Capitolo 35
A prima vista quella ragazza poteva sembrare una bambolina. Con i corti capelli castani lasciati liberi di svolazzare e i grandi occhi ambrati pieni di energia.
Il viso roseo, dai lineamenti delicati, era sorridente e tra le mani stringeva un piccolo foglio di carta.
"Non siamo solo in due in questo posto, a casa ci aspettano altre quattro persone" le spiegò Jo.
"Cosa?" Domandò confusa l'altra.
"Diciamo solo che sei l'ultima arrivata e che noi ci siamo già organizzati abbastanza. Comunque piacere, io sono Jo"
"Ashleigh"
Le due si strinsero la mano e la nuova arrivata porse il biglietto a Jo, che non perse tempo a leggerlo.
'Lei sarà l'ultima' c'era scritto, anche se loro l'avevano già sospettato.
"E tu come mai non sei con gli altri?" Quella domanda doveva aspettarsela, in effetti era abbastanza strano stare in mezzo al nulla quando si aveva una calda casa accogliente.
"Diciamo solo che è un brutto momento" cercò di divagare.
"Problemi d'amore o di famiglia?" Tentò di indovinare Ashleigh.
"Diciamo tutti e due. Tu che faresti se un brutto ricordo ti ripiombasse nella mente dopo tanto tempo ed il tuo ragazzo fosse ossessionato dal sapere il motivo del tuo strano comportamento ma tu non fossi ancora pronta a parlarne?" Chiese tutto d'un fiato.
Era più facile parlare con uno sconosciuto che con una persona che conosci meglio e che soprattutto ti conosce meglio.
"Beh, se ti fidi di lui dovresti parlargliene anche se non devi farlo se non ne sei sicura al cento per cento. È una situazione..."
"...complicata, si" concluse Jo per lei.
Per un secondo regnò il silenzio, poi Ashleigh disse "Se andate davvero d'accordo, credo che potrete superare tutto" una nota nostalgica si fece strada nella sua voce, come se sapesse di cosa stava parlando.
Se andavano d'amore e d'accordo?
No, affatto. L'esatto contrario.
Lui le sottolineava i difetti, la faceva ragionare, le apriva gli occhi, la faceva arrabbiare in men che non si dica. Concreto, sempre attento ad ogni suo passo.
Lei era l'esatto opposto. Sognatrice, spavalda, lo faceva arrabbiare per schiocchezze, sbagliava spesso.
Eppure la sintonia c'era sempre, quei due ritornavano sempre indietro dopo qualsiasi incompresione.
Come possono due persone andare d'accordo comunque, ritornare, scusarsi, passarci sopra, sapendo da sempre che la loro diversità non li accomunava in nulla?
Semplice, vi era un filo sottile che alimentava il loro rapporto. Difficile da credere, difficile da ammettere. Suonava così innaturale, ma l'amore li legava.
L'amore è una forma, si procrea nell'infinità di piccoli e grandi gesti.
Ma si insinua anche laddove non viene richiesto, allora indirettamente si tenevano. Sotto i loro occhi era tutto così chiaro, era per gli altri difficile crederci, e per loro ametterlo.
"Si, potremo superare tutto" sussurrò.
C'è sempre un velo sottile tra ciò che pensiamo e ciò che diciamo, filtra ogni parola, ogni frase per comprimerla e farla diventare poco più di un sussurro.
Un battito d'ali le distrasse dal discorso che stavano facendo e Incenfire atterrò poco distante.
Ashleigh indietreggiò spaventata, ma Jo le spiegò che quel drago era innocuo e lei parve tranquillizarsi.
"Bene, e ora che ne dici di conoscere anche il resto del gruppo?"
"Non vedo l'ora"
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