Epilogo: Paradise

Non è facile cambiare per qualcuno. In vita si opta sempre per la via più semplice, quella che ti procura più vantaggio e meno grattacapi. Ma è difficile prendere una decisione quando ci troviamo a dover scegliere tra ciò che è giusto e ciò che ci rende felici. Siamo abituati a pensare sempre in virtù di ciò che consegue ad una nostra scelta. Abbiamo paura che tutto possa andare a rotoli e di rovinare il nostro futuro o quello degli altri. C'è chi prende decisioni esclusivamente per il proprio interesse e chi invece lo fa per il bene delle persone che ama. Non è sempre facile scegliere se stessi o qualcun altro. Ma quando un egoista ama una persona generosa e quando un altruista perde la testa per un lupo solitario tutto diventa decisamente più complicato di così. Entrambi sono il tormento dell'altro e in qualche modo... uniscono le loro volontà e stabiliscono un compromesso. In fondo... la vita non è proprio un'insieme di scelte e compromessi? Kim Taehyung non avrebbe mai creduto che un giorno avrebbe provato il bisogno di dare priorità ad una persona diversa da se stesso e dal suo lavoro. Innamorarsi era stata un'esperienza completamente nuova per lui; così sconvolgente da ritenere che probabilmente sarebbe stata anche unica. Da quando era tornato a casa per una piccola pausa natalizia, poteva dire che nulla era stato più uguale a prima. Aveva mutato anche il proprio modo di vedere e percepire ciò che era intorno a lui. Era come se un raggio di luce avesse illuminato tutto quello che fino a quel momento era rimasto sommerso dal buio...

Quando era piccolo, si aspettava sempre che prima o poi tutto ciò che desiderava si sarebbe avverato. Credeva che un giorno il mondo sarebbe stato ai suoi piedi, amandolo e ammirandolo per ciò che era. Non aveva mai sentito il bisogno di tramutarsi in qualcosa di diverso da se stesso. E quando si stendeva sul prato di casa sua, guardando un cielo pieno di stelle, chiudeva gli occhi per qualche secondo, ammirando il paradiso che un giorno avrebbe raggiunto con le sue sole forze. Eppure... si era reso conto che diventare famoso non era esattamente quello che si aspettava. Non era essere amato per ciò che si costringeva ad essere che desiderava. E quando si era ritrovato davanti gli occhi di Jungkook, completamente perso per lui, che lo guardava con quel tipo di amore viscerale, profondo e doloroso... aveva realizzato che era quella luce che aveva sempre bramato. Era quel luccichio che voleva vedere... Si era illuso che i flash delle telecamere potessero riempire il vuoto che aveva sempre provato... quella sensazione di dover sempre recitare una parte per ottenere delle briciole d'affetto. Eppure... era bastato così poco affinché Jungkook lo amasse...

Poteva dire che dopo tutti quegli anni... aveva finalmente raggiunto il Paradiso che da piccolo sognava. Lo aveva trovato in una piccola casa di campagna; lo aveva trovato nei sorrisi e nelle risate della sua famiglia; lo aveva trovato tra le braccia di quello che ormai era l'amore della sua vita; lo aveva trovato nei baci regalati da Dahyun, nel suo modo dolce di chiamarlo mamma; lo aveva trovato nel passeggiare al parco con le mani intrecciate; lo aveva trovato nel rincorrere le onde sulla spiaggia di Busan; lo aveva trovato nel semplice vivere... Ma infondo... amare non significa proprio questo? Vivere?

«Abbiamo finito». La voce profonda di un Yoongi assonnato interruppe le riprese ed un coro di sospiri di sollievo riempì lo studio. Erano ore che scattavano e registravano foto e clip per la pubblicità di un nuovo set di costumi da bagno che sarebbe uscito di lì a poco in vista della stagione estiva. Taehyung potette finalmente uscire dalla piscina e metter su un accappatoio di spugna, mentre con un asciugamano frizionava i suoi capelli nel vano tentativo di espellere il maggior quantitativo di acqua possibile. Si diresse nel proprio camerino, facendo un cenno al suo manager che stava controllando il materiale prodotto quel giorno, ricevendo in cambio un sorriso incoraggiante.

