Alice adorava giocare nel parco del quartiere.
Era proprio dietro casa sua: grande e verde, un fazzoletto di terra che agli occhi di ogni bambino si trasformava in un luogo magico, dove essere eroi e piccoli esploratori, fate e principesse. Gli scivoli erano castelli protetti da draghi, le giostre passaggi magici e le altalene creature incantate che mettevano loro le ali ai piedi.

Ogni volta che poteva Alice correva lì anche perché ci andavano tutti i bambini delle case vicine e lei si sentive meno sola lì.

Sua mamma la guardò correre fuori con i codini neri mossi dal vento, un sorriso enorme sul viso da bambina e il suo vestitino preferito color verde prato che volteggiava intorno alla figura minuta.
I suoi grandi occhi scuri accarezzarono il cielo limpido ed estivo sulla sua testa, felice della bella giornata.
Arrivò al parco e si recò subito verso l'altalena.

Era la sua giostra preferita. Amava quel gioco.

Iniziò a spingersi da sola con i piedi fino ad andare velocissima... E fu in quel momento che, chiusi gli occhi, mosse le mani e perse la presa. Cadde, sbucciandosi le ginocchia chiare.
- Guardate! È caduta dall'altalena come un sacco di patate!- Alcuni bambini l'additarono, schernendola e facendole venire le lacrime agli occhi.
Non l'aveva fatto apposta, si vergognava immensamente. Continuavano a ridere dicendole che era troppo piccola per stare in piedi e lei non sapeva come difendersi.

- Ehi, smettetela! Lasciatela stare!

Tutti tacquero, abbassando lo sguardo, mentre Alice lo alzava, rimanendo stupita nel vedere una mano amica tendersi per aiutarla ad alzarsi.
Era un ragazzino più grande di lei di 2 anni, aveva biondi capelli dorati, grandi occhi azzurri come il cielo e un sorriso gentile.

Lui era Arthur Jacques.

E da quel momento, dall'istante in cui le loro mani si sfiorarono e lui l'aiutò ad alzarsi, Alice capì che lui sarebbe per sempre stato il suo principe.

E lei avrebbe fatto di tutto per diventare la sua perfetta principessa.