Capitolo 104

Le pareti scure gli mettevano tranquillità, così come le coperte di seta color della cenere.
O forse era la figura stesa sul suo letto.
Era Jo, ma al contempo non sembrava lei. Però non era neanche Elena, la sua doppelganger, perché non aveva il suo sguardo malvagio.
I lunghi capelli scuri erano sparsi sul cuscino in morbidi boccoli e un sottile vestito di velluto nero le fasciava il corpo mettendone in risalto le curve.
Appena lo vide un sorriso malizioso si aprì sul suo volto. Si morse il labbro e, sinuosa come una pantera, lo raggiunse.
"Damon" non era la sua solita voce dolce, i suoi occhi non lo guardavano in quel modo adorabile cui era abituato.
"Jo, ma cosa...?" Iniziò a chiedere, però lei gli posò un dito sulle labbra per zittirlo.
"Io non sono la vera Jo, solo solo quella che tu vorresti che sia" spiegò e poi si fece ancora più vicina.

Damon sentì un formicolio alla mano destra: stava perdendo sensibilità. La sollevò e vide che la pelle stava diventando scura come il legno bruciato. Quel posto lo stava divorando, così come i propri desideri.
"Sei tutto ciò di cui ho bisogno, sei il meglio che mi potesse capitare" sussurrò lei come una cantilena.
Il moro si tappò le orecchie con entrambe le mani e arretrò verso la porta. Tentò di aprirla, ma era chiusa a chiave.
"Basta, basta!" Cominciò ad urlare.
A che scopo avere accanto qualcuno che ti da sempre ragione? Che non si oppone mai alle sue scelte?
Perché era quello che amava di Jo: il suo continuo stuzzicarlo e il fatto che lo faceva sempre arrabbiare, perché solo così gli aveva permesso di crescere e di mettere in discussione tutto per cercare di essere la migliore versione di sé.
Damon guardò dritto davanti a sé "Non sei quello che desidero, perché ho tutto ciò che mi rende felice"
Il tempo di pronunciare quelle parole e la figura scomparve come nebbia al mattino, era sembrato tutto un sogno. La porta si aprì con uno scatto, lasciandolo libero di andare.

Poco distante...
"Sei così bella, farei di tutto per farti felice" il tono del ragazzo era dolce come non mai mentre le accarezzava la schiena.
Erano entrambi stesi sul letto, Jo aveva indossato un vestito senza spalline rosa pallido che le arrivava a metà coscia.
"Grazie, Adam" all'improvviso si rese conto di quello che aveva detto.
Si alzò di scatto ed osservò meglio il volto del ragazzo che aveva di fronte.
Il volto pallido e dagli occhi scuri come la notte che conosceva bene.
"Io..." scosse la testa come per cercare di schiarirsi le idee.
In quel movimento notò una macchia sul suo braccio, sembrava argento, lo stesso delle statue che si possono trovare nei templi antichi.
Capì subito quello che stava succedendo, lo stesso che aveva vissuto Joseph nella sua prova.
"Devo lasciarti andare, Adam. È inutile cercare in lui tutto ciò che ho vissuto con te. Siete due persone completamente diverse, ma avete entrambi un posto importante nel mio cuore. Non è giusto. Damon sarà pure irresponsabile e istintivo, ma so che mi ama, proprio come hai fatto tu" una lacrima rigò la sua guancia, ma lei sorrideva comunque. Sapeva che lui sarebbe stato d'accordo.

Si rese conto di essere rimasta sola.
Però subito sentì bussare alla propria porta. Fece un respiro profondo e si avvicinò alla maniglia.
Non aveva bisogno di chiedere chi fosse.
Spalancò la porta e tutto ciò che vide furono un paio di iridi scure: il suo rifugio sicuro.
"Vieni qui" sussurrò.
"Ti amo"
"Lo so"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top