Si sedette sulla sedia davanti allo specchio, asciugandosi per bene il viso, prima di prendere a struccarsi e fidatevi... il trucco waterproof è decisamente difficile da togliere. Si sistemò il volto, facendo una veloce skin-care prima di alzarsi per cambiarsi. Proprio mentre si infilava la camicia, il suo cellulare iniziò a squillare insistente, facendolo sussultare dalla sorpresa. Era quasi ora di pranzo e di solito non riceveva mai telefonate in quel periodo della giornata. Si accigliò appena, andando a prendere il dispositivo vibrante dalla propria borsa, controllando chi lo stesse chiamando. Sorrise al nome che lesse illuminato dal display, mordendosi il labbro prima di premere il tasto verde ed ecco che il viso di Jungkook comparve sullo schermo, immettendo subito una sorta di calma platonica al modello.

«Chi non muore si rivede» disse subito Taehyung, inclinando il capo, guardando l'altro attraverso il cellulare. «Non dovevi lavorare oggi?»

«Ma buongiorno anche a te amore mio, mi sei mancato anche tu» disse con tono sarcastico il maggiore tra i due, sorridendogli appena.

«Daiii» rispose il moro, ridacchiando appena divertito, sistemandosi meglio sulla sedia, poggiando il gomito sulla superficie fredda del beauty. «Le sai già queste cose...»

«Ma non fa mai male ripeterlo no?» la voce di Jungkook era più scura e profonda del solito anche se appena metallizzata per via della linea telefonica. «Comunque mi stavo chiedendo dove volessi mangiare. Ho visto un ristorantino proprio qui vicino che-»

Taehyung a quelle parole sgranò gli occhi, guardando lo schermo con fare incredulo. «M-ma che stai dicendo...»

Il volto del corvino si illuminò, sorridendo al ragazzo ampiamente, mostrandogli l'edificio proprio dall'altra parte della strada dove sostava. Era la sua agenzia...

«Sorpresa!» disse poi, scoppiando a ridere.

Taehyung a quel punto non rispose neanche, raccattò tutte le sue cose di fretta, iniziando a correre verso gli ascensori. Sentiva già le lacrime salirgli a pizzicare gli occhi, mentre un dolce sorriso era stampato sul suo viso. Da quando era tornato a Seoul per un paio di mansioni lavorative, lui e Jungkook si erano visti pochissimo, nonostante si sentissero praticamente tutti i giorni. Non si sarebbe mai aspettato che il corvino lo raggiungesse: diceva sempre che era molto impegnato con Daehyun che aveva iniziato l'ultimo anno di elementari e il lavoro in panetteria. Aveva anche investito un piccolo capitale nella restaurazione della fattoria; aveva intenzione di ristabilire un piccolo podere per poi firmare qualche contratto con i rivenditori locali. Era sempre così stanco a fine giornata che spesso non riuscivano neanche a telefonarsi per più di cinque minuti. Dopo che Taehyung aveva preso la decisione di trasferirsi di nuovo a Daegu, il corvino era stato il primo a pregarlo di non rinunciare al suo lavoro ed insieme avevano trovato una serie di compromessi che gli aveva permesso di trovare un equilibrio e una stabilità adeguata alla loro situazione. Taehyung prendeva impegni solo per 6 mesi l'anno e non erano mai di fila. Quindi il tempo che il modello passava a Seoul o comunque lontano da Daegu si era ridotto a qualche settimana ogni due mesi. Le festività erano sacre, niente contratti durante Natale, o agli eventi importanti come compleanni e anniversari. Il minore tra i due aveva addirittura insistito in un restauro completo degli interni della casa, accontentando anche Daehyun che aveva espresso il desiderio di dipingere le pareti della sua stanza di verde. Insieme erano ormai diventati una famiglia e non potevano essere più felici di così.

Appena l'ascensore arrivò al piano terra, il modello si precipitò fuori dall'edificio, cercandolo con lo sguardo mentre il suo cuore batteva all'impazzata nella trepida attesa di riabbracciarlo. Jungkook aveva appena attraversato la strada e appena si rese conto che fosse uscito, lo raggiunse a grandi falcate, allargando le braccia verso di lui. «Vieni qui piccoletto».

