Capitolo 3 - Gavin (aggiornato)


3

Gavin

La osservo voltarsi e camminare impettita verso la porta, senza degnarmi di uno sguardo.

«Mi vuoi dire che cosa ti è saltato in mente?», chiedo a Kit appena è uscita.

Lui inizia a sistemare i menù sui tavoli senza darmi una risposta.

«Assumi la prima arrivata senza neanche controllare le sue referenze?», gli chiedo ancora.

«Non ti preoccupare, sarà perfetta», risponde lui piegando i tovaglioli.

Esasperato, lo fermo. «Ma l'hai vista bene?»

«Sì, io l'ho vista. E tu?» Detesto quando fa così, ma deciso che è inutile discutere.

«Va bene, allora occupatene tu. E assicurati che sia all'altezza».

«Sono sicuro che ce la farà, ma credo che sarebbe un'idea migliore se ci pensassi tu. Affinché possa rispettare i tuoi standard».

So benissimo che è una provocazione, ma un'idea mi passa per la mente.

«Va bene ma, credimi, non durerà più di un giorno».

Le mani mi tremano per la rabbia quando esco dal ristorante, spingo un po' di più la mia Pontiac GTO e l'aria fresca che mi sferza il viso riesce a schiarirmi le idee. Perché me la sono presa tanto? Eravamo d'accordo di assumere una nuova cameriera e io ho fatto la figura dello stronzo. Ma la sfrontatezza di quella ragazza per un attimo mi ha ricordato Vivian. Era da tanto che qualcuno non mi rispondeva in quel modo.

Arrivato al mio appartamento, chiamo l'avvocato per sbrigare le pratiche per l'assunzione di Lora e firmare il contratto d'affitto. Appongo l'ultima sigla e consegno i documenti a Jeff, che li osserva incuriosito.

«Che coincidenza. Vero, signor Forbs? La sua coinquilina che diventa anche una sua dipendente», dice riponendo con cura i fogli nella cartella.

«Già, una bella fortuna», commento sarcastico.

Ma nelle ore successive non riesco a togliermi quel pensiero della testa. Quella ragazza non ha niente di Vivian, né la sua bellezza né il suo carisma. Eppure qualcosa nel suo modo di fare me l'ha richiamata alla mente. Faccio un respiro profondo, mi verso un altro bicchiere di Jack Daniel's e mi avvicino alla portafinestra della terrazza, osservando il sole tramontare e sparire dietro lo Skyline. Mi chiedo se non stia esagerando, se l'esigenza di domare quella ragazza non sia più una sfida personale che professionale.

I ricordi ricominciano a bruciare.

TO BE CONTINUED...


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