Capitolo 106
Il giardino del castello era fantastico, sembrava di osservare il mare dall'interno di un diamante.
Tutti i colori erano resi più luminosi e i pesci che nuotavano pigri tra le correnti marine sembravano piccole comete colorate.
Erano tutti riuniti là, i quattro ragazzi e Mazelyn, che aveva una strana espressione dipinta in volto. Come una bambina dispettosa che sapeva aver combinato un guaio, ma era sicura di non essere beccata.
Jo, Emily e Damon avevano raccontato ciò che gli era successo, mentre Joseph ancora non aveva aperto bocca, cosa che stava cominciando a preoccuparli.
Il ragazzo, infatti stava fissando il vuoto in attesa di una qualche sorta di illuminazione divina.
Le informazioni fornite da quella strana creatura, poi, avevano messo ancora più disordine nella sua mente.
'Sta a te decidere il destino dei tuoi amici. Questa è la tua mente, ricorda, e solo tu puoi controllarla'
Non aveva capito il senso di quelle parole, ma percepiva che non nascondevano nulla di buono.
"Ragazzi..." tutto d'un tratto Joseph decise di cominciare a parlare.
Non avrebbe fatto come Adam, lui aveva bisogno di darli una spiegazione.
Tre paia di occhi si spostarono sul suo viso, che non trasmetteva per niente una sensazione di tranquillità, anzi, sembrava quasi rassegnato.
"Questa è la mia prigione, ho tentato così tante volte di evadere, di riuscire a sfuggirle. Ma non ci sono mai riuscito. Posso dire di aver dato il meglio di me per separarmi da questo mondo fatto di oro e superficialità, però è tutto più grande di me. Voi siete riusciti a combattere i vostri demoni là dentro, io invece devo ancora affrontare la battaglia finale. Non siete prigionieri come me, siete liberi e dovete lasciarmi andare. È l'unico modo in cui io possa salvarvi, fidatevi di me"
La sua voce non aveva tremato nemmeno per un attimo, oramai la decisione era presa.
Emily gli si avvicinò e posò le proprie mani sulle sue guance.
Le si leggeva in faccia tutto il dolore che stava provando in quel momento.
Era mille volte peggio sapere che una cosa a cui tieni immensamente ti verrà portata via che non averla più.
Perché è più difficile da accettare se c'è anche un minimo di speranza.
Le labbra le tremavano come se volesse dire qualcosa ma non ne avesse la forza, gli occhi erano colmi di lacrime e la testa le girava leggermente.
Fece un sorriso, era la sua unica arma, poi posò un bacio leggero sulle labbra di Joseph: si fidava di lui.
"Addio, amore mio" sussurrò.
Lui non le rispose, si girò ed andò verso la cupola di vetro, l'immagine di quegli occhi grigi ancora impressa nella propria mente.
Jo e Damon erano rimasti in un angolo: si sentivano di troppo, anche se condividevano il dolore della ragazza.
Joseph posò entrambi i palmi sulla liscia superficie di vetro e chiuse gli occhi. L'acqua cominciò a vorticare ed un piccolo tunnel si aprì al suo interno, mentre i pesci si allontanavano spaventati.
Una piccola crepa interruppe la superficie cristallina della cupola. Poi un'altra e un'altra ancora, fino a che questa non divenne un fragile mosaico.
"Ora!" Urlò il moro.
I tre ragazzi rimasti cominciarono a correre verso il tunnel, avevano subito capito le intenzioni di Joseph.
Mazelyn era rimasta immobile a fissarli con un'espressione soddisfatta.
Giunti a pochi centimetri dalla loro via di fuga, la barriera cedette ed andò in frantumi.
Uno ad uno si slanciarono in quella scialuppa fatta d'acqua, la corrente li trasportò via in un istante.
L'ultima cosa che videro fu il volto di Joseph distorto dall'acqua, stava sussurrando qualcosa.
Non capirono mai cosa stava dicendo.
"Grazie di tutto, ragazzi"
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