Taehyung sorrise, correndo tra le sue braccia, stringendosi forte al suo corpo, scoppiando finalmente in lacrime per la troppa emozione di rivederlo. «Sei impazzito...»

Jungkook avvolse le sue braccia attorno al ragazzo, respirando il suo profumo e chiudendo gli occhi, nascondendo il volto tra i suoi capelli. «Daehyun è partita per il campo estivo e Hoseok mi sostituisce in panetteria quindi ho preso subito i biglietti del treno. Dovevo arrivare un'ora fa ma ci siamo fermati lungo il tragitto per via di un piccolo incidente sulle rotaie...»

Il modello scosse il capo, alzando il volto per poterlo guardare in viso mentre gli afferrava le guance con entrambe le mani e si alzava sulle punte per baciarlo. Ed eccola di nuovo... quella luce che illuminava la sua vita... il raggio di sole che splendeva attraverso le nuvole... ecco il suo paradiso.

Jungkook sorrise nel bacio, prendendolo per le cosce e portandoselo in braccio, prima di staccarsi e poggiare la fronte alla sua, facendogli piano nasino. «Mi sei mancato anche tu, rompiscatole che non sei altro...»

«Potevi avvisarmi però» disse Taehyung ridacchiando, sorreggendosi a lui, chiudendo gli occhi al suo calore. «Mi hai fatto prendere un infarto...» sussurrò, portandogli una mano sul proprio petto per fargli percepire come il suo cuore stesse galoppando in quel momento.

«Che razza di sorpresa sarebbe stata?» rispose il corvino, scuotendo il capo, prima di accarezzargli il petto con il pollice, facendogli di nuovo nasino, poggiando le proprie labbra sulle sue. Si baciarono per lungo tempo, incuranti di ciò che accadeva attorno a loro, assaggiandosi con fame, nel disperato bisogno di risentire i loro confortanti sapori, quasi a voler concretizzare il loro stare insieme nello stesso luogo.

«Ti amo» sussurrò Taehyung, staccandosi appena, poggiando la guancia sulla spalla del maggiore, guardandolo in viso con la coda dell'occhio, facendogli uno di quei sorrisi quadrati, mordendosi poi il labbro.

Jungkook scosse il capo, baciandogli un piccolo tratto di pelle del collo, guardandolo. «Anch'io... Devo portarti in braccio ora, vero?»

L'altro annuì velocemente in risposta, ridacchiando appena, stringendosi maggiormente al suo corpo. «Fai il tuo dovere mister muscolo».

Il corvino scoppiò a ridere, sistemandoselo meglio addosso, sospirando, prima di prendere a camminare per strada. «Guarda un po' che mi tocca fare...»

Non pensarono neanche minimamente di prendere l'auto di Taehyung o un taxi; avanzando tra la gente in quel modo, chiacchierando del più e del meno, fornendosi le ultime novità riguardanti la loro vita. Jungkook raccontò di come Daehyun avesse preso ottimi voti quest'anno e stesse esprimendo curiosità per il mondo del calcio. Taehyung fu molto felice della notizia e disse che le avrebbe preso un paio di scarpette nuove per festeggiare la sua ottima pagella. In fin dei conti... la loro era una vita semplice, come tante altre. Se qualche anno prima gli avessero detto che avrebbero costruito un futuro insieme, probabilmente sarebbero scoppiati a ridere entrambi. Ma la loro quotidianità si faceva sempre più calma e felice, piena di spensieratezza. Si, a volte era davvero difficile ma nulla poteva essere paragonato a ciò che provavano quando erano insieme.

Pranzarono in un ristorante tipicamente coreano e poi tornarono a casa, visto che Taehyung moriva dalla voglia di farsi una doccia per via del servizio di quella mattina. Il modello aveva preferito affittare un piccolo monolocale per le volte in cui si trovava a Seoul. Non valeva la pena avere un appartamento anche lì dal momento che si era completamente trasferito a Daegu. Entrati nell'atrio i due erano già intenti a succhiarsi le lingue a vicenda. Quasi non vedevano dove mettevano i piedi, finendo con il cadere rovinosamente sul tappeto in salotto, cosa che li fece scoppiare a ridere entrambi mentre si stendevano sul tessuto morbido.

