† Capitolo tre †
Il valore della vita può essere misurato da quante volte la tua anima si è profondamente emozionata.
Soichiro Konda.
Derek Evans.
Quel nome continuava a ripetersi nella testa di Tiffany. Appena l'aveva visto lì nel tavolo di Eliot la sua mente si era disconnessa. In quel momento si trovava sotto la doccia, e l'unica cosa a distoglierla dai suo pensieri fu GiGi che urlava« Tiff, Tiff , esci che sei lì da più di mezz'ora» Tiff era il suo nuovo soprannome, GiGi diceva che Tiffany era più il nome di una vecchia pazza Amante dei cani. Tiffany uscì dalla doccia e si coprì con un asciugamano, per poi andare a vestirsi, i capelli decise di tenerli sciolti, le sarebbe piaciuto truccarsi, ma la preside Trust aveva sequestrato tutti i trucchi.
Quando alla fine anche GiGi si fece il bagno le due ragazze scesero in mensa , le gemelle le raggiunsero poco dopo.
A cena quel giorno c'era una strana purea di patate che le ragazze faticarono a mandar giù. Appena Tiffany ebbe finito disse «ragazze, io devo andare, la Young mi aspetta» «in bocca al lupo»disse Cece «crepi».
L'ufficio della signora Young era tutto rosa, apparte la scrivania che invece era bianca «sedetevi» disse appena lei è Dyana entrarono «come giá sapete siete in punizione per ciò che avete fatto questa mattina. La penitenza la sapete già, vi dico solamente che gli utensili per la pulizia sono al terzo piano».
Spero tu sia contenta. Grazie a te siamo in punizione» le sibillò Dyana appena uscirono dall'ufficio «grazie a me? Sei tu che hai fatto la spia!» «uff, non ho voglia di discutere con una come te!» disse prendendo uno straccio e una scopa per poi avviarsi a lavoro. Tiffany sbuffò, quella mocciosa gliel'avrebbe fatta pagare un giorno o l'altro.
Per prima cosa incominció a pulire il terzo piano, non era molto sporco, quindi ci mise solo tre quarti d'ora, quando poi salì al quarto piano vide che quello però era un porcile, incominció passando la scopa sul corridoio e le altre stanze, tre porte però erano chiuse, poi si mise a passare lo straccio sui muri e anche sul pavimento, ma mentre lo faceva sentii un rumore provenire da sotto, Tiffany ascoltò meglio, erano Delle voci che urlavano. Tiffany osservò bene il pavimento è vi trovò una botola, l'aprì senza nessun problema è vide che sotto c'era una scala a chiocciola.
Tiffany si fece coraggio e scese, davanti c'era un corridoio lungo e buio che terminava con una porta, Tiffany l'aprì facilmente, e quel che vide la lasciò perplessa, il posto somigliava parecchio al suo dormitorio, non appena sentii Delle voci però, si nascose, e vide sbucare due ragazzi in tuta grigia, a Tiffany si gelò il sangue. Era nei dormitori maschili.
Stava già per andarsene quando una voce disse «Derek! Ridammi subito i calzini!» Tiffany si sporse a guardare è vide Derek litigava con un ragazzo dai capelli Corvini «scordatelo William» disse per poi entrare nella camera numero dieci col ragazzo chiamato William.
Stanza numero dieci, ecco dove stava Derek.
Euforica, Tiffany ritornò al quarto piano, pulì più velocemente che poteva e poi corse in camera.
Nonostante quella mattina avesse dormito sol quattro ore, Tiffany si svegliò piena di energia, la scoperta della notte scorsa l'aveva resa super allegra. «Buongiorno!!» disse appena GiGi si fu svegliata «ma che hai Tiff? Come fai ad essere così allegra? Ti ricordo che siamo in prigione» non per molto pensò Tiffany, infatti l'indomani sarebbe stata domenica, e lei avrebbe inviato l'email a sua madre «che ti posso dire, il sole splende e gli uccellini cinguettano» «stai delirando» rispose mentre si legava i capelli in una coda.
Quando poi scesero per colazione Tiffany fu fermata dalla signora Young « buongiorno signora Stark, volevo congratularmi con lei per come a pulito i due piani. Ma non voglio che si ripeta una scena come quella di ieri» «può contarci signora Young» «bene».
«Cosa ti ha detto?» chiese Coral «ha detto che ero stata brava e che dovevo rigare dritto» «ed è meglio se lo fai» disse una voce alle sue spalle, Tiffany si voltò e vidi una ragazza dai capelli color carota e un enorme paia di occhiali viola «piacere, mi chiamo Dakota Portman e So per certo che chi commette più di tre infrazione va in cella di isolamento, e so che lì ti fanno partire le pene dell'inferno» «e tu come lo sai scusa?» chiese GiGi. Dakota abbassò la voce «si dice che una ragazza ed un ragazzo sono stati rinchiusi dentro la torre» «e come si chiamavano?» «si chiamavano Tania e... Il ragazzo non mi ricordo più, perché è uscito solo dopo cinque giorni perché ritenuto innocente, ma la ragazza uscì solo dopo due mesi.
La poverina dopo quell'esperienza era sconvolta, spaventata e non ragionava più, alla fine l'hanno rinchiusa in manicomio» wow, Tiffany era veramente scioccata, «quanti anni fa è successo? E perché?» chiese Cece «se non sbaglio è successo solo due anni fa, e riguardo al perché nessuno lo sa» «fico!» esclamò GiGi.
Subito dopo colazione tutte le ragazze furono riunite in una sala con la preside Trust «buongiorno mie care, come sapete oggi è sabato. Di norma dovrei tenervi qui, ma siccome siamo state denunciate qualche anno fa per dei problemi di questo genere vi lascerò uscire per sole tre ore in città» tra le ragazze si levò un coro gioioso «ma...» le interruppe la preside «non oggi» stavolta si levò un coro di grande disappunto « perché oggi farete visita al vostro psicologo, per tutto l'anno che starete qua una volta al mese andrete dallo psicologo».
Mezz'ora dopo Tiffany si trovava ancora in una saletta grigia seduta su un divanetto aspettando il suo turno.
Tiffany Stark» appena lo psicologo la chiamò Tiffany entrò nel suo studio.
Lo psicologo era un uomo sulla trentina con un principio di calvizia, era molto alto e magro «buongiorno» disse con voce lenta e strascicata « io sono il dottor Harris, il tuo psicologo. Hai tre quarti d'ora per parlarmi e raccontarmi i tuoi problemi» «okay... Allora, da dove posso incominciare? Vediamo... Ah sì, sono nata in Canada il tredici dicembre, mia mamma si chiamava Laureen, e mio padre Jhonny. La mia migliore amica si chiama Stacy, e le voglio molto bene, è con me sin dalla prima elementare... A tre anni mio padre è sparito e non è più comparso...Poi a dieci anni ho chiesto un rospo come animale domestico, ma mia mamma mi ha comprato un cane e io l'ho chiamato Frog, ma poi lui è morto quando avevo dodici anni... Poi a tredici anni ho preso una cotta per un ragazzo chiamato Leo Kennedy, purtroppo lui mi ha messo nella friendzone e io ci sono rimasta male... A quindici anni mi sono rotta un braccio cadendo dalle scale, il bello era che io non mi ero neanche accorta che le stavo scendendo hahahahaha... E ora mi trovo qui e non so perché.» la faccia dello psicologo era impassibile «le farò sapere signorina Stark,adesso può andare.
Tiffany se ne andò con una strana sensazione, era come se non avesse detto tutta la verità al signor Harris.
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