Capitolo 7 ~ Arden

Ero di guardia insieme ad Adam all'ingresso della sala del trono ed eravamo soli. Le armature (nere ed oro con il simbolo di una lira) cominciavano a farsi pesanti... o forse eravamo noi ad essere stanchi.
-Arden. -mi chiamò mio fratello.
-Sì? -lo guardai girando la testa a fatica sotto il peso dell'elmo.
-Ieri, Allison mi ha chiamato nella stanza dove c'è il corpo di quel ragazzo, Adrian. Era caldo.
-Il corpo? -chiesi sorpreso.
-Sì. -si guardò attorno per accertarsi che nessuno ascoltasse. -È strano, ma il fatto è che Allison sembrava tornata in sé. Era esattamente come l'abbiamo conosciuta due anni fa.
-Davvero? -dissi a voce alta. Mi schiarii la gola e abbassai il tono: -Cioè... seriamente?
Adam annuì: -La vera Allison c'è ancora. Bisogna solo trovare il modo di farla tornare.
Prima che potessi dire qualcosa, un gruppo di soldati spuntò in fondo al corridoio, portando dei semidei. Sembrava tutto normale, se non fosse stato per due di loro...
-Adam. -sussurrai al mio gemello. -Alcuni sono venuti l'altro giorno.
Guardai meglio il quartetto di ragazzi trascinati a forza: oltre a quei due c'erano Piper McLean e Will Solace.
Mio fratello non diceva nulla, così mi voltai verso di lui e vidi che era impallidito.
Mi diedi uno schiaffo mentale: tra quei semidei c'era il ragazzo che aveva attirato l'attenzione di Adam. Guardandolo meglio, dovevo ammettere che mio fratello possedeva un'ottima vista.
Notai che i ragazzi avevano tutti le mani legate.
-Dove li state portando? -chiesi facendomi avanti. Sicuramente non erano diretti verso le segrete. Non si passava per la sala del trono per andarci.
-Dal nostro signore. -rispose un soldato. -Dicono che vogliono parlare con...
-Dov'è Allison? -chiese Will Solace, guadagnandosi uno schiaffo dal soldato che lo teneva per un braccio.
-Ehi! -esclamai facendo un passo avanti. -Ha solo fatto una domanda.
-Lasciateli. Li portiamo noi. -intervenne Adam imitandomi.
-Ma signore...
-Lasciateli. -ordinò di nuovo mio fratello con voce ferma. -E andate sulle mura.
I soldati fecero un saluto militare e se ne andarono. Adam aspettò che sparissero dietro l'angolo per parlare ai semidei:
-Seguiteci. Allison è nella sala da ballo. -disse a bassa voce dato che Orfeo era nella sala del trono e spesso sentiva cose che non avrebbe dovuto. Quando iniziammo a camminare chiese: -Perché la cercate?
-E voi perché ci state aiutando? -domandò Piper McLean sospettosa.
-Siamo dalla vostra parte. -risposi. -Siamo rimasti qui solo per Allison. Non potevamo lasciarla da sola.
-Ma perché c'è una sala da ballo, se posso chiedere? -chiese la ragazza dai capelli neri che era venuta qualche giorno prima.
-Per quanto sia psicopatico, Orfeo si è fatto degli amici. -dissi. -E ogni tanto organizza un ballo.
-Amici psicopatici come lui immagino. -fece Will.
-Esatto. -risposi.
Poi arrivammo alla sala da ballo e rompemmo le manette dei ragazzi.
-Dunque. Allison è qui dentro. -disse Adam dopo aver sbirciato dalla serratura. -Lei viene qui spesso a leggere.
Poi lanciò un'occhiata al ragazzo per cui, ormai ne ero sicuro, aveva una cotta assurda. Quello, appena si accorse di essere guardato da lui, arrossì.
-Perfetto. -fece Piper.
-Entriamo con voi e vi copriamo le spalle. -dissi. -Andate.
Will aprì la porta ed entrammo tutti, in silenzio.
Allison era seduta davanti alle enormi finestre che si affacciavano sul giardino interno alle mura, ci dava le spalle ed era china su un libro.
-Allison? -la chiamò Will. Appena sentì la voce, Allison alzò lo sguardo dal libro e si voltò verso di noi.
-Will? -domandò. Si alzò in piedi, lasciando il libro a terra: -Piper? Cosa...
-Siamo qui per portarti a casa, Ally. -disse il figlio di Apollo camminando lentamente verso di lei.
-Io non capisco...
-Sappiamo quanto tu sia confusa in questo momento. -Piper stava usando il suo potere da figlia di Afrodite: la lingua ammaliatrice. -Ma stare qui non risolverà niente.
Allison fece un passo indietro: -No. Andate via... -aveva la voce tremante. Lanciò uno sguardo disperato a me e Adam e il mio gemello si fece avanti.
-Ally. Ascoltali. Vogliono solo aiutarti. -disse dolcemente.
-Io non ho bisogno di aiuto. -ribatté Allison freddamente.
Will e Piper si guardarono, poi la figlia di Afrodite fece un sospiro: -Tu sei qui per lui, lo sappiamo. Ma stare dalla parte di Orfeo è sbagliato.
-Possiamo trovare una soluzione. Hazel è tornata dagli Inferi, perché non provare anche con Adrian? -si aggiunse Will.
-State solo cercando di ingannarmi! -urlò Allison.
-No! Non lo faremmo mai. -disse il figlio di Apollo alzando le mani come per far vedere che non aveva intenzione di combattere contro di lei.
-Allison, per favore. -Piper aveva smesso di usare la voce ammaliatrice. -Vieni via con noi.
Allison esitò. Forse sentire la figlia di Afrodite parlare in quel modo aveva fatto scattare qualcosa in lei...
E invece guardò i semidei con le lacrime agli occhi e disse: -No. -poi alzò la voce e chiamò le guardie, che subito si riversarono nella sala insieme ai mostri che Orfeo esigeva nel suo esercito.
Piper si portò il polso con un bracciale alle labbra e urlò: -ARGO II!
Doveva una specie di segnale (o almeno, credevo che fosse un segnale). Poi estrasse il suo pugnale dal fodero attaccato alla cintura. Diamine, i soldati di Orfeo erano degli idioti con la I maiuscola. Non avevano ancora imparato a disarmare i prigionieri prima di portarli a palazzo.
Mentre anche Will e i due ragazzi sguainavano le loro armi, io e Adam ci guardammo: che fare? Non volevamo combattere contro i semidei venuti per Allison e nemmeno farci beccare a tradire Orfeo.
Prima che potessimo prendere una decisione, ecco che dal portone dov'eravamo entrati arrivarono altri ragazzi. Erano: Percy Jackson, Annabeth Chase, Jason Grace, Hazel Levesque, Frank Zhang, Leo Valdez, Nico Di Angelo, Audrey Collins, Reyna, i ragazzi che erano venuti insieme agli altri due e un'altra ragazza che sembrava più grande. Della mia età.
Per Giove, era bellissima: aveva i capelli biondo scuro che si era legata in una coda alta, gli occhi erano marroni e splendevano alla luce del sole che entrava dalle finestre, indossava una strana tenuta da combattimento nera che risaltava il suo corpo esile e aveva dei segni neri sul collo.
Decapitò un paio di mostri e per poco non infilzò anche me.
-E tu chi sei? -chiesi con un sorriso furbo mentre mi puntava la spada al petto. Se volevo sembrare affascinante non ci ero riuscito, perché lei guardò qualcosa dietro di me e urlò: -Attento!
Lo so cosa starete pensando, ma no, non dissi "uau che strano nome. Piacere di conoscerti Attento". In compenso mi voltai e infilzai uno dei mostri dell'esercito, che si ridusse in polvere.
Ops. Addio piano per non far capire che me ne volevo andare al più presto dal palazzo di Orfeo.
Quando mi voltai di nuovo verso la ragazza per vedere se lei mi avesse guardato, non la trovai.
-Bene. Sfida accettata, mia cara. -dissi. Mi piacevano le difficili.
E mi buttai nella mischia.

