Capitolo 12
Avrebbe voluto tanto parlargli, abbracciarlo, guardarlo negli occhi per avere almeno una risposta.
Era confusa, prima la evitava, poi le diceva quelle parole e poi continuava ad evitarla.
"Ehy, va tutto bene?" Le chiese Emily sedendole accanto.
Come previsto un'altra ragazza era stata catapultata in quel bosco immenso, veniva da Bangkok ed era la persona più dolce che Jo avesse mai incontrato.
"Si" rispose Jo affondando il viso nei palmi delle proprie mani.
Emily era molto carina, aveva dei capelli biondo platino e degli occhi grigi che ricordavano la forma di quelli di un gatto.
"A me non sembra, su raccontami cos'è successo" insistette lei mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Erano lunghi fino alle spalle e avevano dei boccoli talmente perfetti che sembrava appena uscita dal parrucchiere.
"Il problema è Damon..." iniziò a dire, per poi raccontarle tutta la storia dal principio.
"Non hai provato a parlargli?" Le chiese ancora Emily.
"Si, però ogni scusa è buona per evitarmi" rispose Jo sospirando.
Erano sedute nella tenda di Adam e il calore del fuoco posto alla sua entrata riscaldava quel posto, rendendolo molto più accogliente.
La nuova ragazza aveva accettato di buon grado quel suo nuovo stile di vita e sembrava andare d'accordo con quell'ambiente ostile che era la foresta.
"Allora vorrà dire che ci penserò io..." Emily la prese per un braccio e la tirò su, trascinandola fuori dalla tenda.
"Ragazzi?" Chiamò lei e subito entrambi la raggiunsero.
Adam le salutò sorridente, mentre Damon cercava in ogni modo di evitare lo sguardo di Jo.
"Cosa vi serve?" Chiese il primo con tono gentile.
"Mentre ero da sola in questo posto, prima di raggiungere il vostro accampamento, ho notato una radura. Che ne dite se Jo ed uno di voi due non va ad esplorarla, magari c'è qualcosa che ci potrebbe tornare utile" raccontò disinvolta, mentre con una mano cercava di tener ferma al suo fianco Jo che avrebbe voluto sgattaiolare via.
"Bene, se vuoi ti..." stava per proporsi Adam ma con uno scatto fulmineo Emily lasciò la presa dal braccio di Jo per poi attaccarsi a quello del ragazzo.
"Nel frattempo noi due dobbiamo..." ci pensò su per un attimo "...andare a vedere... un'altra cosa!" Terminò trascinando il malcapitato dal lato opposto dell'accampamento.
"Bene, direi di andare" disse piano Jo, maledicendo mentalmente la stupida idea che aveva avuto Emily.
In un primo momento credette che Damon la lasciasse andare da sola, ma poi sentì i suoi passi raggiungerla.
Passarono minuti di completo silenzio, spezzati da qualche fruscio di foglie o rami spezzati, ma niente di più.
A quanto pare nessuno dei due aveva intenzione di proferire parola, anche perché le loro teste erano ingombre di pensieri che non potevano essere detti ad alta voce.
Ma, come se il destino volesse l'opposto di quello che stava accadendo, il piede di Jo s'incastrò sotto una radice sporgente.
Sarebbe caduta se non fosse stato per Damon che prontamente l'aveva afferrata per il fianchi.
Jo si ritrovò con la schiena posata contro il petto di lui, riusciva a sentire il suo cuore battere contro la propria spina dorsale e percepiva il suo respiro contro la nuca.
"Mi sa che è arrivata l'ora di rivolgermi la parola..."
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