Capitolo 57

Ivan piombó di fronte ad Adam e... sorrise: era soddisfatto dalla risposta, così fece ritornare il ragazzo nella villa da cui tutto era cominciato.

Questa era tornata nuovamente pulita e piena di luci colorate. Lui si guardò intorno, ma di Jo nessuna traccia.
"Lei sta bene, tranquillo. La rivedrai molto presto"
Così dicendo Ivan gli andò accanto e gli consegnò una piccola catenella.
"Ora vai e ricorda che l’arma più potente che hai è il tuo cuore. Perché è proprio quello a donarti il coraggio di cui hai bisogno".

Tutto si dissolse e l'ultima cosa che vide fu il volto di Elena, tornata umana, che lo salutava con ancora quel ghigno malizioso sulla faccia.
Alla fine era riuscito a fare pace anche con quella parte di sé.

La tua oscurità hai fronteggiato e la luce hai ritrovato. La loro guida diventerai e nel buio li guiderai.

Una volta tornato nella grande grotta sotterranea, Adam si accorse che il tunnel da cui era uscito non c'era più.
L'unica cosa rimasta era quella catenella d'argento con su appesi uno zaffiro e una targhetta con inciso 'eroe'. Adam sorrise e, dopo che l'ebbe legata intorno al collo, si sentì sollevare da terra.

Qualche secondo dopo si ritrovò  ad osservare la loro casetta in mezzo alla radura, non si era accorto di quanto gli fosse mancata. La preferiva persino a quella vecchia villa nobiliare. Camminò verso la porta e poco dopo si accorse che Jo era seduta all'ombra con la schiena poggiata sul muro frontale della casa.

Aveva deciso di non dirle nulla, d'altronde che diritto aveva di presentarsi davanti a lei e magari uscirsene con un 'Jo ti amo, sai? Solo che sono stato troppo vigliacco per dirtelo prima...'
Aveva avuto tanto tempo per farlo, invece ora si rendeva conto che ormai era troppo tardi.
Così decise di sedersi accanto a lei e posarle una mano sulla spalla. Jo, che non si era minimamente accorta del suo arrivo, sobbalzò.

"Ma che...? Adam!" Urlò felice e gli gettò le braccia al collo.
Prima che lui potesse dire qualcosa, lei continuò a parlare "Ti ho sognato stanotte, eravamo in un labirinto di specchi. Poi tu dovevi affrontare tre prove e un tipo, mi sembra si chiamasse Ian... no, Ivan, cercava di uccidermi ma tu ti sacrificavi per salvarmi. Assurdo, vero?" Raccontò tutto d'un fiato.

"In realtà hai appena descritto la mia prova..." spiegò il ragazzo.
Jo ci mise qualche secondo per elaborare quella frase.
"Aspetta... tu, tu ti sei fatto quasi uccidere per salvare me?" Chiese lei indicandosi.
"Si" rispose lui con un sorriso, apettandosi un qualche ringraziamento.

Invece la ragazza cominciò a prenderlo a pugni sul petto.
"SEI UN IDIOTA! Non dovevi neanche provare a morire per me! Ti ho detto che dovevi essere coraggioso, non di perdere quel briciolo di cervello che ti ritrovi!"
Adam cercò di fermarla e, nella confusione di urla e pugni, si ritrovarono entrambi distesi sull'erba.
"Mi hai fatto male, sai?" Ringhiò il ragazzo bloccandole i polsi ai lati della testa, era offeso per il modo in cui era stato ripagato per ciò che aveva fatto.
"Bene, era proprio ciò che volevo!" Aggiunse lei cercando di liberarsi.

"Mi odi?" Chiese lui d'un tratto, cambiando tono.
"Certo che no! Sennò perché mi sarei arrabbiata così" Rispose lei finalmente sorridendo.
Si abbracciarono e scoppiarono a ridere entrambi.
"E tu... tu mi odi?" Chiese a sua volta Jo.

No, ti amo.
"No, ti voglio bene"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top