Capitolo 37

Come si era già immaginata, Ashleigh era simpatica a tutti, persino a Joseph.
Si era integrata alla grande e ogni sera si divertiva a raccontare le sue avventure in Egitto, lungo le immense distese sabbiose.

Proprio in quel momento stava descrivendo il deserto del Sahara, con le sue dune di sabbia gialla come l'oro ed il sole bollente che smetteva di splendere solamente di notte.
Poi c'erano le piramidi, altissime strutture fatte di mattoni enormi ospitanti le tombe di antichi faraoni, ora ridotti a 'semplice polvere arrotolata nella carta igienica', o meglio conosciute come mummie.
Ed infine la Sfinge, la statua più famosa di tutto l'Egitto. Questa rappresentava una creatura mitologica col volto di donna e il corpo di leonessa, era a guardia forse di una città e poneva un indovinello ai passanti divorando chi non riusciva a risolverlo.

"Quale animale al mattino cammina su quattro zampe, a mezzodì cammina su due e al tramonto su tre?" Si ritrovò a domandargli Ashleigh.
"L'uomo!" Esclamò Jo.
"Ti piace la mitologia a quanto vedo..." commentò Emily.
"Diciamo solo che è uno degli ultimi argomenti che ho studiato a scuola prima di arrivare qua"

Erano tutti seduti di fronte al caminetto, Jo sul divano stretta tra Emily e Adam, Damon sulla poltrona e gli altri due ragazzi su un paio di sedie.
Jo lanciò uno sguardo al suo ragazzo, era consapevole che lui se l'era presa un tantino per il suo comportamento degli ultimi giorni. Ma come biasimarlo, d'altronde chi non si sarebbe sentito messo da parte.

Lui la guardò a sua volta e per un po' rimasero a fissarsi, poi il ragazzo si alzò ed uscì dalla porta.
"Vedo che la storia tra i due innamorati sta avendo qualche intoppo..." commentò Adam.
"Si è spento il fuoco della passione?" Domandò Emily.
"O forse si è già scocciato di te?" Aggiunse Joseph con il suo solito tono acido.
"Impossibile, non credo che Damon sia idiota fino a questo punto" Ashleigh era la sua salvezza, come fare senza di lei.

Jo la ringraziò con lo sguardo e si diresse anche lei verso la porta.
Sperava che la verità avrebbe rimesso le cose a posto, ma non tutti i desideri si realizzano.
Trovò Damon mentre fissava il vuoto davanti a sé, non si era nemmeno accorto che Jo era in piedi accanto a lui. Così lei colse l'occasione per osservare meglio il suo viso, dagli zigomi alti alle sopracciglia scure, dalle lunghe ciglia ricurve alle labbra sottili, dalle mascelle squadrate ai lisci capelli corvini che svolazzavano per il leggero venticello.

Lei stava per dire qualcosa, quando
Nel silenzio della notte si sentì un rumore di roccia fantumata, poi, come se la terra si ribellasse,  all'improvviso si spaccò sotto i piedi di Damon.
Jo si lanciò in avanti e lo afferrò giusto in tempo per un braccio, un profondo pozzo nero si stagliava sotto il corpo del ragazzo che lottava per non cadere giù.

"Sta tranquillo non ti lascio andare" sussurrò la ragazza nello sforzo di restare aggrappata al bordo del foro.
Scivolò in avanti di qualche centimetro mentre cercava di afferrare il ragazzo con entrambe le mani.
"Lasciami o cadrai anche tu" Esclamò.
"Mai!"

Dei rampicanti verdi emersero dal terreno e si arrotolarono intorno al busto del ragazzo tirandolo verso il basso.
I muscoli bruciavano per lo sforzo e le piante non davano segno di voler lasciar perdere, la presa iniziò a scivolare, quando con un ultimo strattone il corpo del ragazzo venne trascinato giù.

"Damon!" Urlò Jo disperata mentre la terra si richiuse come se non fosse accaduto nulla.
Iniziò a scavare nel punto in cui Damon era sprofondato, spezzandosi le unghia e tagliandosi con le pietre nascoste sotto la terra.
Poi si sentì sollevare da terra con la forza e mettere in piedi.
Due braccia la strinsero a sé.

"Shh, sta calma" riconobbe la voce di Adam mentre le accarezzava la testa, a quanto pare non era l'unica ad aver assistito alla scena.
Lei continuò a sussurrare il nome del suo ragazzo mentre Adam la riportava dentro casa.

"Andrà tutto bene" le disse.
Ma lei in risposta urlò con tutta la sua rabbia, contro la terra, contro il cielo, contro chiunque avesse osato portarglielo via...

FINE PRIMA PARTE
 

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