondò con la testa nella sua spalla.
"Perché non può andare sempre tutto bene?" Chiese Jo con la voce soffocata dalla stoffa della camicia.
"Potrebbe..." azzardò lui.
"Adam, non..." cominciò lei alzando nuovamente la testa.
Non farti più male di quello che già ti ho procurato.
Stava per dire, ma non ne ebbe il tempo. 
Le labbra di Adam le avevano strappato le parole di bocca con il loro sapore dolce.
Si sentì afferrare il viso da due mani forti e gentili allo stesso tempo.

Si sarebbe dovuta allontanare all'istante, spezzare quel momento sul nascere.
Ma aveva un così disperato bisogno di dolcezza che non ne ebbe la forza.
Damon l'aveva spezzata, quindi ora avrebbe dovuto pagare.
I baci di Adam erano così leggeri e lenti, niente a che vedere con la cieca furia del moro.
Mentre Damon quasi la divorava con i suoi baci ardenti, Adam cercava di assaporarla poco alla volta, senza fretta.

La ragazza spinse le sue mani sul petto del ragazzo, più snello e tonico di quello che si sarebbe aspettata, e poi fra i suoi morbidi capelli chiari.
Sembrava tutto così sbagliato, lei che era abituata al fisico possente e ai capelli corvini ed ispidi di Damon.
Eppure non riusciva a fermarsi, ma soprattutto non riusciva a capire se quello che desiderava in realtà era quel ragazzo o solo un po' di calore.
Non poteva più sopportare tutti quegli alti e bassi, Damon dolce, Damon che le urla contro, Damon che la ama, Damon che sembra disprezzarla più di ogni altra cosa.

Dopo quello che sembrò un tempo infinito, finalmente i due ragazzi si separarono per riprendere fiato.
Adam la guardava con stupore, come se ancora credesse che tutto quello che era appena successo fosse solo un sogno.
Jo invece era ancora sconvolta per tutto ciò che aveva provato in quell'ultima mezz'ora, aveva le guance arrossate e le mani ancora sulla nuca del ragazzo.
"Adam..." sussurrò lei.
"Per favore, non dire niente" la supplicò e lei fece come lui aveva chiesto.
Non voleva rovinare anche quel momento. Perché aveva già fatto abbastanza, sia a sé stessa che a Damon.

Un urlo lontano li riscosse.
La penultima prova era appena cominciata.

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