Capitolo 108
"Emily! Emily, dove sei?" Urlò per la centesima volta Jo mentre camminava per le strade distrutte di Bangkok.
Ormai si era fatta prendere dallo sconforto: non sapeva come orientarsi e, per di più, era stata capace di perdere la sua amica solo perché troppo concentrata a parlare dei propri problemi anziché concentrarsi su quello che lei stava provando dopo la morte del proprio ragazzo.
Erano ore che camminavano, ma tutto ciò che incontravano erano solo palazzi inclinati, un mare di schegge di vetro e tanta, tantissima, polvere.
La mora cominciò a massaggiarsi meccanicamente le tempie, poi, con un impeto di rabbia, tirò un calcio ad un pezzo di asfalto che giaceva indisturbato sul bordo della strada.
Un tonfo e un rumore di vetri rotti rimbombò per la strada deserta.
"Ci mancavi solo tu a peggiorare lo stato in cui già versa questa povera città" Damon non lo disse con ironia, ma si beccò lo stesso un'occhiataccia di Jo.
Lui alzò le mani in segno di resa e poi si avviò in direzione della vetrina che la ragazza aveva fracassato. Era un negozio di articoli sportivi. Al suo interno vi erano ancora manichini vestiti con felpe marcate e divise da pallavolo o calcio, oltre che strumenti come mazze da baseball e palloni di vari sport.
Con uno slancio il ragazzo saltò all'interno del locale. Ogni superficie era ricoperta di polvere e parte del soffitto era crollato. Diverse grucce erano cadute dagli espositori e la cassa era aperta, senza neanche più uno spicciolo al suo interno.
Damon si avvicinò a quello che ipotizzò essere il magazzino, abbassò la maniglia della porta e, con grande sollievo, si accorse che era aperta.
Dopo qualche minuto al suo interno, ne uscì con in mano una giacca da motociclista nera e una felpa dell'Adidas rosa pastello.
Stava scendendo la sera, infatti il cielo già grigio stava diventando ancora più scuro, quindi sapeva che di lì a poco anche il freddo si sarebbe fatto sentire.
Arrivato nuovamente all'aperto, infilò la giacca da sopra la t-shirt nera che aveva indosso e allungò la felpa alla ragazza, che era rimasta fuori ad aspettarlo senza dire una parola. Era sovrappensiero, come se cercasse di ricordare un particolare che le stava sfuggendo.
Con lo sguardo assente indossò la felpa, di un paio di taglie più grande, che le arrivava a metà coscia e le copriva interamente le mani. Così sembrava ancora più minuta del solito e Damon non poté che sorridere per il suo aspetto tanto adorabile.
"Terra chiama Jo, Terra chiama Jo!" Esclamò sventolandole una mano davanti alla faccia, quando si rese conto che la ragazza non gli stava prestando la benché minima attenzione.
Quel suono parve risvegliare la ragazza "Ma certo! Il negozio!"
"Non ti piace la marca per caso?" Chiese di rimando il ragazzo.
"È vicino alla casa di Emily, me ne aveva parlato un po' di tempo fa. So dove trovarla" spiegò risoluta senza rispondere al moro.
Poi lo afferrò per un braccio e lo trascinò in una direzione che solo lei conosceva.
"Di niente. Non c'è bisogno che mi ringrazi per la felpa"
"Si, grazie. Ora muoviti"
Rispose Jo alzando gli occhi al cielo.
Che rompiscatole.
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