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D'un tratto tutto si fermò. Sul viso di Kylo Ren, privo di maschera, stava scendendo un rivolo di sangue dalla bocca, poi un taglio iniziò ad aprirsi su una guancia.
Restò fermo nonostante ciò, ma la sua espressione era piena di dolore.
Infine una goccia rossa dopo l'altra iniziarono a colare lungo il fianco, sembrava che una vecchia ferita si fosse riaperta.
Ren iniziò a tremare, ma, forse per orgoglio, cercava di non cadere.
Rey lo guardava in silenzio, a pochi metri di distanza, per quanto lo potesse odiare sapeva che la persona che aveva di fronte non era Kylo Ren, o perlomeno non era la parte di lui che aveva conosciuto.
-Aiutami.- un sussurro, nulla di più, e crollò a terra. Istintivamente Rey corse verso di lui. Gli si sedette accanto e cercò di scoprirgli il viso dai capelli, alcune ciocche erano sporche di sangue.
Divenne buio in pochi secondi e Rey sbattè varie volte gli occhi per abituarsi alla luce proveniente dalla porta. Si trovava in piedi di fronte a Kylo Ren, lui la superava di un po' in altezza, ma non contava, non era importante per lei.
Si sentiva più potente di prima, avvertiva più energia attorno a sé, in ogni caso non era questo ciò che la interessava al momento.
Il contatto visivo si era interrotto e c'era una certa tensione.
Kylo fece un passo indietro e si soffermò su Rey, ciò che vide lo sorprese. Si aspettava di trovare uno sguardo pieno d'odio, pronta a colpirlo, si era mostrato debole di fronte a lei, ma al contrario Rey sembrava sollevata, ora sapeva che non era la paura che doveva temere, la solitudine non era solo il suo punto debole.
Vide la sua maschera vicino alla parete destra e si avvicinò per raccoglierla, la porse a Kylo, lui non aveva staccato gli occhi da lei neanche un momento.
Gliela porse, lui sembrava indifferente a ciò, ma allungò comunque una mano per prenderla.
-Tuo padre aveva ragione, non ti serve questa maschera.-
Per quanta rabbia provasse nei suoi confronti, ora non riusciva più a guardarlo con odio, forse era compassione, ma era un sentimento troppo debole.
-Non provare compassione per me. Tu non sai nulla di me.-
Detti ciò indietreggiò e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Rey rimase in piedi per qualche minuto, tutto le sembrava strano, irreale forse.
....fermo!....Chi sei tu?....non è questo il mio posto.....non andare, resta.....non posso.....io sto guardando negli occhi di un uomo che vuole scappare.
Finn si svegliò di colpo, era sudato, non riusciva a calmarsi.
I brutti sogni non erano una cosa nuova, ma recentemente erano diventati più opprimenti, pieni di paura. Non poteva riuscire a riaddormentarsi, mise i piedi sulla superficie fredda e si diresse verso la porta della sua stanza afferrando la giacca e le scarpe.
L'aria era gelida, sembrava che degli spilli stessero puntellando le sue mani, le mise in tasca nel tentativo di riscaldarle, ma funzionò poco poiché il tessuto sottile della giacca non bastava a tenere abbastanza caldo.
Iniziò a camminare verso l'hangar principale. Tutto era immerso nel buio, gli sembrava di star camminando nel nulla. Urtò qualcosa che cadde e fece eco e cercò di muoversi ancora più silenziosamente.
Salì le scale che portavano alla sala comando, non sapeva perché stesse andando lì, ma non riusciva a pensare ad altro se non a Rey, forse guardare un po' di progetti l'avrebbe tenuto occupato per un paio d'ore e magari dopo sarebbe riuscito a dormire, non perché volesse dimenticare, ma sembrava che chiudere gli occhi fosse una cosa impossibile.
Quando si sedette al tavolo olografico non sapeva da dove iniziare, probabilmente era stata una pessima idea uscire al freddo e andar lì.
Cosa stava succedendo a Rey?
Cosa poteva fare lui?
Si sentiva inutile in parte, e un po' arrabbiato con lei per aver preso parte a quel folle progetto.
Un rumore metallico, nient'altro, Finn si girò di colpo, ma non vide nulla.
Poi un'altro suono, più vicino.
-Dovresti riposare.-
Il generale Organa superò Finn e gli si sedette di fronte.
-Generale, io non riesco a dormire, non ora.-
-Non chiamarmi in quel modo, è troppo formale.-
-Comunque non pensare che lasceremo Rey prigioniera del Primo Ordine, tra pochi giorni ci sarà un'operazione di recupero, devi aspettare.- continuò.
-E se le succedesse qualcosa nel frattempo? Se fosse già passata dal Lato Oscuro? Cosa si farà?-
Il generale rimase in silenzio per pochi secondi. -Non possiamo sapere cosa le sia successo, ma grazie al tuo intervento non programmato abbiamo acquistato più tempo. E se Rey fosse passata al Lato Oscuro della forza Luke lo saprebbe, non farti sopraffare dai cattivi presagi, non portano altro se non brutte conseguenze.-
Allora lo sapevano, era logico dopo tutto, erano scomparsi degli esplosivi, credeva che non se ne sarebbero accorti?
-Abbiamo individuato la posizione della nave, domani alle 9 qui, dobbiamo organizzare la missione. È questione di 3 o 4 giorni.-
Detto questo si alzò e uscì dalla stanza, si girò solo una volta.
-Se non vuoi dormire non importa, solo cerca di non pensare troppo, a volte è meglio non ricordare per un po', poi la memoria torna, ma almeno avrai passato un po' di tempo senza preoccupazioni.-
Continuava ad andare avanti e indietro per la stanza, le pareti erano distrutte, numerosi punti erano stati colpiti, alcuni erano ancora incandescenti. Era arrabbiato con sé stesso, come poteva esser stato così debole?
Lo sentiva di nuovo, il richiamo della luce, ora più potente di prima. Non poteva permettere che lo sconfiggesse. Sapeva ciò che doveva fare, ne aveva già parlato con il Leader Supremo: o riusciva nella sua missione, o doveva porre fine a tutto.
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