«Com'era la storia del torniamo a casa per la doccia?» chiese Jungkook, ridacchiando ancora, tirando il modello per le cosce, in modo da posizionarsi in mezzo ad esse. Si abbassò su di lui, prendendo a baciargli dolcemente il collo mentre gli sbottonava la camicia.

«Non avevo detto che l'avrei fatta da solo» rispose il moro, mordendosi il labbro ai suoi baci, sfilandogli la giacca, alzando le ginocchia ai lati dei suoi fianchi.

«Come se te lo lasciassi fare» sussurrò Jungkook al suo orecchio, riprendendo poi a baciarlo, scendendo lungo il suo addome, assaporando il dolce sapore della sua pelle. Schiuse le labbra su un suo capezzolo, succhiandolo e leccandolo, facendolo indurire quasi subito. Il modello sotto di lui prese ad ansimare, stringendo i suoi capelli in una mano, gettando il capo all'indietro.

«J-jungkook...» lo chiamò ansimante, alzandogli il volto per poterlo baciare di nuovo, mentre portava le mani in mezzo alle proprie gambe per slacciare la cintura del più grande. Il maggiore portò una mano al lato del suo capo, sorreggendosi mentre si lasciava abbassare i pantaloni e i boxer. Sorrise a quella sua fretta, rimanendo fermo ad osservare il ragazzo sotto di lui che si toglieva il resto degli abiti da solo. Taehyung lo guardava in viso, ormai entrambi completamente nudi, ansante e con le guance imporporate d'eccitazione. Jungkook passò lentamente una mano lungo una sua coscia, osservando le proprie dita passare sulla sua pelle morbida, raggiungendo un suo fianco che afferrò con forza prima di spostare gli occhi in quelli dell'altro, producendo un piccolo sorriso malizioso. La loro passione non era cambiata per niente. Anzi, forse era addirittura aumentata. Si sentivano quasi succubi dei loro corpi, idolatrandoli quasi fossero il tempio del loro profondo amore.

Ripresero a baciarsi, rotolando appena sul tappeto, in modo che Taehyung si trovasse a cavalcioni su di lui, prendendo a lasciare baci umidi lungo tutto il suo collo e addome, passando le mani sul suo petto, mentre con il capo scendeva sempre di più, ritrovandosi difronte alla possente virilità dell'altro. Lo afferrò con una mano, prendendo a massaggiarlo con movimenti circolari, prima di portarlo tra le sue labbra, succhiando la punta per qualche secondo, infilandoselo poi tutto in bocca per iniziare a pomparlo con dedizione. Jungkook emise un roco, basso gemito gutturale, mentre le dita di Taehyung si poggiavano su un suo pettorale, permettendo al più grande di afferrare la sua mano libera, stringendola in una presa ferrea, cercando di fargli capire quanto piacere gli stesse procurando.

Il modello continuò il suo lavoretto, muovendo il capo su e giù, mentre il maggiore cercava di trattenersi dall'alzare il bacino contro la sua bocca. Non ci volle molto affinché il piacere di Jungkook prendesse a raggiungere il suo picco, ma non era così che aveva intenzione di venire. Gentilmente, allontanò Taehyung dal suo membro, capovolgendo le posizioni, in modo che il modello fosse steso a pancia in giù, sotto di lui. Prese a baciargli la schiena, lungo la spina dorsale, lasciando qualche marchio lungo la via. Le proprie mani andarono ad afferrare i due glutei sodi del minore, lasciandogli emettere un piccolo mugolio di sorpresa mentre Jungkook grugniva per la frustrazione. Gli morse una natica prima di incominciare a preparare il suo roseo, stretto buchetto con la lingua, seguita poi dai suoi medio e anulare che presero ad affondare tra le pareti del più piccolo.