Ovviamente il mio momento di gloria durò poco.
Stavo ancora cercando di farmi largo tra semidei, mostri e soldati quando Adam mi afferrò per l'armatura e mi trascinò in un luogo sicuro.
-Che c'è? -chiesi un po' irritato: stavo ancora cercando quella ragazza e Adam mi aveva distratto.
-Non vedo Allison. -mi rispose preoccupato.
Imprecai e guardai la battaglia: Percy Jackson e Annabeth Chase combattevano schiena contro schiena, Piper McLean infilzò proprio in quel momento un mostro che si ridusse in polvere, Hazel Levesque teneva testa ad un soldato grande il doppio di lei. Tutti i semidei sembravano essere sicuri di quello che facevano anche se erano in inferiorità numerica. La parte più strana di tutte erano due orsi bruni adulti che si occupavano di schiacciare i mostri e di ferirli con gli artigli. Un attimo. Perché uno di loro era diventato un leone?
Bah, saranno state allucinazioni.
-Non è qui? -domandai tornando a guardare Adam.
-No. L'ho cercata, ma... -si voltò, come se avesse voluto cercare nostra sorella. -E se fosse scappata?
-Andiamo a cercarla. -dissi. -Credo di sapere dov'è. Seguimi.
E corremmo verso la porta, facendoci largo tra i combattenti.

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