Capitolo 102
Tra le dita, un pugno di sabbia bianca.
I granelli scivolavano via, senza che lei potesse fare niente per fermarli.
Non era più la terra a sporcarle le mani, ma solo una distesa immensa di sabbia.
Non aveva capito com'era caduta in ginocchio, non aveva retto il peso di tale consapevolezza: non era toccato a lei, e sapeva di non meritarselo.
Non riusciva ad alzarsi, non sentiva neanche la voce dei tre ragazzi rimasti. Anche loro avevano capito.
Emily si strinse tra le braccia di Joseph mentre singhiozzava sommessamente.
Una mano le si posò sulla spalla, però lei non si mosse. Rimase immobile, con le mani affondate nel terreno e la testa china mentre lacrime bollenti le bagnavano le guance arrossate. Aveva sempre avuto la capacità di piangere silenziosamente, così che nessuno si accorgesse del suo dolore.
"Lo so che stai piangendo"
Nessuno, a parte lui.
Damon si inginocchiò a sua volta "Guardami, ti prego"
Lei non se lo fece ripetere due volte, alzò lo sguardo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Incontrò quelle iridi scure che le trasmettevano sicurezza, quei dolci pozzi senza fondo. Era da tempo che non si guardavano negli occhi in quel modo, cercando di leggersi nell'animo. Un'altra lacrima scivolò a terra, ma non era della ragazza.
Damon aveva stretto un legame profondo con Ashleigh negli ultimi giorni, anche se non se n'era accorto. Era stata l'unica a non andargli contro ed ora era doloroso perdere un'altra di quelle rare persone. Si era comportata come una vera amica, perché Ashleigh era soprattuto quello: una persona vera, senza filtri.
Una mano sottile gli accarezzò la guancia per poi spostarsi dietro il suo collo, Jo gli sorrise teneramente mentre lo tirava verso il proprio corpo. Lo strinse in un abbraccio, per la prima volta era lei a prendersi cura di lui.
Un ricordo riaffiorò nella mente del ragazzo, questa tornò al giorno in cui si erano conosciuti e le aveva raccontato dei propri genitori: erano seduti di fronte al fuoco e Jo si era comportata nello stesso identico modo.
Non si era dilungata in inutili parole, lei preferiva i gesti. Le parole volano, il calore resta.
"Damon" sussurrò. Non lo fece con tono di rimprovero o disprezzo com'era solito negli ultimi tempi. Lo fece come se solo il suono di quel nome potesse esprimere tutto ciò che non riusciva a dire ad alta voce.
Il ragazzo si sporse verso il viso della ragazza con gli occhi fissi in quelli bicolore di Jo: blu e azzurro.
Lei sentì il dolce respiro di Damon sfiorarle le labbra, non desiderava nient'altro in quel momento. Poi per un attimo degli occhi verdi e dei capelli color della sabbia bagnata sostituirono il nero infinito del ragazzo. Jo si scansò inorridita e subito serrò gli occhi.
Quando li riaprì scorse Damon che la guardava con il dolore stampato in faccia. Lei schiuse le labbra per dirgli che non era colpa sua, che lei non era pronta.
Ma lui si alzò di scatto e, dopo essersi passato furiosamente una mano sul viso per cancellare ogni minima traccia di lacrime, si avviò verso il castello che sorgeva di fronte ai ragazzi. Castello che solo ora Jo aveva notato.
Emily le poggiò una mano sul braccio "Datti tempo, so che riuscirai a superare questa situazione"
La bionda era sempre così sorridente, anche ora che sapeva che il prossimo sarebbe stato il suo ragazzo.
Ora toccava a Joseph.
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