Taehyung poggiò la fronte sul tappeto, stringendo le mani sul tessuto persiano, lasciando fuoriuscire dei profondi e acuti gemiti che si alternavano ad ansimi di puro piacere. «J-Jungkook... b-basta» sussurrò ad un certo punto, sentendosi lentamente arrivare al limite ed ormai pronto ad accogliere il membro duro dell'altro.

Jungkook sorrise, facendolo voltare di nuovo sulla schiena, mentre gli sollevava le cosce. Gli baciò la caviglia, chiudendo gli occhi, prima di scendere sul suo volto per riprendere a baciarlo e in quel modo, entrò lentamente, centimetro per centimetro, dentro il corpo dell'altro che si staccò dalla loro danza di lingue per emettere un roco urletto. «D-dio...»

Le mani del maggiore passavano febbrilmente lungo le cosce e i fianchi del modello mentre con lentezza iniziava a muoversi dentro di lui, cercando quel nodo di nervi che gli avrebbe concesso di mandarlo letteralmente in... Paradiso.

Non fu difficile per lui raggiungere la sua prostata. Taehyung urlò acutamente, stringendo la presa sulle sue spalle, inarcando la schiena e strizzando gli occhi. «L-lì lì lì».

Il corvino sorrise soddisfatto, stringendo il suo corpo maggiormente, sollevandolo leggermente da terra, prendendo a spingere con decisione e forza, incominciando la loro danza di passione. Si persero nei loro corpi, baciandosi e godendosi il loro sapore. Jungkook portò una mano a spostare una ciocca umida di sudore del ragazzo sotto di lui con la mano, mentre l'altra alzava maggiormente una sua coscia, permettendogli di andare più affondo dentro di lui.

Taehyung gemeva incontrollato, stringendo le mani ovunque potesse trovare un appiglio. E tra quell'aggrovigliarsi di dita, corpi e sudore, entrambi raggiunsero il culmine del loro piacere, accasciandosi l'uno sull'altro, respirando affannosamente, nel vano tentativo di riprendersi.

Si lasciarono un dolce bacio sulle labbra, prima di accoccolarsi nudi sul tappeto, circondati dai loro vestiti lanciati via alla rinfusa. «Non ce la facevi neanche ad arrivare al letto?» chiese il minore, scoppiando a ridere, ancora con il respiro veloce, alzando il volto per poterlo guardare in viso.

Jungkook sorrise, scuotendo il capo, guardandolo negli occhi, prima di avvicinarsi a baciarlo di nuovo. «Avevo troppa fretta...» sussurrò sulle sue labbra una volta staccati.

Taehyung si morse il labbro, nascondendosi nell'incavo del suo collo, respirando forte il suo odore. «Profumi così tanto...»

Il maggiore scosse il capo, portando una mano tra i capelli del più piccolo, chiudendo gli occhi alla sensazione del suo calore contro il proprio corpo. Rimasero in silenzio per minuti interi, prima che il modello prendesse di nuovo parola.

«Fin quando rimarrai?»

Jungkook sospirò, alzando gli occhi sul soffitto mentre una mano passava gentilmente lungo la schiena del più piccolo. «Vado via dopo il weekend».

Taehyung annuì, stringendosi maggiormente al suo corpo. «Ancora un'altra settimana e potrò tornare a casa» sussurrò, chiudendo gli occhi.

Il maggiore sorrise, poggiando la guancia sul suo capo. «Quella casa è vuota senza di te...» sussurrò, abbassando anche lui le palpebre.

«L'importante è che torni sempre, no?» disse, sorridendo dolcemente, strofinando la guancia contro la pelle del maggiore che in tutta risposta ridacchiò appena, avvolgendo il suo corpo anche con l'altro braccio. «Si... proprio così».

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

«Sono tornato!»

Ad accogliere Yoongi al suo rientro a casa fu un enorme palla di pelo che gli si lanciò addosso, facendolo cadere rovinosamente a terra. E fu così che si ritrovò con le gambe all'aria e un cucciolo enorme di Labrador a leccargli la faccia con gusto.

«Loki! Quante volte ti ho detto di non saltare addosso a papà quando torna da lavoro!»

Ed ecco che Jimin spuntava dalla cucina con un grembiule blu attorno alla vita, le mani ai lati dei suoi fianchi e il viso sconvolto. A quella vista, Yoongi non potette non scoppiare a ridere con il loro cane che continuava a fargli le feste, felice che fosse tornato. Prese ad accarezzargli il capo, mettendosi seduto meglio sul pavimento. «Si, anch'io ho sentito la tua mancanza».

Dopo aver salutato il cane ed essersi alzato, si avvicinò a quello che ormai era suo marito, avvicinandolo per la vita, lasciandogli un profondo bacio sulle labbra. «Buongiorno signor Min».

Jimin si allontanò leggermente, ridacchiando con gusto. «Non azzardarti a baciarmi ancora prima di esserti lavato la faccia, signor Min!»

Il loro matrimonio fu una cerimonia piuttosto intima, celebrata in una sala da cerimonie a Jeju, il luogo in cui si erano incontrati per la prima volta. Era stata un'idea di Yoongi quella di farlo lì e si era subito adoperato per passare i seguenti due giorni nello stesso albergo in cui alloggiava lui ai tempi e in cui per la prima volta avevano fatto l'amore. Taehyung e Jungkook erano stati i loro testimoni ed era presente tutta la loro famiglia e qualche collega del maggiore. Fu decisamente il giorno più bello della loro vita.

Si erano poi trasferiti a Seoul, dove Jimin aveva insistito affinché adottassero un cagnolino. Si ritrovarono al canile pochi mesi dopo essersi sposati e caso volle che una femmina di Labrador avesse appena partorito cinque splendidi cuccioli. Il loro futuro cane, Loki, era il più grande della cucciolata e appena aveva visto Yoongi gli era subito corso ai piedi, facendogli pipì sulle scarpe. Jimin rise così tanto che decise di prendere proprio lui. Inizialmente Yoongi faceva il tipo diffidente ma alla fine... se ne era totalmente innamorato, così come il cucciolo di lui.

«Cosa si mangia di buono?» chiese dunque Yoongi, una volta tornato dall'essersi lavato mani e viso, andando a cingere i fianchi di Jimin che era impegnato ai fornelli. «Jajangmyeon» disse, voltando il capo per poterlo baciare. «È quasi pronto».

Il maggiore afferrò il messaggio e andò a preparare la tavola. Loki prese a scodinzolare attorno a lui, nella speranza che gli concedesse qualche pezzo di pane ma Jimin lo fissava con sguardo intimidatorio, costringendolo a scusarsi con il cucciolo, anche se poi gliene avrebbe passato un po' di nascosto quando sarebbero stati seduti a tavola.

«Jungkook è venuto a Seoul per fare una sorpresa a Taehyung» disse dunque il più piccolo, mentre mangiavano.

«Oh davvero? Ecco dove scappava allora... Sono felice per loro, non si vedevano da tanto».

«Chi meglio di noi li può capire no?» sussurrò Jimin, inclinando il capo, reggendo le bacchette in una mano. Gli occhi di Yoongi raggiunsero presto i suoi, sorridendogli mentre allungava la mano ad afferrare quella dell'altro.

«Ma ora non c'è più chilometro che possa separarci no?» disse, sorridendogli dolcemente, accarezzandogli la pelle con il pollice.

Il biondino scosse il capo, ridacchiando. «Dovrò sopportarti per sempre mi sa».

«Per sempre bestiolina» rispose il maggiore, facendogli l'occhiolino.





Angolo autrice:

Ed eccoci arrivati alla fine di questa storia. Dopo decenni sono riuscita a finire il capitolo. Scusatemi ma tra blocco dello scrittore, università, problemi e impegni vari ci ho messo davvero una vita! Spero che l'epilogo possa compensare questa lunga attesa!

Ora che Don't ruin my Christmas è finita possiamo finalmente passare alla prossima quindi tra un po', un'altra trama comparirà nel libro "Progetti" ed un altro trailer sul nostro profilo IG che trovate sempre linkato nella bio.

Detto ciò, speriamo che questa storia vi sia piaciuta! Vi ringraziamo per averla seguita e vi aspettiamo per il sondaggio e per la prossima ff!

Grazie mille, alla prossima,

Stels&Co.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top